Fisco e Tasse

Nuovo Regime dei Minimi 2012, solo per pochi fortunati

Fisco e TasseLa manovra economica (DL 98/2011 art. 27) introduce le norme per nuovo il Regime dei Minimi 2012, che prevede una tassazione agevolata del 5% per una durata massima di 5 anni. La precedente normativa viene quindi sostituita. Il nuovo regime dei minimi prevede le stesse regole precedenti per la determinazione del reddito e l’esclusione da IRAP, IVA e studi di settore.

Condizioni di applicabilità del nuovo regime dei  minimi:

  1. Non aver esercitato, nei 3 anni precedenti, attività artistica, professionale, artigianale o d’impresa, anche se in forma associata o familiare;
  2. l’attività da esercitare non sia in nessun modo riconducibile a trasformazione e prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, escluso il caso in cui tale attività costituisca un periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio dell’arte / professione;
  3. Se l’attività è il proseguimento di un’impresa  esercitata da altro soggetto, l’ammontare dei ricavi nel periodo d’imposta precedente (per l’altro soggetto) non sia superiore a € 30.000.

L’imposta sostitutiva dell’IRPEF  e relative addizionali dovuta sul reddito conseguito da tali soggetti è pari al 5%. Escluse le modifiche indicate sopra, si applicano tutte le precedenti regole che disciplinano il regime dei minimi.

Per l’anno 2011 chi si trova nel regime dei minimi potrà completare l’anno senza ulteriori verifiche.

Dal  1 gennaio 2012 tutti i contribuenti nel regime dei minimi dovranno verificare di essere ancora compatibili con le nuove regole.

Probabilmente un consistente numero di contribuenti minimi attuali che dovrà fuoriuscire dal regime è costituita da soggetti che svolgono una attività d’impresa o di lavoro autonomo avente i requisiti previsti, che è però iniziata prima del 31 dicembre 2007. Altri contribuenti minimi che dovranno dire addio al regime ad imposta sostitutiva è rappresentato da soggetti che, pur avendo iniziato l’attività dopo il 31 dicembre 2007, abbiano esercitato nel triennio precedente un’attività d’impresa o di lavoro autonomo, oppure abbiano proseguito altra attività già svolta prima come dipendente o autonomo. A causa dei nuovi requisiti è lecito aspettarsi che molti contribuenti  saranno costretti a uscire dal regime dei minimi (secondo alcuni addirittura il 96%)

Nuovo Regime per gli Ex Minimi

Ai soggetti che avrebbero i requisiti per aderire al vecchio regime dei minimi ma non possono più accedervi a causa delle nuove condizioni, oppure a quelli che sono costretti a uscirne, viene comunque riservato un regime contabile semplificato. Le agevolazioni del regime degli “ex minimi” consistono in:

  1. esonero dagli obblighi di registrazione e di tenuta delle scritture contabili rilevanti ai fini delle imposte dirette e dell’IVA;
  2. esonero dalle liquidazioni e dai versamenti periodici rilevanti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto di cui al D.p.r. n.100/1998 (dichiarazioni e versamenti periodici);
  3. esenzione dalla imposta regionale sulle attività produttive IRAP

Per le regole di tassazione del nuovo “regime degli ex minimi” il testo di legge contenuto nella manovra estiva 2011 non riporta ulteriori chiarimenti.

Faccio notare che fra le esclusioni per i contribuenti “regime degli ex minimi” non figura quella relativa all’applicazione degli  studi di settore, che tornerà quindi ad influenzare i ricavi o i compensi dichiarati dai soggetti che confluiranno nel nuovo regime. Nessun riferimento viene fatto per l’imposta sostitutiva del 20%, per cui si può ritenere che verranno applicate le aliquote IRPEF ordinarie a scaglioni;  non vengono indicati criteri specifici per la determinazione del reddito d’impresa o di lavoro autonomo da essi prodotto che, si può presumere, saranno quelli ordinari di competenza e di cassa.

Per maggiori dettagli si attendono appositi Provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate, quando saranno pubblicati vi aggiorneremo.

Stefano Gardini

Co-Fondatore e Amministratore di CIR 2000 e della linea di software gestionali Amica.

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329 commenti su “Nuovo Regime dei Minimi 2012, solo per pochi fortunati”

    Paola3 Ottobre 2011 / Rispondi

    Salve, sono nel regime dei minimi 2008, con il passaggio dell’IVA dal 20 a 21% il 17/09/2011, cambia qualcosa sulle tasse da pagare?
    Ovvero essendo le mie fatture esente iva, anche l’aliquota mi passa dal 20% al 21% da questa data in poi o mi resta secca all’aliquota del 20%?
    Grazie

      Stefano3 Ottobre 2011 / Rispondi

      Poichè, come giustamente dici, le tue fatture sono esenti da IVA per te non cambia nulla: le fatture a partire dal 17/09/2011 rimangono esenti IVA quindi la nuova aliquota non incide sulla tua fatturazione. Discorso analogo per quanto riguarda la tassazione: il 20% riguarda una tassazione sostitutiva con percentuale ‘secca’ per cui la variazione dell’aliquota IVA ordinaria dal 20% al 21% non riguarda questa imposta che è del tutto diversa pur ‘includendo’ o per meglio dire ‘sostituendo’ la parte IVA che tu avresti dovuto pagare in regime ordinario.

        Paola3 Ottobre 2011 / Rispondi

        Ok, quindi, inps a parte, continuo a pagare le tasse al 20% sulla differenza tra fatturato (esente iva) e quanto speso (iva inclusa al 21%)?
        Es.:
        – fatturo 1000 euro (esente iva) + bollo 1.81euro,
        – spendo per tale servizio 200euro (iva 21% inclusa),
        – le tasse che paghero’ saranno (1000-200-1,81)*20% = 160euro.
        Confermi?
        Grazie di tutto!
        Paola

          Stefano3 Ottobre 2011 / Rispondi

          ‘Quasi’ corretto, hai messo in lista la detrazione del costo del bollo ma non lo hai poi sottratto realmente al conteggio, farebbe esattamente 159,64. Comunque la logica è corretta.

        Forlani Roberto15 Novembre 2014 / Rispondi

        Salve,sono un disoccupato di 42 anni,che a gia lavorato circa 2 anni
        e nel cercare il lavoro ho trovato più risposte cerchiamo artigiani.
        Oggi mi si è ripresentata la stessa cosa,si tratta di consegnare, e tra l’altro non devo aquistare il veicolo,quindi un’agevolazione gia c’è,però non ho mai lavorato per loro la posso aprire ugualmente l’iva?
        I cosi citati minimi di guadagno
        annuo 30.000 non sono netti
        ma arriverei a 18.000 mila ho capito bene.

          Stefano Gardini15 Novembre 2014 / Rispondi

          Da quanto capisco vorresti aprire una partita iva ed entrare nel regime dei minimi. Sì da quanto mi dici direi che lo puoi fare purchè entro l’anno e devi anche fare qualche fattura, il prossimo anno le cose cambieranno in senso peggiorativo.

    Stefano7 Ottobre 2011 / Rispondi

    Buonasera, io dovrei aprire la partita iva, attualmente vendo macchine come dipendente e ho un contratto da impiegato di 4 livello. Se apro la p iva per vendere macchine, posso fare parte del regime dei minimi? È meglio aspettare gennaio ho posso anche subito? I 30.000€ di tetto sono iva esclusa?

      Stefano10 Ottobre 2011 / Rispondi

      Per quanto riguarda la prima domanda, effettivamente può far insorgere qualche dubbio; la risposta però puoi dartela solo tu in quanto dipende dalle condizioni nelle quali la nuova attività si svolge in relazione alla tua precedente attività come dipendente: di seguito ti segnalo le linee guida per fare la valutazione. Puo’ considerarsi prosecuzione dell’attività precedente quell’attività che presenta il carattere della novità unicamente sotto l’aspetto formale ma che viene svolta in sostanziale continuità, utilizzando, ad esempio, gli stessi beni dell’attività precedente, nello stesso luogo e nei confronti degli stessi clienti, o, peggio ancora, in ‘collaborazione’ con l’azienda presso cui eri dipendente. Quanto ad attendere Gennaio, te lo consiglio vivamente in quanto potresti entrare senza alcuna ombra nel nuovo e favorevole regime dei minimi (se ne hai le altre caratteristiche) mentre aprendo adesso l’attività a Gennaio saresti un ex regime dei minimi con condizioni meno favorevoli. I 30.000 Eur di tetto sono IVA esclusa in quanto come contribuente in regime dei minimi fatturerai in esenzione IVA.

    Tino13 Ottobre 2011 / Rispondi

    Salve,
    sono libero professionista ingegnere con p.iva nei regime dei minimi dal 07 Gennaio 2008. Ho lavorato dal 01/01/2006 al 31/12/2007 come dipendente in un’azienda privata.
    Secondo quanto ho capito dovrei permanere nel nuovo regime dei minini, mantenendo i ricavi inferiori a 30000 €, con imposta sostituva al 5% ancora a tutto il 2012 è corretto? dal 2013 passerei comunque, indipendentemente dal fatturato al regime ordinario? Attualmente ho 31 anni.
    Sulle fatture emesse dal 2012, se rimarrò nel regime dei minimi, la ritenuta d’acconto verso altri professionisti passerà al 5% o rimarrò al 20%, andando quindi con gli acuisti a credito d’imposta come avviene ora per l’iva pagata?
    Grazie.

      Stefano13 Ottobre 2011 / Rispondi

      Avendo iniziato l’attività libero professionale dopo il 31/12/2007 ti confermo che potrai entrare nel nuovo regime dei minimi con tassazione agevolata al 5%. Ti confermo anche che, salvo ulteriori interpretazioni, alla fine del 2012 ne uscirai. Qui rimane il dubbio anagrafico, ma al momento l’interpretazione più condivisa è che dovrai uscirne per raggiunta ‘anzianità’ da contribuente minimo. Tutto questo ovviamente se nel 2011 rispetterai i limiti di legge ed in particolare il limite di fatturato dei 30.000€. La ritenuta di acconto non varia nel nuovo regime dei minimi, quindi rimane al 20%, creando la situazione paradossale che, se fai spesso fatture con ritenuta di acconto, accumulerai un credito nei confronti del fisco che potrai poi portare a compensazione con eventuali altri debiti (previdenziali, fiscali per altri redditi, altro).

        Tino13 Ottobre 2011 / Rispondi

        Ringraziandoti per la risposta Mi scuso per uno o due errori grossolani di ortografia fatti nel precedente messaggio..non ho riletto prima di inviare e la tastiera ha perso qualche lettera…
        Principalmente fatturo con ritenuta, visto che lavoro per altri studi di professionisti più affermati; deduco che le entrate cash, a parità di fatturato, rimarranno inviariate, a favore però di un maggior credito verso il fisco..ormai sono tre anni che vado a credito nei confronti del fisco; sarebbe utile, oltre che corretto, che il rimborso fosse effettuato in tempi ragionevoli… a prelevare dal cittadino si esige rapidità e tempismo,pena sanzioni, per i rimborsi si va per le lunghe…

    barbara13 Novembre 2011 / Rispondi

    Buongiorno, la mia situazione è la seguente: ho 27 anni, dopo aver conseguito due lauree a pieni voti in ambito scientifico, sono stata assunta da un’azienda come apprendista. Al cambiare dell’amministrazione causa cessione fallimentare dell’azienda, mi sono state fatte pesanti pressioni e fantastiche promesse per farmi aprire una partita iva col regime dei minimi…
    Ora da gennaio 2012 non portò più usufruirne in quanto mera prosecuzione di attività precedente, io fatturo 1000 euro al mese LORDI e il passaggio a questa nuova partita IVA, benchè ne dica il mio commercialista (tipo di attività 712010 collaudo e analisi tecniche di prodotti), mi pare di capire che comporti anche i famosi studi di settore… come posso sperare di uscirne viva, visto il mio grasso fatturato??? Quali sono le agevolazioni di cui potrei usufruire e per quanto tempo?
    Grazie in anticipo per le informazioni.

      Stefano Gardini14 Novembre 2011 / Rispondi

      Anche tu, quindi, entrerai a far parte della folta schiera de contribuenti cosiddetti Ex-Minimi. In conseguenza di questo non potrai più, come dici giustamente, beneficiare del regime dei minimi ma ti torverai in nuovo ambito ficale ‘intermedio’ che certamente non è così vantaggioso. La situazione sarà la seguente: esonero dalla contabilità, ma obbligo di certificare i corrispettivi, se previsto, e obbligo di conservare i documenti emessi e ricevuti; esonero dall’obbligo di liquidare periodicamente l’iva ma obbligo di versarla annualmente e di presentare la relativa dichiarazione; esenzione da Irap; nessuna agevolazione contributiva e attivazione come sostituto di imposta nel caso ci si avvalga di consulenze professionali o altro che preveda ritenuta di acconto. Obbligo di presentazione degli studi di settore e tassazione secondo la regola Irpef a costi/ricavi, cosa che rende l’esonera dalla tenuta delle scritture contabili un eufemismo…

    roberta15 Novembre 2011 / Rispondi

    Salve,
    sono dipendente di un’azienda da 3 anni…l’inquadramento previsto è un contratto di collaborazione sportiva con tassazione superati i € 7500 di fatturato e il mio stipendi è determinato solo ed esclusivamente dalle provvigioni date dal volume di fatturato prodotto…premesso che il mio contratto di “collaborazione sportiva” è cessato il 30/09/2011 e attualmente sto laorando attendendo un nuovo inquadramento, mi è stata “proposta” l’apertura della partita iva con il regime dei minimi a decorrere da questo mese…come funzionerà quindi?è possibile aprire questa posizione visto che ho già avuto una collaborazione con la società fino a settembre in modo legale, e da ottobre ancora non regolarizzata?In cosa incorrerò?
    Grazie mille

      Stefano Gardini15 Novembre 2011 / Rispondi

      Legalmente non è possibile in quanto ‘mera prosecuzione di precedente attività’. In caso di verifica saresti assolutamente fuori dalle condizioni previste per un’attività in regime dei minimi.

    Devid1 Dicembre 2011 / Rispondi

    Salve innanzitutto complimenti per il vostro lavoro.
    Vi pongo il mio quesito: nel giugno 2011 assieme al mio ex datore di lavoro ho aperto una società e risulto nello statuto solo come socio, non ho ancora percepito nessun utile, nel frattempo ho passato l’esame per l’esercizio della libera professione come perito industriale, se entro quest’anno mi tolgo dalla società rinunciando anche alla mia quota posso il prossimo anno aprire partita iva con il nuovo regime dei mini?
    In attesa di una vostra risposta distinti saluti

      Stefano Gardini1 Dicembre 2011 / Rispondi

      Il contribuente non deve aver esercitato nei 3 anni precedenti attività d’impresa, artistica o professionale, neanche in forma associata o familiare. La nuova attività non deve costituire mera prosecuzione di altra attività (medesimo contenuto economico, beni, clienti e organizzazione di mezzi necessari al suo svolgimento), precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo (comprese le forme di collaborazione coordinata e continuativa), a meno che non si sia trattato di un periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio dell’arte o professione.
      Ti ho riportato sopra quanto specificatamente previsto per i contribuenti del nuovo regime dei minimi. Da quello che mi sembra di capire dalla tua richiesta tu non soddisferesti nessuno dei due requisiti sopra, in quanto hai lavorato nella società ed ora proseguiresti l’attività con il nuovo regime. In ogni caso basta che tu non soddisfi uno dei requisiti.

    Marta B.3 Gennaio 2012 / Rispondi

    Salve,
    ho letto che se il nuovo professionista ha uno o più clienti in comune con il precedente datore di lavoro (con cui ad es. il professionista aveva un rapporto lavorativo regolato da co.pro), non può usufruire all’atto di apertura della p.iva del regime dei minimi, trattandosi di mera prosecuzione dell’attività precedente. E’ vero?

    Non potendo usufruire del regime dei minimi, qual è il regime più conveniente per chi è all’inizio dell’attività? Quello residuale?

    Grazie mille per l’aiuto e l’attenzione.

      Stefano Gardini11 Gennaio 2012 / Rispondi

      Dipende dal numero e dal ‘peso’ dei clienti. Se la tua attività si ‘regge’ sui clienti del precedente datore di lavoro è sicuramente vietato, se invece la tua attività si regge su nuovi (e tuoi) clienti e marginalmente ha anche clienti della vecchia attività non dimostrabile la ‘mera prosecuzione’, o meglio tu potrai dimostrare che si tratta di attività che si avvale di una sua autonomia rispetto alla precedente. Per quanto riguarda invece il regime da adottare, certamente il ‘residuale’ se ne hai le caratteristiche ha un po’ di semplificazioni burocratiche e amministrative. Certo non ha più il grande vantaggio del precedente regime dei minimi. Qui la valutazione dipende un po’ dalle caratteristiche dell’attività e va valutato caso per caso (fatturato, tipologia dei clienti, tipo di attività, prospettive a 2/3 anni ecc…)

    silvia20 Gennaio 2012 / Rispondi

    Salve vorrei gentilmente porle il seguente quesito:

    Appartengo al regime dei minimi come ingegnere dal luglio 2009 ed ho compiuto 26 anni a giugno 2011.

    Posso continuare ad aderire al regime dei contribuenti minimi o con le nuove disposizioni di legge sono costretto ad uscirne?.
    La ringrazio in anticipo per la risposta

      Stefano Gardini23 Gennaio 2012 / Rispondi

      Poichè sei entrata nel regime dei minimi dopo la fine dell’anno 2007 e se i tuoi parametri rientrano nei limiti del nuovo regime dei minimi puoi rimanere dentro le agevolazioni previste per il nuovo regime dei minimi.

        silvia24 Gennaio 2012 / Rispondi

        Scusi non so come mai ho sbagliato a scrivere l’eta’ (forse perche’ avevo letto il post di una altra utene) ma nel 2011 ho compiuto 35 anni e non 26!
        Con la nuova normativa posso continuare nel regime dei minimi? (ho tutti i requisiti ma non mi è chiaro come entra in gioco l’eta’ limite dei 35 anni).
        La ringrazio anticipatamente per l’aiuto e scusi per la svista
        Silvia

          Stefano Gardini24 Gennaio 2012 / Rispondi

          Vedi la risposta ad un post quasi identico di Sara, vale anche per te.

            silvia25 Gennaio 2012 /

            Grazie mille per l’aiuto.

    giorgio22 Gennaio 2012 / Rispondi

    Salve,

    ho appena aperto la P.I. con il nuovo regime dei minimi in vigore dal 1°gennaio 2012.

    Mi piacerebbe sapere, quanto tesse pagherò in un annuo con uno stipendio di 1800€ mensili.

    E ancora non sono riuscito a capire come calcolare i contributi.

    Grazie in anticipo!

      Stefano Gardini23 Gennaio 2012 / Rispondi

      Se rientri nel nuovo regime dei minimi con tutti i parametri dovrai pagare il 5% del reddito netto quindi se non hai spese Eur 1080 di tassa sostitutiva. Dovrai poi pagare l’INPS o la cassa previdenziale a cui appartieni in base ai parametri previsti. Ci sono aliquote e minimali diversi per tutti vari casi, Artigiani, Commercianti, Gestione separata, varie casse previdenziali autonome. In linea di principio tieni presente che i minimali sono allineati attorno ai 2800 Eur anno a titolo puramente indicativo.

