Fatturazione in Reverse Charge – Ecco come farla

Dal 1° aprile 2011 sono partite le nuove regole per le cessioni di telefoni cellulari e microprocessori con l’applicazione del meccanismo del reverse charge, che comporta lo spostamento degli obblighi fiscali in capo al cessionario e non al cedente come avviene normalmente.

L’obiettivo della fatturazione Reverse Charge è evitare le frodi IVA nelle quali A emette fattura a B, A incassa l’IVA da B, sparisce e non versa l’imposta (1° danno all’erario). B fa il finto tonto e va a chiedere il rimborso dell’IVA, il più delle volte riuscendoci (2° danno all’erario).

Dopo aver scoperto numerose frodi di questo tipo, l’erario ha detto: siccome di A non mi fido mi scelgo B come debitore dell’imposta nei miei confronti perché lo ritengo più affidabile e dunque si impone (per legge) che per determinate operazioni si debba applicare il meccanismo del reverse charge (art. 17 DPR 633/72). In pratica con tale meccanismo gli obblighi di A vengono “spostati” in capo a B.

Come Fatturare col Reverse Charge

Aggiornamento: visto il grande sucesso di questo articolo abbiamo preparato una guida pratica consultabile online, ve la proponiamo anche qui (di seguito trovate il testo originale dell’articolo):


Una fattura gestita secondo la legge del Reverse Charge deve essere registrata secondo lo schema che vado a proporre e spiegare

  1. Si integra la fattura con l’esposizione dell’IVA.
  2. Si registra la fattura nel registro acquisti
  3. Si registra l’autofattura ex art. 17 c. 6 DPR 633/72 nel registro vendite per rendere l’operazione neutra ai fini IVA. E’ un movimento che deve avvenire solo ai fini IVA ma non ai fini del reddito. In questo modo gli obblighi IVA sono stati “invertiti” a carico dell’acquirente così come richiede la normativa vigente

Operativamente bisogna creare nel gestionale un apposito codice IVA analogo a quello utilizzato per registrare gli acquisti intracomunitari ed un conto transitorio dove far transitare le registrazioni.

Nota bene. L’esempio si riferisce al Gestionale Amica ma è valido anche se usi un altro gestionale o se fai registrazioni a mano.

Esempio di fatturazione col Reverse Charge

Una fattura da €1.000 con codice di esenzione art. 17 va registrata con tre scritture contabili:

1. Registrazione di acquisto

  • Fornitore in Avere per €1200 (il valore della fattura + IVA al 20%)
  • Costo in Dare € 1000 (il valore della fattura)
  • IVA Acquisti in Dare €200 (IVA calcolata sul valore della fattura)
  • Castelletto IVA come per una normale fattura di acquisto.
Reverse Charge - La registrazione di acquisto

Reverse Charge – La prima registrazione (acquisto)

2. Registrazione di vendita

  • Ricavi in Avere €1000 (valore della fattura)
  • Cliente (se stessi per autofattura) in Dare €1200 (valore della fattura + IVA al 20%)
  • IVA Vendite in Avere €200 (IVA calcolata sul valore della fattura)
  • Castelletto IVA come per una normale fattura di vendita.
Reverse Charge - La registrazione di vendita

Reverse Charge – La seconda registrazione (vendita)

3. Registrazione contabile

  • Fornitore in Dare €200 (valore dell’IVA al 20%)
  • Cliente (se stessi per autofattura) in Avere €1200 (il valore della fattura con IVA)
  • Ricavi in Dare €1000 (Storno ricavo della registrazione n. 2)
  • Nessun castelletto IVA

Reverse Charge - La registrazione contabile

Reverse Charge – La registrazione contabile finale (inversione contabile)

L’inversione contabile (obiettivo della legge) si realizza con l’emissione dell’autofattura perché in tal modo sei tu a corrispondere l’IVA all’Erario anziché il tuo fornitore. Se non ci fosse stato reverse charge avresti ricevuto fattura con IVA e l’avresti pagata al tuo fornitore: tu l’avresti portata in detrazione e lui l’avrebbe versata all’Erario; siccome è stato applicato il reverse charge entrambe le operazioni le fai tu: prima te la porti in detrazione con la fattura integrata e poi la versi all’Erario con l’autofattura.

Attenzione: Stefano Gardini sta completando la scrittura di Guida Pratica alle Fatture, ebook gratuito che include un capitolo dedicato all’argomento di questo articolo con approfondimenti, risposte alle domande frequenti e consigli pratici. Vuoi essere informato non appena sarà disponibile online? Clicca qui.

Stefano Gardini

Co-Fondatore e Amministratore di CIR 2000 e della linea di software gestionali Amica.

Fattura elettronica: nuovi controlli su Partita IVA e Codice Fiscale dal 30 Luglio 2019

Stefano Gardini | 5 Agosto 2019 | Fatturazione

Con provvedimento del 30 Luglio 2019 Agenzia Entrate ha aggiunto nuovi controlli per la convalida della fattura elettronica. Tra i nuovi controlli introdotti dall’Agenzia delle Entrate evidenziamo la seguente verifica: verificare la coerenza di partita IVA e codice fiscale (se entrambi presenti) sia per il cedente/prestatore che per il cessionario/committente. Questo controllo significa che, se…
Leggi tutto

Aggiornata la gestione competenza IVA

Stefano Gardini | 14 Giugno 2019 | Contabilita

Sul nostro sito di supporto tecnico abbiamo pubblicato un nuovo articolo che illustra la nuova opzione “Data di competenza IVA” che abbiamo aggiunto alle Registrazioni Contabili e in fasi di emissione dei documenti fornitori. Questa opzione è particolarmente rilevante nei periodi a cavallo tra i periodi di competenza IVA (fine mese, o trimestre), soprattutto oggi…
Leggi tutto


655 commenti su “Fatturazione in Reverse Charge – Ecco come farla”

    Come registrare una fattura in Reverse Charge (art. 17 DPR 633/72)12 Maggio 2011 / Rispondi

    […] […]

    giorgia23 Maggio 2011 / Rispondi

    come fare se ho una fattura d’acquisto con alcuni articoli fatturati con normale regime iva 20% ed alcuni ex. art. 17? il fornitore si rifiuta di stornarmi la fattura e farmene due distinte divise per assoggettamento.
    grazie

      Nicola23 Maggio 2011 / Rispondi

      Giorgia, sarebbe utile che tu ci inviassi una copia della fattura in questione. Pensi si possa fare? In questo modo potremmo cercare di una darti la risposta migliore possibile. Usa l’indirizzo assistenza@bisanziosoftware.com per inviare la scansione della fattura. Ciao e buona giornata.

      Nicola24 Maggio 2011 / Rispondi

      Giorgia, abbiamo preso spunto dalla tua domanda per pubblicare un nuovo articolo. Ciao e buon lavoro.

    Fattura in Reverse Charge parziale - Ecco come registrarla24 Maggio 2011 / Rispondi

    […] […]

      DANIELA4 Ottobre 2017 / Rispondi

      Buon giorno a tutti,
      volevo porre un quesito:
      ricevo fatture dalla DKV Germania per acquisti di carburante fatti in Italia.
      Come la registro? in reverse charge? tenendo conto che per questa azienda l’Iva sui carburanti è detraibile solo al 40% ed il restante 60% è indetraibile.
      Grazie per le risposte

        Stefano Gardini4 Ottobre 2017 / Rispondi

        Sì reverse charge.

    Kosta22 Settembre 2011 / Rispondi

    Nella pratica, in sede di liquidazione IVA, questi famosi 200 € non compaiono ovviamente, vista la neutralità della registrazione. Quindi all’erario in realtà da questa operazione non entra ancora nulla. Eventualmente succederà solo nel momento in cui vado a rivendere la parte ad utente finale, sbaglio?

      Stefano22 Settembre 2011 / Rispondi

      In sede di liquidazione IVA i due importi si ‘elidono’ non avendo quindi incidenza sul saldo. L’erario in effetti incasserà dalla tua azienda l’IVA della vendita al momento della liquidazione periodica relativa. Giuste le tue deduzioni.

        alex14 Giugno 2012 / Rispondi

        comunque resta un po’ confusa questo passaggio finale, ossia su come poi l’azienda B, che riceve la fattura, verserà l’IVA.
        Tu scrivi: “In sede di liquidazione IVA i due importi si ‘elidono’ ”
        e qui ci siamo.
        poi concludi l’erario incasserà “al momento della liquidazione periodica relativa”.
        cioè?
        liquidazione IVA si elidono.. liquidazione periodica relativa l’erario incassa?
        cosa intendi per liquidazione periodica relativa? non è la liquidazione iva del mese in cui gli importi si elidono?
        forse al momento della vendita del bene (su cui la ditta A ha prestato opera) ad un terzo? ma se non vendo ad un importo proporzionale? ne senso.. non c’è un filo conduttore che mi obbliga a corrispondere proprio l’importo, nell’esempio di 200 euro.
        grazie per la delucidazione. complimenti e saluti
        alex

          Stefano Gardini14 Giugno 2012 / Rispondi

          Tu pagherai l’IVA quando venderai il bene e la incasserai dal cliente. Se non c’è collegamento tra il bene e ciò che venderai non ci sono problemi; pagherai l’IVA incassata su un servizio che include quanto hai acquistato in Reverse Charge.

        Maurizio9 Agosto 2013 / Rispondi

        sostituirei liquidazione con registrazione per (forse) più chiarezza. Complimenti per l’articolo

    Saverio29 Novembre 2011 / Rispondi

    Ma in caso di acquisto in paesi IntraCee
    è obbligatori registrare la fattura in regime di reverse charge ?
    e se cosi fosse l’importo IVA Deve risultare sui registri Acquisti Vendite ??

    Grazie

      Stefano Gardini29 Novembre 2011 / Rispondi

      Le fatture ricevuta da soggetti IntraCEE devono essere trattate con la procedura contabile del Reverse Charge, nella quale l’IVA compare sia sul registro Acquisti che sul registro Vendite. Solitamente per le operazioni IntraCEE si utilizzano due registri appositi denominati AcquistiCEE e VenditeCEE.

        ROSALBA4 Febbraio 2014 / Rispondi

        Salve e complimenti,vorrei esporre il mio quesito:
        le fatture acquisto intracomunitarie e reverse charge seguono un unico protocollo nel registro acquisti o vanno registrate in un registro a parte.
        Grazie!!!

          Stefano Gardini5 Febbraio 2014 / Rispondi

          Si può fare l’uno e l’altro. Per facilità gestionale io preferisco la soluzione del registro separato.

    Ernesto6 Dicembre 2011 / Rispondi

    Buongiorno, approfitto per complimentarmi per l’ottimo articolo pubblicato.
    Per quanto rigaurda il reverse charge, se io sono un privato con codice fiscale il venditore può farmi fattura con articolo 17 o è obbligato a farmi fattura con iva 21% ?

    Grazie

      Stefano Gardini6 Dicembre 2011 / Rispondi

      Intanto grazie per i complimenti, fanno sempre piacere. Quanto chiedi non è possibile in quanto il meccanismo del Reverse Charge nasce proprio per evitare operazioni come quella da te descritta. La vendita da società italiana a privato deve essere sempre fatturata (o emesso scontrino) con IVA 21%.

    AutoFattura: Cos'è e Quando Emetterla19 Gennaio 2012 / Rispondi

    […] […]

    Ricky25 Gennaio 2012 / Rispondi

    Salve
    ho una ditta slovena e vendo online, abbiamo un rappresentante fiscale ai fini iva in italia in quanto le nostre vendite x il 70% sono rivolte a privati italiani.Inoltre il nostro rappresentante fiscale emette fattura (come da legge) in reverse charge a chi ha la P.iva ovviamente …e fino a qua tutto bene…il mio problema nasce quando penso all’ ITALIA ;-)….siccome so come funzionano le cose in Italia …io mi chiedo….come faccio a controllare se le partita iva sono operanti ?? al Vies compaiono neanke il 50% e in ogni caso nn è un operazione INTRA..al registro delle imprese (pagando x le visure) nn si trovano tutti, in quanto liberi professionisti , avvocati , ragionieri ecc ecc nn compaiono come imprese…allora mi chiedo…io emetto fatture SENZA IVA ma nn ho un modo certo per verificare che la ditta esiste oppure è operante !!! dico questo perchè non vorrei un domani che l’agenzia delle entrate (magari dopo 3 anni) mi manda una raccomandata chiedendomi l’iva di ditte chiuse o inesistenti…nn è una cosa da sottovalutare…
    vediamo se qualcuno sa darmi una risposta…grazie

      Stefano Gardini26 Gennaio 2012 / Rispondi

      E’ una bella domanda. La soluzione migliore, a mio avviso, è quella di utilizzare uno di quei servizi per la verifica dell’affidabilità del credito (sul tipo di quelli utilizzati dalle banche). Solitamente per la verifica più semplice (e a te dovrebbe essere sufficiente) sono abbastanza economici e ben aggiornati poichè devono fornire informazioni che permettono ad una banca (o ad una società) di dare o meno un fido; è chiaro che non si possono dare affidamenti ad una partitaIVA cessata o inesistente. Proprio per la tipologia del servizio sono censite sia società sia ditte individuali sia professionisti. Ovviamente qualche minimo margine di rischio rimane ma direi che è molto limitato. Se cerchi su internet ne trovi diversi.

      rosanna4 Gennaio 2013 / Rispondi

      Salve vorrei maggiori spiegazioni riguardo la fattura del reverse change, sono stati eseguiti dei lavori in subappalto (carpenteria) a favore della mia ditta ed è stata emessa fattura con art. 17 (esente Iva) pertanto ho ricevuto fattura senza Iva e con dicitura del reverse change .
      Mi chiedo se posso avere problemi!
      Grazie

        Stefano Gardini8 Gennaio 2013 / Rispondi

        No nessun problema, è la procedura prevista. Devi fare la registrazione della fattura secondo le regole del Reverse Charge di cui trovi qui sul blog ampia spiegazione.

    gianni10 Febbraio 2012 / Rispondi

    Ho un negozio di cellulari appena aperto.
    Acquisto i telefonini con il metodo del reverse charge.
    Li rivendo ai privati con IVA come mi ha detto il commercialista.
    Ma quando dovrò pagare trimestralmente l’IVA verrà una cifra altissima non potendo scaricare nulla.
    E’ giusto il ragionamento?
    Grazie

      Stefano Gardini10 Febbraio 2012 / Rispondi

      Certo, il Reverse Charge serve proprio a questo, a portate l’onere dell’IVA in carico al rivenditore al dettaglio. Non acquistando con IVA il tuo ‘fornitore’ non può evaderla e tu non la detrai. In questo modo si evitano le truffe sull’IVA e l’Erario è sempre in grado di tracciarla e di conseguenza di incassarla.

    marcella12 Febbraio 2012 / Rispondi

    Davvero complimentissimi per l’articolo. Credo siate gli unici ad aver affrontato l’argomento su internet con tanta accuratezza. Ora vorrei farvi una domanda, se possibile: questo articolo si riferisce solo agli acquisti da imprese intracomunitarie. Se io invece presto un servizio a un’azienda intracomunitaria, semplicemente devo fatturare senza IVA ma contabilmente non devo fare nulla giusto (non io ma il mio commercialista ovviamente :D)?
    Grazie se vorrete rispondermi e complimenti ancora.

      Stefano Gardini12 Febbraio 2012 / Rispondi

      Giusto. Sarà poi chi riceve la fattura nel paese UE che dovrà fare gli adempimenti previsti dalla legislazione del suo paese: mi risulta che ormai per tutti i paesi UE venga applicato il Reverse Charge. Grazie per i complimenti.

        ELEONORA10 Maggio 2012 / Rispondi

        SALVE, SIETE GRANDISSIMI! COMPLIMENTI. POTRESTE CHIARIRE IL MIO DUBBIO? HO EFFETTUATO UNA RIPARAZIONE AD UN BUS ITALIANO MA CHE PAGA CON CARTA DKV, QUINDI DEVO FATTURARE A DKV (GERMANIA) E MI DICONO DI INSERIRE ESENTE IVA ART. 7- TER REVERSE CHARGE.
        1) IO AL CLIENTE ITALIANO HO DETTO IL TOTALE IVA INCLUSA, PRIMA CHE PRENDESSI ATTO DI QUESTA SITUAZIONE, ORA A DKV CHE IMPORTO FATTURO? DEVO PERDERE?
        2) IL CONSULENTE MI DICE CHE NON DEVO SCRIVERE REVERSE CHARGE IN FATTURA. CHE FACCIO?
        GRAZIE SE VOLESTE RISPONDERMI.

