La Fattura Professionisti, o Parcella, è il documento fiscale attestante la prestazione di un servizio professionale emesso da un soggetto appartenente a una categoria abilitata allo svolgimento di attività di libera professione.
I soggetti interessati alla emissione di questa tipologia di documento sono moltissimi, tutte le figure che abitualmente si definiscono come ‘Professionisti’. In queste rientrano tutti quelli dotati di un Albo Professionale come Notai, Avvocati, Architetti, Geometri ecc. e tutti quelli che invece svolgono attività professionale senza essere iscritti ad un apposito Albo. Un’altra categoria che emette questo tipo di fattura sono gli Agenti di Commercio.
Per uso comune si utilizza il termine Parcella quando si tratta di un professionista iscritto all’Albo che quindi applica le tariffe e le direttive previste, mentre si ricorre al termine Fattura Professionisti in tutti gli altri casi, ad eccezione degli Agenti di Commercio, per i quali si usa la dicitura Fattura Provvigioni. In ogni caso si tratta di documenti analoghi, con molte caratteristiche comuni ed alcune differenze che vedremo nel dettaglio.
Il professionista ha obbligo di emissione della fattura non al termine della prestazione professionale, ma al momento dell’effettivo pagamento da parte del cliente. Per questo motivo è pratica comune che dopo la prestazione del servizio venga rilasciata una “fattura proforma”. Di questo di questo particolare documento parleremo in uno dei prossimi articoli di questa serie.
La principali caratteristiche di una fattura professionisti:
Il primo caso preso in esame è una categoria professionale che prevede la cassa previdenziale di categoria al 2% con inclusione di quest’ultima nell’imponibile (l’avvocato, per esempio).
Supponiamo che siano stati offerti servizi per un valore di €1.000,00; a questo dobbiamo aggiungere il contributo cassa di previdenza pari a €20,00 (2%), per un totale imponibile di €1.020,00. Si calcola l’IVA al 20% sull’imponibile, che è pari a €204,00. A questo punto va calcolata al ritenuta di acconto del 20% sull’imponibile della prestazione (esclusa quindi la cassa previdenziale), equivalente a €200,00 (20% di €1.000,00). Come evidenziato dalla tabella sotto il calcolo del netto a pagare, pari a €1.024,00, è presto fatto:
Imponibile prestazione | €1.000,00 |
Contributo Cassa di Previdenza 2% | €20,00 |
IVA 20% | €204,00 |
Ritenuta acconto 20% su imponibile prestazione | €200,00 |
Netto a pagare (imponibile prestazione + contributo cassa previdenziale + IVA - ritenuta di acconto) | €1.024,00 |
Qui sotto vediamo la parcella elaborata con l’ausilio di Amica Fatturazione. Trattandosi di un esempio abbiamo scelto un modello di fattura/parcella molto semplice e poco accattivante. Naturalmente è possibile personalizzare la stampa secondo le proprio esigenze e preferenze.
Il secondo caso preso in esame è una categoria professionale che non prevede la cassa previdenziale di categoria e deve quindi applicare la rivalsa INPS al 4%, con inclusione di quest’ultima sia nel calcolo dell’imponibile sia nel calcolo della Ritenuta di Acconto. I consulenti informatici, per esempio, rientrano in questa categoria.
Supponiamo che siano stati offerti servizi per un valore di €1.000,00; a questo dobbiamo aggiungere la rivalsa INPS pari a €40,00 (4%), per un totale imponibile di €1.040,00. Si calcola l’IVA al 20% che è pari a €208,00. A questo punto va calcolata al ritenuta di acconto del 20% sul totale imponibile (rivalsa INPS inclusa), pari a €208,00 (20% di €1.040,00). La tabella qui sotto ci aiuta a determinare il netto a pagare, pari a €1.040,00:
Imponibile prestazione | €1.000,00 |
Rivalsa INPS 4% | €40,00 |
IVA 20% | €208,00 |
Ritenuta acconto 20% su imponibile prestazione (inclusa rivalsa INPS) | €208,00 |
Netto a pagare (imponibile prestazione + contributo cassa di previdenza + IVA - ritenuta di acconto) | €1.040,00 |
Anche in questo caso vediamo la fattura completa elaborata con Amica Fatturazione:
Il terzo caso è relativo a una categoria professionale speciale, dotata di una casistica sui generis: si tratta degli Agenti di Commercio. In questo caso la Cassa Previdenziale è Enasarco, e prevede una gestione delle aliquote completamente diversa.