    Marco Mazzon23 Gennaio 2012 / Rispondi

    Salve, volevo porre una domanda riguardo alla mia posizione: mi sono laureato nel 2008 in fisioterapia ed a dicembre sono stato assunto a TEMPO DETERMINATO per una settimana presso uno studio fisioterapico come FISIOTERAPISTA grazie ad un’iniziativa della regione chiamata work experience diretta i giovani neolaureati. Terminata questa settimana lavorativa in regime DIPENDENTE, ho aperto la partita IVA con regime MINIMI con tetto 30000 euro. La mia domanda è: il fatto che il lavoro iniziale fosse a tempo determinato e che quindi giunta la data di termine si sia concluso è considerato come una “prova di aver perso il lavoro” (come recita la postilla ai criteri di inclusione per chi comunque prosegue la stessa attività iniziale) oppure no?
    Perchè se la risposta è si posso entrare a far parte del nuovo regime minimi altrimenti sembrerebbe di no…
    Grazie mille per l’attenzione

      Stefano Gardini24 Gennaio 2012 / Rispondi

      In realtà ci sono da considerare diversi fattori. Il fatto che tu abbia svolto attività come dipendente non configura obbligatoriamente la prosecuzione di precedente attività. Se la svolgi con clienti diversi e con strutture diverse puoi accedere al regime dei minimi. Per quanto riguarda la perdita di lavoro sono perplesso in quanto il contratto era a tempo determinato quindi includeva la fine dell’esperienza per cui non credo si possa considerare un lavoro ‘perso’ ma finito per sua naturale scadenza. In ogni caso gli aspetti strettamente riguardanti il lavoro dipendente non sono di mia stretta competenza per cui ho espresso solo una mia opinione.

        Marco24 Gennaio 2012 / Rispondi

        La ringrazio molto.
        Due cose mi premono ancora capire però:
        1 – “clienti diversi” e ” strutture diverse” come dicitura come va interpretato? Io lavoro ora presso un altro studio fisioterapico, dove i clienti in quanto persone fisiche sono diversi, ma in generale la clientela di un fisioterapista è sempre quella; le strutture stessa cosa: sono da intendersi gli abitati diversi ( e in quel caso ci siamo) o in generale la struttura in quanto “studio fisioterapico”? Perchè in quel caso sono passato da uno studio fisioterapico ad un altro….e…
        2- se trovo un commercialista che mi assicura che posso entrarci nel regime nuovi minimi (io intanto faccio l’interpello presso l’agenzia delle Entrate) e poi viene fuori che non potevo rientrarci? Come ci si comporta? Ci sono Multe? Sanzioni? e per chi…per il commercialista che mi ha garantito che potevo rientrarci o per me che ho accettato di farmi seguire da lui?
        Come funziona?
        Grazie ancora e scusi per le tante domande, ma sono un pò confuso

          Stefano Gardini24 Gennaio 2012 / Rispondi

          Per clienti diversi si intende coloro a cui si fa fattura/ricevuta. Se fatturi al singolo cliente deve esserci poca sovrapposizione rispetto a quelli di prima, se invece fatturi allo studio basta che sia diverso. Per struttura si intende proprio le attrezzature, lettini, strumenti, apparecchiature, ambulatori ecc… Direi che ti faranno entrare nel regime ordinario e pagare la tassazione ordinaria oltre a sanzioni e interessi. Ovviamente anche tutte le sanzioni per le mancate dichiarazioni che per regime dei minimi non sono da presentare (Iva ad esempio). Ovviamente il commercialista ha una responsabilità molto limitata, in questo caso direi nulla, la scelta finale è del contribuente. Spero di essere stato di aiuto.

            Marco Mazzon24 Gennaio 2012 /

            Quindi riassumendo non ho capito: svolgo la mia attività fatturando ad un cliente (studio fisioterapico) diverso ma continuo ad usare strutture e strumentazioni identiche (lettini, Ultrasuoni, Tens, Laser): Pensa che quindi non posso rientrare nel nuovo sistema minimi oppure si?
            L’agenzia delle entrate al massimo mi risponderà a giugno, Il mio commercialista appena a giugno deve inviare tutti i pagamenti ed effettuare la registrazione dei documenti: sarebbe quindi possibile normalizzare la situazione per tempo o no?
            Grazie infinite per l’attenzione dedicatami
            Marco

            Stefano Gardini25 Gennaio 2012 /

            Ok per il cliente ma anche le strumentazioni sono diverse, immagino che il nuovo studio abbia le sue e non abbia rilevato quelle del precedente studio. Il fatto che la tipologia sia la stessa non è significativo, purchè non siano le stesse, propriamente le stesse. Questo configurerebbe la continuità, invece il cambio studio fa sì, a mio avviso, di non configurare il proseguimento. Questo per quanto si evince dalla legge e dalle circolari. Chiaramente le prime risposte vere ci saranno solo quando, a fronte di un ricorso dell’Agenzia, ci saranno i pronunciamenti della giustizia. Spero di essere stato più chiaro e mi scuso se prima non lo ero stato a sufficienza.

    sara24 Gennaio 2012 / Rispondi

    Salve ho aderito al regime dei minimi nel Giugno 2009.

    Ho compiuto nel 2011 35 anni.

    Con la nuova normativa posso continuare nel regime dei minimi? (ho tutti i requisiti ma non mi è chiaro come entra in gioco l’eta’ limite dei 35 anni).
    La ringrazio anticipatamente per l’aiuto.
    Sara

      Stefano Gardini24 Gennaio 2012 / Rispondi

      Se mantieni i requisiti per il nuovo regime dei minimi puoi entrare in questo regime, se non rientri nei parametri puoi rimanere in quello che viene chiamato Regime degli ex minimi 8i vantaggi sono MOLTO ridotti). I 35 anni entrano in gioco per il termine del regime, avendoli compiuti non potrai rimanervi più di 5 anni.

    Pier Paolo30 Gennaio 2012 / Rispondi

    Salve, vorrei porle un quesito.

    Le premetto di essere molto giovane, ho solamente 27 anni e collaboro con il comune dal 2006 prima con un co.co.co e successivamente dall’Aprile del 2008 con P.I. nel regime dei minimi avendo un reddito ben al di sotto dei 30.000 €.

    Con la nuova riforma, potrò restare nei minimi?

    Grazie

      Stefano Gardini30 Gennaio 2012 / Rispondi

      Avendo aperto la Partita IVA dopo il 31/12/2007 potrai aderire al nuovo regime dei minimi finchè la tua attività rientrerà nei limiti di legge. Ti trovi nella miglior condizione per età e per data apertura partita IVA.

        Pier Paolo31 Gennaio 2012 / Rispondi

        Grazie per la tempestiva risposta.
        Quindi non ho nessun problema riguardo a quella norma che si riferisce alla prosecuzione della stessa attività nel passaggio da co.co.co. a P.I?

        C’è molta confusione su questo particolare.

        Grazie!!!

          Pier Paolo31 Gennaio 2012 / Rispondi

          Per chiarire il mio dubbio:
          Uno dei nuovi requisiti previsti dall’art. 27 comma 2 D.L. 98/2011:
          “Il contribuente non deve aver esercitato nei tre anni precedenti l’inizio dell’attività agevolata, un’attività artistica, professionale oppure d’impresa, neppure in forma associata e familiare”.

          Questa norma mi è da impedimento per accedere al nuovo regime dei minimi? Dal momento che, prima dell’apertura del regime agevolato (2008), svolgevo per la medesima amministrazione (comune) la stessa attività??

            Stefano Gardini31 Gennaio 2012 /

            La norma vale per chi ha fatto questo da prima del 31/12/2007. Diversamente l’attività può procedere (non cambia) entrando per requisiti nel nuovo regime dei minimi. Diverso sarebbe se l’attività cambiasse, allora si ricadrebbe nella norma. Oppure se l’attività fosse aperta da prima del 01/01/2008.

          Stefano Gardini31 Gennaio 2012 / Rispondi

          Le confermo che c’è molta confusione. L’interpretazione del momento è che non si dovrebbe risalire a due livelli precedenti, ma solo a quello precedente. Per spiegarmi meglio, sarebbe incompatibile se le fosse passata adesso tra co.co.co e partita IVA ma poichè proviene da un contratto con Partita IVA parrebbe (devo essere dubitativo) che non ci siano problemi se il passaggio prima era stato fatto come prosecuzione. Mi rendo conto che il tutto è molto confuso e dove regna la confusione ci può stare anche l’errore. In mancanza comunque di sentenze (che arriveranno solo fra qualche anno) per ora pare così.

    Patrick30 Gennaio 2012 / Rispondi

    Buongiorno Stefano,
    innanzitutto grazie per l’ottimo articolo, uno dei più chiari e semplici sui nuovi contribuenti minimi.

    Avrei necessità di una conferma ma prima una premessa: ho 27 anni e a luglio 2008 ho aperto partita iva con il regime dei minimi rispettando tutti i vari limiti per continuare a rientrarvi, limiti che sono rispettati tutt’ora.

    Da quello che leggo quindi la mia partita iva, a partire da gennaio 2012, diventa automaticamente e senza fare comunicazioni di sorta (essendo un regime naturale) configurata con il profilo di “superminimi”. E’ corretto?

    Grazie mille!

      Stefano Gardini30 Gennaio 2012 / Rispondi

      Grazie per i complimenti, fanno sempre piacere e ripagano del lavoro svolto. Ti confermo che la tua partita IVA verrà ‘migrata’ automaticamente al nuovo regime dei minimi, quindi non sei tnuto a fare alcuna comunicazione.

        Patrick31 Gennaio 2012 / Rispondi

        Complimenti più che meritati, grazie mille per la risposta chiara e concisa! Fugato ogni dubbio.

    Gloria30 Gennaio 2012 / Rispondi

    Buongiorno,
    vorrei capire se posso rientrare nel nuovo regime dei minimi, al momento sono molto confusa.

    – Nel 2007 ho lavorato 7 mesi (apprendista, impiegato di 5°livello) con mansione “Web developer”.
    – Nel gennaio 2009 ho aperto PIVA con il regime agevolato per le nuove iniziative come “Attività dei disegnatori grafici di pagine web”

    Preciso che ho 27 anni e ho sempre rispettato i requisiti per rimanere nel mio profilo.

      Stefano Gardini30 Gennaio 2012 / Rispondi

      Sì la tua partita IVA è successiva al 31/12/2007 per cui se rispetti tutti gli altri requisiti non avrai nessun problema a rientrare nel regime dei minimi. Considerare un’attività aperta nel 2009 una mera prosecuzione di un contratto a tempo del 2007 sarebbe pura follia per cui direi che non vedo, in quello che indichi nessun impedimento.

        Gloria31 Gennaio 2012 / Rispondi

        Grazie mille per la risposta chiara e rapidissima, non ha idea di quanto mi sia stato utile 🙂

    Luca31 Gennaio 2012 / Rispondi

    Buongiorno,
    a breve dovrei aprire una partita iva con il nuovo regime dei minimi.
    La paga dovrebbe essere 7 euro l’ora per 150 ore mensili e quindi 1050 euro.
    Vorrei sapere quali sono precisamente i costi da scalare e quanto mi rimane al netto!
    Grazie
    Luca.

      Stefano Gardini31 Gennaio 2012 / Rispondi

      I costi sono: il 5% (nuovo regime dei minimi) del lordo annuo quindi 630 Eur più i contributi INPS. Questi variano a seconda dell’iscrizione (Commercianti, Artigiani, Gestione separata, casse professionali ecc…) Indicativamente considera una cifra nei dintorni dei 2800 eur.

    Sandro3 Febbraio 2012 / Rispondi

    Salve, io sto per aprira partita con regime minimi, perchè non ho mai fatto attività autonome prima. lavoro come dipendente da 2 anni e aprendo partita iva cambierei cliente. andrei cioè a prestare servizi ad una azienda con contratti di 6 mesi, sempre la stessa. questo potrebbe farmi uscire dai minimi o no perchè la condizione riguarda la prosecuzione di lavoro e non il fatto che una volta aperta ho un unico cliente?
    Spero di essere stato chiaro, Vi ringrazio anticipatamente della cortesia. Saluti!

      Stefano Gardini7 Febbraio 2012 / Rispondi

      No non ci sarebbero problemi. Il fatto che tu abbia un unico cliente potrebbe configurare altri problemi (presunzione di rapporto dipendente) ma non certo il fatto di poter usufruire delle facilitazioni del Regime dei Minimi, poichè il cliente nuovo non configurerebbe il proseguimento di attività precedente.

        Carmine13 Febbraio 2012 / Rispondi

        Buongiorno, vorrei ricevere delle delucidazioni sulla mia situazione.

        il 4 gennaio 2010 ho aperto partita iva con regimi minimi

        fino al 31.12.2011 ho emesso fatture imp – rit fiscale – enasarco esenti IVA.

        il mio fatturato annuo è < 30.000,00€

        ho 36 anni.

        Rientro o meno nel nuovo regime? Come mi devo comportare dal 1° gennaio?

          Stefano Gardini13 Febbraio 2012 / Rispondi

          I parametri sono quelli giusti per cui rientri tranquillamente nel Regime dei Minimi. Non dovrai fare nulla e ti verrà assegnato il regime dei minimi come tuo regime ‘naturale’.

            Carmine14 Febbraio 2012 /

            La ringrazio per la delucidazione, vorrei approfittarmi ancora una volta per avere un ultima delucidazione.
            Attualmente sto fatturando in questa maniera
            imponibile – ritenuta di acconto 11,5% – enasarco 6,75%
            con la dicitura operazione effettuata ai sensi dell’art.1 comma 100 legge finanziaria del 2008.
            Devo modificare qualcosa nella fattura?
            ringrazio anticipatamente per la disponibilità.

            Stefano Gardini15 Febbraio 2012 /

            Direi che va tutto bene, non mi pare ci sia nulla di diverso da fare.

    Marilia Paula13 Febbraio 2012 / Rispondi

    Salve vorrei gentilmente porle il seguente quesito:

    Appartengo al regime dei minimi come infermiera dal aprile 2010 ed ho compiuto 27 anni a dicembre 2011.
    L’anno 2011 ho supperato il regime minimi (30.070,00) per 70,00 euro.
    Posso continuare ad aderire al regime dei contribuenti minimi o con le nuove disposizioni di legge sono costretto ad uscirne?
    Se faccio la fatura (anno 2012) con la nuova disposizione di legge cosa sucedde? Fine anno devo pagare sanzione, multa??
    La ringrazio in anticipo per la risposta

      Stefano Gardini13 Febbraio 2012 / Rispondi

      Avendo superato, anche se di poco, il tetto dovrai per forza uscirne. Ti segnalo che il regime dei minimi si basa sul principio di cassa e non sul principio di competenza. Cosa vuol dire in termini più semplici? Che se la fattura di Dicembre te l’hanno pagata a Gennaio, non rientra nel calcolo del massimale annuo. Devi però considerare se avevi una fattura del 2010 pagata a Gennaio 2011. Quindi se con il principio di cassa hai superato il limite dei 30.000 il 2012 sarà fuori dal regime dei minimi altrimenti potrai ancora rientrare.

    angelo15 Febbraio 2012 / Rispondi

    salve sono un libero professionista da poco e lavoro con incarico libero professionale per un ente pubblico. Nel 2010 ho esercitato la mia professione con contratto a tempo determinato per 15 giorni con ricavo Lordo di 1000 euro. Non ho più lavorato da allora. Non vorrei davvero per 2 settimane di lavoro non rientrare nel regime dei minimi…. possibile???
    grazie

      Stefano Gardini16 Febbraio 2012 / Rispondi

      Se il lavoro è lo stesso ed il cliente è lo stesso (medesimo ente pubblico) ci sono dei dubbi. Sarebbe opportuno farsi fare un parere da Agenzia delle Entrate, il caso è molto al limite. Senza una loro conferma positiva io direi che il rischio di revoca del Regime dei Minimi esiste.

    Sara16 Febbraio 2012 / Rispondi

    Gentile Stefano in primo luogo La vorrei ringraziare per le informazioni chiare ed esaustive che ci mette a disposizione…avrei bisogno a tal proposito di fugare un ” atroce” dubbio. A Marzo 2009 ho aperto partita IVA e da allora svolgo attivita ‘ di consulente nel regime dei minimi.. Non avendo mai superato i 30000 euri e avendo rispettato le condizioni necessarie sono approdata al nuovo regime dei minimi. Dall’ inizio dell’ anno ho gia’ emesso due fatture nel nuovo regime ( senza ritenuta) adesso si prospetta la possibilità di un lavoro come agente di commercio con iscrizione ENASARCO e dalle premesse si spera di superare i famosi 30000 … Cosa succederebbe? Per le due fatture gia’ emesse ? La ringrazio anticipatamente per l’ interessamento…

      Stefano Gardini16 Febbraio 2012 / Rispondi

      La situazione è abbastanza complessa: se non supererai il valore del 50% (45.000 euro) allora le tue fatture vanno bene. Se invece supererai questo limite dovrai pagare retorattivamente l’IVA su tutto il fatturato, IVA che non hai incassato dai tuoi clienti. In questo caso l’adesione al Regime dei Minimi è un massacro! Valuta quindi bene e se ritieni di superare i 45.000 euro probabilmente ti conviene ‘rimetterci’ l’iva sulle due fatture già fatte, uscire dal regime dei minimi e fatturare con iva da subito.

        sara16 Febbraio 2012 / Rispondi

        ah ecco.. chiaro, molte grazie

    Maria16 Febbraio 2012 / Rispondi

    Buongiorno vorrei porre il seguente quesito. Incaricato alle vendite a domicilio con p.iva dal luglio 2009 al marzo 2010; successivamente nel novembre 2010 intraprende attività nel regime dei minimi come geometra. Nel 2012 può proseguire nel regime dei minimi o l’attività di incaricato alle vendite gli preclude la permanenza? Grazie

      Stefano Gardini16 Febbraio 2012 / Rispondi

      Avendo svolto altra attività non in regime dei minimi (da quel che mi pare di capire) dal 2009 al 2010 il nuovo regime dei minimi è precluso. Però essendo nel regime dei minimi a fine 2011 puoi continuare nel cosiddetto regime degli ex minimi. Ci sono un po’ di vantaggi, anche se molti meno e molto meno importanti.

    angelo16 Febbraio 2012 / Rispondi

    Stesso lavoro anche se dipendente il primo ma diverso ente..la prima era una casa di cura privata ed ero in prova e per soli 14 giorni di lavoro potrei davvero avere problemi? sono scoraggiato allora…

      Stefano Gardini16 Febbraio 2012 / Rispondi

      Alt. Facciamo il punto. Stesso lavoro svolto come dipendente= (per l’amministrazione) mero proseguimento attività precedente. Diverso cliente, un po’ meglio perchè non configura il mero proseguimento. I soli 14 giorni non so se abbiano un’influenza, nella legge non dice nulla. Ti ribadisco che la strada migliore è chiedere un parere scritto ad Agenzia Entrate.

    angelo17 Febbraio 2012 / Rispondi

    Grazie sign. Giardini per la cortese risposta…comunque x 14 gg ho lavorato presso casa di cura privata e poi mi sn dimesso..POI STOP x 1 anno e mezzo.. oggi lavoro come autonomo per ente pubblico. Questa è la mia condizione…

    PAOLA22 Febbraio 2012 / Rispondi

    Buonasera, gradirei avere un suo parere in merito a questa situazione:
    Una persona ha svolto attività di Amministratore per il proprio condominio con compensi di co.co.co art.49 c.2 lett.a) DPR 917/86 con iscrizione separata all’INPS fino al 31/12/2010. In data 01/01/2011 ha dovuto aprire la P.IVA per poter amministare un secondo condominio, optando per il regime dei minimi. In questo caso può entrare nel regime dei nuovi minimi targati 2012?

