Il Piano dei Conti – Guida Pratica alla Contabilità

Come annunciato la settimana scorsa, questo articolo sul Piano dei Conti inaugura  la nostra Guida Pratica alla Contabilità, un vero e proprio corso in più puntate che ci terrà impegnati per qualche mese. Ricordate che potete iscrivervi alla nostra mailing list per non perdervi le prossime puntate.

Ruolo del Piano dei Conti

Il piano dei conti è composto da una lista ordinata e raggruppata per tipologia di tutti i conti utilizzati da un’azienda, o comunque da un soggetto tenuto alle regolari scritture contabili, per effettuare le rilevazioni contabili in partita doppia e per la redazione del bilancio. Il piano dei conti è la base delle scritture di contabilità generale e assolve alla fondamentale funzione di raggruppare le rilevazioni contabili in modo tale che  l’attività economica e patrimoniale dell’azienda sia rappresentato in forma omogenea e sintetica.

Struttura del Piano dei Conti

Poiché nell’ordinamento italiano non ci sono vincoli restrittivi sulla forma, salvo alcuni obblighi derivanti dalla normativa di ordine fiscale, il piano dei conti varia sulla base delle esigenze dell’azienda: è un po’ come un vestito che l’azienda si cuce su misura a seconda dell’attività svolta, delle dimensioni, della forma giuridica e di molte altre variabili che lo possono influenzare. Lo scopo del piano dei conti è quello di fornire informazioni analitiche, a volte anche con un dettaglio molto elevato, attraverso i sottoconti ed al tempo stesso fornire anche delle informazioni riassuntive per grandi capitoli delle attività economiche e patrimoniali svolte dall’azienda attraverso i conti mastro. Per quanto possibile quindi, il piano dei conti deve cercare di soddisfare anche  esigenze  di  natura gestionale. La contabilità infatti non è solo un obbligo imposto dalla legge (civile e fiscale) ma può essere, ed è bene che sia, un  valido  supporto informativo per la gestione dell’azienda in  quanto ha come funzione fondamentale, oltre l’adempimento degli obblighi di legge, anche quella di comunicare e rendere fruibili i risultati della gestione a tutti i soggetti interessati, come ad esempio i soci, gli operatori economici (banche, clienti, fornitori…), le agenzie preposte al controllo ed alla verifica delle attività aziendali.

La costruzione di un piano dei conti è il primo passo necessario per la tenuta della contabilità generale. Costruire un buon piano dei conti che tenga fin da subito conto del maggior numero di esigenze contabili dell’azienda è molto importante per evitare errori e duplicazioni di dati. Le successive scritture contabili devono poi essere compilate utilizzando i conti previsti dal piano dei conti, aggiungendo eventualmente nuovi conti qualora ci fossero delle carenze oppure si presentassero esigenze nuove non previste durante la fase preliminare di stesura. Il piano dei conti deve essere predisposto in modo da rendere agevole e precisa la redazione del bilancio d’esercizio e la successiva dichiarazione fiscale dei redditi.

I conti del piano dei conti sono raggruppati  per categorie nel rispetto di quello che poi sarà il bilancio d’esercizio. In conseguenza di questo ci saranno i Conti Economici, suddivisi in Costi e Ricavi, ed i Conti Patrimoniali, suddivisi in Attività e Passività. Infine ci saranno i Conti d’Ordine (non obbligatori) per la gestione e la corretta rilevazione di impegni e operazioni che non fanno parte né delle rilevazioni economiche né delle rilevazioni patrimoniali.
I mastri ed i sottoconti sono identificati da un numero e da una descrizione che ne identifica il contenuto. Al fine di rendere semplice e lineare il loro uso è buona prassi che le numerazioni siano consecutive per categoria e possibilmente ben ordinate per renderne la consultazione agevole. A questo scopo conviene non impostare numerazioni contigue (1, 2, 3, 4, …) ma lasciare spazio fra i sottoconti e/o fra i conti al fine di poter poi inserire eventuali nuovi conti mancanti in ordine corretto. Di solito ad esempio le numerazioni vengono fatte per 10 (10, 20, 30 40, …). In questo modo viene facile creare il conto 25 inserito tra il 20 ed il 30 in modo da conservare un ordine che ne renda la manutenzione e l’abbinamento logico facili e comprensibili.

Piano dei Conti di Riferimento

Vediamo adesso un esempio di un piano dei conti abbastanza generale che può essere preso come valida base di partenza per la redazione della struttura adatta alle proprie esigenze. Questo sarà il Piano dei Conti che useremo anche durante il corso per fare tutte le rilevazioni contabili usate come esempi per le spiegazioni fornite. In allegato trovate anche il file Excel da scaricare e che potrete poi modificare a vostro piacimento.

Stato Patrimoniale

Piano dei Conti - Stato Patrimoniale

Piano dei Conti – Stato Patrimoniale. Ecco lo Stato Patrimoniale che useremo come riferimento nel corso delle prossime puntate della Guida Pratica alla Contabilità


Facciamo adesso una rapida analisi dei conti più significativi inseriti nello Stato Patrimoniale.