          Stefano Gardini10 Maggio 2012 / Rispondi

          Non ci perdi se fatturi senza IVA, non la incassi e non la versi poi all’erario. In questo caso la fatturazione in Reverse Charge è giusta. Se vuoi mettere la causale IVA senza la dicitura Reverse Charge non è un problema, ma nemmeno metterlo è un problema.

    Mara13 Febbraio 2012 / Rispondi

    Chiarissimo l’articolo. Complimenti! Io per la prima volta mi trovo ad affrontare il problema reverse-charge per una fattura di subappalto ricevuta da un ns. fornitore. Il ns. gestionale per la verità ci permetterebbe di adottare una procedura automatica che fa le scritture da Voi descritte con una semplice regitrazione pura iva … Il problema riguarda il commercialista: sostiene che sarebbe meglio emettere fisicamente l’autofattura con numerazione progressiva fatture emesse e registrare (solo ai fini IVA) la fattura emessa con questo numero progressivo. La ns. procedura invece prevede l’inserimento di un solo numero quello del ns. fornitore!
    Ma la normativa cosa prevede? Bisogna emettere la fattura o solo fare fotocopia e integrazione “a mano”? Che numerazione bisogna utilizzare nelle registrazione su iva acquisti?

      Stefano Gardini13 Febbraio 2012 / Rispondi

      Sono d’accordo con il tuo commercialista, secondo me la pura registrazione ai fini IVA non è sufficiente a rispondere alla normativa. Per il registro IVA degli acquisti usi la numerazione progressiva del tuo documento, oppure, per tenere separate e gestite meglio tutte le cose, ti crei un registro apposito dove registri solo le fatture in Reverse Charge con una loro numerazione apposita (Es: 1/CEE ….). Se hai molti acquisti CEE è il sistema che mantiene tutto più comprensibile.

    CRISTINA14 Febbraio 2012 / Rispondi

    Buongiorno,
    dai controlli dell’annuale Iva 2012 mi sono accorta di non avere registrato correttamente una fattura di acquisto con art 17 (subappalto edilizia) e la successiva nota di accredito a storno parziale: non ho integrato la fattura con l’Iva, non ho fatto il giroconto nel registro vendite ecc..
    Come posso rettificare e sistemare le registrazioni al 31/12?
    Non posso toccare le liquidazioni mensili e i registri perchè c’è di mezzo un collegio sindacale..
    Grazie!

      Stefano Gardini14 Febbraio 2012 / Rispondi

      Lo puoi fare in fase di dichiarazione annuale facendo le relative rettifiche al 31/12 e pagando la sanzione con il Ravvedimento. In questo caso il tuo commercialista ti saprà consigliare al meglio sull’operatività concreta, potendo vedere la situazione reale. In ogni caso la dichiarazione annuale è la sede giusta per ‘correggere’ eventuali errori ed anomalie avvenute in corso d’anno.

        CRISTINA14 Febbraio 2012 / Rispondi

        Perchè devo fare ravvedimento? Tra l’altro questa ditta ha soltanto liquidazioni Iva a credito.
        La registrazione corretta non avrebbe portato ad un pareggio tra Iva a debito e Iva a credito?
        Che è la stessa cosa che succede con l’autofattura per acquisti Ue.
        Grazie ancora.

          Stefano Gardini14 Febbraio 2012 / Rispondi

          Giusta osservazione per l’IVA ma intendo il pagamento della sanzione per la registrazione fatta in ritardo sul registro IVA ed in contabilità.

      Roberto17 Febbraio 2015 / Rispondi

      Ho emesso fattura con iva senza considerare il reverse change. Cosa devo fare? Ora devo emettere nota di credito per sola iva? o cos’altro?

        Stefano Gardini17 Febbraio 2015 / Rispondi

        Sì puoi emettere NC per sola iva ma in questo caso sarebbe meglio NC integrale per stornare la fattura ed emetterne una corretta.

    Fabio15 Febbraio 2012 / Rispondi

    Salve,
    io ho ricevuto una fattura da un fonritore italiano (ma con sede in lussemburgo) per acquisto di 3 console regalate dall’azienda ai dipendenti. In questo caso, mi trovo la fattura con IVA a 0,00 perchè è “Operazione soggetta a reverse charge”. Io mi chiedevo, dato che questi articoli non sono stati destinati alla vendita, ma sono stati regalati, è quindi inutile creare una auto fattura. Ditemi se sbaglio perchè la cosa nel mio gestionale non è per niente semplice da gestire.

      Stefano Gardini16 Febbraio 2012 / Rispondi

      L’operazione di Reverse Charge va fatta in ogni caso.

    Gian17 Febbraio 2012 / Rispondi

    Domanda.
    Scusate se ad esempio a fine anno ho speso con adwords 10’000 euro che ricevo con fattura senza iva in quanto intrastat ed ho un fatturato lordo di 20’000+ iva, pagheró quindi le tasse sull’utile di 10’000€ mentre per quanto riguarda l’iva mi toccherà versare tutta l’iva dei 20’000, ovvero circa 4000 quanto come spesa in detrazione non ce l’ho oppure verserò l’iva solo sulla differenza fatturato lordo- spese quindi solo su 10’000?

    Aiutatemi grazie

      Stefano Gardini19 Febbraio 2012 / Rispondi

      L’IVA da versare sarà quella che si rileva dalla somma dell’imposta applicata nelle fatture quindi circa 4.000 Eur come dici giustamente.

    Oreste21 Febbraio 2012 / Rispondi

    Chiedo umilmente scusa, ma ho un quesito da porre. Sono un rivenditore grossista, che acquista telefoni e microprocessori secondo quando stabilito dalla normativa sul “reverse charge”. Ricevo quindi fatture senza applicazione dell’IVA art. 17.Dal momento che rivendo solo a commercianti al dettaglio, vorrei conforti sulla non applicabilità dell’iva, sempre secondo il sistema Rev.Charge, nelle mie fatture emesse. Grazie

      Stefano Gardini21 Febbraio 2012 / Rispondi

      Ti confermo che i prodotti elencati vanno venduti a clienti con Partita IVA senza applicazione dell’IVA come fai giustamente.

        oreste22 Febbraio 2012 / Rispondi

        Grazie, non ho parole per la disponibilità dimostrata

        gaetano8 Ottobre 2013 / Rispondi

        Se compro telefoni in un centro commerciale es expert e li rivendo in negozio, il centro che fattura deve farmi?senza IVA art 17 o ivati?

          Stefano Gardini8 Ottobre 2013 / Rispondi

          Va richiesta fattura da Rivenditore Es Art 17. Ma essendo un punto vendita di vendita per utilizzatori finale e non un distributore potrebbero rifiutare.

    Andrea24 Febbraio 2012 / Rispondi

    Signori, buongiorno.
    Inizio con i complimenti. Bravi tutti. Chi pone i quesiti e naturalmente chi risponde.
    Il mio è il seguente:
    Trattasi di lavori in mare. Un vascello con bandiera CEE svolge lavori sulla costa italiana per conto:
    1) prima di una compagnia con sede in un paese CEE;
    2) la stessa compagnia, che nel frattempo ha svolto le pratiche, ha la sede in Italia.
    L’armatore ha emesso fatture con la dicitura “excl. VAT”. Non menzionando a quale esclusione VAT si riferisce. La CEE ha certamente stabilito delle regole.
    In questo caso è necessario applicare la reverse charge?
    Grazie.

      Stefano Gardini24 Febbraio 2012 / Rispondi

      Su una fattura senza IVA da area CEE va sempre applicato il Reverse Charge.

        Andrea24 Febbraio 2012 / Rispondi

        Grazie.

    Andrea24 Febbraio 2012 / Rispondi

    Forse sto esagerando con le richieste.
    Ci sono dei casi che l’IVA sugli acquisti non sia interamente deducibile.
    Per piacere, potete fare qualche esempio?
    Forse sui medicinali?
    Grazie.

      Stefano Gardini24 Febbraio 2012 / Rispondi

      Ad esempio sulle spese di telefonia mobile e internet mobile (chiavette).

        Andrea24 Febbraio 2012 / Rispondi

        Ancora grazie.

    Giuseppe28 Febbraio 2012 / Rispondi

    Buongiorno, complimenti per la disponibilità che dimostrate nel rispondere alle domande, non è da tutti.
    Avrei anch’io un piccolo quesito.

    Un contribuente minimo che acquista un software online, per esempio della Germania, e gli viene fatturato senza iva, deve poi versare l’iva in Italia e presentare l’elenco intra trimestralmente; è corretto per il versamento dell’iva con f24 utilizzare il codice “versamento iva mensile” in questo caso 6002 riferito a febbraio?

    Grazie per l’eventuale risposta

      Stefano Gardini28 Febbraio 2012 / Rispondi

      Contribuente in regime dei minimi non deve gestire l’IVA nè a credito (acquisti) nè a debito perchè fattura senza IVA. Se ho capito male la situazione magari dettagliami meglio.

        Giuseppe28 Febbraio 2012 / Rispondi

        Il contribuente minimo non gestisce l’iva, ma per gli scambi intracomunitari ( in questo caso si tratta di un acquisto ) se acquista un bene che gli viene fatturato senza iva deve integrare l’iva allo stato di destinazione ( Italia in questo caso ) con versamento entro il 16 del mese successivo tramite F24. Chiedevo se il codice “versamento iva mensile” era quello esatto per il versamento.
        Grazie

          Stefano Gardini29 Febbraio 2012 / Rispondi

          Ti confermo che il codice per Febbraio è 6002.

    Walter Bianchi29 Febbraio 2012 / Rispondi

    Approfitto della sua disponibilità e gentilezza e le chiedo come ci si comporta all’atto dell’importazione in dogana di telefoni cellulari:
    1) si paga l’Iva in bolletta doganale all’atto dell’importazione?
    oppure
    2) si immettere la merce in libera pratica (importazione con solo pagamento dei dazi) con contestuale introduzione della in deposito IVA e poi si estrae con autofattura dell’importatore esente IVA ai sensi art.17 DPR 633/72?
    Grazie per l’aiuto

      Stefano Gardini5 Marzo 2012 / Rispondi

      Non mi occupo in modo specifico di importazioni ma nel caso specifico direi che trattandosi, da quanto capisco, di importazione merce extra UE la procedura è la prima in dogana.

    Antonio Di Maio5 Marzo 2012 / Rispondi

    salve,
    complimenti siete gli unici ad affrontare l’argomento a 360 gradi.
    Io ho messo su una nuova azienda metalmeccanica e devo comprare uma macchina utensile da un azienda produttrice ubicata fiscalmente e operativamente a San Marino.Tale azienda mi dice che emetterà fattura solo imponibile e che io a seguito della ricezione della fattura timbrata a secco dall ufficio tributi di SM dovro applicare il meccanismo del reverse charge e comunicare l operazione in black list.
    Ma io registrando la fattura in reverse charge apppnendoci relativa iva e registrando sia in acquisti che vendita.inmodo da pareggiare

      Stefano Gardini5 Marzo 2012 / Rispondi

      Dal tuo commento non mi è chiara la domanda. In ogni caso a titolo generale la procedura da applicare del Reverse Charge è corretta, integrerai l’IVA sulla fattura e farai le relative registrazioni in acquisto e vendita.

        massimo15 Maggio 2012 / Rispondi

        Complimenti vivissimi per la professionalità.
        Se potete darmi delucidazione in merito al seguente quesito.
        Premesso che sono titolare di partita iva l’attività è di trasformazione dei prodotti olivicoli (frantoiano):
        Acquisto dalla Spagna macchinari per l’estrazione di olio di oliva.
        con il reverse charge non verso iva se non quando ed eventualmente dovessi rivendere i macchinari (dopo averli usati).
        Inoltre anche il venditore spagnolo non dovrà versare iva dovendo fare una vendita in esenzione
        Fin quì datemi conferma se è corretto quanto esposto.

        Chiedo scusa, un’ultimo dubbio da fugare. Faccio un esempio pratico:
        compro oggi ad €. 1.000 e non verso iva con il sistema reverse charge. Utilizzo il macchinario per qualche anno e lo rivendo ad un prezzo di €.200 +Iva.
        la domanda è questa. E’ fiscalmente corretto che abbia acquistato un bene di valore 1.000 senza pagare l’iva per poi rivenderlo a 200+iva pagando pertanto un’iva ridotta rispetto al valore originario della merce.
        Vi ringrazio anticipatamente per il vostro supporto che potrete darmi.

          Stefano Gardini16 Maggio 2012 / Rispondi

          Ok per la prima parte. Ti confermo anche la seconda parte in quanto l’IVA che non hai pagato non l’hai nemmeno detratta per cui tutto torna.

    Antonio Di Maio5 Marzo 2012 / Rispondi

    .. si era incompleta:
    ma l’iva in denaro la devo versare oppure devo fare solamente le registrazioni e non versarla? essendo in startup se non la versassi non dovrei tirarli fuori di tasca propria e con quel denaro posso investire in altro
    grazie anticipatamente
    saluti

      Stefano Gardini5 Marzo 2012 / Rispondi

      No non dovrai versare nulla, le due registrazioni si elidono. La verserai solo quando venderai il prodotto e la incasserai dal tuo cliente. In questo verserai tutta l’Iva incassata perchè non hai detratto nulla.

    Gabriel R.7 Marzo 2012 / Rispondi

    Salve a tutti io avrei un dubbio. Faccio un pratico esempio.
    Se io compro un prodotto in uk al costo di 30£, ma lo pago 25£ perché sono una ditta. ..
    In italia queste 5£ che ho risparmiato, le dovrò pagare in tasse o no?

    Grazie mille.

      Stefano Gardini7 Marzo 2012 / Rispondi

      No, se paghi 25£ quello è il tuo valore di carico, perchè dovresti pagare tasse? L’unica ‘tassa’ che pagherai sarà l’IVA dopo aver venduto il prodotto ed averla incassata dal tuo cliente.

    Claudio Bozza16 Marzo 2012 / Rispondi

    Buongiorno,

    Leggo con interessse questo Vostro articolo, e lo trovo molto interessante. Sono agente di vendita di una azienda CEE senza una sede stabile in Italia, e che fino ad ora si è avvalsa di una partita IVA Italiana per le operazioni sul nostro territorio. Con la nuova normativa ART.17 tale partita IVA probabilmente non servirà più penso, ma la mia domanda è: ai fini INTRASTAT cosa cambia? Il cliente finale deve fare lui la procedura, oppure la può fare l’azienda estera?

    Grazie per la cortese attanzione che Vorrete dedicare.

    Cordialmente.

    CB

      Stefano Gardini18 Marzo 2012 / Rispondi

      Se l’azienda non ha più riferimento fiscale in Italia, il cliente dovrà compilare apposito modello Intrastat.

    alessandro17 Marzo 2012 / Rispondi

    Salve a tutti avrei una domanda sul discorso reverse change in ambito telefonia .. io rivendo cellulari acquistandoli in reverse change dove
    se li vendo a privati devo giustamente applicare l iva e qua ci siamo …nel caso li vendessi a titolari di partita iva posso non applicare l iva …
    la mia domanda è la seguente ..in quest ultimo caso di vendita,l’aquirente con p iva deve essere un rivenditore oppure potrebbe semplicemente acquistare il cellulare per utilizzo proprio avendolo così ad un prezzo agevolato?
    Grazie mille
    Alessandro

      Stefano Gardini18 Marzo 2012 / Rispondi

      L’esenzione IVA non può essere applicata se il destinatario del bene è l’utilizzatore finale. Quindi anche il titolare di partita IVA se utilizzatore finale dovrà ricevere da te fattura normale con IVA. L’esenzione per Reverse Charge va applicata sol se la vendita è fatta ad altro rivenditore/distributore.