      Stefano Gardini24 Febbraio 2012 / Rispondi

      Proseguendo una attività già esistente ma successiva al 01/01/2008 ed avendo i requisiti sì.

        PAOLA24 Febbraio 2012 / Rispondi

        Buongiorno,
        grazie x aver risposto. Comunque c’è qualcosa che mi sfugge, ho posto lo stesso quesito alla Banca dati del Sole24ore e mi hanno risposto che mancando il requisito della novità non può rientrare nei nuovi minimi.
        Forse è il caso di fare un’istanza di interpello.
        Mah!!! e poi parlano di semplificazioni…..

          Stefano Gardini25 Febbraio 2012 / Rispondi

          Ovviamente nel dubbio è corretto fare interpello. Ma la legge dice che se la partita IVA è aperta dopo il 31/12/2007 e si rientra nei requisiti continuando la stessa attività si può rientrare nel regime dei minimi. Solo per partite IVA precedenti esiste il problema. Oppure se si modifica una precedente attività ‘mascherando’ ad esempio un lavoro dipendente o simili. In ogni caso giusto verificare presso Agenzia Entrate.

    mario24 Febbraio 2012 / Rispondi

    salve.posso aprire nuova attivita nel regime dei minimi pur lavorando come dipendente in altro settore

      Stefano Gardini24 Febbraio 2012 / Rispondi

      Purchè non sia il ‘mascherare’ l’attività di dipendente sì. Siccome mi parli di altro settore direi senz’altro di sì.

    geremy26 Febbraio 2012 / Rispondi

    Una vecchia circolare (n. 8 del 26 gennaio 2001) chiarisce che per mera prosecuzione si intende l’attività di impresa o professionale che utilizza gli stessi beni strumentali dell’ex datore di lavoro, negli stessi luoghi e verso gli stessi clienti. Inoltre ho letto che nel caso di rapporti di lavoro interrotti e poi ripresi a distanza di un rilevante intervallo di tempo tra gli stessi soggetti nn c’è mera prosecuzione. Per cui se io avessi lavorato 2 anni fa per un ente privato come dipendente e oggi svolgo lo stesso lavoro come autonomo per il pubblico nn è sicuramente mera prosecuzione? soggetti diversi, luogihi diversi, strumenti diversi e oltretutto seppure tra soggetti diversi rilevante intervallo di tempo…
    grazie

      Stefano Gardini27 Febbraio 2012 / Rispondi

      In questo caso direi che ci sono tutti i requisiti, non mi pare si possa considerare prosecuzione, visto che il grande intervallo di tempo (e tutte le altre caratteristiche) ne fanno nei fatti un’attività ‘nuova’.

    salvatore4 Marzo 2012 / Rispondi

    Io ho 42 anni lavoro come dipendente in una ditta metalmeccanica vorrei aprire una mia attivita come secondo lavoro da fabbro vorrei sapere se posso entrare nei regimi dei minimi e se devo avvisare la ditta dove lavoro

      Stefano Gardini5 Marzo 2012 / Rispondi

      Puoi purchè il secondo lavoro sia diverso, con diversi clienti, diverse attrezzature ecc… Per quanto riguarda il datore di lavoro questo è un problema che attiene ai vostri rapporti contrattuali e non il fisco. Di solito è buona cosa la trasparenza.

    Massimo Marrocu10 Marzo 2012 / Rispondi

    Salve,
    sono un libero professionista e da quest’anno non posso più usufruire del regime dei minimi. Per rientrare negli ex-minimi devo considerare il tetto di 30.000€ esclusi di iva? Se considerassi l’iva, rispetto al regime dei minimi il tetto sarebbe meno di 25.000€….

      Stefano Gardini12 Marzo 2012 / Rispondi

      Devi considerare il volume di affari che è escluso IVA.

    Fabio15 Marzo 2012 / Rispondi

    Salve.Io lavoro come dipendente presso una casa di riposo come fisioterapista. Volendo aprire partita iva posso aprirla al regime dei minimi e continuare a lavorare come dipendente o con le nuove normative non è possibile?

      Stefano Gardini18 Marzo 2012 / Rispondi

      E’ possibile ma attenzione a svolgere un’attività ‘diversa’ da quella svolta come lavoratore dipendente. Diversamente potresti essere ricondotto al problema della ‘mera prosecuzione di attività’ e portato in regime ordinario (IVA, Studi di settore e quant’altro). Inoltre attenzione al cumulo IRPEF, potrebbe non convenirti.

    pietro16 Marzo 2012 / Rispondi

    gent. dott. Gardini,
    ho 40 anni e dal 2008 ho il regime dei minimi. mi pare che purtroppo ora mi devo considerare un ex-minimi… e se cosi fosse cosa cambia x me?? come devo emettere le fatture?? devo mettere la marca da bollo 1.81?? il mio reddito da attività IVA fara cumulo con il mio reddito da CUD (sono anche dipendente)?? devo versare l’IVA trimestralmente?? sonosoggetto allo Studio di Settore??
    la ringrazio anticipatamente.
    pietro

      Stefano Gardini18 Marzo 2012 / Rispondi

      Se la tua attività con Partita IVA è iniziata nel 2008 potrai rimanere nel regime dei minimi ancora per il 2012 (totale massimo di 5 anni se si superano i 35 anni). Quando uscirai dal regime dei minimi potrai entrare in un regime di contabilità semplificata ma comunque dovrai emettere fatture con IVA (niente bollo), sottostare agli studi di settore e pagare la tassazione ordinaria (cumulata con il tuo reddito da lavoro dipendente). Fatturando con IVA dovrai anche versare eventuali crediti trimestralmente.

    letizia31 Marzo 2012 / Rispondi

    Salve, sono una ragazza di 21 anni e vorrei aprire la partita iva per vendere professionalmente su ebay..
    volevo sapere alcune cose: nella dichiarazione di inizio attivita (modello aa9/10) devo barrare nel quadro b sotto regimi fiscali agevolati la casella per il REGIME PER I CONTRIBUENTI MINIMI: per i contribuenti minimi dall’articolo 1, comma 96 e seguenti,
    della legge 24 dicembre 2007, n. 244 oppure REGIME FISCALE AGEVOLATO PER LE NUOVE INIZIATIVE IMPRENDITORIALI E DI LAVORO AUTONOMO (per aderire
    al regime fiscale agevolato disciplinato dall’articolo 13 della legge 23 dicembre 2000, n. 388.)?

      Stefano Gardini2 Aprile 2012 / Rispondi

      Il modello che indichi purtroppo esula dal contenuto del blog per cui non sono in grado di risponderti, non lo conosco proprio. Il tuo commercialista od una associazione potranno certamente aiutarti.

        letizia2 Aprile 2012 / Rispondi

        ma i 30000 mila di tetto massimo si prendono dalle voci di bilancio?

          Stefano Gardini3 Aprile 2012 / Rispondi

          Il limite dei 30.000 Eur sono legati ai soli ricavi nel corso dell’anno.

    Silvia17 Aprile 2012 / Rispondi

    Buongiorno
    vorrei gentilmente porlr il seguente quesito: appartengo al regime fiscale dei contribuenti minimi che, da gennaio 2012 prevede una tassazione del 5% che non va piu’ indicata in fattura e che quindi non è piu’ versataq dal mio cliente. Quello che volevo chiederle è: in che modo e con quali scadenze dovro’ versare questa tassa del 5%.
    La ringrazio anticipatamente dell’aiuto e le porgo i piu’ cordiali saluti

      Stefano Gardini17 Aprile 2012 / Rispondi

      Il 5% verrà versato in sede di dichiarazione annuale sulla base degli utili effettivamente conseguiti.

    antonella17 Aprile 2012 / Rispondi

    salve da febbraio rientro nel regime dei minini, vorrei sapere poichè sono fisioterapista e offro prestazioni professionali in un centro privato nel momento in cui devo fare la fattura al proprietario del centro devo inserire la dicitura compenso non soggetto a ritenuta d’acconto ?

      Stefano Gardini17 Aprile 2012 / Rispondi

      Si ti confermo che devi fatturare senza ritenuta inserendo in ogni fattura la dicitura oppure consegnando al tuo cliente una lettera una tantum in cui spieghi che sei nel regime dei minimi e quindi esentata da applicazione della ritenuta di acconto.

    nicola9 Maggio 2012 / Rispondi

    Salve Dr. Gardini, nel ringraziarla anticipatamente della risposta volevo chiedrle se poteva togliermi un dubbio:
    ho aperto la p.i. nel Luglio 2011 col regime dei minimi, ed ho compiuto 35 anni nel settembre 2011, prima nn ho mai svolto alcuna attività. dal 2012 rientro ancora nel regime dei minimi e per quanti altri anni? devo fatturare senza ritenuta d’acconto e partita iva?

      Stefano Gardini10 Maggio 2012 / Rispondi

      Lei può rimanere nel Regime dei Minimi (nuovi se rientra nei parametri) per 5 anni, altrimenti ricade nel cosiddetto regime degli ex minimi molto meno favorevole (e forse non conveniente rispetto ad un regime ordinario). Niente ritenuta di acconto.

    Luisa10 Maggio 2012 / Rispondi

    Buongiorno, gradirei avere un suo parere in merito alla mia situazione: ho svolto per quattro anni un apprendistato come disegnatrice terminato il 30 marzo scorso in quanto l’azienda non mi ha mantenuto in servizio dopo tale termine. La stessa azienda mi ha proposto di aprire la partita iva come geometra e di continuare a collaborare con lei con la possibilità di avere comunque clienti miei. Posso aderire al regime dei minimi oppure la mia situazione è considerata prosecuzione del precedente lavoro? Ringrazio infinitamente

      Stefano Gardini10 Maggio 2012 / Rispondi

      Temo di sì, l’unico periodo lavorativo escluso è il tirocinio obbligatorio dei professionisti, ma non mi pare tu fossi tirocinante ma vera e propria apprendista.Magari lasciando passare un numero di mesi congruo (e magari facendo qualche altro lavoretto in mezzo) il tutto potrebbe diventare fattibile.

    evelina19 Maggio 2012 / Rispondi

    salve,
    ho un dubbio circa le entrate di cui indennità varie a seguito disdetta mandato, sono agente di commercio plurimandataria.
    Tali indennità si sommano ai redditi da produzione (provvigioni, bonus) utili al raggiungimento del tetto massimo di 30.000€?
    Grazie per la risposta
    Evelina

      Stefano Gardini21 Maggio 2012 / Rispondi

      Se le indennità a cui accenni non hanno regimi di tassazione ‘speciale’ vanno cumulate, diversamente no perchè rientrano nel loro regime ‘speciale’ di tassazione separata e non ti fanno ‘cumulo’.

    alfio21 Giugno 2012 / Rispondi

    Salve avrei bisogno di sapere se mi conviene accettare un lavoro per 7 euro l’ora se apro la partita iva con il regime dei minimi è fatturo 1000 euro in un mese quanto dovro pagare di tasse su questi soldi?
    grazie

      Stefano Gardini25 Giugno 2012 / Rispondi

      Come tassazione pagherai il 5% oltre alla parte contributiva INPS. Ovviamente se sussistono tutti i requisiti per il regime dei minimi.

    carmine5 Agosto 2012 / Rispondi

    Salve,Sr Giardini.
    Sono stato licenziato dal dicembre del 2010, ho 46 anni, sto programmando di aprire un’ attività individuale di fabbro artigiano. La mia domanda è la seguente, mi conviene iniziare con il regime dei minimi,o no? La ringrazio in anticipo.

      Stefano Gardini6 Agosto 2012 / Rispondi

      Dipende da quanto pensi di fatturare. Se starai con alta probabilità entro i 30.000 annui sicuramente sì.

    luca16 Agosto 2012 / Rispondi

    Buon giorno,
    ho aperto la partita IVA nel 2005, ho aderito al regime dei minimi nel 2009 e ho 28 anni. Rientro nel regime dei nuovi minimi.
    La ringrazio anticipatamene.

    Luca

      Stefano Gardini18 Agosto 2012 / Rispondi

      Se oltre all’apertura della Partita IVA anche l’attività è iniziata nel 2005 purtroppo no, deve essere successiva la 31/12/2007.

    Antonella24 Agosto 2012 / Rispondi

    Buongiorno Stefano,
    la contatto per dei dubbi riguardanti il passaggio al regime ordinario da ex-minimo. Ho 37 anni e ho aperto la p.iva nel 2008 per attività di docenza lingue straniere. Da gennaio 2012 emetto fatture senza applicazione della ritenuta trovandomi solo per quest’anno in questo regime “transitorio” con tassazione al 5%. Da gennaio 2013 invece passerò al regime residuale che, rispetto a quello ordinario, resta comunque semplificato. Qui il mio primo dubbio: per quanto tempo permangono delle agevolazioni (ad es. di semplificazione contabile)? O ci sono forse dei limiti di tempo e/o fatturato? Il secondo quesito è più che altro un consiglio su come gestire la fatturazione con un cliente per una collaborazione che inizierà nel 2012 e si concluderà nel 2013. In genere a questo cliente richiedevo un pagamento suddiviso in tre rate con emissione di tre rispettive fatture. Considerando ad es. un compenso di 2700 Euro per 90 ore di lavoro (30 Euro/h) in genere fatturavo 900 Euro a inizio progetto, 900 a metà e 900 a fine progetto. Come posso comportarmi sia per un nuovo preventivo costi che per la fatturazione dovendo emettere la prima fattura nel 2012 (senza IVA) e le 2 rimanenti nel 2013 (con esposizone dell’iva?)
    Ringrazio anticipatamente e mi scuso per essermi dilungata,
    Antonella

      Stefano Gardini27 Agosto 2012 / Rispondi

      Il regime residuale rimarrà in essere finchè permangono i requisiti degli ex-minimi, cioè i parametri che ti hanno permesso di entrare nel precedente regime dei minimi. Per il tuo cliente a cui farai la fattura sarà assolutamente ininfluente l’applicazione o meno dell’IVA. E’ importante per una corretta gestione del rapporto che tu glielo comunichi ma nulla più.

        Antonella27 Agosto 2012 / Rispondi

        Grazie mille per la disponibilità e la risposta chiara ed esauriente!
        Antonella

    Daniel2 Settembre 2012 / Rispondi

    Buongiorno Stefano,
    Io ho aperto la mia partita iva a gennaio 2012 e rientro nel regime dei minimi.
    Solo che quando ho aperto la P.IVA avevo 36 ( questo mese ne compio 37 ). Rientrando nei 30000 euro annui, per quanto posso ancora usufruire di questa agevolazione?
    Grazie !

      Stefano Gardini3 Settembre 2012 / Rispondi

      Max 5 anni.

    Giovanni31415 Settembre 2012 / Rispondi

    Buongiorno Stefano, attualmente ho 37 anni e’ lavoro come incaricato alle vendite dirette a domicilio con ritenuta d’acconto e ho quasi raggiunto i 5000 euro di tetto con codice fiscale e ritenuta d’acconto.Adesso il titolare della ditta vorrebbe obbligarmi ad aprire la partita iva per “potermi pagare”(e’ vero o puo’ invece nella successiva ricevuta superare tale importo e pagarmi?) .Faccia conto che avevo la partita iva aperta nel 2004 e chiusa nel 2010 perche’ non ce la facevo piu’ con le spese.Con una media d’incasso lordo di 1000 euro mese ,riaprendo la p.iva come incaricato alle vendite dirette a domicilio quanto dovrei pagare fra ritenute +iva e tasse totali annue?Il titolare della ditta assumendomi invece con contratto a tempo determinato di 6 mesi o 12 mesi ,quanto pagherebbe realmente di tasse?oppure a Progetto?Ti ringrazio anticipatamente & auguro una buona giornata.

      Stefano Gardini18 Settembre 2012 / Rispondi

      No, il tetto massimo è di 5000 Eur/anno, non ti sta prendendo in giro. Se tu aprissi la partita IVA, in questo caso non potresti aderire al Regime dei Minimi in quanto sarebbe un proseguimento ‘mascherato’ di attività precedente. Per cui entreresti in regime ordinario, considera indicativamente che con fatturato di 12000 euro/anno pagheresti fra INPS, IRPEF e qualche balzello circa 6.000 Euro/anno. Non particolarmente conveniente. Più o meno lo stesso costo che avrebbe il tuo datore di lavoro se ti inquadrasse come dipendente.

        giovanni31418 Settembre 2012 / Rispondi

        STEFANO, MI SEI STATO VERAMENTE DI AIUTO,GRAZIE TANTISSIMO & CONTINUA COSI! IN BOCCA AL LUPO!

    Stefano c25 Settembre 2012 / Rispondi

    Buongiorno Stefano

    Mi servirebbe qualche informazione. Vorrei aprire un officina artigiana (fabbro) con il regime dei Minimi. Per quanto riguarda il locale dove si dovrebbe svolgere l’attività, è necessario possedere un locale in piene regola che rispetti tutte le norme? O lavorando da solo basta anche un locale di fortuna come un magazino in lamiere?

      Stefano Gardini26 Settembre 2012 / Rispondi

      Anche se sei da solo deve rispettare comunque la legge 626 sulla sicurezza ed avere quindi tutte le attrezzature, locali inclusi, a norma con tale legge. Questo no significa che un capannone in lamiera non vada bene, deve solo essere rispettoso delle norme.

        Stefano c2 Ottobre 2012 / Rispondi

        Ti ringrazio

    Alessandro8 Ottobre 2012 / Rispondi

    Sig.Giardini buona sera.
    Le volevo chiedere riguardo la mia siruazione: io ho 42 anni e da quando ne avevo 18 collaboro con mio fratello in un impresa familiare intestata alla sua persona fisica.Premetto che trattasi di un attivita bar tabacchi ed io da atto depositato davanti a notaio detengo la quota di 49%.Mi chiedevo se era possibbile aprire un impresa artigianale in proprio ed aderire al nuovo regime dei minimi del 2012..?

      Stefano Gardini9 Ottobre 2012 / Rispondi

      Se si tratta di impresa artigianale per una diversa attività, sì è possibile. Se invece si tratta di un proseguimento dell’attività no. A quanto capisco lei è inquadrato come collaboratore familiare per cui non vedo limitazioni.

    Alessandro9 Ottobre 2012 / Rispondi

    La ringrazio molto della sua attenzione..infatti da coll.familiare di un attivita’commerciale volevo aprire un piccolo laboratorio di riparazione pc quindi artigianato..il mio commercialista mi aveva detto che nn potevo aderire al regime dei minimi 2012 proprio perche sono un collaboratore familiare….e facendomi leggere alla lettera la cicolare proprio nel punto dove si parla di minimo 3 anni di nn aver preso parte a nessuna societa e o anche famigliare …la ringrazio di nuovo…!!! Mi mettero’ subito in movimento..!!

      Stefano Gardini9 Ottobre 2012 / Rispondi

      Se suo fratello ha una società individuale lei non fa parte della società ovviamente, almeno in modo ufficiale. Se così non è naturalmente non potrà aderire al regime dei minimi.

    antonio da bari20 Ottobre 2012 / Rispondi

    buonasera sig. stefano

    a gennaio 2013 mi iscrivero come artigiano fabbro col regime dei minimi al 5%.
    posso iscrivermi anche se l’officina non e’ pronta e lavorare con riparazioni e installazioni .
    presumo di fatturare nel primo anno circa € 12.000,00 e di sopportare € 4.000,00 di materiali e spese quante tasse e contributi devo pagare e quanto mi rimarra in cassa.

    grazie anticipatamente

      Stefano Gardini23 Ottobre 2012 / Rispondi

      Sì si puo fare anche se non c’è officina pronta, nessun problema. Il netto dell’attività sarà pari a Eur 8000 da cui detrarre il 5% di tasse (400 eur) e INPS pari al 26.72% (circa 2140 eur). Dovresti quindi rimanere un netto di circa 5500 o poco meno.

    antonio da bari23 Ottobre 2012 / Rispondi

    grazie per la risposta stefano
    ti vorrei chiedere se devo pagare anche la camera di commercio,e l’inail e a quanto ammonta.per la categoria di fabbro .
    E queste tasse vanno catalogate come spese o no (inail c com.inps ecc).
    mi potresti fare un riepilogo sempre su 12.000,00 euro di fatture emesse nell’anno .
    inoltre mi fai capire con qualche esempio i 30.000,00 di tetto massimo ,sono di fatture emesse nell’anno o sono del netto dell’attivita togliendo le spese .
    ti ringrazio di nuovo e arrivederci .