Principali voci delle ATTIVITÀ

Per prima cosa troviamo le Immobilizzazioni immateriali dove andremo ad inserire tutte i valori positivi dati da proprietà dell’azienda che sono ‘intangibili’, come possono essere ad esempio marchi e loghi di proprietà.

Subito di seguito sono elencati invece i valori delle proprietà ‘tangibili’, come possono essere macchinari necessari per lo svolgimento dell’attività, autovetture, mobili o personal computers. Troviamo poi i crediti verso clienti, gli anticipi dati a fornitori per successive forniture e le caparre/cauzioni contrattuali come ad esempio una deposito cauzionale per un contratto di affitto di un immobile. Dopo una sezione dedicata alle imposte anticipate, troviamo le disponibilità liquide; si tratta ovviamente di una voce molto importante perché rappresenta la capacità ‘immediata’ dell’azienda di far fronte a pagamenti imprevisti facendo affidamento su disponibilità immediatamente liquide e disponibili. Poi troviamo il conto relativo alle rimanenze di magazzino, che spesso rappresentano una voce ‘pesante’ in termini di valore in molte aziende, soprattutto commerciali.

Principali voci delle PASSIVITÀ

Nelle passività troviamo al primo punto il capitale sociale dell’impresa e le riserve accantonate. Subito dopo, per affinità, gli accantonamenti per i trattamenti di fine rapporto. Di seguito ecco gli ammortamenti dei cespiti. Poi il partitario Fornitori, che raggruppa i debiti dell’azienda per le forniture di beni e servizi. Poi abbiamo la parte riservata ai debiti verso l’Erario per le varie imposte sul reddito d’impresa, per l’IVA e per le imposte da gestire come sostituto di imposta, principalmente le ritenute di acconto praticate ai professionisti. Seguono altri debiti ‘istituzionali’, quelli verso i vari enti previdenziali ai quali fare i versamenti dei relativi contributi a carico dell’azienda ed eventualmente trattenuti a dipendenti e professionisti. Troviamo poi i debiti per le retribuzioni, suddivisi nella varie componenti, per passare agli istituti bancari ed alle varie forme con le quali possiamo contrarre debiti nei loro confronti: scoperti di conto corrente da fidi (conti ordinari), Finanziamenti/Prestiti/Mutui, Anticipi per smobilizzo di crediti verso clienti, utilizzo di Carte di Credito. A seguire e per concludere i conti che torneranno utili per le registrazioni di fine anno.

CONTO ECONOMICO

Piano dei Conti - Conto Economico

Piano dei Conti – Conto Economico. Ecco Il Conto Economico che useremo come riferimento nel corso delle prossime puntate della Guida Pratica alla Contabilità


Facciamo adesso una rapida analisi dei conti più significativi inseriti nel Conto Economico.

Principali voci dei Costi

Tra i Costi troviamo al primo posto gli acquisti di merci da rivendere e/o da usare per le produzioni dell’azienda ed i prodotti di servizio alla produzione, come ad esempio gli imballi. Al secondo posto ci sono i costi sostenuti per i servizi necessari allo svolgimento dell’attività aziendale ed al terzo i costi per le utenze. A seguire troviamo i costi per le locazioni, tra le quali spiccano quelle per gli immobili necessari all’attività e quelli per i leasing. Abbiamo poi individuato i costi per i dipendenti, con tutte le varie componenti presenti in una busta paga ed  costi per le attività ed i collaboratori (agenti e/o procacciatori di affari) commerciali). Poi c’è un Mastro abbastanza corposo che include tutte le spese generali per il funzionamento aziendale, tra cui sicuramente di rilievo i compensi per gli amministratori ed i compensi per i consulenti esterni, di norma sempre presenti nell’attività della maggior parte delle aziende. Ancora a seguire gli ammortamenti, le imposte, e gli oneri straordinari. Infine gli oneri finanziari e le rimanenze inziali delle merci da rivendere.

Principali voci dei Ricavi

La parte relativa ai ricavi è piuttosto semplice, ma può essere dettagliata molto di più al fine di rilevare con maggior precisione le fonti dei ricavi aziendali. Qui per gli scopi didattici che ci  proponiamo abbiamo tenuto separati i ricavi da vendita di merci dai ricavi da prestazione di servizi. A seguire ci sono alcune voci di proventi che di norma sono occasionali e poco rilevanti e infine le rimanenze finali delle merci.

Conclusione

Si conclude qui questo primo appuntamento del corso di Guida Pratica alla Contabilità, dove abbiamo introdotto e spiegato in modo completo e dettagliato il Piano dei Conti, il pilastro su cui si fonda la tenuta di una contabilità e la ‘matrice’ del futuro bilancio aziendale. Vi diamo appuntamento al prossimo approfondimento in cui vedremo le prime e più semplici registrazioni di contabilità in partita doppia. Vi lascio anche un regalo utile e funzionale, il Piano dei Conti in formato Excel, da studiare ed eventualmente modificare a vostro uso e consumo.