Supponiamo che siano maturate provvigioni di vendita per un valore di €2.000,00. Questo importo rappresenta l’Imponibile della nostra fattura. Si calcola l’IVA al 20%, pari a €400,00. A questo punto va calcolata la ritenuta Enasarco, pari al 50% del contributo previsto, che per il biennio 2011-2012 è del 13,5% ed è quindi pari a €135,00 (6,75% di €2.000,00). Infine calcoliamo la ritenuta di acconto, pari al 23% del 50% dell’imponibile, quindi €235,00 (23% di €1.000,00). Il netto a pagare risulta pari a €2.035,00 come si può ricavare dalla tabella riportata qui sotto:
Imponibile prestazione | €2.000,00 |
IVA 20% | €400,00 |
Ritenuta Enasarco al 6,75 (13,5% su 50% dell'imponibile) | €135,00 |
Ritenuta di acconto (23% su 50% dell'imponibile) | €230,00 |
Netto a pagare (imponibile prestazione + IVA - contributo Enasarco - ritenuta di acconto) | €2.035,00 |
Ed ecco la fattura provvigioni elaborata con Amica Fatturazione:
Per quanto riguarda il contributo Enasarco è importante ricordare l’esistenza dei minimi e massimi. A seconda che l’Agente sia Monomandatario oppure Plurimandatario sono previsti dei minimi e massimi fatturabili ai quali ditte mandanti e Agenti sono tenuti ad adeguarsi. Fare riferimento sito Enasarco per la verifica, in quanto questi valori vengono stabiliti periodicamente dall’Ente stesso. La pagina Contributo fondo Previdenza di Enasarco consente di visualizzare le tabelle con i minimi e massimi, di consultare alcuni esempi di calcolo e, dulcis in fundo, di calcolare online l’importo del contributo.
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18 Ottobre 2011 /
[…] Guida Pratica alle Fatture Professionisti e Parcelle […]
Mario22 Giugno 2013 /
LA CASSA PREVIDENZA E’ AUMENTATA AL 4% …CONSIGLIO DI AGGIORNARE LA PAGINA
Stefano Gardini3 Luglio 2013 /
I dati utilizzati sono solo al fine di fare degli esempi e non rappresentano di necessità attinenza e aggiornamento con la realtà del momento. Tanto per fare un esempio molti articoli sono stati scritti con l’IVA la 20% e non al 21% ma sono perfettamente funzionali allo scopo divulgativo senza doverli ricorreggere tutti. Preferisco impiegare il tempo a scrivere cose nuove.
maurizio3 Marzo 2015 /
Sappiamo che la fattura di professionisti è: ritenuta d’acconto 20% , la cassa previdenza 4% e l’iva 22%, come arrivo all’imponibile avendo il netto da corrispondere?qual è la formula?
Stefano Gardini6 Marzo 2015 /
Netto / [100+(IVAperc-RAperc)] * 100. Esempio pratico: Netto a pagare 255,00: 255/[100+(22-20)] * 100 ->305/102*100 = 250.