      Stefano Gardini24 Ottobre 2012 / Rispondi

      I 30.000 eur sono di volume di affari quindi relativi al fatturato totale. L’iscrizione in CCIAA dovrebbe essere circa 180 eur. Per l’INAIL purtroppo non sono in grado di aiutarti in quanto è variabile sull’attività e non mi occupo abitualmente di aliquote per l’istituto di assicurazione.

    antonio da bari24 Ottobre 2012 / Rispondi

    ti ringrazio per la risposta

    Silvio6 Novembre 2012 / Rispondi

    Buongiorno,

    mi collego ad una risposta che ha dato il 18 marzo 2012 a Fabio, relativamente ad avere un lavoro dipendente e contemporaneamente un regime dei minimi per una seconda attività. Cosa intendeva per “attenzione al cumulo IRPEF”?
    Grazie

      Stefano Gardini6 Novembre 2012 / Rispondi

      Un banale errori di trascrizione, intendevo INPS. Mi scuso per l’errore.

    gabry15 Novembre 2012 / Rispondi

    Buongiorno una domanda come tutte le altre un amico mi ha chiesto di lavorare per la sua ditta ma aprendo una partita iva come trasportatore consegne mezzo suo ma dovrei pagarlo un po alla volta (furgoncino) cmq mi da 3200euro al mese quanto mi rimane?

      Stefano Gardini17 Novembre 2012 / Rispondi

      Dipende quanto paghi per il furgoncino al mese e se hai altri costi a tuo carico, carburante, manutenzioni, eventuali trasferte ecc… Supponendo che avrai 600 eur di costi al mese, rimarresti un lordo di 31200 eur annui su cui pagheresti:
      8176 eur di IRPEF e 6653 eur di INPS. A conti fatti rimarresti un netto pari a 16371 eur che divisi per 12 mensilità fanno 1364 eur.

    antonio da bari17 Novembre 2012 / Rispondi

    ciao stefano mi chiedevo sempre per attivita fabbro con regime dei minimi al 5%,
    se per l’inps c’e un tetto minimo o massimo da pagare
    cioe, se il mio netto di attivita non supera le 4.000 o5.000 o viceversa il mio netoo attivita supera le € 20.000
    come funziona.

    grazie anticipatamente

      Stefano Gardini17 Novembre 2012 / Rispondi

      Massimo, no. Se sei iscritto alla gestione separata separata pagherai il 27% circa del reddito, altrimenti se sei artigiano o commerciante pagherai un minimo di circa 2800 fino a circa 14.000 eur poi la percentuale sulla parte eccedente.

    alessio24 Novembre 2012 / Rispondi

    buona sera,
    Sono in cassa integrazione da due anni, e da gennaio passerò in mobilità, ho 41 anni e vorrei aprire una officina di autoriparazioni, devo trovare un fondo in affitto e comperare delle attrezzature!!!posso rientrare nei minimi e quali limitazioni ci sono?

      Stefano Gardini27 Novembre 2012 / Rispondi

      Se pensi di fatturare meno di 30.000 euro puoi rientrare nei minimi senza problemi per 5 anni. Poi dovrai forzatamente uscirne.

    GIORGIA6 Dicembre 2012 / Rispondi

    Salve, ho un dubbio..
    Ma qualora superassi in corso d’anno i 30.000€ di volume d’affari ma comunque entro i 45.000, 00 per l’anno in questione pagherei comunque solo l’imposta sostitutiva del 5%?

      Stefano Gardini7 Dicembre 2012 / Rispondi

      Sì, rimarresti nel Regime dei Minimi per l’anno in corso, fuoriuscendone solo dall’anno fiscale successivo.

    Giuliano17 Dicembre 2012 / Rispondi

    Buongiorno Stefano,
    ottimo articolo, uno dei più chiari sui minimi.
    Io effettuerò video riprese e montaggio e la mia perplessità è se mi convenga aprire p iva nei minimi o normale e a quali e quante spese andrò incontro.
    Da quanto ho capito e sò di non aver capito bene, a grandi linee se dovessi guadagnare 20.000 all’anno senza spese, con i minimi verserei il 5% fisso più il 27% di inps quindi diciamo il 32% circa dei miei guadagni non avendo grossi costi… (incredibile considerando i servizi pubblici… vabbè…) mentre con il regime normale potrei scaricare l’iva ma pagherei il 21% più il 27% di inps ovvero il 48%

    La prego mi chiarisca le idee, dove sbaglio?
    Grazie.

      Stefano Gardini17 Dicembre 2012 / Rispondi

      salvo qualche lieve arrotondamento i principi ed i calcoli sono giusti. Sempre restando entro i limiti previsti per il Regime dei Minimi.

        Giuliano17 Dicembre 2012 / Rispondi

        Grazie,
        quindi secondo quanto sopra mi converrebbe di gran lunga quella dei minimi, calcolando che non prevedo grossi acquisti di attrezzature che potrei scalare con l’iva.. concorda?

          Stefano Gardini18 Dicembre 2012 / Rispondi

          Sì il Regime dei Minimi ricorrendone i presupposti conviene quasi sempre

            Giuliano18 Dicembre 2012 /

            Grazie ancora, un ultima domanda, forse banale ma per me fondamentale: una fattura col regime ordinario di cui l’importo sia 1300 euro + 273 euro di iva fanno 1573 euro ho notato la voce rit. d’acconto, di 260 euro (il 20%) e mi è stato fatto un bonifico di 1313 euro.. siccome io poi pago l’iva con l’F24 il bonifico non dovrebbe essermi stato fatto di 1573 euro?

            Grazie ancora.

            Stefano Gardini18 Dicembre 2012 /

            No il bonifico di 1313 è giusto, perchè il sostituto di imposta (l’azienda a cui hai fatto la fattura) verserà per conto tuo all’Erario i 260 Euro di ritenuta. In questo modi tu hai avuto i tuoi 1573 euro così ripartiti: 1313 incassati col BB e 260 in acconto tasse. Tieni presente che i 260 eur sono un tuo credito nei confronti dell’Erario che sconterai nella successiva dichiarazione.

            Giuliano18 Dicembre 2012 /

            Grazie ancora, rimango comunque confuso: quale percentuale dovrei pagare di tasse allora su quei 1313 euro nel prossimo F24? Forse il 21% meno 260 euro?

            Stefano Gardini20 Dicembre 2012 /

            I 1313 andranno a formare, assieme ad altre fatture, il reddito imponibile. Facciamo un esempio (supponendo di non avere costi ma solo fatture emesse): se il reddito imponibile (fatture emesse) complessivo sarà di Eur 20.000 lei pagherà di IRPEF 3450 per i primi 15.000 eur e 1350 per gli altri 5.000 eur per un totale IRPEF di 4.800 eur. Su un totale di 20.000 eur fatturati con ritenuta di acconto e già versati dai suoi vari sostituti di imposta si troverebbe con un credito da utilizzare di 4.000 eur. A questo punto il saldo da versare di tasse sarebbe pari a 800 eur. A questo punto basta fare la proporzione per sapere (con questo reddito) quanto le incide la quota sugli 800 eur. Sono circa 52,52 eur di extra tassazione. Le faccio notare che tutto questo è in relazione al reddito complessivo (se fosse di 200.000 eur la cifra sarebbe ben diversa).

    davide4 Gennaio 2013 / Rispondi

    salve, ho la partita iva aperta da giugno 2009 come contribuente minimo,attualmente ho 26 anni e da quest’anno dovrei pagare anche io il 5% di imposta sostitutiva. fino agli anni precedenti ho tenuto sempre un reddito netto di 6000 euro, nel 2012 ho fatturato per circa 26.000 euro,pagherò quindi il 5% di tasse? per l’INPS ho sempre pagato sui 3000 euro annui, con questo reddito pagherò uguale oppure dovrò pagare il famoso 26,72% del reddito?

      Stefano Gardini7 Gennaio 2013 / Rispondi

      Fino ad ora ha pagato il minimo, se supera la quota del minimo dovrà applicare l’aliquota prevista come da lei indicata.

    Marco16 Gennaio 2013 / Rispondi

    Salve,

    Sono un libero professionista che lavora sempre con lo stesso cliente (un’associazione di professionisti).

    Fino al mese di dicembre 2012 sono rientrato nel limite dei 30.000 euro annui che mi consentiva di restare nel regime dei c.d. superminimi.

    Da quest’anno, tuttavia, prevedo di superare il detto limite e fatturare circa 35.000 euro annui, così uscendo dal regime dei superminimi. In che modo l’uscita dal regime dei superminimi andrà a incidere sul mio guadagno netto? Mi conviene restare al di sotto del detto tetto e rinunciare ai 5.000 euro annui di aumento?

    Grazie mille,
    Marco

      Stefano Gardini17 Gennaio 2013 / Rispondi

      Beh intanto per quest’anno tutto rimane invariato, anche uscendo dal limite in corso di anno il 2013 avrà ancora la tassazione superminimi. Dal 2014 invece si passa a regime ordinario: su 35.000 eur la tassazione IRPEF passerà a 9620 contro l’attuale posta, per 30.000 eur a 1500. Residuo (prima dell’INPS 28.500 contro 25.380). Ad un primo sguardo conviene non aumentare il fatturato. Ma ci sono diverse considerazioni da fare: se nel 2014 il fatturato aumentasse ancora di 5.000 eur? A quel punto ecco che la convenienza sparirebbe. Altra considerazione è legata all’età ed alla permanenza nel regime dei superminimi: non avendo riferimenti, per quanti anni ancora puoi rimanere nel regime? se per soli 1 o due ecco che la convenienza scema, se per 5/6 (se non cambiano le regole in corsa) forse conviene ancora. Infine la deduzione dei costi: con il regime ordinario è vero che la tassazione sale ma è anche vero che si possono portare in deduzione costi che con il regime dei minimi non possono essere dedotti: anche in questo caso ecco che con un aumento del fatturato ma con una deduzione di costi parallela, la convenienza rimarrebbe a favore dell’uscita dal regime.
      Insomma la scelta è sicuramente molto complessa e dipende anche dalle prospettive future: personalmente non rinuncerei ad una crescita professionale e di fatturato.

    angelo17 Gennaio 2013 / Rispondi

    Salve,
    avrei bisogno di una conferma: sono un libero professionista (perito industriale) che nel 2012 ha adottato il regime fiscale dei minimi. Avendo perso i requisiti (nel 2012 ho superato i 30000 euro, ma comunque, sotto i 45000 euro), nel 2013, devo passare al regime ordinario che prevede la tenuta di una contabilità in partita doppia con l’elaborazione finale di prospetti fiscali, lo stato patrimoniale e il conto economico? o per i liberi professionisti è previsto una contabilità semplificata?

    grazie per l’attenzione

      Stefano Gardini18 Gennaio 2013 / Rispondi

      Passa a regime ordinario come tassazione ma può tenere una contabilità semplificata se il fatturato rientra nel limite dei 400.000 eur di ricavi, come mi sembra il caso.

        angelo18 Gennaio 2013 / Rispondi

        LA RINGRAZIO PER LA TEMPESTIVITA’.

        SALUTI

    Giancarlo Pappagallo18 Gennaio 2013 / Rispondi

    Gent.ssimo Sig.Stefano,

    Buongiorno, vorrei porle un quesito sono un edile ho chiuso la mia partita iva nel 2009, vorrei riaprire nel 2013 una nuova partita iva sempre come edile, ho più di 35 anni, posso rientrare nel regime semplificato agevolato e per quanto tempo??….
    Grazie, resto in attesa di risposta in merito.

    Cordiali saluti.

      Stefano Gardini19 Gennaio 2013 / Rispondi

      Qui la questione è dubbia, bisogna sempre vedere se la nuova attività non viene considerata prosecuzione di attività precedente. A mio avviso il tempo passato, quasi quattro anni. lo escluderebbe, ma le interpretazioni dell’Amministrazione possono a volte essere difficili da prevedere. La mia opinione è che potresti farlo.

    Alberto24 Gennaio 2013 / Rispondi

    Buon giorno Dott. Gardini
    vorrei avviare un attività artigiana di restauro mobili con regime fiscale dei minimi, prevedo di affittare un laboratorio il cui canone è di 350 euro mensili, in teoria dovrei restare nella soglia dei 15.000 euro o mi sbaglio?
    La ringrazio
    Alberto

      Stefano Gardini25 Gennaio 2013 / Rispondi

      Fino alla soglia dei 30.000 euro può entrare nel regime dei minimi senza problemi. La cifra di 15.000 eur le rende sicuramente conveniente questo regime.

    guido4 Febbraio 2013 / Rispondi

    Salve, Brevemente le spiego la mia situazione a breve aprirò un’attività come ditta individuale disbrigo pratiche e consulenza in materia di infortuni; il mio commercialista mi ha indirizzato sul regime dei minimi visto che rientro nei requisiti; però avrei una domanda perchè mi è stato riferito che se dovessi aprire come studio di consulenza avrei la possibilità di poter evitare di pagare i 700 € circa trimestrali di inps a differenza di una apertura come agenzia disbrigo pratiche.
    Posso chiederle gentilmente maggiori chiarimenti su ciò.

      Stefano Gardini5 Febbraio 2013 / Rispondi

      Come regime dei minimi pagherai di INPS, iscrivendoti alla gestione separata, il 27,72% dei guadagni. Se invece come professionista puoi aderire ad una cassa previdenziale particolare pagherai quanto richiesto dalla normativa della cassa separata. Nessun fisso.

        Alberto5 Febbraio 2013 / Rispondi

        Salve, prima di tutto complimenti per la chiarezza dell’articolo, ho aperto una partita iva appartenente al regime dei minimi 2008/2009 come consulente e sviluppatore software, se non ho capito male quest’anno sono entrato automaticamente nel nuovo regime dei minimi e quindi andrò a pagare il 5% della differenza fra entrate – uscite, quindi se ho guadagnato 1000 ed ho avuto spese di 100 pagherò il 5% di 900 che sono 45 euro + la gestione separata. E’ corretto il mio ragionamento? Se ora volessi aprire un piccolo negozio di riparazioni, sviluppo web e software. Avrei dei cambiamenti radicali? premetto che ho 27 anni.
        Grazie in anticipo.

          Stefano Gardini7 Febbraio 2013 / Rispondi

          No nessun problema direi purchè il tutto sia un’evoluzione dell’attività e nel caso mi pare proprio di sì, non è una nuova attività.

    Ivan6 Febbraio 2013 / Rispondi

    Buonasera.

    sono un procacciatore di affari enasarco ho 47 anni con partiva iva aperta nel 2005

    nel 2012 ho fatturato c.ca 25.000 euro mentre nel 2011 ho sforato di poco i 30,000
    volevo sapere se per l’anno 2013 rientro nella nuova legge del gennaio 2012 conesenzione fiscale e 5% di detrazione.

    grazie cordiali saluti

      Stefano Gardini7 Febbraio 2013 / Rispondi

      No, il Regime dei Minimi è solo per le attività nuove, la sua è già avviata e quindi esplicitamente esclusa.

    federico25 Febbraio 2013 / Rispondi

    Salve,
    ho 27 anni e avrei intenzione di fare l’ agente di commercio. Prima di aprire partita iva però, volevo provare a fare questo lavoro per un paio di mesi come procacciatore d’ affari e dopo, se le cose funzionassero, aprire p.i. col regime dei minimi. E’ possibile fare una cosa del genere? Grazie.

      Stefano Gardini1 Marzo 2013 / Rispondi

      No perchè temo sarebbe considerata mera prosecuzione di attività precedente (quella di procacciatore) e quindi a rischio di non poter entrare nel regime dei minimi o comunque di essere contestata l’adesione al regime dei minimi.

    Giuliano2 Marzo 2013 / Rispondi

    Salve,
    il mio lavoro consiste nel far foto/video ai matrimoni, un ricordo per la coppia.

    Ho appena iniziato e ho pochissimi fondi e altrettanti clienti ma per mettermi in regola ho aperto p iva con regime agevolato minimi e codice ateco 74.20.19 “altre riprese fotografiche” una settimana fa, senza commercialista per ora e da quanto ho compreso ho dovuto effettuare l’iscrizione all’inps come professionista con gestione separata che ho potuto attivare online sul sito inps.

    Siccome stò emettendo le prima 2/3 fatture e conosco titolari di p iva normale, regolare, semplice che pagano ogni 3 mesi l’ F24.. vorrei avere aiuto e informazioni per capire il modulo che dovrei compilare io ed ogni quanto per pagare le tasse.. devo fare anch’io l’F24? Non ho nulla di intestato, non ho proprietà come case o auto o altro… inoltre quali costi di lavoro posso detrarre dal calcolo delle tasse che devo pagare se non sono soggetto ad iva? Benzina? Telefono?

    Grazie
    Giuliano.

      Stefano Gardini4 Marzo 2013 / Rispondi

      Può detrarre i normali costi, ad esclusione dell’IVA. Le fatture che lei fa saranno senza IVA. Di conseguenza non dovrà fare nessun F24 periodico per il versamento IVA salvo casi particolari tipo acquisti in Reverse Charge. Le tasse dovrà pagarle in sede di dichiarazione annuale, Unico per capirci. Le consiglio di non far da se, per quanto semplificato il regime resta comunque impegnativo dal punto di vista degli adempimenti se non si hanno un po’ di conoscenze della materia. Magari si rivolga ad una associazione.

    Elena3 Marzo 2013 / Rispondi

    Buongiorno Dott. Gardini

    nell’aprile 2011 ho chiuso un’impresa che commercializzava in trattamento acqua,e si occupava anche di montaggio e vendita diretta e al dettaglio di camini e stufe a legna e a gas.L’anno scorso ho partecipato all S.a.S del mio ex compagno (ma solo come socio minore per evitare di perdere i requisiti della lettera C)ma compaio solo come requisiti…la mia domanda è questa…vorrei aprire un regime dei minimi per avviare la mia nuova attività come Naturopata..posso anche se nn sono passati 3 anni dalla chiusura della precedente p.iva visto che la mia nuova attività non sarebbe una prosecuzione della vecchia?..ah dimenticavo…anche come limite di età potrei?…ho 47 anni…grazie

      Stefano Gardini5 Marzo 2013 / Rispondi

      L’età non sarebbe un problema, ma lei ha fatto parte di società e non può accedere al regime dei minimi in quanto ha svolto attività di imprenditore. Deve far trascorrere i tre anni oppure non potrà aderire al regime dei minimi. In questo caso non rileva la prosecuzione ma il fatto di aver svolto attività imprenditoriale.

    alberto10 Marzo 2013 / Rispondi

    Buonasera Dott Gardini,
    mio figlio ha iniziato una prova con un’azienda come consulente commerciale che durerà tre mesi, ieri l’azienda gli ha liquidato tramite un’auto fattura passiva le prime provvigioni del mese di gennaio pari a circa 150€ per il periodo di febbraio saranno circa di 1000 € la mia domanda è questa: alla fine del periodo di prova l’intenzione di mio figlio era quella di aprire una partita ai minimi come agente procacciatore di affari o qualche altra forma simile, questo periodo di prova può precludere l’accesso a questa forma di agevolazione? In caso affermativo cosa consiglia di fare per gestire qursto periodo di prova visto che il proseguimento del rapporto appare ad oggi scontato.