    Andera18 Marzo 2012 / Rispondi

    Buonasera,
    sono un commerciante di cellulari e volevo dei chiarimenti.
    Se io acquisto un cellulare da un rivenditore ad € 100, fatturato in Reverse Charge, e lo vendo ad € 130 al cliente finale, andrò a pagare 27,30 € di Iva, quindi andrò a guadagnare ((130-27,30)-100)= 2,70€. E’ corretto il ragionamento?

    Ringrazio anticipatamente per le risposte.

      Stefano Gardini19 Marzo 2012 / Rispondi

      Se ho capito bene i valori che segnali, vendi il cellulare a 130 euro IVA inclusa giusto? Se è così, scorporando l’IVA il valore imponibile della vendita è di 107,44 mentre il valore dell’IVA è di 22,56. Il tuo guadagno sarà quindi pari a 7,44 euro. Nei tuoi calcoli hai calcolato l’IVA su 130 eur e non hai invece applicato lo scorporo quindi poi tutto il ragionamento è sbagliato.

        Andera19 Marzo 2012 / Rispondi

        Giusto ho errato lo scorporo. Grazie per la cortesia.

    alessandro21 Marzo 2012 / Rispondi

    complimenti per questa magnigiìfica lezione di aggiornamento sulla materia; veniamo al mio quesito; sono un rivenditore di materiale nautico, devo acquistare del materiale da ditta UK, e come altre ditte che ci hanno fornito dall’estero dovrei ricevere fattura esente iva – VAT ; il fornitore UUK peròcontinua a dirmi che mi farà fornitura con fattura con iva UK; come dovrò poi gestire la cosa, in fase di carico e poi rivendita?
    grazie .

      Stefano Gardini21 Marzo 2012 / Rispondi

      Il fornitore DEVE farti fattura esente per il Reverse Charge. La normativa comunitaria prevede questo. L’unico caso in cui può applicare l’IVA (VAT) del suo paese è se tu sei identificato come consumatore (utente finale) e non come soggetto IVA. Specifica bene la tua condizione e invitalo a rispettare la normativa comunitaria. Non vedo soluzione, diversamente, tu ci ‘rimetti’ l’IVA pagata, salvo avviare una procedura di rimborso al paese di origine (con esiti lunghissimi e costosi).

    Lord27 Marzo 2012 / Rispondi

    Buongiorno, l’articolo è molto interessante, ma come spesso accade, diventa ancora più interessante leggere i commenti, che arricchiscono ulteriormente la discussione. Complimenti anche per la pazienza e la disponibilità! 🙂 Che sfido subito anche io! 😛
    Stavo pensando di fare un acquisto di un tablet negli USA: io ho il regime dei minimi, quindi l’IVA non la considero, però porto in detrazione il 50% della spesa. Come ci si regola in questo caso? Negli USA non hanno l’IVA ma comunque delle tasse di vendita regolate in base ad ogni Stato…devo fare la reserve charge? O forse non ho capito niente comunque! 🙂

      Stefano Gardini27 Marzo 2012 / Rispondi

      No fuori UE niente reverse charge. In questo caso avrai la fattura senza IVA e la pagherai in dogana oltre alle eventuali tasse di importazione. Se il prodotto arriva con corriere fa tutte le pratiche lui.

        Lord27 Marzo 2012 / Rispondi

        In realtà il mio proposito era acquistarlo online e farmelo portare in Italia da una persona attualmente lì, ma sarà poi possibile dedurne il costo come per un acquisto qui? Non sono sicuro mi facciano fattura intestata alla mia P.Iva…
        Grazie mille comunque per l’attenzione e la risposta! 🙂

          Stefano Gardini27 Marzo 2012 / Rispondi

          Se non fai un’importazione regolare, scordati di poterlo detrarre, al primo controllo sai le sanzioni!!! Evasione IVA, evasione imposte doganali, detrazione di fattura irregolare (quindi aumento della base imponibile) e altro che sicuramente in fase di controllo a loro verrà in mente. Inoltre chi te lo porta se è nuovo e confezionato rischia comunque il controllo doganale con quanto consegue per il pagamento imposte.

    Eugenio28 Marzo 2012 / Rispondi

    Buongiorno, ho un dubbio sull’argomento. Sono società austriaca, ricevo fattura es.art7ter dpr633/72 dall’italia per servizi. La normativa dice che devo fare il reverse charge. Integro la fattura e la registro negli acquisti, faccio autofattura nelle vendite. L’IVA si neutralizza. Devo versarla o no questa IVA? secondo me non devo versare nulla giusto?

      Stefano Gardini28 Marzo 2012 / Rispondi

      Con il Reverse Charge l’IVA viene caricata a credito ed a debito quindi si ‘neutralizza’ ai fine dei versamenti mensili/trimestrali.

        Eugenio29 Marzo 2012 / Rispondi

        Può essere che l’iva che calcolo con il reverse charge sia indetraibile?

          Stefano Gardini29 Marzo 2012 / Rispondi

          Può essere in casi particolari.

    Claudio29 Marzo 2012 / Rispondi

    Buongiorno a tutti e complimenti.
    Ho ricevuto una fattura dall’olanda con l’indicazione dell’iva al 19% e nell’intestazione della fattura oltre ai miei dati c’è anche il mio numero di partita iva. Come mi devo comportare ai fini della registrazione di questa fattura e soprattutto devo presentare il modello intrastat?
    Grazie

      Stefano Gardini29 Marzo 2012 / Rispondi

      La fattura dall’Olanda dovrebbe essere senza iva e tu dovresti applicare il Reverse Charge. Il modello Intra va presentato. Anche perchè altrimenti ti trovi con uno ‘scompenso’ nell’IVA, tu non la puoi detrarre se non come costo. Quindi la paghi al fornitore ma non la detrai poi la ripaghi dopo aver venduto il bene ed incassato il corrispettivo dal tuo cliente.

        Claudio29 Marzo 2012 / Rispondi

        Scusa se ti chiedo un ulteriore chiarimento in merito….io non risulto inserito nell’archivio VIES, questo comporta che non posso inviare il modello intrastat, quindi dovrei registrare la fattura con iva come se fosse tutto costo e non presentare il modello intra…..correggimi se ho male interpretato la norma. Grazie

          Stefano Gardini29 Marzo 2012 / Rispondi

          Puoi farlo, non recuperi l’IVA e la metti a costo.

        Michele20 Settembre 2016 / Rispondi

        Stessa mia situazione, acquisto in reverse da Olanda, vendo qui on-line con IVA al 22% a carico del cliente. Giusto? Mi chiedo come fanno tutti quei venditori on-line presenti su ebay ad avere quei prezzi incredibili…….

          Stefano Gardini24 Settembre 2016 / Rispondi

          Ah questo non lo so… magari evadono l’iva.

    DEBORAH29 Marzo 2012 / Rispondi

    Buongiorno,
    vorrei gentilmente chiedere delle informazioni e delucidazioni in merito ai temi IVA e reverse charge.
    – noi siamo degli operatori doganali italiani e riceviamo molte fatture da un’azienda svizzera per operazioni di export.
    Queste fatture mi vengono fatte ESENTE IVA, quindi è corretto registrarle con Autofattura giusto? ma senza integrazione della nostra IVA giusto?
    Io l’integrazione la faccio per le fatture di acquisto dei fornitori INTRACEE corretto?
    Attendo un Vs gentile riscontro,
    Grazie mille per la collaborazione,
    Deborah

      Stefano Gardini29 Marzo 2012 / Rispondi

      Le importazioni extra-Ue sono assoggettate all’Iva al momento dell’ingresso dei beni in Italia. L’Iva è applicata dall’Ufficio doganale attraverso l’emissione di relativa bolletta doganale che, ai fini Iva, svolge le stesse funzioni della fattura, poichè non ha rilevanza ai fini Iva la fattura del fornitore extra UE. Ai fini delle imposte dirette la fattura estera fa fede per la registrazione a costo. Se invece si tratta di prestazione di servizi, ai sensi dell’art. 7 DPR 633/72 devi emettere autofattura con applicazione dell’Iva italiana al 21%. L’autofattura avrà doppia registrazione sui registri iva (acquisti e vendite) ed in tal modo l’Iva verrà neutralizzata. Quindi direi che, da quanto ho capito, la tua procedura è corretta.

    giuseppe ficini5 Aprile 2012 / Rispondi

    vorrei solo unirmi ai complimenti che ho letto per il prezioso contributo di interpretazione di una procedura non facile da applicare anche per gli addetti ai lavori.
    davvero grazie e bravi!
    giuseppe

    Emiliano12 Aprile 2012 / Rispondi

    Buongiorno e complimenti per il Vs. lavoro.
    La mia questione è la seguente:
    – ricevo una fattura intestata alla mia attività senza IVA perchè soggetta al reverse charge;
    – ma io sono un contribuente minimo, c.d. “forfettone”, ovvero non “carico” nè “scarico” l’IVA pur avendo come d’ovvio regolare partita IVA;
    Come mi comporto? Come la verso l’IVA in reverse? GRAZIE

      Stefano Gardini12 Aprile 2012 / Rispondi

      Nel caso del Reverse Charge l’IVA a debito deve essere regolarmente versata secondo le normali procedure di un contribuente a debito IVA.

    veronica13 Aprile 2012 / Rispondi

    Buonasera, avrei bisogno urgentemente di una delucidazione. HELP ME!!!!
    Ho emesso erroneamente una fattura così compilata:
    – subappalto, esente iva come da art 17 comma 16……
    – noleggio, anche questa esente iva come sopra.
    L’errore é nella parte relativa al noleggio, andava ivato al 21%!!!!! Ititolare ha “noleggio a freddo”, io invece l’ho inteso erroneamente “a caldo” e con gli attuali paramentri di applicazione.
    Ora che faccio????
    emetto nota di credito e storno la parte del noleggio? Con quale dicitura?
    Oppure emetto nota di variazione per IVA al 21% per la sola parte del noleggio?????
    Ringrazio in anticipo!!!!

      Stefano Gardini15 Aprile 2012 / Rispondi

      Puoi fare una delle due cose indifferentemente. Se fai NC puoi mettere la tipica causale “errata fatturazione”. Io preferisco questa soluzione indicando anche il rif fattura errata. Se invece fai un addebito di sola IVA 21% sull’importo del noleggio va bene ugualmente ma dal punto di vista della comprensione, a mio avviso, è più ‘criptico’.

        Veronica15 Aprile 2012 / Rispondi

        Ti ringrazio tantissimo!!!!!!!
        Ho cominciato a seguire questo blog da pochissimo, ma lo trovo veramente interessante. Complimenti e grazie ancora.
        Buona giornata

    Gian17 Aprile 2012 / Rispondi

    Ciao. Mi unisco ai complimenti dei miei predecessori….;-)
    Avrei un dubbio …. se oggi costituisco una nuova SRL e acquisto un immobile a reddito, quando e in che misura devo pagare l’IVA trattandosi di neocostituita?
    Esistono agevolazioni in per società di nuova costituzione sul fronte IVA (aliquote ridotte, possibilità di posticipare il pagamento, ecc)? In ultimo…Fino a quando posso continuare a detrarre questa IVA? La detraibilità dell’IVA funziona per esercizio amministrativo?
    In questa situazione, trascurando altre fatturazioni, finirò per avere sempre un debito IVA verso l’erario (determinato al momento dell’acquisto dell’immobile e in coincidenza delle date di pagamento dei canoni)?
    Grazie mille in anticipo

      Stefano Gardini18 Aprile 2012 / Rispondi

      Sal punto di vista IVA l’operazione è neutra, tu non hai nè credito nè debito verso l’erario. Pagherai solo l’IVA a debito derivante dai canoni di affitto che incasserai.

    domenico24 Aprile 2012 / Rispondi

    Salve, complimenti per l’atricolo e la professionalità. Volevo porle un quesito : io sono un rivenditore di telefonia fissa la mia è una S.N.C. oggi ho acquistato dei prodotti da un mio collega rivenditore (s.a.s) e ha emesso la fattura con regime di reverse, se io volessi rivenderli ad un altro rivenditore anche io devo fatturare con reverse? mentre ovviamente se rivendo a cliente finale o emetto scontrino fiscale o fatturo con iva gousto?
    Grazie

      Stefano Gardini25 Aprile 2012 / Rispondi

      Tutto giusto, la vendita ad altri Rivenditore è soggetta a Reverse Charge mentre la vendita ad utente finale (con fattura o scontrino indistintamente) va assoggettata ad IVA di legge.

    Giuseppe26 Aprile 2012 / Rispondi

    Salve,sono un contribuente minimo, volevo sapere se potevo vendere sul mio sito, se si come mi devo comportare con l’iva? se mi chiedono perchè non faccio pagare l’iva. comunque se faccio regolare fatture sono in regola.
    Grazie

      Stefano Gardini27 Aprile 2012 / Rispondi

      Come contribuente minimo non devi addebitare l’IVA ai clienti, il fatto che vendi online è insignificante. Indichi sulla fattura l’apposita dicitura “operazione effettuata ai sensi dell’articolo 1, comma 100, della legge finanziaria per il 2008” e sei a posto.

    Gianluca3 Maggio 2012 / Rispondi

    Salve io sto’ aprendo un a ditta italiana che vende on line dei prodotti elettronici vorrei sapere come mi devo comportare con la fatturazione e di conseguenza con l’ applicazione dell’ IVA di tali prodotti che vanno per lo piu’ a privati di tutta europa / mondo.
    Inoltre approfitto ulteriormente della vostra conoscenza, per sapere se la vendita invece e’ di un servizio come la consultazione on line di un database.
    Cambia qualcosa nella mia emissione di fattura ?
    e per l’IVA?
    vi ringrazio anticipatamente per l’aiuto.

      Stefano Gardini3 Maggio 2012 / Rispondi

      Per l’IVA dovrai applicare l’aliquota prevista (21%) per le vendite in Italia sia a privati che aziende.
      Per l’area Euro dovrai applicare l’IVA per i privati e vendere in esenzione per le aziende.
      Per extra UE devi vendere senza IVA sia per privati che per aziende, facendo il passaggio in dogana per l’esportazione.

    Fabio7 Maggio 2012 / Rispondi

    Buongiorno a tutti!
    Sono un artigiano, ho comprato dal sito Adobe.it del software che mi é stato fatturato senza IVA e da un rivenditore con partita IVA del Lussemburgo.
    Come mi devo comportare?? Un aiuto, grazie ancora.

      Stefano Gardini7 Maggio 2012 / Rispondi

      Devi applicare il Reverse Charge come spiegato nel blog in diversi articoli. TI lascio il link

    lillo10 Maggio 2012 / Rispondi

    Salve,
    sto acquistando con partita Iva un computer da una società internazionale che in UE ha sede in Francia, ma ha anche una “Sede centrale per l’IVA in Italia”. Mi dicono che nel mio caso vale l’inversione contabile, e che NON devo poi far fare la pratica Intrastat, poiché i beni acquistati si trovano comunque sul suolo nazionale italiano. Vi risulta questo fatto dell’Intrastat evitabile?
    grazie
    L.

      Stefano Gardini10 Maggio 2012 / Rispondi

      No a me non risulta. Il problema non è l’importazione fisica ma la comunicazione dei dati dei tuoi fornitori esteri. Se sostengono questo fatti dare i riferimenti di legge.

        lillo14 Maggio 2012 / Rispondi

        Grazie Stefano. Vuoi dire che devo comunque fare la pratica Intrastat? Il venditore è una una società di nazionalità francese (per UE) ma ha Sede centrale per l’IVA in Italia.

          Stefano Gardini14 Maggio 2012 / Rispondi

          Se ti fatturano dall’Italia niente Intrastat ma se ti fatturano dalla Francia devi fare Reverse Charge e Intrastat

            lillo16 Maggio 2012 /

            Ok ho capito (quasi :)). Allora attendo la fattura e vediamo un pò… Il mio comm. dice che l’autofattura non è per questo caso. Mah!