Stefano Gardini

Co-Fondatore e Amministratore di CIR 2000 e della linea di software gestionali Amica.

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21 commenti su “Il Piano dei Conti – Guida Pratica alla Contabilità”

    Pietro30 Ottobre 2014 / Rispondi

    Premesso che sono completamente digiuno della materia (e per questo sto seguendo il suo corso) ho una domanda da porre su un conto utilizzato nel primo movimento dell’esempio riportato (CE Clienti).
    Non dovrebbe essere movimentato il conto 120.001 anzichè 130.001 (120 = clienti – 130 = Depositi cauzionali)?
    Cosa mi sono perso?

    Grazie

      Stefano Gardini4 Novembre 2014 / Rispondi

      Confermo si tratta di un errore di digitazione. Provvedo a correggere l’articolo.

    alice11 Marzo 2016 / Rispondi

    Buongiorno, sto registrando una fattura di oneri doganali che contiene anche la voce “diritti amministrativi”, dove posso inserire questi ultimi all’interno del piano dei conti?

      Stefano Gardini14 Marzo 2016 / Rispondi

      Possono essere inseriti in una voce di recupero spese, nel conto economico, tra i ricavi.

    simona6 Aprile 2016 / Rispondi

    Salve,si potrebbe avere una lista di conti di quali vanno in dare e in avere? sono davvero confusa

      Stefano Gardini6 Aprile 2016 / Rispondi

      Tutti i conti possono andare sia in dare che in avere a seconda di quale tipo di registrazione si sta facendo.

    simonetta6 Febbraio 2018 / Rispondi

    salve, devo registrare un prelievo utili nella società di persone come prelievo da banca dove lo metto nel piano dei conti?
    Ringrazio anticipatamente.

      Stefano Gardini6 Febbraio 2018 / Rispondi

      Nelle Attività dello Stato Patrimoniale crei un conto Anticipo Utili vs Soci e dentro un sottoconto per ogni socio.

        simonetta6 Febbraio 2018 / Rispondi

        GRAZIE

    elisa30 Novembre 2018 / Rispondi

    salve,
    nell’attivo dello sp dovrei creare il conto fatture da incassare mentre nel passivo ricavi sospesi. dove conviene inserirli? grazie

      Stefano Gardini2 Dicembre 2018 / Rispondi

      In Amica potrebbe essere in un mastro tra il 131 ed il 140 (anche se ho dei dubbi sulla sua utilità visto che le fatture da incassare sono nei mastrini clienti). Per ricavi sospesi invece avrei bisogno di capire bene a cosa si riferirebbe per collocarlo al meglio.

    Monica6 Dicembre 2018 / Rispondi

    Buongiorno
    mi scuso se non è lo spazio adatto per la nostra domanda. Se acquistiamo il Vs prodotto è possibile gestirvi più aziende? Oppure per ogni azienda abbiamo necessità di acquistare il prodotto relativo? Grazie

      Stefano Gardini6 Dicembre 2018 / Rispondi

      Amica è multiaziendale quindi potete gestire il numero di Aziende desiderate.

    Ezio27 Novembre 2019 / Rispondi

    Buongiorno Stefano,
    Davvero utile il tuo articolo. Saprebbe idicare anche quali sono I numeri di conto obbligatori?
    Grazie

      Stefano Gardini4 Dicembre 2019 / Rispondi

      Nulla è obbligatorio ma ovviamente ci sono molte cose imprescindibili.

    FRANCESCA9 Gennaio 2020 / Rispondi

    Buongiorno
    nei piani dei conti, il conto BENEFICENZA dove la devo inserire?

      Stefano Gardini13 Gennaio 2020 / Rispondi

      Costi
      Oneri diversi di gestione
      Altri oneri di gestione

    valeria1 Ottobre 2020 / Rispondi

    Buongiorno Stefano, devo inserire la scrittura per la perdita portata a nuovo, ma non so dove inserire nel piano dei conti il mastro.
    Va bene così?
    Stato Patrimoniale – Attività
    1 – 25 RISULTATI DELL’ESERCIZIO
    1.25.01 RISULTATI PORTATI A NUOVO
    1.25.01.0003 Perdita portata a nuovo

    Grazie fin d’ora.

      Stefano Gardini5 Ottobre 2020 / Rispondi

      Sì può andare bene

    Mirella15 Giugno 2021 / Rispondi

    Acquisto Software o Servizio per Rivendere, dove si inserisce sul Piano Dei Conti? Tra le prime voci Acquisto merci o nei Servizi?

    Grazie
    Mirella

      Stefano Gardini17 Giugno 2021 / Rispondi

      Dipende se hanno una forma fisica (scatola supporti o altro) oppure solo virtuale. Nel primo caso nelle merci, nel secondo nei servizi.

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