      Stefano Gardini12 Marzo 2013 / Rispondi

      Purtroppo sì può esser preclusivo in quanto l’attività in regime dei minimi può essere considerata un mero proseguimento di attività precedente. Io aprirei subito la posizione, costa davvero poco e dovesse andare male la si chiude senza oneri (o quasi). Non vedo motivi reali per dilazionare.

    alberto13 Marzo 2013 / Rispondi

    Grazie Dott Gardini della sua gentile disponibilità,
    proprio ieri abbiamo parlato con l’azienda la quale ci ha chiarito che il documento emesso non ha nessun valore fiscale ma è solo un promemoria dell’attività svolta fino ad ora per cui prima di avviare qualunque pratica di liquidazione di compensi penseremo prima di tutto ad aprire la p.iva.
    Cordiali saluti

    gianpiero20 Marzo 2013 / Rispondi

    Salve vorremmo aprire due mini con regime dii quasi 30.000 io e mia moglie si puo fare e il reddito e il 5% . Grazie

      Stefano Gardini22 Marzo 2013 / Rispondi

      Non mi è chiara la domanda per cui non posso dare alcuna risposta.

    verella25 Marzo 2013 / Rispondi

    Buonasera,
    sono una ragazza di 25 anni che svolge la pratica presso uno studio legale.
    Il mio avvocato ritiene di farmi aprire la partita iva ai minimi, a fronte di un netto mensile di 500 euro. Andrei a pagare il 5% su 6000 euro annui, è corretto?
    Inoltre, dovrei versare altri contributi oltre a questo?
    Per quanto riguarda invece gli obblighi previdenziali, la Cassa Forense non mi permette l’iscrizione per i primi sei mesi, finchè non abbia ottenuto l’abilitazione. E’ possibile che rimanga in stand by fino a quel momento o rischio di incorrere in sanzioni?
    Grazie e cordiali saluti

      Stefano Gardini27 Marzo 2013 / Rispondi

      Oltre al 5% sui 6.000 euro dovrai anche pagare l’aliquota INPS del 26,72% (finchè non sei iscritta ad altre forme di previdenza).

    annamaria30 Marzo 2013 / Rispondi

    Buonasera, le pongo questo quesito:
    mio figlio si è iscritto al regime agevolato a febbraio 2013 per iniziare un’attività professionale da strutturare e quindi economicamente non valutabile in questo momento. Nel frattempo è stato contattato per un lavoro con un contratto a tempo determinato. Può mantenere il regime agevolato se accetta anche il contratto subordinato?
    La ringrazio

      Stefano Gardini2 Aprile 2013 / Rispondi

      Sì, senza problemi. Tra l’altro è anche successivo all’apertura del lavoro autonomo per cui proprio non ci sono problemi.

    Giuliano2 Aprile 2013 / Rispondi

    Ciao Stefano, complimenti per il blog e per i vari articoli innanzi tutto, questo servizio che dai è molto gradito e utila in quanto le persone che come me si affacciano su questo mondo fiscale son completamente disorientate, a dire il vero anche a causa d’una certa confusione delle norme cmq.. avrei una domanda, io ho 38 anni e siccome non lavoro e sto intraprendendo l’attivita di fotografo, mi son iscritto al regime dei minimi all’ag entrate e all’inps con gest separata via web. Ho emesso le mie prima 2-3 fatture e mi chiedevo se e come calcolerò le tasse che devo pagare, con l’unico? Poi posso scalare il costo che ho di benzina e autostrada se devo fare ad esempio 200km per parlare con i miei clienti o per un servizio?

    Grazie.

      Stefano Gardini3 Aprile 2013 / Rispondi

      Per il calcolo sarà comunque necessario rivolgersi ad un commercialista o ad un’associazione perchè ci sono sempre delle complicazioni che non permettono a chi non è del mestiere di farsi i calcoli da solo con assoluta semplicità. Per quanto riguarda i costi di viaggio possono essere detratti se inerenti l’attività. E’ sempre bene avere la massima documentazione possibile a supporto, delle motivazioni del viaggio.

        Giuliano4 Aprile 2013 / Rispondi

        La ringrazio davvero,
        entro quanto dovrei rivolgermi al commerc. oppure all’associazione tipo CAF per regolare tutto?
        Una ulteriore domanda, nella fattura diciamo di 100,00€ devo includere la rivalsa inps del 4%? Quindi 110,00€?
        Grazie.

          Stefano Gardini5 Aprile 2013 / Rispondi

          Sì la rivalsa INPS va introdotta ma su 100 eur sono 4 eur e non 10 eur. Totale 104 eur.

            Giuliano20 Maggio 2013 /

            Gentilissimo Stefano, grazie per i suggerimenti che mi ha dato, ho aperto p. iva coi minimi e mi son iscritto all’inps con gestione separata via internet, ora stò emettendo le prime fatture e mi chiedo come e quando dovrò fare l’unico? Indicativamente quanto andrò a pagare di tasse? Quali costi posso considerare da detrarre dall’imponibile e come fare?

            Grazie.

            Stefano Gardini21 Maggio 2013 /

            Se non hai redditi negli anni precedenti, il tuo primo unico sarà da fare nel 2014 relativo ai redditi 2013. Per la determinazione dell’utile potrai detrarre tutti costi inerenti l’attività. Su quanto dovrai pagare, dipende da come chiuderai l’anno, quale sarà l’importo dell’utile, sul quale pagherai il 5%, oltre alla quota previdenziale INPS.

            Giuliano26 Luglio 2013 /

            Salve Stefano,
            complimenti ancora per il blog e grazie per le informazioni di base che a molti di noi risultano utilissime!
            Come le scrissi già tempo fa il mio lavoro consiste nel far foto/video ai matrimoni, un ricordo per la coppia.

            Ho appena iniziato e ho pochissimi fondi e pochissimi clienti ma per mettermi in regola ho aperto p iva con regime agevolato minimi e codice ateco 74.20.19 senza commercialista per ora e da quanto ho compreso ho dovuto effettuare l’iscrizione all’inps come professionista con gestione separata che ho potuto attivare online sul sito inps.

            Ora avrei una domanda sulla numerazione delle fatture: ho acquistato delle custodie per i DVD che consegnero, quindi materiale per il mio lavoro, mi hanno inviato la fattura, devo inserirla nella numerazione? Cioè se ho 7 fatture che ho fatto ai clienti, questa sarebbe la 8? Oppure le spese e i costi che ho per i materiali di consumo è da conservare diversamente?

            Grazie.

            Stefano Gardini4 Settembre 2013 /

            La fattura del fornitore ha la sua numerazione. In regime dei minimi la deve solo conservare e non deve avere nessun numero. Certamente non deve mischiarsi con la sua numerazione delle fatture emesse che deve rimanere progressiva.

    Antonio2 Aprile 2013 / Rispondi

    Buonasera sig. Stefano, volevo un consiglio per aprire una nuova partita IVA agevolata, ho lavorato 12 mesi presso un azienda e adesso mi ha proposto di aprire una partita IVA come procacciatore d’affari, ma leggo che non posso usufruire del nuovo regimi dei minimi perché ho già lavorato da loro come dipendente vero?? Mi conviene aprire una partita IVA normale pur avendo un reddito inferiore ai 30.000€ annui?? Come posso fare per non rimanere a piedi?

      Stefano Gardini3 Aprile 2013 / Rispondi

      Beh direi che in questo caso essendo una mera prosecuzione del precedente lavoro il Regime dei Minimi è escluso. Si può aprire partita IVA in regime ordinario con tutto ciò che comporta in termini di costi ‘fiscali’, ma purtroppo il regime dei minimi non è assolutamente applicabile.

    Danilo15 Aprile 2013 / Rispondi

    Salve Dott. Gardini volevo farle una domanda in merito ad un mio grosso dubbio. Io da tre anni circa ho un contratto come incaricato alle vendite a domicilio occaionale ma veramente occasionale. Non ho mai aperto partita IVA ma adesso la vorrei aprire, per un contratto di agente di commercio, e volevo sapere se posso tranquillamente rientrare nel regime dei superminimi. Ho 30anni. a) Se si, devo prima rescindere il contratto come incaricato prima di aprirmi la partita IVA ? b) Se si, posso continuare ad essere incaricato? La ringrazio anticipatamente.

      Stefano Gardini16 Aprile 2013 / Rispondi

      Purtroppo trattandosi di ‘mero proseguimento di precedente attività’, come sita testualmente la legge, non è possibile utilizzare il convenientissimo regime dei superminimi, salvo incappare nel rischio di vederselo revocato con tutte le conseguenza sanzionatorie che questo comporta.

        Danilo16 Aprile 2013 / Rispondi

        Grazie per la risposta. Però, per “mera prosecuzione dell’attività” io intendevo il proseguimento di una stessa attività sotto diversa forma “fiscale”. Nel mio caso sono incaricato alle vendite di un azienda X che tratta un certo tipo di prodotti che niente ha a che vedere con l’azienda Y con la quale stipulerei il contratto come agente di commercio….In sintesi, anche se le due aziende trattano prodotti completamente diverse, si parla lo stesso di “mero proseguimento di attività precedente” ? O è semplicemente l’inizio di una nuova attività? E’ un punto importante dal quale ne scaturisce il futuro lavorativo…..Grazie ancora per l’attenzione e complimenti per il sito…!

          Stefano Gardini17 Aprile 2013 / Rispondi

          Se l’azienda è diversa ed i prodotti sono diversi nessun problema perchè immagino anche i clienti saranno diversi. Avevo capito stessa ditta e stessi prodotti dalla mail.

            Danilo17 Aprile 2013 /

            Si, l’azienda di cui sono ancora incaricato alle vendite (anche se i miei acquisti sono una tantum e di bassissimo rilievo) commercializza un certo tipo di prodotti utilizzabili anche semplicemente come autoconsumo. Mentre l’azienda con la quale diventerei agente di commercio tratta prodotti da vendere ad una clientela di commercianti in una zona definita….Insomma, azienda diversa, prodotti diversa e clientela diversa. Da incaricato non posso vendere ad un commerciante, mentre come agente, nell’altra azienda, lo posso fare solo ai commercianti. Il dubbio era sulla mera prosecuzione….posso quindi stare più tranquillo. Grazie, complimenti per il lavoro che svolge qui sopra. Cordiali saluti

    Vinicio15 Aprile 2013 / Rispondi

    Salve ho aperto un anno fa la p.i e sono nel regime dei minimi, in questo anno ho fatturato qualcosa in più di 5000 euro, ora sono arrivato al momento della dichiarazione. avrei due domande da porre: 1) mi è stato riferito che restando sotto la soglia di 5000 euro di fatturato posso non pagare l’inps e quindi pagherei solo il 5% di quello che ho fatturato è vero? 2)lavoro come vigile del fuoco discontinuo, ovvero ho vari contratti (4 o 5 l’anno) che vengono aperti e chiusi, la percentuale da pagare all’imps so che è del 27,78% o se hai c’è un’altra attività che rifocilla l’imps questa scenderebbe al 18% è corretto. Sono nuovo del meraviglioso mondo della fiscalità Italiana e mi sento davvero confuso. Grazie mille

      Stefano Gardini16 Aprile 2013 / Rispondi

      1) No, non mi risulta ci sia un minimo di ricavi sotto cui non si paga la gestione separata se si è in regime dei minimi. Probabilmente si è fatto confusione rispetto al fatto che puoi avere prestazioni occasionali se il tuo ricavo annuo è inferiore a 5000 eur ed in questo caso niente INPS.
      2) Sì se hai altre casse previdenziali a cui fai i versamenti puoi versare solo il 18% di INPS.

    mirko6 Maggio 2013 / Rispondi

    buona sera
    vorrei sapere se è possibile essere nel regime super minimi come agente rappresentante iscritto all’enasarco,
    ho anche un dubbio se ho effettuato l’anno scorso un lavoro di segnalatore in forma privata e retribuita in ritenuta d’acconto posso presentare la domanda ugualmente?

      Stefano Gardini7 Maggio 2013 / Rispondi

      Sì, può fare l’agente nel rgime dei superminimi se ricorrono le altre condizioni.
      Il lavoro come agente non deve configurarsi come proseguimento dell’attività già svolta come segnalatore.

    carmelo21 Maggio 2013 / Rispondi

    Salve, sono un ingegnere che ha aperto partita iva il 05 gennaio 2011 con il regime dei minimi, vorrei sapere se nel 2012 sarei entrato nel nuovo regime dei minimi ovvero quello a tassazione irpef del 5 % oppure sono rimasto al vecchio forfettino al 20 %?

      Stefano Gardini22 Maggio 2013 / Rispondi

      Se hai tutte le condizioni per entrare nel nuovo regime, il passaggio è automatico.

    VALENTINA11 Giugno 2013 / Rispondi

    Salve,
    sono socia accomandante in una sas che svolge attività commerciale, posso aderire al regime dei minimi considerando che:
    – la nuova attività sarebbe di tipo professionale (lavoro autonomo) quindi diversa categoria di reddito;
    – nei tre anni precedente e neanche in quello in corso non ho mai svolto attività nella società in quanto accomandante.
    Grazie per l’attenzione.

      Stefano Gardini12 Giugno 2013 / Rispondi

      L’unico vincolo vero riguarda lo svolgimento di attività di qualsiasi tipo per la società. La regola recita: nel caso di socio accomandante, è necessario inoltre verificare se il contribuente si sia limitato al mero apporto di capitale, senza alcuna attività di gestione all’interno della società. Tanto per fare un esempio, dovessero trovare una contabile bancaria firmata da te, ecco che nascerebbero i problemi, o magari una bolla per la ricezione di merce o qualsiasi altra cosa confermasse un (seppur minimo) coinvolgimento. Se se tranquilla per tutto ciò puoi aprire nel Regime dei Minimi.

        VALENTINA12 Giugno 2013 / Rispondi

        Quindi posso nello stesso periodo d’imposta detenere la partecipazione come accomandante nell’impresa di famiglia e continuare la mia attività professionale subentrando nei superminimi visto che per i primi tre anni ho aderito al regime delle nuove attività imprenditoriali.
        Il consulente a cui mi sono rivolta mi ha detto che io rispettavo i nuovi requisiti per entrare nei superminimi (non aver svolto attività negli ultimi 3 anni) ma non possedevo i requisiti richiesti per il primo regime dei minimi (ossia detenere partecipazioni in società). Potrebbe indicarmi un riferimento normativo o di prassi che avvalora la nostra tesi visto che l’unico appiglio che ho trovato è la circolare 17/e del 30/05/2012 che chiarisce che l’intento del legislatore è di evitare che redditi appartenenti alla stessa categroria vengano tassati con regimi differeni. Grazie per l’attenzione e resto in attesa di una sua risposta.

          Stefano Gardini13 Giugno 2013 / Rispondi

          Non sono redditi della stessa categoria, uno è un reddito da capitale, l’altro da lavoro autonomo.

            VALENTINA14 Giugno 2013 /

            Questa mattina ho parlato con un altro commercialista che purtroppo sostiene la stessa tesi del precedente (ossia che per il vecchio regime dei minimi una qualsiasi partecipazione anche come socio accomandante è causa di esclusione dal regime). Ma la sua convinzione è totale o in merito a questo ha anche lei dei dubbi? Non so cosa fare ma perdere il regime agevolato per me sarebbe un danno non indifferente visto le diffenze di aliquota. La prego mi indichi una strada da percorrere. Valentina

            Stefano Gardini14 Giugno 2013 /

            Io quello che penso l’ho scritto. Ovviamente è una campo in cui le certezze non possono MAI essere ferree. Io farei un’interpello a Agenzia Entrate della sua zona. Anche così non avrà certezze, perchè se decidesse di proseguire contro il loro parere (che ritengo sarà contrario) non significa che un domani si dovesse arrivare in commissione tributaria, lei non possa aver ragione; le assicuro che succede con grande regolarità (Agenzia Entrate perde circa il 50% dei ricorsi). Certo che bisogna valutare se ne vale la pena.

    VALENTINA20 Giugno 2013 / Rispondi

    Sicuramente proverò con l’interpello, ma se lei fosse al mio posto rischierebbe? Pensa che la questione possa essere di facile vittoria anche in sede di contenzioso con l’ Agenzia? Infinitamente grazie per tutte le sue risposte…

      Stefano Gardini23 Giugno 2013 / Rispondi

      Io penso che si possa rischiare, anche se in caso di ‘sconfitta’ le conseguenze economiche sarebbero ‘disastrose’, tra sanzioni e imposte sarebbe una cifra comunque rilevante. Poi basta che fra un po’ esca una nuova linea di indirizzo sfavorevole e le possibilità di vittoria si affievolirebbero notevolmente. Questo è quanto in uno Stato che non dà certezze ai suoi cittadini (fiscali poi men che meno).

    Angelo21 Giugno 2013 / Rispondi

    Salve Stefano,
    complimenti per le tue informazioni. Piccola domanda: al momento sono assunto indeterminato presso un centro benessere come massaggiatore. Vorrei dimettermi e aprire uno studio mio. Non utilizzo stesse attrezzature (nel senso si lettini, olio ma miei e nn del centro), sarà in un altro locale, non lavorero’ piu’ con questa società e la maggior parte nn saranno clienti del centro. A mio avviso rientro nei minimi 2012 e anche secondo un altro commercialista. Secondo te??

      Stefano Gardini3 Luglio 2013 / Rispondi

      Sì direi nessun problema, puoi rientrare nei minimi anche a mio avviso.

    Marta16 Luglio 2013 / Rispondi

    Salve,
    vorrei aprire la partita i.va con il nuovo regime dei minimi, mi sono informata e avrei tutte le carte in regola per poterlo fare ma mi resta un dubbio. A fine anno, al momento della dichiarazione dei redditi oltre al 4% da versare, mi resta un dato poco chiaro… il 27,72%? come devo calcolarlo? devo addizionarlo al 4% o no?
    Ringrazio anticipatamente.

      Stefano Gardini16 Luglio 2013 / Rispondi

      L’aliquota è al 5%. il 27,72% è invece l’aliquota inps da calcolare anche questa sul risultato di esercizio.

    Dan26 Agosto 2013 / Rispondi

    Buona sera! ho aperto la partita iva nel regime dei minimi dal 1 gennaio 2012. ho fatturato 30000 euro. cosa devo pagare e quanto mi resta a me? per capire meglio vorrei sapere la cifra giusta che devo pagare su questi 30 milla, cosi riesco a calcolare quanto vengo pagato al ora. un altra domanda…sono obligato aver una commercialista o mi poso arangiare da solo? scusate ,spero che mi faccio capire. non sono italiano. grazie mile

      Stefano Gardini6 Settembre 2013 / Rispondi

      Se non ci sono costi (30000 di risultato netto) si paga il 5% (600 euro) di tassazione e il 27,72% di INPS (8316 euro). Il netto quindi è pari a 21.084. Si può fae anche senza commercialista ma non è ‘banale’ soprattutto con lo scoglio della lingua.