            Stefano Gardini16 Maggio 2012 /

            Come ti dicevo dipende tutto da chi fattura, se Partita IVA italiana o Partita IVA estera.

            bertrand12 Febbraio 2015 /

            es. Dell SA..reverse charge ma non intrastat..ha partita iva nazionale italiana,

    amedeo12 Maggio 2012 / Rispondi

    Buongiorno voleve un chiarimento su l’iva sono un piccolo imprenditore e ho fatto un lavoro per un ente,ho nolleggiato dei mezzi meccanici a caldo ed ho ricevuto fattura con il Reverse Charge , il committente ancora non mi fa emettere fattura per motivi economici, a questo punto devo pagare l’iva sulla fattura del noleggio? come posso fare se non ho emesso fattura su quel lavoro?

      Stefano Gardini14 Maggio 2012 / Rispondi

      Essendo una fattura in Reverse Charge non hai IVA da pagare perchè il tuo fornitore ha emesso fattura senza IVA e tu dovrai fare due autofatture per il Reverse Charge che si compensano dal punto di vista dell’IVA. A questo punto pagherai l’IVA solo quando farai fattura al tuo committente.

        amedeo15 Maggio 2012 / Rispondi

        Ti ringrazio sperando che il mio commercialista comprenda.

    Giuseppe17 Maggio 2012 / Rispondi

    Salve vorrei chiederLe, visto che sono un contribuente minimo nel settore commercio senza dipendenti, non ho iscrizione inail. Mi hanno detto che non posso chiedere il DURC e che devo produrre un autocertificazione all’amministrazione pubblica per farmi pagare le fatture.Come mi devo comportare?
    Grazie

      Stefano Gardini18 Maggio 2012 / Rispondi

      A quanto mi risulta l’iscrizione INAIL come titolare di attività dovresti averla, a quel punto nessun problema con il DURC.

    Ciro18 Maggio 2012 / Rispondi

    Non capisco la terza scrittura, ma quel conto fornitore in DARE di euro 200 quando si chiuderà?

      Stefano Gardini18 Maggio 2012 / Rispondi

      Si chiude quando il Fornitore verrà pagato.

        Ciro17 Luglio 2012 / Rispondi

        Ok, grazie ha perfettamente ragione. Vediamo se ho capito, in pratica con il pagamento (es. dalla Banca) registrerò un’uscita di banca di 1000 in AVERE a fronte di un Debito verso il fornitore di 1000 in DARE. Il mastrino FORNITORE risulterà così chiuso (perchè avevo 1200 in AVERE, 200 in DARE e adesso aggiungo le 1000 in DARE per il pagamento).
        Ma lei tratta contabilità anche per aziende che operano on-line?

          Stefano Gardini24 Luglio 2012 / Rispondi

          Nella sostanza la contabilità di aziende online non è diversa.

    Donatella19 Maggio 2012 / Rispondi

    Salve, intanto la ringrazio in anticipo per la sua disponibilità e per i suoi utilissimi chiarimenti sul reverse charge.
    Io ho una SRL che commercia rottami di ferro, alluminio etc. all’ingrosso. Acquisto da privati con operazione non soggetta ad iva ai sensi dell’art 5 dpr 633/72 e emetto autofattura citando i dati del privato, la quantita di metallo e il prezzo applicato (è corretto?). Acquisto anche da titolari di partita iva che mi emettono fattura senza applicazione dell’iva ai sensi dell’art. 74, che io integro così come da lei stesso riportato nell’utilissimo video.
    Rivendo a società che trasformano il rottame di ferro e alluminio in materia prima e/o secondaria e, a loro volta, lo rivendono (almeno io credo…).
    Io fatturo senza applicazione dell’iva sempre ai sensi dell’art. 74 comma 8, è corretto?
    L’utilizzatore finale in questo caso chi dovrebbe essere? Chi acquista il rifiuto trasformato e tornato ad essere materia prima?
    Grazie

      Stefano Gardini21 Maggio 2012 / Rispondi

      Sì tutto corretto. L’utilizzatore finale è il destinatario ultimo dei prodotti trasformati (da rottami a prodotti finiti). E’ probabile che ci siano magari anche ulteriori passaggi tra chi trasforma i rottami e l’utilizzatore finale.

    andrea23 Maggio 2012 / Rispondi

    Salve, seguo con attenzione questa bella sezione del sito e vorrei sottoporre un quesito.
    Ho acquistato un cellulare da un negozio (in italia). Il costo del prodotto era 400 euro (al consumatore finale). Ho pagato 400,00 ed ho richiesto fattura. Il negoziante mi ha fatto una fattura di 400,00 con esenzione iva art.17. Gli ho fatto presente che avrei dovuto pagare i 400,00 meno il 21% poichè l’iva l’avrei dovuta poi versare con il sistema del reverse change, ma lui non ha voluto sentire ragioni e mi ha detto che mi sbagliavo e che cosi si faceva. A questo punto, se aggiungo l’iva ai 400,00 il mio costo finanziario è di 400,00 anzicche’ 330,00. E’ corretto. E, se il negoziante si rifiuta a rimborsarmi il 21% come posso tutelarmi?

      Stefano Gardini23 Maggio 2012 / Rispondi

      Se tu sei utilizzatore finale il prodotto andava venduto con IVA. Il prezzo era esposto in un negozio al pubblico? Se è così e non c’era una chiara indicazione che il prezzo era IVA esclusa è da considerare IVA inclusa. Per tutelarti (e secondo me hai ragione) hai solo due possibilità: farti fare la fattura corretta con IVA e non in esenzione, segnalando l’anomalia ed eventualmente ‘minacciando’ una denuncia alla GdF. Diversamente fai direttamente un esposto alla GdF, la fattura è certamente contestabile e loro sanno come fare… Non aggiungo altro, perchè a mio giudizio si tratta di una sana evasione dell’IVA.

    massimo23 Maggio 2012 / Rispondi

    Buon pomeriggio,
    spero possiate aiutarmi.

    se ricevo da fornitore portoghese (esportatore non abituale) una fattura di servizi per partecipazione ad una fiera in Portogallo la fattura con l’aggiunta dell’iva all’aliquota in vigore in Portogallo, come registro la fattura?
    L’iva la posso recuperare e se si come. oppure diventa tutto costo?

    in attesa di Vs. riscontro Vi ringrazio come sempre per la vostra disponibilità e professionalità.

      Stefano Gardini24 Maggio 2012 / Rispondi

      Se hai dichiarato al fornitore che sei soggetto IVA deve farti la fattura esente e va gestita con il Reverse Charge; la fattura con IVA presuppone che ti abbia trattato da privato. IN questo caso dovresti fare una pratica attraverso la Camera di Commercio per il recupero dell’iva ma tutto questo ha costi elevati e non conviene se importo non molto alto. Il consiglio è di farti rifare la fattura con il sistema del Reverse Charge.

    Giovanni24 Maggio 2012 / Rispondi

    Buongiorno, complimenti per la trattazione e per i continui aggiornamenti.
    Sono titolare di una impresa edile e ho da poco preso un appalto per dei lavori di ristrutturazione in Svizzera.
    Ora, per quel ched mi riguarda, emetterò fattura senza iva ex art.8 dpr 633. Siccome cederò alcuni lavori in subappalto ad altre imprese italiane queste ultime possono farmi fattura con reverse charge oppure devono fatturami con iva? o ancora prestando la loro opera in svizzera devono farmi fattura senza iva?
    grazie in anticipo per la risposta

      Stefano Gardini25 Maggio 2012 / Rispondi

      Direi che essendo un rapporto commerciale tra aziende italiane fa fatturata con IVA, risulta insignificante il fatto che la prestazione avvenga all’estero.

    tiziana30 Maggio 2012 / Rispondi

    sono una collaboratrice di un commercialista devo dire che siete eccezionali –

      Stefano Gardini30 Maggio 2012 / Rispondi

      Ti ringrazio molto, un complimento da chi è del settore fa molto piacere.

    Francesco7 Giugno 2012 / Rispondi

    Salve,sto cercando di capire meglio questa situazione avendo appena aperto partiva IVA ed essendomi iscritto all’albo dei commercianti nel settore e-commerce.Ho trovato numerosi ingrossi su internet i quali mi propongono un cellulare di marca x ad un determinato prezzo y.Questo prezzo y,però,è esente da IVA,la quale dovrò aggiungere io nel momento in cui rivendo al cliente.A questo punto vi chiedo,l’IVA aggiunta per ogni singolo prodotto venduto,dovrò poi riversarla trimestralmente?Cerco di farmi capire meglio:come rivenditore mi è stato proposto un determinato smartphone alla cifra di 480 euro,smartphone che normalmente viene venduto in negozio a 599.Se a quei 480 ci aggiungo il 21% arrivo a 580,80 euro.In sostanza 480 + 100,80 che dovrò versare dopo 3 mesi?Quale sarebbe il mio guadagno a questo punto?In attesa di vostri chiarimenti vi saluto e mi complimento per la grande professionalità con la quale affrontate tali argomenti.

      Stefano Gardini7 Giugno 2012 / Rispondi

      Il ragionamento è corretto nel principio non nei calcoli perchè l’IVA non va aggiunta ai 480 ma detratta (scorporata) dal prezzo di vendita pari a Eur 599,00. Quindi il prezzo Iva esclusa sarebbe 495,04 mentre l’Iva da versare sarebbe 103,96. Il suo guadagno ammonterebbe quindi a circa 15 euro.

    dado12 Giugno 2012 / Rispondi

    salve, ho un azienda di trasporti ITALIANA e voglio convenzionare la mia societa’ con le carte carburanti dkv, ed e’ qui che nasce il dubbio.
    LA DKV MI COMUNICA CHE EFFETTERA UNA FATTURAZIONE IN REVERSE CHARGE….
    QUINDI VUOL DIRE CHE EMETTERA FATTURA IN ESENZIONE IVA.
    IL MIO PROBLEMA E’ CHIARIRE UN DUBBIO CHE MI SOVVIENE…IPOTIZZIAMO CHE IO EFFETTUI UN RIFORNIMENTO DI CARBURANTE PRESSO UNA STAZIONE DI SERVIZIO ITALIANA PER IMPORTO PARI AD €121,00 E DOVESSI PAGARE CON LA CARTA DI CREDITO DKV…..CHE TIPO DI FATTURA RICEVERO’DALLA DKV?E QUANTO DOVRO’ PAGARE?
    RICEVERO ‘ UNA FATTURA ESENTE IVA DI IMPORTO PARI A 121,00 € OPPURE RICEVERO’ UNA FATTURA PARI A 100,00 € IN QUANTO VERRA’ SCORPORATA L ‘IVA ?PERCHE’ SE RICEVESSI UNA FATTURA DI 121,00 € IN REVERSE CHARGE AVREI PAGATO EFFETTIVAMENTE L’IVA IN QUANTO LA STAZIONE DI SERVIZIO ITALIANA VENDE IL CARBURANTE A PREZZO IVA COMPRESA….MA NON POTREI DETRARLA IN QUANTO RICEVERI UNA FATTURA ESENTE IVA..!
    GRAZIE
    DANIELE

      Stefano Gardini14 Giugno 2012 / Rispondi

      Premetto che non è materia di mia conoscenza (i carburanti sono un po’ particolari); l’ideale sarebbe sentire con DKV. In linea di massima dovresti ricevere la fattura senza IVA e pagare l’importo senza IVA.

    Giuseppe15 Giugno 2012 / Rispondi

    Ciao Stefano, intanto COMPLIMENTISSIMI!!! Un vero professionista nel settore! Una domanda che ho già visto nei commenti ma non ho afferrato al 100%. Sono un tecnico libero professionista con P.IVA e regime superminimi quello di quest’anno per capirci. Ho acquistato una batteria di toner per l’ufficio da un negozio online il quale mi ha fatto fattura senza iva e con dicitura “soggetta a reverse charge”. Ora mi chiedo se devo pagarla e con quali scadenze non dovendo tenere registro e non avendo scadenza trimestrale come gli altri regimi ordinari. Come al solito ti prego di spiegarlo come ad un bambino perchè non sono molto pratico del settore e sono alle prime armi (mi appoggio comunque ad un commercialista ma volevo sentire anche la tua Opinione!)
    Grazie ancora,
    Giuseppe.

      Stefano Gardini16 Giugno 2012 / Rispondi

      Per il contribuente in regime dei minimi nella veste di acquirente, la fattura di un fornitore emessa in regime di reverse charge comporterà l’obbligo di integrare il documento con il calcolo dell’iva e il versamento della stessa entro il 16 del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione. Per l’operazione di integrazione vedi i vari post sul nostro blog relativi al Reverse Charge

    enzo19 Giugno 2012 / Rispondi

    Salve ho da poco aperto una ditta che si occupa della vendita di computer e cellulari,se non ho capito male acquistando un cell a 100 euro in regime di reverse charge non pago l’iva al fornitore ma dovro pagarla io al momento della vendita quindi dovro rivendere posto che voglio guadagarci 10 euro a 110+iva cioe’ a 133.10 euro.La mia domanda e’ essendo in regime dei minimi l’va che dovro versare sarà sui 100 euro che ho speso per l’acquisto e quindi di 21 euro o suI 110 che incasso per la vendita?

      Stefano Gardini19 Giugno 2012 / Rispondi

      Essendo in regime dei minimi il tutto funziona in modo diverso in quanto le tue fatture non prevedono l’IVA. Dovrai quindi integrare la fattura in Reverse Charge con l’IVA di legge e versarla regolarmente. Venderai poi il cellulare senza IVA. Se vuoi guadagnare 10 euro venderai il cellulare a 131 Euro (100+21+10).

    elisa21 Giugno 2012 / Rispondi

    Ho un problema:
    La settimana scorsa ho acquistato dal sito della DELL un pc. il sito è in italiano ed ho visto esposta una p.iva italiana.
    ho fatto quindi l’acquisto tranquillamente senza preoccuparmi di alcun che’.
    Quando ho ricevuto la fattura (la merce non l’ho ancora ricevuta) ho visto che non era indicata l’iva, c’era l’indicazione di emettere una autofattura in Reverse Charge.
    A questo punto mi sonopreoccupata perche’ non sono iscritta la VIES.
    Ho chiamato allora l’assistenza, dicendo che non essendo iscritta la VIES non poteva fare l’acquisto.
    Loro mi hanno risposto che in quanto la DELL aveva la rappresentanza in Italia e che la merce era in Italia, non era necessario, che anzi loro avrebbero fatto l’intrastat ed io niente.
    L’unica cosa che dovevo fare è l’autofattura.
    Mi hanno inviato un email con la spiegazione di tutto.
    Ho chiesto un po’ in giro e c’è chi mi dice che comunque dovevo esssere iscritta al VIES altri invece no.
    chi ha ragione?
    Sarei veramente grata di avere un po’ di chiarezza.
    elisa

      Stefano Gardini25 Giugno 2012 / Rispondi

      Se la DELL ha rappresentante fiscale in Italia non serve iscrizione al VIES, diversamente sì.

    Riccardo28 Giugno 2012 / Rispondi

    Ciao Stefano vedo che sei molto preparato su reverse charge, rappresentanti fiscali, identificazioni dirette e quanto ne compete….complimenti….se vai all’agenzia delle entrate della mia città neanke sanno perchè (avendo ditta slovena) ho il rappresentante fiscale in italia (vendendo quasi esclusivamente a privati in italia)…ahahah…ti volevo chiedere una cosa…un operatore economico estero che vende a privati italiani, come ben saprai, deve identificarsi in italia ed aprire partita iva con rappresentate fiscale o identificazione diretta e pagare l’iva (21%) in italia dei beni venduti ai privati…io so che sono ben pochi che come noi vendendo a privati italiani si identificano in italia pagando l’iva …saranno forse 1 su 10….ti chiedo…secondo te cosa rischia uno a NON identificarsi nello stato dove supera il limite che lo obbliga all’identificazione? perchè alla fine non lo so se lo stato estero ti avvisa del fatto che devi aprirti una posizione in ogni paese che vendi (superata la soglia ovviamente)…e una cosa molto ambigua anche perkè lo stato che ” ti ospita” ci guadagna l’iva ;-)…sono anni che cerco su google queste problematiche ma sembra nn ci sia nulla….ne consegue che è un problema che non esiste…ahahha….ci sono grandi marketplace che vendono quantità industriali di prodotti in tantissimi stati dell UE e leggendo le FAQ della fatturazione “vedi” che fatturano nel propio stato (di solito Lussemburgo con iva al 15% con conseguente maggior guadagno)…grazie

      Stefano Gardini29 Giugno 2012 / Rispondi

      In linea di principio, poichè la identificazione diretta (o la rappresentanza fiscale) fa parte di un accordo intra-europeo tra gli stati che non si vogliono ‘rubare’ l’IVA pagata dai propri consumatori, rischia una procedura di infrazione ed il recupero dell’IVA (oltre sanzioni) da parte dello stato in cui sono state fatte le vendite, appoggiato legalmente dall’amministrazione dello stato di cui l’azienda fa parte. In pratica l’equivalente di una evasione IVA. Difficile poichè è internazionale l’applicazione delle leggi penali (almeno improbabile credo).

    federica4 Luglio 2012 / Rispondi

    Salve vorrei avere una informazione.
    Nel caso in cui io dovessi una nota di credito dal mio fornitore senza iva con art. 17, mi ritrovo a dover integrare l’iva come faccio per le fatture acquisto??