MATTEO16 Marzo 2015 /
salve! Sappiamo che la fattura di professionisti è: ritenuta d’acconto 20% , la cassa previdenza 4% e l’iva 22%, questa modalità è valida anche per i procascciatori d’affari con partita IVA? grazie Matteo
Stefano Gardini17 Marzo 2015 /
Il procacciatore di affari per quanto riguarda la ritenuta di acconto è assimilabile all’agente di commercio quindi va applicata nella misura del 23% sul 50% dell’imponibile.
andrea25 Marzo 2015 /
buon giorno
desidero sottoporrere il seguente quesito:
– Fatture per prestazioni professionali svolte all’estero (Libia) e/o comunque per attività connesse ad un contratto per prestazioni all’ estero (Libia), nel quali peraltro non vengono applicate ritenute fiscali (IVA) devono ritenersi soggette al Contributo Cassa ing ed all’ IVA ?
grazie Fuso Andrea
Stefano Gardini25 Marzo 2015 /
Direi di no all’iva e di sì alla cassa previdenziale per le quali c’è una specifica disposizione nella legge di stabilità 2013, che prevede l’addebito da parte dei professionisti del contributo 4% anche a clienti UE ed ExtraUE.
Genny23 Settembre 2015 /
Lavoro presso una societa’ che gestisce una cava di inerti.
Attualmente non disponiamo di mezzi di trasporto per la consegna degli inerti venduti, abbiamo dato incarico a un trasportatore in c/proprio per il carico e la consegna della merce al ns. cliente. E’ corretta l’emissione del DDT da parte della persona che effettua la consegna? Nel DDT viene indicato che la merce e’ venduta dalla ns. societa’ e nella fattura differita verranno indicati i numeri di DDT emessi dal ns. incaricato ( tutto questo perche’ chi effettua il trasporto non ha un c/terzi). Lo so e’ una situazione un po’ incasinata che altre alternative abbiamo? Grazie Stefano per la tua disponibilita’
Stefano Gardini24 Settembre 2015 /
Non potete emettere voi il DDT con indicato il trasportatore? Mi sembrerebbe il modo più corretto.
Genny28 Settembre 2015 /
Hai senz’altro ragione nell’affermare che sarebbe corretta
l’emissione del ddt da parte ns. ma come gia’ accennato nella mia precedente il trasportatore non puo’ trasportare merci per conto di terzi. Grazie per la tua risposta.
Stefano Gardini29 Settembre 2015 /
Scusa non avevo memorizzato questo particolare. Se non può fare trasporto conto terzi, la soluzione corretta non c’è, non lo deve fare.
Paolo3 Dicembre 2015 /
Salve, devo svolgere un lavoro come libero professionista e ho difficoltà a calcolare la fattura. è un lavoro in cui ho preventivato euro 1500 di manodopera + 1190 di spese materiali , per un totale di 2690 + iva. Qual è il calcolo corretto per la fattura considerando anche il 4% inps?
Grazie
Stefano Gardini3 Dicembre 2015 /
Ti consiglio di fare due fatture, una per il materiale ed una per la prestazione così tutto diventa facile. La vendita non è soggetta nè ad inps nè a ritenuta di acconto, mentre la fattura della prestazione diventa facile con il solo importo della manodopera.
Paolo3 Dicembre 2015 /
La ringrazio per la celere risposta….quindi, se ho capito bene, dovrei seguire la seguente formula per la fattura della manodopera : (importo + 4% inps) + (iva 22% sull’imponibile – r.a.20% sull’imponibile) = netto a pagare ?
Mentre per i materiali (che io dovrò comunque acquistare) dovrò fare una fattura a parte con la spesa preventivata senza fare alcun calcolo e poi io scaricherò le fatture di acquisto? Purtroppo ho la p.i. da poco e sto ancora cercando di destreggiarmi..
Stefano Gardini4 Dicembre 2015 /
Sì io per semplicità farei così. Puoi anche fare una fattura unica ma i calcoli sono un po’ più complessi. Finchè non hai ‘imparato’ bene ti consiglio, anche per facilità di gestione, di tenere separatele fatture di materiale da quelle di manodopera.