    Mario17 Settembre 2013 / Rispondi

    Buonasera, sto per intraprendere l’attività di promotore finanziario e desidererei sapere se possiedo i requisiti per il regime dei minimi.
    Come over 35 e non avendo esercitato questa attività nei tre anni precedenti credo di rientrarci.
    Il mio dubbio è sul requisito relativo al proseguimento di precedente attività anche se svolta molto tempo prima rispetto all’attuale (almeno così mi sembra di avere capito).
    Avendo svolto l’attività di promotore finanziario più di tre anni fa, quella attuale dovrei considerarla un proseguimento e quindi mi troverei nell’impossibilità di rientrare in questo regime agevolativo?
    Come è ben noto trattasi di attività itinerante per il cui esercizio utilizzerò auto, computer, cellulare diversi rispetto ad allora, anche l’intermediario sarà diverso.
    La ringrazio anticipatamente per la risposta.

      Stefano Gardini17 Settembre 2013 / Rispondi

      Da quanto mi descrivi puoi accedere senza problemi al regime dei minimi. Dovrai però uscirne dopo 5 anni per i requisiti di età (salvo interventi legislativi nel frattempo).

        Mario17 Settembre 2013 / Rispondi

        Grazie tante.

    elisa9 Ottobre 2013 / Rispondi

    Buongiorno sono geometra dal 2008 ed è da circa 3 anni che sono nei regime dei minimi, essendo diventata incaricata alle vendite a domicilio occasionale (senza partita iva) posso ancora usufruire del regime dei minimi se non supero il tetto massimo di € 30.000 imponibili annui. Grazie in anticipo per la risposta

      Stefano Gardini10 Ottobre 2013 / Rispondi

      Sì puoi continuare ad avere il Regime dei Minimi se sussistono ancora tutte le altre condizioni previste.

        elisa10 Ottobre 2013 / Rispondi

        Grazie mille

    paolo11 Novembre 2013 / Rispondi

    Buongiorno, vorrei aprire la partita iva come agente di commercio in regime dei minimi e vorrei alcune delucidazioni.
    1 quali e quanti sono i costi di apertura di una partita iva?
    2 le tasse da pagare sono il 5% come imposta sostitutiva, il 27% inps senza minimi e il contributo all ENASARCO e nient’altro? oppure anche la ritenuta d’acconto?
    3 è possibile rimanendo nel regime dei minimi avvalersi di collaboratori che operano occasionalmente senza partita iva con ritenuta d’acconto? se si quanto è l’aliquota? e su quale base si applica tale aliquota? in particolare mi interessava per gli under 35.
    Grazie per l’attenzione.
    Cordiali saluti

      Stefano Gardini11 Novembre 2013 / Rispondi

      1) I costi per l’apertura di partita iva sono nulli se fatto in proprio online sul sito Agenzia Entrate.
      2) Confermo tutto e niente ritenuta di acconto. Per l’esattezza INPS è 26.72%.
      3) In linea di massima non può avere collaboratori propri, consulenti esterni in linea di massima sì. Attenzione che non si configurino fattispecie troppo vicine all’avere collaboratori ( tipo essere committente unico o prevalente).
      Per quanto riguarda le aliquote, la Ritenuta di acconto è sempre al 20% (salvo siano essi stessi in regime dei minimi) e si applica sul valore della fattura, quindi della prestazione.

    Gabriele12 Novembre 2013 / Rispondi

    Salve ho aperto quest’anno a Gennaio con il regime dei miniimi un attivita online di compravendita oggetti da collezionismo, nello specifico fumetto antiquariato e album figurine. Sono gia dipendente come impiegato con una regolare posizione inps ovviamente. Posti tutti i limiti di 30k sulle vendite e del pagamento del 5% sui ricavi (vendite-costi) nel mio UNICO che faro’ a fine anno, posto che i redditi non si cumuleranno, non mi e’ chiaro il discorso INPS. Devo cmq corrispondere 27% e rotti sui RICAVI (con soglia minima dei 3000) oppure essendo gia con una posizione INPS da lavoratore dipendente questa parte non mi riguarda ? GRazie mille
    Gabriele

      Stefano Gardini12 Novembre 2013 / Rispondi

      Si possono qualificare due casi e secondo me, da quanto mi hai spiegato, si dovrebbe applicare il promo secondo me:

      1) se il lavoratore dipendente avvia un’attività d’impresa commerciale egli, avendo già un lavoro di almeno 26 ore settimanali che si possa qualificare come prevalente sia in termini di tempo che in termini reddituali (reddito annuo come lavoratore dipendente maggiore del reddito derivante dall’attività commerciale), non dovrà essere iscritto alla gestione commercianti dell’INPS e quindi non dovrà versare ulteriori contributi (nemmeno il minimale previsto) rispetto a quelli che già versa come dipendente;

      2) se invece l’attività che viene avviata è di lavoro autonomo (libero professionista), il lavoratore dovrà necessariamente iscriversi alla gestione separata INPS versando il contributo proporzionale del 18%.

        gabriele fava29 Aprile 2014 / Rispondi

        Salve dottore le sottopongo un caso preciso. Io lavoro full time ome impiegato
        40 ore sett. e l anno scorso ho aperto in regime minimi una societá per compravendita materiale da collezione (fumetti/figurine). Da cud 2014 testuale ho avuto 32k imponibile Irpef e 35k imp.le inps. Con la societa ho fatto 27k di vendite e un utile di circa 2000eur (su cui paghero’ le tasse)
        Non ho pagato inps in quanto è prevalente il lavoro full time.
        Se io entrassi in part time a 26/28 ore settimanali e quindi riducessi il mio
        reddito da lav.dipendente addirittura in misura minore dell altro.Le chiedo
        1 per valutare reddito prevalente si guarda il venduto del mio secondo lavoro o il netto guadagnato ?
        2 sempre ipotizzando che prenda che ne so 20k lordi dal lavoro da impiegato
        e venda 25k con l altro , considerando che comunque un po di inps la verso col lavoro dipendente, devo comunque sull altro lavoro versa il minimale del 18%
        o comunque mi vale in parte anche quella versata da lavoro dipendente?

        Spero di esser stato chiaro ma quello di trovarsi col piede in due staffe e decidere se spostarsi tutto da una parte è molto comune nel mio settore…

        grazie anticipatamente
        Gabriele

          Stefano Gardini5 Maggio 2014 / Rispondi

          Domanda interessante e dalla risposta articolata. Intanto quello che conta è il reddito e non il fatturato e, da quanto capisco dagli importi in gioco, se tu fatturassi 27k/28k euro non guadagneresti certo più della tua attività di lavoro dipendente. Se invece intendi fare 27k euro di guadagno con l’attività nel regime dei minimi, considera che dovrebbe essere tutto il fatturato o quasi perchè sei quasi al limite massimo per la permanenza entro questo regime agevolato. Fatte queste premesse doverose, direi che nel caso il reddito della società fosse prevalente l’INPS è da pagare (con la doppia gestione dipendente/gestione separata).

    Mauro Corradi19 Novembre 2013 / Rispondi

    Buongiorno, sono un ex minimo che dal 2013 è approdato al nuovo regime fiscale agevolato, dove sono assogettato al’Iva. In questo caso il limite dei 30000 euro va conteggiato con il solo importo imponibile oppure è comprensivo anche dell’iva?

      Stefano Gardini21 Novembre 2013 / Rispondi

      £0.000 euro di imponibile (volume di affari) senza conteggiare l’iva.

    ALESSANDRO28 Novembre 2013 / Rispondi

    DALL’AGOSTO 2012 SONO UN PROCACCIATORE D’AFFARI NEL REGIME DEI MINIMNI. DAL GENNAIO 2014 LA DITTA MANDANTE MI HA INVITATO AD ISCRIVERMI COME AGENTE E RAPPRESENTANTE. oLTRE CHE PAGARE I CONTRIBUTI FISSI INPS LA MIA FATTURA SARA’ SOGGETTA ALL’ENASARCO NELLA MISURA DEL 6,875% E NULLA + ?. GRAZIE PER LA RISPOSTA E COMPLIMENTI .

      Stefano Gardini28 Novembre 2013 / Rispondi

      Esattamente purchè rimangano i presupposti per il regime dei minimi.

    LUCIA28 Novembre 2013 / Rispondi

    Buonasera,
    le chiedo un’informazione, ho percepito negli ultimi anni compensi ex art.67 comma 1 lett.m dpr 917/86, se volessi aprire la Partita Iva potrei beneficiare del regime dei nuovi minimi ?

      Stefano Gardini1 Dicembre 2013 / Rispondi

      Direi di sì, non ci sono regole che lo impediscono a mio parere.

    gabriele fava1 Dicembre 2013 / Rispondi

    Salve io ho un lavoro ful time come impiegato e un attivita coi minimi da gennaio 2013. Alla situazione attuale non pago inps ma solo il 5% dei ricavi netti.
    Imminenti scenari mi porteranno o s un part time o a licenziamento,

    nel primo caso credo di capire che per evitare inps da 3000 e passa minimo, dovrei aver un part time di almeno 26 ore settimanali. in caso di licenziamento invece cosa succederebbe? Non e’ che mi brucio la possibilita’ dell indennita’ di disoccupazione che mi spetterebbe se son titolare di una partita iva coi minimi?

      Stefano Gardini2 Dicembre 2013 / Rispondi

      Per quanto riguarda INPS in regime dei minimi non c’è minimo ma pagherai solo la percentuale prevista sull’utile senza minimo. Per quanto concerne invece indennità di disoccupazione direi che non c’è legame e dovresti poterne usufruire senza problemi. Verificalo magari con un patronato/sindacato perchè non è strettamente la mia materia.

        Sara11 Dicembre 2013 / Rispondi

        Buongiorno e complimenti per la sua assistenza professionale. Sono una libera professionista e La contato perche’ il 31 dicembre 2013 concludo il periodo di 5 anni nel nuovo regime dei minimi (nel quale sono transitata dal vecchio regime a cui appartenevo dal 2009). La mia domanda è: devo fare una comunicazione per indicare l’uscita da questo regime? Quale è. se posso permettermi di chiedere un consiglio, il regime piu’ vantaggioso al quale posso aderire dal 1 Gennaio 2014? Ringraziandola in anticipo per l’aiuto porgo cordiali saluti

          Stefano Gardini16 Dicembre 2013 / Rispondi

          Non devi fare nessuna comunicazione. Per la scelta del regime più vantaggioso bisognerebbe fare un’analisi dei ricavi/utili e della loro natura che richiede valutazioni che non possono essere fatte ‘al volo’. Ti consiglio di rivolgerti ad un consulente che ti consiglierà nel migliore dei modi.

            Sara16 Dicembre 2013 /

            Grazie mille per il supporto.

            Cordialmente Sara

    Riccardo Latorre2 Dicembre 2013 / Rispondi

    Buonasera dott. Gardini. Sono un intermediario assicurativo nel regime dei minimi. In quanto tale i miei compensi sono esenti da ritenuta d’acconto. Un paio di aziende, però, si ostinano a volerla applicare e di fatto la stanno versando al fisco. Nel voler mantenere il cosiddetto “quieto vivere” e lasciandomela detrarre, potrò il prossimo anno ritenere queste ritenute a mio credito per l’IRPEF e l’INPS dovuta? Spero di aver reso il più chiaro possibile il quesito

      Stefano Gardini3 Dicembre 2013 / Rispondi

      In linea di principio direi di sì anche se è una situazione che non ho mai esplorato e nella quale non mi sono mai trovato. Bisognerebbe fare una interrogazione ad Agenzia Entrate per avere la massima certezza, anche se il principio è dalla tua parte.

    Alex17 Dicembre 2013 / Rispondi

    Salve,
    avrei un quesito da sottoporle.
    Parliamo del nuovo regime dei minimi.
    Ho quasi tutto abbastanza chiaro ma non sono sicuro di aver afferrato bene la storia del 4% di rivalsa INPS.
    Il 5% di imposta sostitutiva e il 27,72% della gestione separata Inps si pagano in dichiarazione sull’utile (ricavi meno costi) mentre il 4% di rivalsa Inps non fa cumulo sui ricavi per generare l’utile ma si somma solo per determinare il giro d’affari che non può superare i 30k, corretto?
    Mi spiego meglio.
    Se io fatturo 10.000 e ho 2.000 di costi il mio guadagno (utile) sarà di 8.000 e su questo pagherò il 32,72% (5 + 27,72 = 2.617,70) Corretto?
    Però la mia fattura (ammettiamo fosse una sola) sarà:
    10.000 Imponibile lordo prestazione
    400 Rivalsa Inps 4%
    10.400 Totale Fattura che l’azienda mi pagherà
    Ora, che io sappia i 10.000 sono quelli da cui detrarre i costi per avere l’utile (in questo caso 8.000 perché ho 2K di costi) però i 400 di rivalsa Inps dovrebbero essere un guadagno ulteriore su cui non ho tassazione visto che il 32,72% lo pago già sull’utile (imponib prestaz meno costi). Giusto? Perciò è corretto dire che il mio guadagno sarà 10.400 (tot fattura) – 32,72% di 8.000 (utile 2.617,70) = 7.782,30. Corretto?

    Un’ultima cosa.
    Visto che questo sistema si basa sul principio di cassa e quindi se fatturo a dicembre ma mi pagano a gennaio quel pagamento non va considerato come ricavo 2013 ma 2014 e viene omesso dalla dichiarazione ai fini del raggiungimento dei 30K si somma a quelli del 2014 vero? perciò in teoria se un’azienda ritarda il pagamento all’anno successivo quello farà cumulo per l’anno futuro? Come faccio a giustificarlo se la fattura è 2013? La inserisco semplicemente nei conteggi del nuovo anno? Perciò in conclusione per raggiungere il limite massimo vengono conteggiati solo i pagamenti effettivamente ricevuti nel periodo tra il primo gennaio e il 31 dicembre?

    Grazie infinite per la pazienza.
    Spero di avere una sua risposta.

      Stefano Gardini19 Dicembre 2013 / Rispondi

      Per il secondo quesito te lo confermo in pieno.
      Per il primo punto il discorso è un pochino più complesso perchè dal tuo imponibile deve prima calcolare e detrarre l’INPS del 27,72% e sul restante calcolare il 5%.

        Alex7 Gennaio 2014 / Rispondi

        Salve,
        mi scusi ma vorrei essere sicuro di aver capito bene. Lei mi dice che sul mio imponibile lordo (come da esempio sopra 10.000) devo prima detrarre le spese (in questo caso 2000) e poi pagare il 27,72% e infine sul restante il 5%? Quindi 10.000 (imp lordo) – 2000 (spese detraibili) = 8000.
        Su questi 8K calcolo e pago prima il 27,72% (2.217,60) e poi sui restanti 5.782,40 pago il 5% (289,12) corretto? quindi io dovrò pagare di Inps e imposta sostitutiva 2.506,72?

        Però la mia fattura (ammettiamo fosse una sola) sarà:
        10.000 Imponibile lordo prestazione
        400 Rivalsa Inps 4%
        10.400 Totale Fattura
        Ora i 400 di rivalsa Inps dovrebbero essere un guadagno ulteriore su cui non ho tassazione, corretto?

        Perciò è corretto dire che il mio guadagno sarà 10.400 (tot fattura) – 27,72% di 8.000 (utile 2.217,60) – 5% dei restanti 5.782,40 (289,12) = 7.893,28. Corretto?

          Stefano Gardini13 Gennaio 2014 / Rispondi

          No non è corretto, la rivalsa INPS va a far parte dell’imponibile. Quindi i calcoli sono da rifare sulla base di 10.400.

            Alex13 Gennaio 2014 /

            ok grazie. 2 commercialisti mi avevano detto che la rivalsa era da tenere fuori ma in realtà ho letto in rete che per il regime dei minimi e soprattutto per la gestione separata, che non prevede una propria cassa, il 4% fa reddito quindi si calcola come imponibile. Perciò io a 10.400 devo prima detrarre le spese (2000) e poi su 8400 applicherò il 27,72% da pagare all’inps e sui restanti 6071,52 pagherò il 5% d’imposta sostitutiva. Ora credo sia chiaro.

            Grazie

    Marco21 Dicembre 2013 / Rispondi

    Buongiorno dott. Gardini.
    Da gennaio 2013 ho un contratto di somministrazione con la società A che ha come oggetto la fornitura di lavoro di consulenza presso la società B.
    A gennaio 2014 dovrei scegliere tra il rinnovo annuale a 21000€ lordi (13 mensilità netto 1200+100 buoni pasto) o apertura p.iva con contratto collaborazione presso società cliente B a 30000€ per svolgere stessa attività.
    1 Avendo 29 anni rientro nel regime dei minimi pur svolgendo stessa attività? In tal caso quanto sarebbe il netto?
    2 In caso contrario, in regime ordinario, quale sarebbe il netto? In entrambi i casi cosideri fodo inps.
    Grazie mille

      Stefano Gardini26 Dicembre 2013 / Rispondi

      1) Beh direi che passando di fatto da un’attività da dipendente o assimilabile (contratto di somministrazione) ad un’attività autonoma direi che il regime dei minimi sarebbe applicabile. La quota INPS su 30.000 sarebbe di Eur 8316 e la tassazione 5% su 30.000 – 8.316 (netto tassabile sarebbe pari a 21.684) sarebbe pari a 1.084. Il netto sarebbe pari a 20.600. Tutto se non ci sono altri costi inerenti l’attività.
      2) Nel caso di regime ordinario l’INPS sarebbe identica mentre la tassazione più alta quindi di certo non conveniente. Tassabile 21.684 aliquota 23% sui primi 15.000 poi 27% sui residui quindi totale IRPEF 5.255. Il netto sarebbe pari a 16429.

        silvia9 Gennaio 2014 / Rispondi

        In caso di lavoro dipendente part-time (presso un ente pubblico) posso avviare un’attività in regime dei minimi (commercio bigiotteria creata da me), in questo caso ai fini inps potrò verdare alla gestione separata o alla gestione commercianti
        Grazie mille

          Stefano Gardini13 Gennaio 2014 / Rispondi

          Puoi avviare un’attività in proprio se l’Ente te lo permette, di solito i contratti pubblici sono piuttosto restrittivi. Formalmente se non ti pongono paletti puoi. Il pagamento dell’INPS è ridotto per chi ha già altra contribuzione parziale (come il tuo caso) o azzerata per chi ha contribuzione completa (se fossi dipendente a tempo pieno).

    Emanuele23 Gennaio 2014 / Rispondi

    Salve

    io ho la partita iva sotto i regimi dei minimi da circa 3 anni e non mi sono mai arrivati bollettini da pagare dell’imps, nessuno mi ha mai contattato, nemmeno il mio commercialista che dopo avermela aperta, non si è più fatto sentire… volevo sapere come mai l’imps non mi ha mai mandato niente da pagare.