      Stefano Gardini5 Luglio 2012 / Rispondi

      Certo, va trattata esattamente allo stesso modo, ovviamente a valori IVA ‘invertiti’ negli appositi registri.

    amedeo10 Luglio 2012 / Rispondi

    Salve vorrei avere una informazione, sono un geometra iscritto ed esercito la libera professione ,ho da poco una società edile s.r.l. e sono amministratore unico, vorrei sapere il compenso dell’amministratore conviene fare una busta paga ogni mese o fine anno ? . L’amministratore con quale qualifica deve essere assunto ? l’assunzione va fatta con gestione separata ? ci vuole solo un verbale di assemblea ? .
    Colgo l’occasione per ringraziarvi

      Stefano Gardini12 Luglio 2012 / Rispondi

      Sul fatto di fare il compenso in unica soluzione o mensile dipende solo dalla gestione della parte amministrativa/burocratica: con il compenso mensile si devono versare le relative imposte e contributi ogni mese mentre con la soluzione o un sola volta cumulate. Per il compenso, l’amministratore ha un contratto di collaborazione tipo co.co.co. Va fatta con gestione separata, salvo il caso in cui l’amministratore aderisca ad un’altra cassa previdenziale; in questo caso se il compenso non è prevalente rispetto al reddito va verificato BENE se i versamenti sono dovuti. L’INPS dice di sì ma ci sono svariate sentenze che dicono di no. Nel nostro caso per esempio, a seguito di verbale INPS per i mancati versamenti dei contributi, è stata fatta contestazione e la conseguente causa è stata vinta ed i contributi alla gestione separata non sono dovuti. Sì basta un verbale assemblea dei soci per quantificare il compenso all’Amministratore su base annua.

    Ciro18 Luglio 2012 / Rispondi

    Salve Stefano,
    ho letto questo quesito su un altro forum al quale nessuno ha dato una risposta che rappresenta anche un mio dubbio da parecchio tempo. Se puoi darmi una mano a capire…
    Tema trattato: confronto tra il reverse charge nel regime dei minimi e il reverse charge nel regime normale.

    Lo espongo con un esempio..

    1) Acquisto telefonia presso paese Intra UE (opero con regime dei minimi ed applico il reverse charge).
    Se ho capito bene questo regime non contabilizza l’iva sia per gli acquisti che per le vendite ma nel caso del reverse DEVO versarla giusto? Ma perchè VERSARLA e NON DETRARLA?
    Il mio quesito è proprio questo, se effettuo un acquisto perchè dovrei mai versare l’iva? Non dovrebbe andare a credito?

    Comunque espongo anche un esempio per chiarire i passaggi secondo le norme, anche se non mi sono molto chiare:

    Es.: Opero con REGIME DEI MINIMI.
    Acquisto cellulare a 100 da paese INTRA UE
    Devo versare l’iva pari a 21 euro il mese successivo.
    Il prodotto poi lo vendo in Italia a 150 (senza Iva perchè non presente nei minimi) realizzando così un ricavo effettivo di 29 euro.
    150-100-iva dei 100 euro= 29 è il mio ricavo.

    è corretto?

    Altro dubbio…

    2) Se non fossi nel regime dei minimi

    Acquisto prodotto a 100 ma devo registrare la fattura sia nel registro degli acquisti che in quello delle vendite per applicare il reverse. L’iva di 21 euro andrebbe azzerata e il mio costo sarebbe comunque di 121 Euro.

    In questo caso, per realizzare il mio guadagno netto di 29 euro dovrò rivendere il mio cellulare al cliente a 150+iva e quindi 181,50.
    181,50 (incasso vendita) – 121 (costo) – 31,50 (IVA)= 29 euro

    Sono corretti i miei ragionamenti?

    E se sono corretti i miei ragionamenti, il regime dei minimi con operazioni in reverse charge permette di vendere a prezzi più bassi rispetto al regime tradizionale?

      Stefano Gardini26 Luglio 2012 / Rispondi

      L’IVA è da versare, confermo la correttezza di questo. Il perchè, al di là della struttura legislativa è semplice. Faccio anch’io un esempio: se acquisto un prodotto in Italia pago il prezzo + IVA. Questa IVA viene versata dal mio fornitore; il risultato è che l’Erario incassa l’IVA. Se l’operazione avviene con l’estero, io non pago l’IVA al mio fornitore. Se non pagassi l’IVA al mio stato il risultato sarebbe che l’Erario non incasserebbe questa IVA poichè essendo in regime dei minimi non la devo poi versare quando vendo, cosa che succede invece a chi sta nel regime ordinario. Questo creerebbe inoltre un problema di concorrenza perchè chi sta nel Regime dei Minimi incasserebbe alla vendita oltre al ricarico anche l’intera IVA che non versa. Spero di essere stato chiaro

        Ciro2 Agosto 2012 / Rispondi

        Chiarissimo.

        Ciro2 Agosto 2012 / Rispondi

        Un’ultima cosa, chiarissimo il discorso dell’iva da versare nei minimi ma mi sorge un dubbio. L’iva che devo versare per l’acquisto da un paese UE mi diventa un costo o è indeducibile?
        Es.: Opero in regime dei minimi. Acquisto una stampante dalla Francia per Euro 100. Su questi 100 euro dovrò versare l’iva pari a 21 Euro. La domanda è, porto in detrazione il costo di 121 (inclusa l’iva) oppure l’iva di 21 da versare con l’F24 entro il mese successivo non va in deduzione come costo?
        Io credo che vada come costo…ma meglio aver conferma.

        Grazie e ancora complimenti

          Stefano Gardini3 Agosto 2012 / Rispondi

          Sì ti confermo che l’IVA versata nel tuo caso va a contribuire al costo sostenuto per il bene.

      salvatore29 Dicembre 2012 / Rispondi

      chiedo scusa non sono molto pratico e sto cercando di informarmi quanto piu’ posso e questo forum mi sta aiutando molto a trovare le risposte alle mie domande, non mi e’ pero’ chiaro il punto 2 della domanda di Ciro
      perche’ il costo sarebbe di 121 euro?
      facendo autofattura l’iva si azzera quindi il costo e’ 100, e per ottenere gli stessi 29 euro di ricavo dovrebbe rivendere a 156,09 (129+27,09)
      dove sbaglio?

        Stefano Gardini30 Dicembre 2012 / Rispondi

        Perchè l’IVA di 21 Euro la devi versare non potendo, in regime dei minimi, detrarre quella a credito. In Regime dei Minimi l’IVA per Reverse Charge non si azzera ma viene versata.

    michela18 Luglio 2012 / Rispondi

    Buongiorno, lavoro da un commercialista e mi trovo a registare le fatture di un negozio Wind. Per quanto riguarda quelle con il reverse charge art. 17 non ho nessun problema, ma quando mi fanno la nota di credito con art. 17 e fuori campo iva come mi devo comportare? Grazie per la disponibilità

      Stefano Gardini25 Luglio 2012 / Rispondi

      L’importo con Art 17 va trattato come normale Reverse Charge in accredito, per cui con le registrazione ‘invertite’ in dare e avere rispetto alle fatture di acquisto. Il FCI va trattato a parte come tale, senza IVA.

    marianna19 Luglio 2012 / Rispondi

    Buongiorno.
    ad un certo punto del vostro articolo dite: “Operativamente bisogna creare nel gestionale un apposito codice IVA analogo a quello utilizzato per registrare gli acquisti intracomunitari ed un conto transitorio dove far transitare le registrazioni” e qui mi sono persa, in quanto mi trovo per la prima volta a gestire un acquisto intracomunitario con il vostro gestionale AMICA e ad esperienza dove si può mettere troppo le mani si rischia di fare guai.
    Quindi vi chiedo:
    – Causale IVA=
    + Percentuale 21%
    + Non imponibile NON FLAGGATO
    + Indeducibilità 0
    + Intracomunitaria FLAGGATO
    – Conto transitorio??
    come lo creo???
    – L’Autofattura posso farla col gestionale o la devo fare a mano??

    Scusate se le domande possono risultare un po’ stupide ma ritengo sia indispensabile che comprenda nel dettaglio l’argomento.
    Grazie!

      Stefano Gardini25 Luglio 2012 / Rispondi

      Descrizione: IVA ACQUISTI CEE AL 21%
      Il resto tutto Ok.
      Il conto transitorio va creato nel piano dei conti come conto in cui si gestiscono i ricavi delle autofatture.
      L’autofattura ovviamente dovrebbe essere fatta col gestionale.

    Romina20 Luglio 2012 / Rispondi

    Ogni qualvolta mi sorge un dubbio, basta che leggo le Vostre spiegazioni e tutto diventa, come per magia, chiaro-logico-facile.
    GRAZIE!!!!!! Siete veramente competenti e soprattutto di aiuto. Eccezionali!!!!

    giovanni30 Luglio 2012 / Rispondi

    Salve, chiedo cortesemente se una fattura ricevuta da google Irlanda (senza applicazione dell’iva) per servizi adwords è soggetta a reverse charge e a comunicazione elenchi intrastat anche se non è stata richiesta preventivamente l’iscrizione al vies da parte dell’acquirente.
    Grazie per una risposta
    Giovanni

      Stefano Gardini30 Luglio 2012 / Rispondi

      La risposta è sì a tutte e due le domande.

    luigi intorcia2 Agosto 2012 / Rispondi

    ho letto i vari commenti e le risposte, premetto che sono un commercialista, detto ciò passo ad enuclerae alcune corbellerie:
    a) un soggetto esente iva in italia riceve una fattura DA UNA AZIENDA FRANCESE CHE HA UN CORRISPONDENTE ITALIANO CON PARTITA IVA ITALIANA. NON POSSO SAPERE SE HA O MENO STABILE ORGANIZZAZIONE O SIA SOLIDALE CON L’AZIENDA FRANCESE, MA EMETTE FATTURA IN ITALIA E SI FA PAGARE CON BONIFICO SU BANCA ITALIANA, quando effettua la vendita emette la fattura con il metodo del reverse charge, chi riceve però non detrae l’iva (in quanto soggeto esente ( medico ad esempio )) nel modo più netto e quindi di norma non fa nessuna dichiarazione iva! Pertanto si trova, quando esercita la sua attività a non applicare l’iva , ma se riceve una fattura in reverse charge sarebbe obbligato a pagare la differenza iva e fare la dichiarazione iva e ogni altra incombenza!
    b) nel caso di nota di credito fornitore, come effettuo l’operazione inversa? Se chi emette una fattura in reverse charge ha esattamente la mia stessa possibilità di eseguire un autofattura di norma, ma se è vero questo, chi riceve una merce non conforme emette una fattura o riceve una fattura di correzione e l’iva che ha pagato? Se la da sulle giangive?
    c ) la differenza fra cessionario o committente è essenziale, in quanto il cessionario ha partita iva italiana il committente però deve avere obbligatoriamente la partita iva italiana! Chi ha partita iva italiana ed e’ il cessionario diretto, e quindi non è il ommittente non può applicare il reverse charge al committente, in quanto commette una irregolarita’ fiscale anzi emette una fattura che nascode di certo una frode fiscale!
    In altri termini è una immensa boiata e costringe parecchi operatori italiani a fare dichiarazioni iva quando prima non avevano nessun obbligo a dichiarare perchè di fatto I SOGGETTI ESENTI NON DETRAGGONO IN NESSN CASO L’IVA SUGLI ACQUISTI E QUESTO E’ UNA CARENZA NORMATIVA ASSURDA! SE QUALCUNO MI SAPRA’ DARE UNA RISPOSTA SAREI GRATO!
    SALUTI.
    LUIGI

      Stefano Gardini2 Agosto 2012 / Rispondi

      a) è così. bisognerebbe fare interpello per avere un chiarimento da Ag Entrate ma al momento è proprio così interpretando la normativa (vedi soggetti in regime dei minimi con lo stesso problema)
      b) Beh in questo caso ricevo la merce e applico il Reverse Charge (nessun debito IVA si crea); se rendo la merce e ricevo Nota Credito sempre con il Reverse Charge la posizione IVA rimane nulla (nè crediti nè debiti)
      c) Per questo punto non mi è chiaro che cosa proponi come esempio, magari se vuoi fare un post più dettagliato cercherò di risponderti, anche se su questi temi esistono sempre zone grigie.

        luigi intorcia2 Agosto 2012 / Rispondi

        per il punto a) il reverse charge è totalmente inapplicabile, in quanto il soggetto esente pur avendo partita iva non è un soggetto passivo a tutti gli effetti di legge in quanto manca il requisito soggettivo del diritto alla detrazione iva , ricevendo una fattura in reverse charge egli commette un atto eccedente le regole di corretta contabiltà e costretto di fatto alla dichiarazione iva ( con un gravissimo problema dello studio di settore incongruo nel 100% dei casi ) in secondo luogo la vendita e il pagamento avvenendo Italia, rientra nella normalità della fatturazione e pertanto soggiace alle regole normali di fatturazione e non rientra nei casi di reverse charge in quanto il committente è Italiano e perfettamente identificato ( il problema si poneva per la vendita a soggetto non identificato in italia, che di fatto non pagava nessuna iva e in questo caso era il cessionario che applicava l’iva) il legislatore italiano che non è stupido, ha infatto lasciato una semplice “o” nell’art. 17 comma 2 indicando cessionario “o” committente, quindi la fattura è assolutamente comune alla fatture italiane e in quanto tale non fa venir meno il principio della territorialità, se questo non fosse vero e acquistassi una macchina francese sul suolo italiano ad esempio la rappresentanza in italia della marca francese sarebbe costretta ad emettere la fattura con il reverse charge e invece non è asolutamente consentito.
        Per il punto due, nn esiste una nota di credito, ma una fattura sostutiva, in quanto per il principio del reverse charge l’emittente non si può trovare a rivecere il reso e a stornare la fattura ma può sostituirla, con una nuova e sanare il problema specialmente nel caso del soggetto esente ( e questa è di per se già una nuova corbelleria ) in caso contrario mi risulta molto difficile richiedere il rimborso iva dell’iva assolta su fatturazione in reverse charge da stornare totalmente in quanto trattavasi di merce resa! Per il terzo punto io invito tutti gli operatori a fare molta attenzione agli acquisti in reverse charge, in quanto nascondono delle truffe vere e proprie atte ad aggirare il pagamento dell’iva scaricando solo sul committente un artificio contabile insussistente e inapplicabile in moltissimi casi, in quanto il committenede dovrebbe preventivamente accertarsi se il cessionario sia o meno rappresentato in Italia, nel caso lo fosse la fattura emessa con il reverse charge è contestabile in quanto formalmente irregolare !
        comunque grazie pr le risposte, sei molto competente Stefano.
        Un saluto.
        Luigi

    Matteo9 Agosto 2012 / Rispondi

    Buongiorno Stefano, davvero complimenti, sinceri e sentiti, per il suo modo di spiegare chiaro e coinciso, comprensibile anche da chi, come me, non è esperto nel settore.