      Stefano Gardini24 Gennaio 2014 / Rispondi

      Per la gestione separata vanno fatti i versamenti in proprio con F24. A questo punto vai all’INPS e sistema la tua posizione per non trovarti magari fra 5/6 anni con una cifra spaventosa da pagare: già ora potrebbe essere consistente.

    angy24 Febbraio 2014 / Rispondi

    SALVE COMPLIMENTI PER IL BLOG…SONO UN CONSULENTE AGRARIO IN REGIME DEI EX MINIMI, HO LA LETTERA DI MANDATO CON L’AZIENDA DOVE è MENZIONATO CHE L’AUTO è IN COMODATO USO GRATUITO, LE SPESE DI MANUTENZIONE E CARBURANTE LE ANTICIPO IO E POI MI VERRANNO RIMBORSATE.
    ORA VORREI SAPERE MA VISTO CHE LE SPESE LE ANTICIPO IO E LORO ME LI RIMBORSANO A TEMPI LORO, POTREI FARMI FATTURARE LE FATTURE CARBURANTE E MANUTENZIONI INTESTANDOLE A ME?INOLTRE QUANDO EMETTO FATTURA L’AZIENDA MI DICE DI INDICARE NELLA DESCRIZIONE “TOT. PRESTAZIONE DEL MESE”.MA DOVREI RIPORTARE LE SPESE CHE L’AZIENDA MI RIMBORSA?GRAZIE INFINITE

      Stefano Gardini25 Febbraio 2014 / Rispondi

      Beh come minimo farei le schede carburante per la detrazione delle spese altrimenti il rimborso diventa utile.

    angy3 Marzo 2014 / Rispondi

    Salve Dottore un quesito: un professionista iscritto all’albo e alla cassa di previdenza che deve emettere la fattura essendo in regime “agevolazioni per le nuove iniziative professionali ex art. 13 L.23/12/2008 N.388” come la deve impostare?Non si applica la ritenuta ma la rivalsa si….dubbi

      Stefano Gardini3 Marzo 2014 / Rispondi

      Esatto niente ritenuta e solo rivalsa per la cassa previdenziale. Ovviamente niente iva.

        angy4 Marzo 2014 / Rispondi

        Mi scusi dottore ma da ciò che leggo su internet il regime delle nuove iniziative agevolate necessità dell’applicazione dell’iva cosi come il regime degli ex minimi (mentre è esclusa l’applicazione ai nuovi minimi), sbaglio?oppure ho interpretato male la norma??

          Stefano Gardini5 Marzo 2014 / Rispondi

          Sì per le nuove iniziative agevolate l’iva va regolarmente applicata, l’unica semplificazione riguarda il versamento che è in unica rata annuale.

            Michele1 Aprile 2014 /

            Ciao,avrei trovato un lavoro di pulizie uffici in 2 fabriche,volevo sappere che partita iva dovrei apprire e quanto dovrei chiedere l ora x pagare le tasse e che mi rimanga anche a me.sto parlando di circa 80h mensile.ho gia busta paga in un ufficio ma e di 160€ mensile.cosa dovrei fare?grazie

            Stefano Gardini2 Aprile 2014 /

            Io direi che potresti aprire partita iva ed entrare nel regime dei minimi (se ne hai tutti i requisiti).
            Il costo è 5% di tassa secca esaustiva di tutto e circa il 26,72% di INPS al quale devi aggiungere un po’ di costo per le dichiarazioni (commercialista o associazione).
            80h al mese ipotizzando di chiedere 15 euro lordi (non c’è iva) fanno 14400 euro annui. Da qui detrai INPS pari a 3847 euro da restante detrai il 5% di tassazione fissa paria 528 euro. Ti rimangono 10025 euro pari a circa 835 euro al mese. Tutto questo se non hai altre spese.

    Michele3 Aprile 2014 / Rispondi

    Diciamo che se chiedo €15 h,sempre l’azienda deve pagare il iva ?in piu a quelli €15?e l ‘unica cosa che nn capisco.grazie

      Stefano Gardini4 Aprile 2014 / Rispondi

      Se entri nel regime dei minimi emetti fattura senza iva, sei esente per legge.

        Michele4 Aprile 2014 / Rispondi

        Grazie x tutto,pero avrei un altra domanda,cosa serve x aprire una cooperativa di servizi(pulizie,facchinaggio),e cosa dovrei pagare so gia che su 1 ora mi pagherano 15€ ,x ora si parla di 4 soci con 168h mensile a testa.qualle sono le tasse da pagare e c’e un minimo di paga base x il socio?e se rimane qualcosa in piu dopo aver pagato le tasse i resto di soldi rimane in cooperativa o li rimane a quello che ha aperto la cooperativa il prezidente o administratore.x che se lo apro io e lavorono solo i ragazzi io come faccio farmi lo stipendio x che io devo sempre cerca degli altri lavori ecc.la domanda che ti lo fatta su era x la mia ragazza.grazie

          Stefano Gardini6 Aprile 2014 / Rispondi

          Questo blog è pubblico ed ha lo scopo di fornire risposte generali ad uso di più persone. Questa domanda essendo molto specifica presuppone una consulenza personalizzata che puoi richiedere ad un professionista della tua città. Esula dagli scopi e dagli intendimenti del blog.

    luca ghiaccio4 Aprile 2014 / Rispondi

    buongiorno Signor Gardini… mi toglierebbe un dubbio enorme x cortesia ? perche non ci sto capendo piu niente , ognuno dice la sua …..
    Io sono stato operaio di 4″ livello qualificato termoidraulico x 3 anni e adesso vorrei aprire una ditta individuale, ho 34 anni compiuti, ho diritto al Regime dei Minimi aprendo un attività da termoidraulico appunto ???? o sto proseguendo attività precedentemente svolta ?????
    parere favorevole camera di commercio x lettere C – D – E – G ….MA SOPRATTUTTO COME FACEVO AD APRIRE SE NON AVEVO I REQUISITI PROFESSIONALI ????…. Sta legge la capisce solo chi l ha costituita mi sa ….Grazie tante cmq x l attenzione. cordiali saluti

      Stefano Gardini5 Aprile 2014 / Rispondi

      Secondo me la puoi aprire verificando alcuni requisiti, poichè la legge parla testualmente di ‘mera prosecuzione di precedente attività’. Il primo requisito è che tu non lavori in via esclusiva o prevalente come esterno per la ditta di cui eri dipendente. Il secondo è che non hai come larghissima prevalenza clientela sovrapposta a quella dell’azienda per cui lavoravi. Se queste condizioni non si verificano penso tu possa tranquillamente aprire e ricadere nel regime dei minimi.

        luca ghiaccio6 Aprile 2014 / Rispondi

        Ecco…..Io però andrò a lavorare in un appalto pubblico , in questo posto è finito il contratto della ditta x cui lavoravo come dipendente, e tramite conoscenze posso, prendere direttamente il lavoro come artigiano ….. Ora , il discorso è se iniziassi in regime dei minimi ci sarebbero buone possibilità che venga controllato e successivamente sanzionato ?
        La ringrazio ancora per le risposte e buona giornata.

          Stefano Gardini7 Aprile 2014 / Rispondi

          Non sono in grado di dirti quante probabilità ci sono che tu venga controllato. Diciamo che la situazione non è limpida quindi in caso di controllo specifico, le probabilità di essere sanzionati sono altine a mio avviso.

            luca ghiaccio8 Aprile 2014 /

            Già…..come prevedevo, la ringrazio molto per il parere .Certo che con i paletti che mettono per aprire nel regime agevolato, saranno davvero pochissimi a poterne usufruire. Non vedo tutto sto gran incentivo a far nascere ed agevolare nuovi piccoli imprenditori…..w l italia !!!

            Stefano Gardini9 Aprile 2014 /

            Sono d’accordo in linea generale sulla cattiva volontà dei nostri governanti di agevolare le imprese. In questo caso però non si tratta di questo a mio avviso. Questa norma nasce per creare nuovo lavoro che non c’era e non per incassare meno tasse da un lavoro che c’è e che qualcuno prenderà pagando l a tassazione ordinaria (sarebbero stupidi).

    luca ghiaccio11 Aprile 2014 / Rispondi

    Si …effettivamente ha ragione ….bhe sono soddisfatto, ora so che non posso aprire nel regime dei minimi e mi sono finalmente chiarito le idee. Buon lavoro e buone cose, arrivederci.

    Luca5 Maggio 2014 / Rispondi

    Salve,
    intanto vorreo ringraziarla per l’ ottimo articolo!
    Ho 22 anni e vorrei aprire un negozio su ebay con p.iva a requisiti ridotti, lavoro in un’ azienda e la busta paga è di circa 1000 euro, vorrei sapere se mi conviene aprire questo tipo di azienda o valutare la ditta individuale?
    sicuramente i guadagni non superano i 15.000 euro lordi all’anno, cosa mi consiglia??

    La ringrazio anticipatamente per la risposta

      Stefano Gardini6 Maggio 2014 / Rispondi

      In questo caso valuto positivo entrare nel regime dei minimi. Se la busta paga è per un contratto a tempo pieno (40 ore sett o poco meno) ed il guadagno nel regime dei minimi non supera quello (lordo) del lavoro dipendente non dovrai nemmeno pagare l’INPS. Non so cosa venderai sul negozio online, occhio al fatturato complessivo che non deve superare i 30.000 euro, altrimenti dovrai lasciare il regime dei minimi.

        Luca7 Maggio 2014 / Rispondi

        Salve,
        la ringrazio per la veloce risposta.

        Nel negozio dovrò vendere accessori per auto, un investimento iniziale che non supera i 5000 euro e sicuramente l’incasso lordo non arriverà ai 30.000,00 euro.

        Per quanto riguarda lo stipendio all’anno farò circa 12.000,00 euro la mia domanda è che lo stipendio fa parte dei 30.000,00 euro di incasso lordo annuo?

        Distinti saluti

          Stefano Gardini7 Maggio 2014 / Rispondi

          Tu non avrai ‘stipendio’ ma semplicemente avrai l’utile risultante dalla differenza costi-ricavi dopo aver detratto INPS e tasse.

    Daniele12 Maggio 2014 / Rispondi

    Scusate la domanda ma non trovavo articoli che mi chiarissero questo dubbio. Col regime dei minimi io posso:
    ESPORTARE solo per i paesi intracomunitari al massimo mentre per L’IMPORTAZIONE sono libero di acquistare da un fornitore DI UN PAESE FUORI COMUNITA’ giusto?

      Stefano Gardini12 Maggio 2014 / Rispondi

      Ciò che vendi nei paesi intracomunitari non è una esportazione ma una semplice vendita IntraCEE, infatti non devi produrre alcun documento doganale per l’esportazione. Dopo questo chiarimento ti confermo che con il Regime dei Minimi puoi vendere dentro i confini della UE e puoi acquistare da qualsiasi paese del mondo.

        Daniele12 Maggio 2014 / Rispondi

        La ringrazio, utilissimo e risposta veloce come sempre.

    Daniele19 Maggio 2014 / Rispondi

    Ringrazio anticipatamente per l’attenzione ricevuta recentemente. Con questo vorrei domandarvi:
    ho richiesto l’iscrizione al VIES ma non sapendo che dovevo aspettare almeno 30 giorni ho effettuato un acquisto fuori dalla UE di 66 euro e l’ho ricevuto con tanto di bolla doganale e fattura quindi tutto regolare se non per il fatto che non sono passati 30 giorni…come posso regolarizzare questo mio errore?

      Stefano Gardini19 Maggio 2014 / Rispondi

      In nessun modo se non usando uno piccolo trucco. Registrare la fattura in contabilità trascorsi i 30 giorni, indifferentemente dalla data di acquisto, come se fosse arrivata solo alla data di registrazione. Di solito non nascono problemi.

        Daniele20 Maggio 2014 / Rispondi

        ok grazie mille ancora una volta gentilissimo

    Giuliano19 Maggio 2014 / Rispondi

    Gent. Stefano,
    grazie anticipatamente per i consigli che quasi quotidianamente fornisce a tutti noi poco pratici. Io ne capisco veramente poco. Le pongo quindi ora anche il mio quesito: l’anno scorso a febbraio son andato all’agenzia delle entrate e ho richiesto il cod. di p.iva per il regime minimi dopodichè ho effettuato online l’iscrizione all’INPS.

    Da allora ho effettuato (purtroppo) poche prestazioni (una decina) e da gennaio ho ricominciato la numerazione delle fatture ma da quanto ho compreso pagherò solo quest’anno a giugno le prime tasse, sulle mie entrate dell’anno scorso, giusto? Quindi le chiedo: quando e come mi devo comportare essendo quasi a giugno, per essere in regola?

      Stefano Gardini20 Maggio 2014 / Rispondi

      Beh va fatto u n bilancio delle attività,poi una dichiarazione dei redditi dalla quale si ricavano le tasse da pagare. Ti consiglio di rivolgerti ad un commercialista o ad una associazione di categoria perchè da sola e di fatto impossibile arrivare al risultato, senza avere conoscenza ed esperienza.

    monica21 Maggio 2014 / Rispondi

    Buongiorno dott. Gardini
    complimenti per l’attenzione e le risposte che da sempre a tutti.
    Le scrivo, in quanto, al momento sono facente parte del regime dei minimi essendo consulente in ambito assicurativo con tutti i requisiti richiesti dal regime. Nel caso in cui avvenga un cambiamento di classe merceologica (agente abbigliamento professionale) dovrò chiudere e riaprire la partita iva? Per quanto riguarda il versamento da effettuare all’inps risulto come commerciante e quindi dovrò versare u minimo di 2500 euro?
    rinraziandola le porgo una buona giornata

      Stefano Gardini21 Maggio 2014 / Rispondi

      Nessuna nuova partita iva, solo variazione in camera di commercio. Per il regime dei minimi se sei un libero professionista non ci sono minimi di versamento INPS sempre e solo l’aliquota del 27,72% sugli utili, mentre se risulti commerciante dovrai versare il minimale previsto.

    Annalisa26 Maggio 2014 / Rispondi

    Salve Stefano, complimenti per l’articolo ma ho ancora questo dubbio: ho iniziato la mia attività come minimo nel 2011 quindi il 2014 è il mio 4° anno di attività. Tuttavia ad agosto compio 35 anni.
    Posso continuare per tutto il 2014 a restare nei minimi?
    E nel 2015 (che sarebbe il 5° periodo consentito) posso continuare con i minimi o lo devo abbandonare avendo compiuto i 35 anni?

      Stefano Gardini26 Maggio 2014 / Rispondi

      Puoi continuare per 5 anni senza problemi. Il requisito dei 35 anni entra in gioco solo dopo i 5 anni nel regime. Se hai meno di 35 anni puoi rimanere, altrimenti devi per forza fuoriuscire, come accadrà a te dopo il 2015.

    francesco19 Agosto 2014 / Rispondi

    salve, si può usufruire del regime minimi o superminimi in caso di inizio attività di consegne a domicilio? e nel caso invece di e-commerce? grazie

      Stefano Gardini25 Agosto 2014 / Rispondi

      Sì puoi usufruire del Regime dei Minimi per qualsiasi attività sul territorio nazionale. Non puoi se devi operare con l’estero.

    Giuliano21 Agosto 2014 / Rispondi

    Gent. Sig. Gardini,
    ho aperto p. iva con regime dei minimi a febbraio dell’anno scorso e non ho ancora effettuato la mia prima dichiarazione dei redditi, purtroppo… probabilmente sono in ritardo e ho letto che dovrò pagare una sanzione. Ho solamente una decina di fatture e nulla di mia proprietà, nonostante ciò ho ciesto un paio di preventivi a commercialisti che mi han chiesto circa 500/1000 euro l’anno. Le chiedo quindi se secondo lei mi è possibile usufruire del modello unico mini che ha scadenza a fine settembre e eventualmente compilarlo da solo? Ha altrimenti altri suggerimenti? Colleghi, data la mia contabilità, mi han sconsigliato il CAF che probabilmente richiederebbe assistenza a esterni, con dei sovrapprezzi.
    La ringrazio e le ammetto sinceramente che, da alcuni racconti che sento e leggo e data la situazione economica (non solo mia ma del paese) sono addirittura un pò spaventato dal dovere effettuare una semplice dichiarazione dei redditi.
    Giuliano.

      Stefano Gardini25 Agosto 2014 / Rispondi

      Ti sconsiglio di fare da solo. Affidati ad un professionista sia esso un commercialista sia una associazione di categoria. Purtroppo il costo è da mettere nel conto delle proprie attività, difficile farne a meno, salvo essere in proprio degli ‘esperti’.

    pietro10 Settembre 2014 / Rispondi

    Salve, la.disturbo perché trai quesiti precedenti non ho trovato un caso.simile al mio. Faccio l’insegnante e in estate svolgo perizie agricole come.agronomo, fatturando tali prestazioni, mai superiori ai 10/12000 euro.
    Ho aperto la.p.iva in agosto 2007 e quindi dal 2012 sono passato al.regime degli ex.minimi, mentre fino al 2011 praticavo solo la.ritenuta d’acconto del 20%. In pratica il mio reddito exta ora si cumula.con quello da insegnante. Per farla.breve tale reddito si trova nella fascia over 28000 e quindi viene tassato al 38%. Oltre a cio si aggiunga il 10% da versare alla cassa professionale, l’iscrizione all’ordine e l’assicurazione professionale. Ho l’impressione, quindi, che tolti i costi e tasse, mi resti in tasca un 30/40% del fatturato. Volevo solo sapere se secondo lei mi conviene continuare ad esercitare questo lavoro extra o se davvero il gioco non vale la candela. Grazie e complimenti per il.suo blog. Pietro.

      Stefano Gardini11 Settembre 2014 / Rispondi

      I conteggi sono piuttosto precisi. La valutazione di convenienza la devi fare tu ovviamente. E’ normale che, vista la situazione reddituale, il netto di una attività professionale non lasci nelle tasche più del 40% del fatturato. Devi decidere tu se lo ‘sbattimento’ vale 4/5000 euro che ti rimangono netti. Diversamente cessi il tutto.

        pietro11 Settembre 2014 / Rispondi

        Va bene. Grazie per la risposta. Molto gentile. Buon lavoro!

    Giovanna27 Ottobre 2014 / Rispondi

    buongiorno e grazie per la sua risposta.
    mai figlia, 24 anni ha aperto a settembre 2013 la partita iva ai minimi fatturando ben al di sotto di 30.000€. Può di lavorare con contratto a tempo determinato nel caso in cui le si offrissero delle opportunità ?

      Stefano Gardini30 Ottobre 2014 / Rispondi

      Certo le due cose vanno su binari separati.

    brenda11 Novembre 2014 / Rispondi

    Salve, io giorni fa (novembre 2014) ho aperto la partita iva come Altre attivita paramediche indipendenti.
    Da quello che ho capito che dovro pagare il 27% all’inps e il 5% all’irpef. e dal lordo di ogni fattura dovrò sottrarre il 32%.
    per effettuare questi pagamenti mi devo avvallere ad un commercialista o io personalmente posso andare a pagare.?
    grazie

      Stefano Gardini12 Novembre 2014 / Rispondi

      Non è proprio così semplice. Dovrai pagare l’INPS e la tassazione separata al 5% (deduco tu sia nel Regime dei Minimi) sull’utile realizzato, quindi detratti i costi per l’attività e non su ogni fattura. Inoltre per calcolare il 5% dovrai detrarre la quota pagata come INPS. Io ti consiglio di rivolgerti ad una associazione o ad un commercialista.

        Brenda12 Novembre 2014 / Rispondi

        Si faccio parte dei regime minimo.
        Ma un commercialista onesto quanto mi potrebbe prenderr per sono andata da uno e vuole sui 800 euro all anno. E per me è troppo.
        E quali associazione mi posso riferire
        Grazie mille

          Stefano Gardini13 Novembre 2014 / Rispondi

          Alle varie associazioni di categoria tipo Confcommercio, Ascom, CNA, Confartigianato ed altre simili.

            ANNALISA28 Novembre 2014 /

            buongiorno, avrei bisogno di un chiarimento. Ho chiuso p.iva ad agosto 2014 in riferimento ad un’attività di commerciante (negozio abbigliamento sportivo), ora dovrei riaprire la p.iva per un’attività di rappresentante prodotti manutenzione macchinari industriali. Tra i requisiti necessari per rientrare nei minimi c’è quello in base al quale non si deve aver svolto attività d’impresa negli ultimi 3 anni… quindi non potrei rientrarci!!! Ma questo vale anche se l’attività nuova che si andrà a svolgere con il regime dei minimi non è assolutamente similare alla precedente svolta negli ultimi 3 anni???