    Avrei delle delucidazioni da chiederle;

    a fine luglio ho costituito la mia attività di commercio elettronico come ditta individiale. In fase di creazione ho p.iva ho scelto il regime del 5% “regime di vantaggio per l’imprenditoria giovanile in mobilità previsto dall’articolo 27, commi 1 e 2 del DL 6 luglio 2011 n.98”, compilando, come da istruzione Agenzia delle entrate, il quadro I del modello AA9/11 che determina la volontà di avere una p.iva intracomunitaria, questo perchè avevo identificato un fornitore nella UE (francese) che me l’aveva richiesta obbligatoriamente per usufrire dei suoi listini.
    Leggendo una specifica però della agevolazione dei regimi dei minimi direttamente sul sito della Ag. delle entrare, questa dicitura mi ha messo in allarme,

    “esonero dagli adempimenti Iva (liquidazioni, versamenti periodici e dell’acconto annuale). Non viene addebitata l’Iva a titolo di rivalsa e non si ha diritto alla detrazione Iva assolta, dovuta o addebitata sugli acquisti anche intracomunitari e sulle importazioni”

    e quindi posso acquistare lo stesso la merce senza iva con la p.iva intracomunitaria lo stesso?

    “non si ha diritto alla detrazione Iva assolta, dovuta o addebitata sugli acquisti anche intracomunitari e sulle importazioni” vuol dire che ovviamente non potrei detrarre l’iva qualora acquistassi delle merce e volendola poi scaricare giusto? Ossia il regime del 5% è compatibile con l’acquisto di merce sfruttando la p.iva intracomunitaria?

    Grazie alle sue ottime spiegazioni inoltre ho capito anche il funzionamento del “reverse charge” ossia acquista da un fornitore intraUe un bene (un telefonino in questo caso) senza iva, lo rivendo ad un cliente finale privato sempre senza indicare l’iva (con il regime dei minimi dovrei essere esentato) per poi versarla tramire reverse charge più comunicazione intrasat, giusto?
    Ad esempio, acquisto in Francia uno cellulare a 100 euro e lo rivendo in Italia a 200 euro; a quanto ammonta la cifra che dovrò versare entro il 16 del mese dopo? è vero che si può sia versare che comunicare intrasat anche trimestralmente?

    Un’ultima domanda, se non ho abusato della sua pazienza;

    un fornitore italiano, di Bologna, mi ha chiesto di inviar loro una documento da me firmato con scritto “Con la presente dichiaro sotto la mia responsabilità di essere rivenditore di telefonia cellulare e pertanto di usufruire sulle fatture di acquisto del regime IVA del Reverse Charge”

    ma la fatturazione reverse charge è richiedibile solo se il fornitore è nella UE non se è sul territorio italiano, giusto?

    Ho finito, mi scuso davvero se mi sono dilungato troppo, ma trovare persone come lei così preparate e gentili è come un faro nella notte per chè si è perduto.

    Saluti, grazie,

    Matteo

      Stefano Gardini10 Agosto 2012 / Rispondi

      Sì puoi acquistare merce nella UE e ti verrà fatturata senza IVA, nessun problema. Sarai soggetto al reverse charge,per cui poi sulla fattura dovrai versare l’IVA integrata. Nel caso del tuo conto devi versare l’IVA la 21% sui 100 euro di costo, quindi 21 euro entro il 16 del mese successivo alla data della fattura. Il fornitore di Bologna opera correttamente: se tu sei un Rivenditore di cellulari lui DEVE vendere a te in Reverse Charge. Per sua tranquillità ti chiede una dichiarazione del tuo stato di Rivenditore.

    Matteo10 Agosto 2012 / Rispondi

    Grazie mille per la celere risposta Stefano, avrei da chiederti, se non abuso della tua pazienza, alcune cose a riguardo.
    Dunque, io come codice Ateco p.iva ho indicato il seguente,

    479110 commercio al dettaglio di prodotti via internet, e nella visura camerale ho indicato “commercio elettronico di prodotti di consumo digitali ed elettronici” quindi va da sè anche i cellulari, è corretto?

    Riguardo l’iva da versare entro il 16 del mese successivo, mi hanno detto che i minimi non sono soggetti all’iva, non hanno nessun adempiemento riguardo l’iva, nessuna dichiarazione mensile, trimestrale, annuale, non indicabilità negli acquisti e nelle vendite, è corretto?

    Sempre riguardo la reverse charge, se io venderò il bene acquistato dal distributore ad un privato non dovrò integrare la fattura aggiungendo il 21%, giusto? Da quel che mi hanno detto lo dovrei fare solamente se dovessi venderlo ad un negozio/altro commerciante. Ogni commercialista dice la sua, l’agenzia delle entrate non sa dirmi nulla di certo, spero mi possa aiutare tu!

    Grazie mille,

    Matteo

      Stefano Gardini12 Agosto 2012 / Rispondi

      Sì, puoi vendere cellulari tranquillamente con questa impostazione.
      Vero salvo il caso delle fatture in Reverse Charge.
      No, non è giusto va integrata e ti spiego con un rapido calcolo il perchè.
      Supponiamo, come dicevi tu, che compri un cellulare a Eur 100 in Reverse Charge: senza l’integrazione dell’IVA il tuo costo è Eur 100.
      Quando lo vendi incassi ad esempio Eur 200 senza IVA perchè tu lavori in regime dei minimi: il tuo guadagno è di Eur 100,00.
      Se invece un operatore in regime ordinario acquista lo stesso identico prodotto a Eur 100 in Reverse Charge e lo rivende a 200 IVA inclusa (per essere concorrenziale rispetto a te pratica lo stesso prezzo) il suo guadagno è di Eur 65,29. Ora in questo modo il tuo vantaggi competitivo sarebbe ESAGERATO come puoi ben comprendere ledendo il regime del libero mercato. Per meglio dire, la fiscalità generale ‘pagherebbe’ il tuo guadagno. Invece in questo modo la differenza tra le due situazioni si riduce a circa Eur 14 che sono poi compensati dal fatto che tu non potrai detrarre l’IVA sui tuoi acquisti per le spese generali mentre il tuo concorrente sì.

        Matteo12 Agosto 2012 / Rispondi

        Quindi a parer tuo, se acquisto cellulari (o materiale digitale elettronico in genere) da distributori/grossisti e rivendo al 90% ai privati ho fatta una errata scelta sottoscrivendo i regimi dei minimi del 5% che non mi consente di scaricare l’iva?

        Che tu sappia tutti i distributori/grossisti che vendono cellulari o materiale elettronico digitale possono vendere esclusivamente tramite reverse change oppure è una scelta loro maè possibile farlo anche con normali fatture? ma anche se così fosse io non potendo dichiarare l’iva sarei danneggiato rispetto a chi ha scelto il regime ordinario e può scaricarla?

        Grazie mille, ancora Stefano!

        Matteo

          Stefano Gardini13 Agosto 2012 / Rispondi

          Tutti i Rivenditori di cellulari acquistano in Reverse Charge e rivendono con IVA (salvo chi è in regime dei minimi che non applica IVA).
          La tua scelta, se guardi i conti, non è errata. Chi può stare nel regime dei minimi ne ha (quasi) sempre un vantaggio; secondo me anche tu ce l’hai per cui il regime è corretto.
          Senza versare l’IVA sul Reverse Charge sarebbe TROPPO.

            Matteo13 Agosto 2012 /

            Grazie mille per i chiarimenti, sei stato molto cortese nel rispondere a tutte le mie domande!

            Matteo

    Giorgio14 Agosto 2012 / Rispondi

    Scusatemi (sono duro) ma io però non ho capito una cosa… Caso pratico: ho acquistato un toner su amazon.it che mi viene fatturato senza IVA. Siamo una ditta di consulenza (non commercio) e il toner è destinato a uso interno (consumabile). Il toner non verrà mai venduto, quindi l’IVA non la versa nessuno? Devo comunque fare l’operazione di reverse charge (anche se poi il giro torna a pareggio ai fini IVA)… Cioè l’IVA ovviamente non la scarico perché non l’ho pagata, ma devo comunque fare tutto il giro con autofatturazione ecc? Grazie tante per la vostra disponibilità!!

      Stefano Gardini14 Agosto 2012 / Rispondi

      Purtroppo sì, anche se pare una inutile complicazione è effettivamente così.

        Giorgio14 Agosto 2012 / Rispondi

        Grazie per la risposta e per la disponibilità! (non mi aspettavo la risposta il 14 di Agosto 🙂 ) Gentilissimo

        Cristian29 Marzo 2014 / Rispondi

        Salve, volevo chiedere che anche io ho comprato delle cose elettroniche su amazon.it, sono un professionista (geometra) in regime dei minimi, tutto il materiale che ho comprato, non verrà venduto, perchè uso personale, che devo fare? Come faccio ad applicare l’iva se non la pago? Grazie

          Stefano Gardini2 Aprile 2014 / Rispondi

          Va applicata la tecnica del Reverse Charge e pagata l’iva entro il mese successivo alla registrazione della fattura.

    Angela14 Agosto 2012 / Rispondi

    Ciao Stefano, complimenti per l’articolo semplice e diretto. Il mio dubbio è il seguente: un mio cliente ditta individuale di informatica ha ricevuto 3 fatture dalla Francia per l’acquisto di moduli informatici per fare un sito web. Ovviamente le 3 fatture sono senza iva per cui per ognuna di esse ho applicato la procedura da Te sopra descritta (doppia registrazione con l’autofattura e annullo dell’iva). Ora però devo inviare i modelli intrastat, essendo per me, neo commercialista, la prima volta, ho questi dubbi elementari:
    1) avendo letto che l’invio dei modelli si può fare anche con entratel, la mia ditta deve comunque registrarsi sul sito dell’agenzia delle dogane per chiedere pin e password per accedere ai famosi ambienti di prova e reale? oppure posso fare io una registrazione come intermediario con cui inviare eventuali intrastat a tutti i miei clienti? immagino che la domanda è scontata in quanto mi pare di aver capito che comunque il file va firmato con le credenziali del cliente rilasciate dall’agenzia delle dogane.
    2) da quel che ho appreso il mio cliente, in questo occasione (acquisti di beni) deve inviare quindi solo modello Intra2 e 2bis. Ho già scaricato il programma Intr@web e da quel che ho capito oltre a rimpire chiaramente il frontespizio devo usare la “Sez. I° vista singola”. Qui dopo aver indicato la partita iva del partner francese, il programma mi chiede “ammontare operazione”, ecco la mia domanda devo inserire la somma delle 3 fatture di acquisto (essendo lo stesso fornitore) oppure devo creare 3 progressivi uno per ogni fattura? Tale dubbio mi è sorto in quanto non mi chiede (come pensavo) il numero della fattura, per questo ho pensato di cumulare… oppure sto sbagliando qualcosa?
    Grazie mille in anticipo
    Angela

      Stefano Gardini18 Agosto 2012 / Rispondi

      Alla 1 la risposta è sì.
      Per la 2 ti confermo che i dati vanno sommati.
      Ti lascio un utile link con un .pdf ben fatto che spiega come compilare gli INTRA, penso potrai trovarlo utile.

        Angela27 Agosto 2012 / Rispondi

        grazie mille Stefano sei stato davvero gentile, allora mando subito il mio cliente a prendere le password all’agenzia delle dogane. Ti chiedo un altro tuo autorevole parere: è possibile fare il ravvedimento (pagamento ovviamente la sanzione) per tardivo invio di un intrastat di una fattura CEE del 2010? lo chiedo in quanto secondo la normativa intrastat è possible ravvedere entro l’invio della dichiarazione IVA; per cui essendo ancora possibile fare una integrativa IVA per il 2010 posso dedurre che sia possibile inviare tardivamente anche un intrastat?
        grazie mille
        Angela

          Stefano Gardini27 Agosto 2012 / Rispondi

          Sì è possibile.

    Matteo20 Agosto 2012 / Rispondi

    Mi scusi Stefano ma nel frattempo alcune cose lette mi hanno creato dei dubbi riguardo il discorso “reverse charge”; ma quando si parla di “elidere” l’iva, di “neutralizzarla” tramite l’autofattura riguardante la reverse charge” vuol dire che chi ha un regime fiscale ordinario (ossia acquista e scarica iva, io sono nei minimi) è obbligato ad eseguire la procedura da lei descritta in questo tutorial ma non devo versare l’imposta entro il 16 del mese successivo? per capirci io nei minimi devo versarla materialmente, chi è nei regimi ordinari invece tramite quella procedura non lo deve fare?

    Ancora grazie per le sue spiegazioni e il suo aiuto.

    Matteo

      Stefano Gardini20 Agosto 2012 / Rispondi

      La deve fare ma indicando lo stesso importo di IVA sia in acquisto che in vendita i due importi IVA si annullano. Solo quando il prodotto oggetto di Reverse Charge viene venduto con IVA il venditore incassa l’IVA e la versa all’erario il 16 del mese successivo.

        Anna24 Maggio 2013 / Rispondi

        Salve! Avrei una domanda. Ho registratopassive fatture passiva di un fornitore indicando al posto del ni9 quello esente art. 15. Io non ho nessun debito con l’erario ma cosa devo fare x imputare l’IVA esente all’articolo / èesenzione corretto
        Devo stornare tutte le fatture e riregistrarld solo x un articolodi esen zione errato

          Stefano Gardini27 Maggio 2013 / Rispondi

          Se la dichiarazione IVA è già stata fatta, lascerei stare, proprio perchè non c’è debito erariale. Se invece è da fare, rettificherei.

    graziella21 Agosto 2012 / Rispondi

    Salve, complimenti per questo forum.
    Volevo un’informazione appunto sul reverse charge.
    Siamo un aditta artigiana di impianti elettrici e ho sempre saputo ( forse erroneamente ) che si applicava questa formula solo su prestazioni di manodopera, ma a quanto leggo sembra tutt’altro.
    Quindi è comunque giusto applicare sempre il reverse charge con altre ditte in lavori di subbappalto anche quando c’è la nostra fornitura di materiale oltre alla manodopera?
    Ringrazio fin d’ora per il riscontro e cordialissimi saluti.

      Stefano Gardini21 Agosto 2012 / Rispondi

      Settore edile. Il nuovo art.17, co. 6, lett. a) D.P.R. 633/1972 prevede che il meccanismo del reverse charge “… è applicabile alle prestazioni di servizi, compresa la prestazione di manodopera, rese nel settore edile da soggetti subappaltatori nei confronti delle imprese che svolgono l’attività di costruzione o ristrutturazione di immobili ovvero nei confronti dell’appaltatore principale o di un altro subappaltatore.”, Qualsiasi operazione ricadente nella dicitura di legge che ho riportato sopra fa virgolette è soggetta a Reverse Charge.

    aldo27 Agosto 2012 / Rispondi

    ciao,ho anche io un dubbio,avendo un contratto di subappalto con una società,per la manutenzione di impianti meccanici,mi è stato chiesto di fatturare con la reverse change, ma se acquisto materiali,ovviamente con l’iva ,a loro come devo fatturare senza o con? e ai fornitori devo pagarla? ed averla tutta in accredito? certo di una risposta,ti saluto cordialmente.

      Stefano Gardini28 Agosto 2012 / Rispondi

      Sì, ti confermo tutto. Sarai a credito di IVA per gli importi della merce acquistata perchè l’hai pagata al fornitore.

        aldo28 Agosto 2012 / Rispondi

        perdonami, quindi è giusto che io debba fatturare senza iva anche quando ci sono materiali in fattura? o si fa una distinzione nella stessa? grazie ancora per la disponbilità.

          Stefano Gardini29 Agosto 2012 / Rispondi

          Dipende molto dal ‘peso’ della fornitura del materiale rispetto al lavoro (manodopera). Ti segnalo un link con la normativa per poter effettuare la fatturazione correttamente:

            aldo30 Agosto 2012 /

            grazie mille,il link?

            Stefano Gardini30 Agosto 2012 /

            Era in fondo alla mia risposta ma te lo rimetto:

    Fattura con aliquote IVA multiple e Reverse Charge | Contabilita Facile31 Agosto 2012 / Rispondi

    […] Fatturazione in Reverse Charge: ecco come farla […]

    Rossella31 Agosto 2012 / Rispondi

    Salve,
    mi scuso in anticipo per la mia domanda, ma non so proprio cosa fare e non ho capito bene l’argomento. Vorrei acquistare un elettrodomestico da un sito e-commerce, che dà la possibilità di non pagare l’IVA ai titolari di partita IVA.

    “La vendita ad aziende o a titolari di Partita IVA non prevede l’addebito dell’Iva poiché trattasi di un acquisto territorialmente rilevante in Italia da un non residente (“acquisto interno”). L’acquirente italiano dovrà fare autofattura ai sensi dell’art. 17 c. 2 e 3 del DPR 633/72. Merce proveniente dall’Italia o dalla UE”.

    L’elettrodomestico che intendo acquistare è per me, non intendo rivenderlo. Posso usufruire dell’esenzione? Devo necessariamente emettere autofattura anche se il bene è di utilizzo personale? Nel mio caso è conveniente acquistare senza IVA?
    La ringrazio anticipatamente.

      Stefano Gardini1 Settembre 2012 / Rispondi

      Puoi acquistare il bene senza problemi, purchè tu abbia la partita IVA e lo acquisti per l’azienda. Se è per uso personale entrano in gioco alcune problematiche legate alla concessione di benefit ed al loro valore. Nel caso tu proceda all’acquisto, dovrai fare autofattura applicando il metodo del reverse charge.

    Paola4 Settembre 2012 / Rispondi

    Buona sera,
    Vorrei gentilmente un’ informazione per quanto riguarda l’ acquisto di un locale in cui svolgo la vendita al dettaglio.
    La parte venditrice e’ una società; e’ consigliabile acquistare come persona fisica o come persona giuridica per quanto riguarda il pagamento IVA.
    Nel caso dell’ acquisto come ditta posso usufruire della reverse charge?
    Cosa consiste?
    Distinti saluti

      Stefano Gardini5 Settembre 2012 / Rispondi

      Direi che è consigliabile l’acquisto come persona giurdica, in quanto soggetto a Reverse Charge, se non si tratta di un locale nuovo con meno di 4 anni di vita. In questo caso il prezzo pagato sarà senza IVA in cosnguenza della fatturazione con Reverse Charge. Per dettagli sul Reverse Charge vedi i post sul sito, ce ne sono diversi.

    Reverse Charge in campo Immobiliare - Come funziona | Contabilita Facile7 Settembre 2012 / Rispondi

    […] con alcune esclusioni come vedremo più avanti. In conseguenza di questo molti lettori della nostra guida al Reverse Charge ci hanno chiesto un approfondimento specifico per il […]

    Catia10 Settembre 2012 / Rispondi

    Salve complimenti per il forum, vorrei porre una domanda anche io sperando che qualcuno possa aiutarmi: ho partita Iva ed acquisto un servizio telefonico connesso alla mia attività da un paese Europeo. Inizialmente indicavano l’Iva del loro paese in fattura, poi mi sono abilitato agli acquisti intra ed ora mi inviano la fattura per il reverse change. Come devo comportarmi contabilmente? Devo integrare la fattura di acquisti ed emettere Autofattura il tutto comunicandolo con Intrastat? E l’Iva la pagherei all’Erario solo se rivendessi quel servizio a terzi? Grazie mille anticipatamente…Catia

      Stefano Gardini10 Settembre 2012 / Rispondi

      Sì è da trattare secondo la norma del Reverse Charge di cui trovi sul sito tutte le indicazioni nei nostri post sull’argomento.

    anna24 Settembre 2012 / Rispondi

    ho acquistato un cell in italia come consumatore finale ho pagato 450.00 mi è stato emesso scontrino di euro 450.00 con dicitura r.c.es.art.17 c6 , perchè mi spiegava il rivenditore che l’iva sul cel come utente finale non la pago , a meno che non chiedo fattura ed in quel caso avrebbero fatturato il cell a 450, 00 +iva 21%. non è corretto vero? cosa devo fare per tutelarmi?

      Stefano Gardini25 Settembre 2012 / Rispondi

      Il consumatore finale paga l’IVA sui cellulari altrimenti l’Erario rinuncerebbe all’IVA su quella transazione. Assurdo. Tu non devi fare nulla in quanto non hai responsabilità in merito a quanto fatto da Rivenditore; sarà lui al momento di un controllo a dover rispondere di scontrini con quella esenzione.

    gennaro13 Ottobre 2012 / Rispondi

    anche io mi complimento per i contenui dl foum e per la pazienza e competnza da Lei dimostrata nelle ioste date sempe molti prfesionali.
    ho un dubbio che vori essere chiarito.
    sono in procinto di acquistare da altro soggetto IVA un immobile strumentale in regime di reverse charge.
    emetterò autofattura e in sede di compilazione della dichiarazione IVA riporterò tale operazione nel quadro VJ e poi imponibile ed imposta nel quadro VL.
    l’imposta derivante da tale operazione andrà versata oppure no?
    grazie mille.

      Stefano Gardini13 Ottobre 2012 / Rispondi

      L’imposta al netto risulterà pari a 0 per cui non ci sarà nulla da versare.

    gennaro15 Ottobre 2012 / Rispondi

    La ringrazio per la cortese e celere risposta, anche se solo ora mi accorgo di aver un pò litiogato con la tastiera nello scrivere il precedente messaggio e me ne scuso.
    è possibile che la presenza nel quadro VG al rigo VG 35 (Operazioni esenti di cui ai nn. da 1 a 9 dell’articolo 10 non rientranti nell’attività propria dell’impresa o accessorie ad operazioni imponibili) mi abbatta tutta l’IVA ammessa in detrazione per l’operazione di acquisto in Reverse Charge da indicare al rigo VG38 e al rigo VG 71 che poi va riportato al rigo VL4?

    Grazie e mi scusi ancora.

      Stefano Gardini16 Ottobre 2012 / Rispondi

      Ovviamente l’eventuale versamento IVA sarà relativo al saldo delle operazioni. La singola operazione di Reverse Charge non genera debito.

    daniela16 Ottobre 2012 / Rispondi

    Siamo un’azienda di abbigliamento spagnola identificata diretta in Italia. Abbiamo una partita iva non residenti e fatturiamo ad i nostri clienti (negozi) da quella partita iva (fattura esente iva ai sensi art.17 comma 2 del dpr 633/72). Una domanda : i nostri clienti (negozi), che fanno autofattura, come possono evitare di applicare l’iva sui capi che vendono , per i quali emettono lo scontrino? Emettendo anche loro autofattura, non dovrebbero annullare l’iva relativamente agli acquisti della nostra merce? grazie mille per la votra risposta.

      Stefano Gardini17 Ottobre 2012 / Rispondi

      Emettendo autofattura elidono l’IVA che viene integrata sulla fattura di acquisto esente. L’IVA di vendita del capo è l’IVA che lo Stato deve incassare su quella transazione per cui qualsiasi meccanismo volto ad evitarla è evasivo. L’IVA la incassano dal cliente finale e la versano allo Stato. Salvo casi particolari in cui l’IVA non è applicabile, non c’è alcun modo di non versarla una volta incassata (o di vendere all’utente finale in Italia senza IVA).

    barbara17 Ottobre 2012 / Rispondi

    Spett.Le redazione un sincero ringraziamento per tutte le delucidazioni date…. ma in merito al Reverse Charge mi rimane ancora questo ultimo dubbio:
    la soc. dove lavoro importa acquista dall’Olanda /Francia la quasi totalità dei prodotti poi da rivendere solo in Italia. Le fatture che riceviamo ogni giorno sono di conseguenza molte ( circa 50 al giorno) e sono automaticamente registrate nel nostro gestionale nel momento che la nostra casa madre ( fornitore) le emette e ce le invia a mezzo EDI. Le stesse vengono quindi registrate in automatico su due sezionali Iva distinti sia in acquisto ( iva acq. CEE) che in vendita ( per le autofatture CEE). La mia domanda é: la fattura di acquisto la devo comunque integrare A MANO con i dati di IVA, Imponibile ect ect anche se registrata correttamente in automatico? Questa operazione a MANO mi richiede davvero molto tempo e non so se si possa evitare.grazie mille per la cortese risposta e buon lavoro

      Stefano Gardini17 Ottobre 2012 / Rispondi

      Purtroppo la fattura va annotata con l’integrazione. L’unica possibilità sarebbe far arrivare il documento fisico già annotato dal Gestionale, simil-a-mano per capirci. Una annotazione fatta dal gestionale in carattere di stampa ma fuori dagli spazi per l’IVA. Un escamotage ovviamente.

    Steffy18 Ottobre 2012 / Rispondi

    Buongiorno,ho un requisito riguardo una prestazione di servizi intracomunitaria(Google ad words): ho ricevuto alcune fatture di importo zero. Si tratta di servizi che non ci ha messo in conto in quanto li ha compensati con un bonus da loro concesso:preciso che nella fattura non è stata indicata questa compensazione, il documento ha un proprio numero e data ma non vi appare NESSUN importo. Ho preferito registrare le fatture in reverse charge, ma ho il dubbio se devo riportarle anche nell’intrastat: qui però non mi accetta un valore pari a zero… quindi va bene non dichiararle nel modello Intrastat?
    Grazie per la risposta!

      Stefano Gardini18 Ottobre 2012 / Rispondi

      Sì in Intrastat le fatture a 0 possono non essere inserite.

    Angela18 Ottobre 2012 / Rispondi

    Per favore ho bisogno di un aiuto
    ho acquistato da un fornitore con sede legale in Austria (fattura emessa dal fornitore estero) con rappresentante Italiano con partita iva italiana
    con dicitura in regime di Reverse Charge
    devo registrare tale fattura in regime cee con regolare intrastat ?
    grazie

      Stefano Gardini19 Ottobre 2012 / Rispondi

      Sì registrazione Reverse Charge e comunicazione Intrastat

    SILVANA19 Ottobre 2012 / Rispondi

    Ringraziando sentitamente per l’utilissimo servizio offerto e non avendo trovato nei quesiti un caso analogo al mio, gradirei sapere se anche nel caso di importazioni di beni usati dalla Francia si deve adottare lo stesso procedimento. Mi spiego ho una attività commerciale di macchine e mobili per ufficio.
    Saltuariamente mi trovo ad acquistare fotocopiatrici usate da una ditta Francese che emette fattura senza iva. Oltre alle registrazioni contabili sopra illustrate,quando rivendo il fotocopiatore al mio cliente devo aggiungere l’IVA o trattandosi di bene usato non è comunque soggetto. Fiduciosa possa risolvere questo dubbio che nessun commercialista ha saputo mai chiarirmi con certezza, ringrazio e porgo cordiali saluti.
    Silvana

      Stefano Gardini19 Ottobre 2012 / Rispondi

      Sì il fatto che il bene sia usato non cambia nulla, alla vendita va applicata l’IVA di legge.

    Antonio25 Ottobre 2012 / Rispondi

    Vi ringrazio per il tempo che ci dedicate. Voglio chiedervi una cosa in merito al reverse charge. Sto allestendo un bar ho trovato sul web delle attrezzature nuove provenienti dalla Francia. Il fornitore mi dice che vista la mia partita iva emetterà fattura senza IVA, io queste attrezzature non le devo rivendere ma utilizzarle per la mia attività, devo dare qualcosa all’erario Italiano?

    grazie

      Stefano Gardini26 Ottobre 2012 / Rispondi

      No per il momento. Solo un domani se verranno vendute in Italia come usato saranno soggette ad iva che sarà poi da versare.

    Chiara6 Novembre 2012 / Rispondi

    Buongiorno. se io ho una ditta individuale che a sua volta appalta/commissiona a terzi le opere di ristrutturazione case, posso in qualche modo – eventualmente anche attraverso il meccanismo della reverse charge – recuperare la differenza di iva tra il committente (la mia fattura sarà in iva agevolata al 10%) e quello che pago io al subappaltatore (iva al 21%)? spero di essere stata sufficientemente chiara, ringrazio anticipatamente per la cortese risposta. Cordialità

      Stefano Gardini6 Novembre 2012 / Rispondi

      L’IVA che paga al subappaltatore la recupera già poichè va a credito che poi sconta dall’IVA che incassa. Se a fine anno è a credito la può poi compensare con altre imposte.

    Dario7 Novembre 2012 / Rispondi

    le chiavete internet sono considerate come reverse charges come per i cellulari ?
    grazie
    Dario

      Stefano Gardini8 Novembre 2012 / Rispondi

      No non mi risulta.

    anna maria8 Novembre 2012 / Rispondi

    salve e complimenti vivissimi. Ho qualche dubbio sulla registrazione di una fattura in edilizia: il prestatore d’opera emette fattura col reverse charge cioe’ senza iva; l’appaltatore riceve la fattura, la integra con l’iva e la registra nel reg. fatture d’acquisto con l’iva come una normale fattura d’acquisto; nel reg. fatture emesse la deve registrare con lo stesso importo di iva? cioe’ l’importo dell’iva a credito sugli acquisti è uguale a quello a debito sulle vendite? Grazie

      Stefano Gardini10 Novembre 2012 / Rispondi

      Sì la registrazione con Reverse Charge prevede proprio che i due importi siano identici in modo da annullare gli effetti a fini IVA.

    santino14 Novembre 2012 / Rispondi

    Salve da circa due anni acquisto telefonia da un azienda su internet italiana.oggi dopo tanto tempo mi sono accorto che nel campo iva delle fatture emesse da questa azienda trovo scritto “articolo 17”.io sono un privato e non posseggo partita iva , volevo chiedervi se rischiavo qualche sanzione? ? E se era possibile pagare l’iva di tutte le fatture emesse che trovo con questa dicitura?
    Grazie

      Stefano Gardini15 Novembre 2012 / Rispondi

      Tu non hai problemi essendo un privato. Il problema ce l’ha chi ti vende senza IVA un prodotto che in questo caso va venduto con IVA.

    DANIELA15 Novembre 2012 / Rispondi

    Buona sera,anch’io avrei una domanda
    attività di noleggio con conducente residente in Italia, faccio rifornimento di carburante in Italia con tessere DKV e relative fatture emesse dalla DKV EURO GERMANIA “cessione di beni ai sensi art. 7 bis DPR NR. 633/72 con applicazione dell’inversione contabile ai sensi dell’art. 17 comma 2 del dpr 633/1972 vale per operazioni a partire dal 20.02.2010.
    Ora DKV mi chiede se sono iscritto al V.I.E.S. per poter continuare questo tipo di operazione.
    Devo iscrivermi a questo V.I.E.S. io non compro merci metto carburante nel serbatoio.???? ho consultato più commercialisti , ma non ho ricevuto una risposta certa.
    Grazie saluti

      Stefano Gardini17 Novembre 2012 / Rispondi

      Si, secondo me l’iscrizione al VIES è necessaria anche in questo caso perchè DKV per fatturare deve ‘trovare’ la sua azienda negli elenchi IntraEuropei.

    DANIELA18 Novembre 2012 / Rispondi

    grazie per la cortese risposta,Le chiedo ancora una cosa:
    ora io procederò con l’iscrizione al VIES, ma cosa succederà per le fatture che ho ricevuto a partire da gennaio di quest’anno quando ho inziato il rapporto con DKV?
    Io non ero a conoscenza di questa iscrizione e comunque nessuno finora mi aveva chiesto nulla.
    Grazie. Saluti

      Stefano Gardini19 Novembre 2012 / Rispondi

      Le fatture saranno registrabili in contabilità solo dopo 30 giorni dall’iscrizione al VIES, come fossero arrivate in ritardo.

    Steffy23 Novembre 2012 / Rispondi

    Salve,io avrei un quesito riguardante la registrazione delle fatture intracomunitarie.Vorrei sapere se adesso che è possibile integrare e registrare direttamente la fattura intra, nel registro vendite non devo più “saltare”un numero di progressione delle fatture emesse, ma occupo solo un numero di procollo vendite,cioè:in data 31/10 ho emesso l’ultima fattura con numero 100 che avrà protocollo 100,ppoi registro una fattura intra con protocollo 101 ed in novembre la prossima fattura di vendita avrà numero 101 ma protocollo di registrazione 102?? Spero di essermi spiegata bene… Grazie per la risposta

      Stefano Gardini27 Novembre 2012 / Rispondi

      I numeri nelle fatture emesse non vanno MAI saltati. Le autofatture vanno registrate nella normale progressione numerica oppure in una numerazione separata nel caso di uso di un apposito registro (ad esempio CEE). La invito a leggere il nostro articolo sul blog relativo alla registrazione delle fatture CEE.