            Stefano Gardini4 Dicembre 2014 /

            Sì se hai avuto una partita iva o sei stato socio di società negli ultimi 3 anni niente regime dei minimi. Tasssativo, l’attività che svolgerai è ininfluente.

    Cristina20 Novembre 2014 / Rispondi

    Buonasera,
    ho piu’ di 40 e sono entrata nel regime agevolato nel 2014. Ho un dubbio circa la dicitura che mi è stata indicata per le fatture(ho visto anche altre descrizioni e da li mille dubbi..): Compenso esente da Iva e non assoggettato a ritenuta d’acconto ma ad imposta sostitutiva, ai sensi dell’art.1, comma 100 della L.n.244/2007 e dell’art.27, comma1-2 del D.L 98/2011. Poi sotto scrivo imposta di bollo assolta sull’orignale , marca da bollo Id:…….(ho gia chiesto, alcuni dicono che va bene altri che c’e’ una descrizione piu’ corretta). Sono in confusione. Poi se è sbagliato, cosa faccio? Grazie in anticipo dell’aiuto.

      Stefano Gardini9 Dicembre 2014 / Rispondi

      “Operazione effettuata ai sensi dell’articolo 27 commi 1 e 2 D.L. 6 luglio 2011 n.98”.
      Se poi sei professionista in regime dei minimi serve anche la dichiarazione per non applicare la ritenuta di acconto:
      “Prestazione non soggetta a ritenuta d’acconto ai sensi del comma 5.2 del Provvedimento Agenzia delle entrate del 22.12.2011 n. 185820”

    gabriele fava9 Dicembre 2014 / Rispondi

    Salve sono nel regime dei minimi dal 2013 settore antiquariato e materiale da collezione. L’anno scorso ho avuto 25.000 di vendite e 23.000 di acquisti. Quest’anno mi son fermato a 29.000 x paura di superare il tetto a fine novembre. Ho chiuso ” x ferie” il mio negozio Ebay e riprendo a Gennaio. Come materiale acquistato son arrivato a 28.500 di merce ( ovvio che ho a magazzino ancora merci acquistate da vendere) . Ci sono dei limiiti sulla merce in acquisto ? Mi spiego io posso tecnicamente comprare adesso , per esempio altri 3000 euro di materiale , registrarlo in acquisto a costi e di fatto sforare 30.000 euro di acquisto ( andando in perdita d’esercizio ) ?
    Grazie mille
    Gabriele

      Stefano Gardini9 Dicembre 2014 / Rispondi

      Ti riporto una cosa scritta sul tema delle rimanenze nel Regime dei Minimi.
      Un contribuente minimo ha acquistato, nel corso dell’anno 2013, un quantitativo di merci che non è riuscito, durante l’anno, a rivendere per l’intero valore.
      Dato che le rimanenze sia iniziali che finali non si rilevano, nel regime dei minimi, il contribuente può alienare nell’anno successivo (2014) le merci che non ha venduto nel precedente esercizio in quanto non è previsto alcun impedimento per effettuare la cessione delle merci in giacenza al 31 dicembre 2013, anche se il contribuente, essendo soggetto al regime dei minimi, non ha dovuto rilevare contabilmente le merci invendute al termine dell’anno 2013. Concludendo le rimanenze finali, non contribuiscono alla formazione del reddito, tuttavia conviene sottolineare che i componenti positivi concorrono alla formazione del reddito per la parte eccedente le rimanenze finali riferite all’esercizio precedente a quello in cui decorre il Regime dei Minimi. Significa che, se l’entrata nel regime avviene nell’anno 2013, per la determinazione del reddito occorre far riferimento al valore dei componenti positivi al netto delle rimanenze finali dell’anno 2012. Se le rimanenze finali sono superiori ai componenti positivi, l’eccedenza può essere portata a decremento dei ricavi dell’anno 2014. Riassumendo non è rilevante ai fini fiscali l’eventuale valore attribuito alle rimanenze di merci acquistate durante il periodo di applicazione del regime dei minimi, questo perchè il costo sostenuto per l’acquisto delle medesime deve essere imputato al periodo d’imposta in cui avviene il corrispondente pagamento secondo il principio di cassa che regola tale regime.

        gabriele fava9 Dicembre 2014 / Rispondi

        La ringrazio per la precisa e dettagliata risposta … 🙂
        In soldoni se non ho mal capito io potrei a livello teorico anche comprare altri 5000 euro di merce(nel mio settore collzionismo capitano spesso fine anno stock vantaggiosissimi) e finire il 2014 con un passivo di 4000 ( quindi nessuna tassa da pagare) che potrei addirittura riportarmi a costo sull anno 2015?

          Stefano Gardini10 Dicembre 2014 / Rispondi

          Sì, tecnicamente non proprio a costo ma di fatto partire per così dire a handicap nel 2015 da -4.000 euro per la determinazione del reddito, riportando a nuovo anno le perdite. Attenzione che la soglia dei 30.000 euro rimane invariata sui ricavi incassati, e si parte da 0.

        gabriele fava22 Dicembre 2014 / Rispondi

        Novità circa nuova legge stabilità. Salve faccio una domanda molto semplice che probsbilmente riguarda molti che hanno imoresa con regime minimi.
        Io sono nei minimi dal 2013 con tassazione al 5%. percepisco da lavoro dipendente un reddito di circa 30.000 lordi e da attivita minimi nel primo biennio son rimasto nei parametri e pagato le mie tasse. con la nuova legge leggo di innalzamento al 15% , criteri di ingresso secondo categorie Ateco, impossibilità di entrare se si hanno altri redditi superiori a 20.000eur
        Domanda , stante la mia situazione la stessa del 2013
        posso proseguire , con cambio tassazione al 15 per i tre anni che ancora mi spettano?
        devo chiudere perchè ho reddito da lav.dip. di 30.000 euro?
        E se posso proseguire , è vero che ci puo esser un innalzamento fino a 40000
        dai 30.000 di massio volume di vendita per la mia impresa con i minimi?
        Tratto compravendita materiale da collezionismo e antiquario
        un saluto

          Stefano Gardini22 Dicembre 2014 / Rispondi

          Troppo fresca l’informazione, non sono ancora in grado di dare una risposta. E’ necessario purtroppo attendere qualche dettaglio in più non ancora in mio possesso. In teoria, ma molto in teoria, chi era nel vecchio regime fino a scadenza ha diritto al cosiddetto ‘diritto acquisito’ con le vecchie regole quindi per i prossimi tre anni dovresti andare avanti col 5% e senza limiti di altri redditi. Però non prenderlo per oro colato.

            gabriele fava22 Dicembre 2014 /

            Si infatti dalla lettura del testo fatta da un profano ( da me ) e da qualche articolo del Sole sembrerebbe che chi e’ gia coi piedi dentro resti tutti cosi fino alla naturale conclusione. Addirittura , tipo corsa all’oro, aprire una partita iva adesso entro l’anno con i vecchi requisiti permetterebbe 5 anni di vecchi privilegi. In finale per come l’hanno concepita comunque per le nuove partite iva mi pare molto penalizzante. Bello sarebbe stato un innalzamento a 50000 di vendita e una tassazione secca a 20% con limitazione magari di beni scaricabili e di spese per impiego… ma era utopia che non complicassero ulteriormente una cosa cosi lineare e semplice come questo regime 🙂 Grazie mille !
            Gabriele Fava

    Dorina11 Dicembre 2014 / Rispondi

    Salve,o un contratto indeterminato confcommercio 24h/sett.e da marzo 2012-dicembre 2013 ho avuto anche un contratto co.co.co con due coop.come operatore sociosanitario(OSS)con la Gestione Separata.Nel 2014 o lavorato con la ritenuta d’acconto,siccome supero la soglia di 5000 e vorrei aprire a Dicembre 2014 la P.I.ai minimi per la professione OSS,O 42 anni.Vorrei sapere se rientro nei regimi minimi attuali.Grazie.

      Stefano Gardini11 Dicembre 2014 / Rispondi

      Sì direi di sì, non vedo alcuno dei motivi ostativi.

    francesca23 Dicembre 2014 / Rispondi

    Salve,
    Sono un’infermiera ho 27 anni e ho ricevuto una proposta di lavoro che necessita di apertura partita iva. 17 euro costo ente.
    Potrebbe indicarmi i costi che andrei a sostenere una volta aperta la p.iva? A quanto ammonterebbero indicativamente all anno?
    Grazie.

      Stefano Gardini23 Dicembre 2014 / Rispondi

      Le informazioni sono insufficienti, ho bisogno di sapere quante ore per anno e capire se sono 17 + iva o 17 iva inclusa o se l’ente ha diritto che le prestazioni siano effettuate senza iva. Per un’analisi puntuale di questa cosa il blog non è il posto giusto, ti consiglio di rivolgerti ad un commercialista. Ci sono troppe variabili in gioco che solo con una colloquio diretto possono essere completamente analizzate.

    marco5 Gennaio 2015 / Rispondi

    Salve,
    sono un ingegnere che aderisce al regime dei minimi.
    Nei prossimi giorni diverrò socio di una S.r.l. che opera in un campo diverso rispetto alla mia professione. Ipotizzando di percepire annualmente 25.000 euro di ricavi come ingegnere e 20.000 euro di guadagni dalla s.r.l., con quale aliquota saranno tassati i 20.000 euro?
    Grazie

      Stefano Gardini5 Gennaio 2015 / Rispondi

      Dipende: se la tua partecipazione alla società e ‘qualificata’ (almeno 25%) il 49,7% di 20.000 euro diventano imponibile irpef sul tuo UNICO. Se invece la partecipazione è non qualificata (minore del 25%) subirai una tassazione con imposta sostitutiva del 12,5%.

    Grazia12 Gennaio 2015 / Rispondi

    Salve, ho aperto la mia p.iva nel 2013 in qualità di rappresentante aderendo al regime dei minimi, premetto che oggi ho 37 e mi è stato detto che per quest’anno non rientro in tale regime.
    Da quello che invece mi viene riferito da un mio collega, questo regime vale per i primi 5 anni, vorrei sapere a chi credere se al collega o a chi dovrebbe curare i miei interessi.
    Grazie molte

      Stefano Gardini13 Gennaio 2015 / Rispondi

      Il regime decade dopo 5 anni se si superano i 35 anni di età. Quindi per i primi 5 anni il regime resta valido, indifferentemente dall’età. Se fosse che devi uscire per i 35 anni, non saresti nemmeno mai entrato…o quantomeno saresti uscito già nel 2014 (36 anni di età)

        Grazia13 Gennaio 2015 / Rispondi

        Gentilissimo Dott. Stefano il mio commercialista sostiene in realtà ciò che di sotto le riporto:

        A mio parere, si tratta di una errata interpretazione della disposizione relativa agli anni precedenti, poichè come anticipato ieri, dal 2012 questo comportamento non è piu’ consentito, stante la circolare dell’A.delle Entrate, secondo la quale il limite di età diventa, fondamentale se l’attività inizia dal 2012 in poi, in tutti i casi, l’esperto Stefano Gardini, sempre a mio modesto parere, può non aver colto la modifica sostanziale che ha variato i parametri normativi proprio dal 2012.

        Da parte mia in buona sostanza, mi ritrovo ad aver emesso fatture con iva esposta ( da lui suggerite ) e forse con un danno subito, ora le chiedo cosa posso fare per accertare la verità?…Ad ogni modo grazie molte per le sue pronte risposte.

          Stefano Gardini13 Gennaio 2015 / Rispondi

          Non mi sento di essere d’accordo. Ecco la circolare (probabilmente quella a cui il tuo consulente fa riferimento).

          Se verifichi al punto 2.1 (pag 4) recita:
          A differenza dell’“ex regime dei minimi”, la cui durata era subordinata al solo
          permanere nel tempo dei requisiti previsti dalla norma, il regime fiscale di
          vantaggio può essere applicato esclusivamente per il periodo di imposta in cui
          l’attività è iniziata e per i quattro periodi di imposta successivi. Coloro che allo
          scadere del quinquennio non hanno ancora compiuto trentacinque anni, possono
          prolungare l’applicazione del regime fino al periodo di imposta di compimento
          del trentacinquesimo anno di età.

          Mi pare inequivocabile. Poi ogni interpretazione è possibile, giudica tu.

    Teresa19 Gennaio 2015 / Rispondi

    Salve Dott. Gardini è così gentile da rispondere anche a me? 😉 Ho una piccola attività di trattamenti shiatsu, che svolgo oltre l’orario da lavoro dipendente, e alla data del 31/12/14 sono uscita dal regime dei minimi in quanto trascorsi 5 anni. Il mio commercialista mi comunica che l’unica alternativa per proseguire è il regime semplificato altrimenti dovrei rimanere sotto i 20.000 € annui compreso il reddito da lavoro dipendente. In effetti sono sotto questo limite perchè l’attività professionale è in perdita visto i costi che sostengo (affitto, utenze…ecc ecc) e potrei essere soggetta a controlli. La contabilità semplificata è di gran lunga svantaggiosa. Mi può spiegare quanto svantaggiosa? Quanto incidono le tasse? Quale alternativa avrei per essere in regola? Non vorrei chiuderla perchè mi piace molto quello che faccio ma neanche svenarmi per questa passione.
    Grazie. Teresa

      Stefano Gardini19 Gennaio 2015 / Rispondi

      Fare un calcolo preciso è difficile senza avere sottomano tutti i dettagli, cosa che certamente esula dagli scopi del blog. Certo che se l’attività era in perdita nel regime dei minimi un passaggio ad un qualsiasi altro regime è di sicuro più oneroso (molto). Per cui valuta se davvero ti conviene.

    marco25 Febbraio 2015 / Rispondi

    Salve, approfitto della sua infinita pazienza e cortesia per porle una domanda: sono nel regime dei minimi al 5% come fisioterapista, ma vorrei parallelamente iniziare anche un’attività di fotografo (secondaria)
    Vorrei farmi pubblicità su un sito internet e vendere le mie fotografie eventualmente: a parte l’iscrizione in camera di commercio, al lato previdenziale di contributi INPS andrei soggetto ad ulteriori versamenti oltre al 27,72% che già pago per l’attività principale?
    Grazie infinite

      Stefano Gardini25 Febbraio 2015 / Rispondi

      Se la somma delle due attività ti permette di rientrare nei limiti del regime non ci sono problemi, hai due linee di proventi ma sei sempre inquadrato nel regime dei minimi. Lo puoi fare senza problemi.

        marco25 Febbraio 2015 / Rispondi

        grazie mille sempre molto gentile.
        Leggevo che l’attività di fotografo fa parte della gestione INPS per artigiani / commercianti e in quel caso bisognerebbe sicuramente pagare i contributi INPS separatamente…due volte, a meno che l’attività di fotografo non venga considerata come attività di impresa ma come libera professione…risulta anche a lei questa distinzione?
        Grazie ancora

          Stefano Gardini26 Febbraio 2015 / Rispondi

          Se come indichi è attività secondaria io eviterei l’iscrizione come Artigiano e manterrei la gestione separata.

            marco26 Febbraio 2015 /

            ma è una cosa che io posso decidere?
            Perchè in camera di commercio mi hanno detto che per l’attività di fotografo bisogna iscriversi come artigiano/commerciante in camera di commercio
            e di conseguenza all’INPS dovrei esser iscritto in due gestioni, artigiani e separata:
            http://www.inps.it/bussola/VisualizzaDoc.aspx?sVirtualURL=/Circolari/Circolare+numero+78+del+14-05-2013.htm
            D’altronde la professione di fotografo si puo dividere in tre inquadramenti:
            http://www.fotografi.org/fisco_e_fotografia.htm
            e quindi:
            http://www.fotografi.org/risoluzione_129E.htm
            …è un caos già di suo…poi per chi come me non è esperto…

            Stefano Gardini26 Febbraio 2015 /

            Sì finchè l’attività risulta marginale. Per capirci: se fatturi 20.000 euro con una attività e 2.000 euro come fotografo è marginale. Se fattura 20.000 euro con altra attività e 15.000 come fotografo le cose cambiano perchè non è più marginale.

            Marco26 Febbraio 2015 /

            La ringrazio molto!
            Ultima cosa:
            Esiste un paletto in ordine alla marginalità (fermo restando il complessivo di 30.000)? Una percentuale/proporzione rispetto all’attività prinvipale?
            E…
            Nel caso l’INPS dovesse decidere per l’iscrizione forzata presso l’altra gestione artigiani, sarebbe retroattiva?
            Grazie

            Stefano Gardini27 Febbraio 2015 /

            No non esiste… diciamo che se hai il dubbio è già un rischio….Sì in caso di controllo potrebbero anche applicare la retroatttività. C’è però una sentenza della Corte Costituzionale in relazione alla doppia imposizione contributiva vietata per legge. Andrebbe verificato se è applicabile al tuo coso ma esula dagli intendimenti del blog ed è più materia da avvocati. Insomma sei in un caso che può avere molte sfaccettature.

    Stefania4 Aprile 2015 / Rispondi

    Buonasera, vorrei chiederle un parere. Mi somo appena iscritta all albo psicologi ed ho aperto PIVA con regime dei minimi per una collaboraz con una cooperativa. Ho ricevuto pero un offerta di lavoro a tempo determinato da un altra cooperativa. Posso gestire entrambi o il lavoro dipendente comporta causa di esclusione dal regime dei minimi? La ringrazio e le auguro una buona pasqua.

      Stefano Gardini5 Aprile 2015 / Rispondi

      No sono due cose diverse, puoi tenerle in piedi entrambe.

    Sergio3 Giugno 2015 / Rispondi

    Buongiorno,
    sono lavoratore dipendente a tempo indeterminato, ho 43 anni e vorrei aprire una nuova partita IVA con regime dei minimi.
    Devo comunicarlo al datore di lavoro?
    Ho tutti i requisiti e la nuova attività non è concorrenziale a quella dell’azienda per cui lavoro.
    Grazie, Sergio

      Stefano Gardini3 Giugno 2015 / Rispondi

      Questo attiene ai vostri rapporti, non ci sono obblighi. Io per chiarezza nei vostri rapporti lo farei, se lo venisse a sapere da terzi potrebbe rimanerci male.

        Sergio3 Giugno 2015 / Rispondi

        Grazie, buona giornata.

    Davide26 Dicembre 2015 / Rispondi

    Salve Stefano, volevo descrivere la mia situazione. Sono un fisioterapista e ho svolto per tre anni attività come lavoratore dipendente in un ambulatorio (dal 2010 al 31/12/2012).Poi per decisione mia ho deciso di licenziarmi, e di aprire partita Iva con regime minimi, per collaborare con una cooperativa di assistenza Adi (Assistenza domiciliare integrata) a cui fatturo fino ad oggi il mio operato. Essendo il mio datore di lavoro differente, e anche il luogo (essendo il domicilio del paziente), e non utilizzando gli stessi strumenti (in ambulatorio lavoravo con elettromedicali anche), essendo munito di mezzo proprio,in quanto mi sposto con la mia auto, rientro nei parametri in cui si ravvisa mera prosecuzione? Grazie in anticipo per la risposta. Cordiali saluti.

      Stefano Gardini27 Dicembre 2015 / Rispondi

      Sei in una delle tante, tantissime, posizioni dubbie. Ci sono elementi a tuo favore (quelli citati da te) ma altri a tuo sfavore. Diciamo che in caso di contestazione hai buoni elementi per ‘difenderti’ anche se la certezza di avere ragione non c’è. Dipende molto da chi fa la valutazione. Se la dovessi fare io ti concederei il beneficio del regime dei minimi.

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