    Wladimir26 Novembre 2012 / Rispondi

    Gentile Stefano,

    mi permetto di farti una domanda.
    Sono un libero professionista (videomaker e teatro) in p.iva a regime dei minimi, e devo acquistare del materiale per lavoro (pc, videocamere etc). Acquistando del materiale su amazon.it questi mi dicono che dovrò applicare il reverse charge. Ora, a me la fatturazione serve solo per poter detrarre dal mio fatturato le spese appunto detraibili (tetto annuo di 15000 € tra l’altro). Come mi comporto con l’iva? devo farmi cmq un autofattura oppure mi basta tenere la fattura di amazon?

    Altra domanda: per effettuare acquisti e chiedere fatture online (come nel caso di amazon) devo iscrivermi al V.I.E.S oppure no? In quali casi serve? E come si procede?

    Grazie mille e complimenti per il sito

    un caro saluto

    wladimir

      Stefano Gardini27 Novembre 2012 / Rispondi

      Parto dalla seconda domanda perchè più veloce: sì devi iscriverti obbligatoriamente al VIES altrimenti AMAZON ti tratta da utente finale e ti applica l’IVA e tu non potrai scaricare la fattura regolarmente.
      Per la prima domanda invece, dovrai fare autofattura e integrare l’IVA. Essendo in regime dei minimi dovrai pure versarla poichè non scarichi quella in acquisto.

    SIMONA27 Novembre 2012 / Rispondi

    Buonasera,
    grazie al vs articolo mi sono fatta un’ idea di che cosa si intende per Reverse Charge.
    Devo pero farvi una domanda.
    Abbiamo acquistato degli IPAD dal sito Apple Distribution International pagandoli con carta di credito.
    Il fornitore ci ha emesso fattura con IVA ma il suo
    indirizzo è in Irlanda e sul documento è riportato un numero di iscrizione al registro A.E.E. N° IT…..

    In questo caso il documento viene registrato come una normale fattura di acquisto?
    Se possibile attendo vs spiegazioni
    Grazie

      Stefano Gardini29 Novembre 2012 / Rispondi

      Probabilmente non siete passati dalla gestione delle Imprese che fa Apple e quindi avete acquistato come utenti finali con IVA Irlandese, oppure se è stata applicata l’IVA Italiana al 21% evidentemente Apple ha un rappresentante fiscale in Italia. Nel primo caso o vi fate cambiare la fattura con NC e nuova fattura corretta senza IVA o scaricate la fattura senza recuperare l’IVA. Nel secondo caso la fattura è come se fosse stata emessa da un’azienda italiana.

    Carla3 Dicembre 2012 / Rispondi

    Complimenti per la preparazione e disponibilità!
    Ho un quesito forse per lei banale. Sono un libero professionista con P.IVA ( in regime di pro-rata..si dice così?boh!) devo acquistare un immobile da un’impresa costruttrice ( entro 5 anni da fine lavori)…può essermi fatturato con reverse charge sia se è accatastato A2 che A10 o solo se è A10? Se non pago l’IVA al costruttore poi dovrò versarla comunque io in un momento successivo?
    Spero di essermi riuscita a spiegare.
    Grazie

      Stefano Gardini4 Dicembre 2012 / Rispondi

      Se l’immobile è costruito da meno di 4 anni dovrà esserti fatturato con IVA altrimenti in Reverse Charge. La categoria è ininfluente all’interno della tipologia A. Per altri chiarimenti ti rimando al post sul nostro blog

    Steffy4 Dicembre 2012 / Rispondi

    La ringrazio ancora molto per la chiarezza con cui risponde ai nostri quesiti. Ritorno sull’argomento che riguarda la progressità nella registrazione delle fatture INTRA sul registro vendite. E’ vero che la numerazione del protocollo con cui registro le fatture di vendite può essere disgiunto da quello delle fatture emesse? Ad es.:
    ft.di vendita nr.100 -prot.registrazione 100
    ft.intra registrata al prot. 101
    ft.di vendita nr.101 – prot.reg.102
    E’ corretto? Grazie per la risposta

      Stefano Gardini4 Dicembre 2012 / Rispondi

      No non capisco questa ‘strana’ numerazione. Il principio del protocollo è quello della consecutività rispetto alla data all’interno di uno stesso registro IVA. Le due cose ‘semplici’ che si possono fare sono:
      1) Avere un registro apposito dove si registrano le fatture emesse per operazioni CEE; quindi le fatture di vendita hanno protocollo 100-101-102 sul registro vendite e le autofatture CEE hanno protocollo 100-101-102 sul registro CEE
      2) Utilizzare un solo registro e allora non ci sono nè duplicati nè ‘buchi’; la fattura di vendita 100 – l’autofattura CEE 101 – la fattura di vendita 102 ecc…

    Mariangela13 Dicembre 2012 / Rispondi

    Salve a tutti, mi sovviene un dubbio. Sono socio di una società che effettua solo operazione in reverse charge, in quanto lavoriamo solo per una società che ci dà in subappalto dei lavori da eseguire. Effettuando solo operazione in reverse charge mi trovo in automatico sempre a credito iva, quindi mi chiedo quel credito iva è realmente esistente oppure l’iva per è interamente indetraibile?

      Stefano Gardini16 Dicembre 2012 / Rispondi

      No il credito IVA esiste. In una situazione del genere potete a vostra volta, con dichiarazione d’intento, avere le fatture esenti IVA e chiedere il rimborso del credito o utilizzare il credito per compensare altri debiti verso l’Erario.

    adriano15 Dicembre 2012 / Rispondi

    buongiorno,leggendo sopra tutti i vari problemi con l’iva,Stefano vediamo se riesci a risolvere il mio,visto che 5 commercialisti mi confermano una versione diversa d’altra: Io sono residente in francia,ho una società in francia s.a.s edile,e sono assunto dalla mia società,adesso mi chiamano in italia per ristrutturare un alloggio ad un privato,ed un alloggio per una ditta che ha partita iva,come mi devo comportare fatturare a il privato con TVA (IVA)agevolata visto che è ristrutturazione è il comune rilascia la dichiarazione per iva al 10% quando in francia TVA (IVA) per ristrutturazione e al 7%?
    e il mio cliente può usufruire della detrazione del 50% che scade a giugno,visto che sono società francese?

    E se invece ristrutturo per una ditta con P.Iva,devo applicare l’iva francese al19.6?oppure faccio fattura esente iva art.17.?grazie mille aspetto risposta con anzia

      Stefano Gardini16 Dicembre 2012 / Rispondi

      Per il lavoro da effettuare per la società (soggetto con Partita IVA) io direi senza dubbio che va fatta in Reverse Charge Art 17. Per il privato, essendo tu società frabcese, secondo me devi applicare l’IVA del tuo stato di riferimento, ciò ol 7%. L’autorizzazione per l’IVA al 10% che il comune rilascia è per lavoro svolti da impresa italiana, che altrimenti dovrebbe fatturare al 21%. L’unico dubbio che ho (e non ho una risposta) è se come azienda francese devi fatturare con l’aliquota del 7% (agevolata) oppure all’aliquota ordinaria per questo tipo di lavori (che in Francia non so quale sia). Temo che per il privato la soluzione sia quest’ultima, e non l’applicazione dell’IVA agevolata. In ogni caso il problema attiene più al fisco francese che a quello italiano in quanto come società francese dovrai rispondere a loro e non al fisco italiano. Ti consiglio di rivolgerti ad un commercialista francese e non italiano (e neppure io sono ‘affidabilissimo’ in quiestoi caso essendo coinvolta un’altra nazione di cui conosco poco e niente la legislazione fiscale).

        adriano18 Dicembre 2012 / Rispondi

        Grazie 1000 Stefano,ho parlato con il commercialista francese e devo fatturare alla ditta con Revers Charge,e al privato con iva al 7%agevolata,ma per togliermi tutti i dubbi sono andato all’ufficio delle entrate di Torino e sono rimasto perplesso da quello che mi hanno detto,per la ditta italiana fatturo con Revers Charge art.17 bene,se compro materiali di consumo pago iva,se compro attrezzatura pago iva e poi chiedo la scarico,ma come? per fatturare ad un privato devo aprire una posizione iva in italia per (LEGGE) ed in quanto nn essendo residente devo nominare una persona fisica in Italia che apre una partia iva per me io do iva a lui e lui la versa per conto mio con f 24 la persona puo essere anche il commercialista ma italiano e nn e tutto se lavoro con 2 o 3 privati devo aprire 2/3 partite iva una differente dall’altra se sono lavori con iva agevolata faro fattura al 10 % altrimenti al 21%,la persona fisica nn paghera le tasse su quella partita iva, lui e solo un tramite, pero e un costo anche quello mica puo farlo gratis o il mio commercialista?,per versare l’iva allo stato,la legge e del 2006 aggiornata il 2010,hanno fatto questo dicono per nn evadere l’iva dall’Italia all’estero,e un accordo di Monti,sono rimasto di merda quando ho sentito che devo aprire altre partite iva,ho chiesto ma le tasse devo pagarle pure a voi? no!! quelle le paghi in Francia, haaahaaaa ciao grazie informati anche tu all’ufficio delle entrate a presto fammi sapere.

    Andrea Mazzarella15 Dicembre 2012 / Rispondi

    Gentili signori vorrei sapere: nel caso in cui io venditore mi rifornisco di un processore e intendo poi utilizzare l’oggetto (all’inizio acquistato per essere rivenduto quindi pagato senza iva) per il mio negozio cosa devo fare ? Qual è la giusta procedura da seguire?
    Grazie.

      Stefano Gardini16 Dicembre 2012 / Rispondi

      Nessuna procedura, essendo un operatore professionale pagherai l’iva solo dopo aver rivenduto il processore, magari come usato, ed averla quindi incassata dal tuo cliente.

    Curioso16 Dicembre 2012 / Rispondi

    Salve. Ho una domanda. Sono una p.Iva libero imprenditore. Vorrei acquistare dei beni su Amazon.it in esenzione di iva ma per uso personale ai fini della mia attività e non per rivenderli. Devo fare tutto il giro di fatturazione o posso tralasciare? Si tratta di poche cose…. Rischio molto?

      Stefano Gardini17 Dicembre 2012 / Rispondi

      No se vengono acquistati come impresa la fatturazione per Reverse Charge deve essere fatta. Il rischio è l’evasione IVA.

    Mariangela17 Dicembre 2012 / Rispondi

    Grazie per la risposta, ma ho visto su internet che la dichiarazione d’intento si presenta in caso di esportazioni abituali e questo non è il nostro caso. Quindi, mi chiedevo, c’è un modulo particolare per il nostro caso? Poichè a quanto vedo su internet , mi parla solo di esportazioni abituali.
    Grazie

      Stefano Gardini18 Dicembre 2012 / Rispondi

      Scusami ma in mezzo a tutte le risposte ho confuso il tuo caso di iva a credito con un esportatore abituale mentre leggo ora che deriva da appalto. In questo caso hai l’opzione rimborso a fine anno, con alcuni paletti e difficoltà burocratiche, ma si può fare.

    valentina fiore17 Dicembre 2012 / Rispondi

    Buongiorno,

    chiedo gentilmente il suo parere in merito a un problema di errata applicazione del reverse charge.
    Ho ricevuto ad aprile una fattura art. 17 c. 2; avrei dovuto emettere autofattura ma ho erroneamente portato solo l’iva in detrazione senza assolvere quella a debito.
    Mi sono accorta dell’errore a novembre; ho emesso una nota di credito interna e registrato correttamente la fattura con l’applicazione del reverse charge. Ho provveduto poi a calcolare il ravvedimento e quindi a versare interessi e sanzioni sull’iva a debito che avrei dovuto rilevare ad aprile. Ritiene che il comportamento adottato sia corretto o avrei dovuto agire in altro modo?

    La ringrazio molto per la risposta che mi darà e per la sua disponibilità.

    Valentina

      Stefano Gardini18 Dicembre 2012 / Rispondi

      Direi che va bene, con il ravvedimento è stato assolto il corretto obbligo IVA. Poi in data posticipata (ma nello stesso anno fiscale) è stato compiuto l’atto documentale corretto.

    salvatore28 Dicembre 2012 / Rispondi

    salve, se acquisto da un fornitore in europa e questo mi emette fattura senza iva devo poi fare l’integrazione con autofattura, fin qui ci sono, essendo nei regimi dei minimi devo pagare il 21% non potendo scarcarla
    la mia domanda era questa, l’iva quando la pago ?
    quando rivendo il prodotto?
    grazie

      Stefano Gardini29 Dicembre 2012 / Rispondi

      No essendo in Regime dei Minimi l’IVA va versata il 16 del mese successivo alla fattura ricevuta con modello F24.

    Guido Tonello28 Dicembre 2012 / Rispondi

    Ciao Stefano. Innanzitutto complimenti vivissimi per le info veramente dettagliate e relative risposte dove ho trovato preziosi consigli per il mio regime fiscale, l’ex Regime dei Minimi.
    Avrei tre domande.
    1 Da qualche parte ho letto che esistono importi minimi in cui non si applica il reverse charge. Ad esempio ho comprato con partita iva un cavo hdmi su amazon.it e non mi è arrivata alcuna fattura. Al momento del pagamento l’importo era con iva allo 0%. Bisogna integrare l’iva per qualsiasi importo?
    2. Non sono iscritto al Vies e non ho idea di come fare l’Intrastat. Però mi pare capire che con società tipo amazon.it o dell.it non sia necessario in quanto hanno comunque una rappresentanza legale in Italia. Quindi in regime dei minimi non mi resta che versare l’iva con F24 entro il 16 del mese successivo. Mi confermi questa cosa? Anche perchè sulla documentazione relativa alla fatturazione di amazon richiedono solo un documento che attesti la validità della partita iva ma nessuna registrazione al VIES.
    3. Ho ordinato per errore un prodotto che non posso detrarre dall’account con p.iva di amazon. Dovrò comunque versare l’iva e poi, ovviamente, non mettere in detrazione la fattura. E’ lecito oppure avrei dovuto annullare l’ordine e farlo arrivare come utente finale senza partita iva?

    Grazie in anticipo!

      Stefano Gardini7 Gennaio 2013 / Rispondi

      1) Non mi risulta ci sia un minimo a cui applicare il Reverse Charge.
      Per quanto riguarda il resto la situazione è piuttosto complessa e non può essere oggetto di risposta in un post del blog. La invito a rivolgersi al suo commercialista/associazione per sbrogliare la situazione.

    Luca2 Gennaio 2013 / Rispondi

    Buonasera Dottore,
    sono un praticante commercialista che si sta cimentando per la prima volta con il metodo del Reverse Charge. Le faccio innanzitutto i miei complimenti sulla sua grande esperienza e le pongo questo quesito:
    Ho una fattura da un fornitore tedesco di 29,95€ , composta da un imponibile di 25,17 ed iva di 4,78 (19%). Tale ammontare è stato sicuramente scaturito dalla mancata iscrizione al Vies ed alla mancata comunicazione del mio cliente. Allora in questo caso:
    1)l’Iva la imputero’ a costo, giusto?
    2)Nella documentazione cartacea devo fare una fotocopia della fattura acquisti e porla nelle fatture emesse applicando il reverse charge?
    3)Ultima domanda, una volta effettuato il R.C., faro’ l’intrastat e terminero’ finalmente l’operazione?
    Grazie infinite!

      Stefano Gardini2 Gennaio 2013 / Rispondi

      Con Risoluzione 27 aprile 2012 n. 42, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito alcune questioni inerenti la qualificazione giuridica delle operazioni effettuate da un soggetto passivo stabilito in Italia non regolarmente iscritto al VIES. In particolare è stato affermato che, senza iscrizione al VIES, l’acquisto effettuato da una società italiana presso un’azienda con sede in un altro stato UE, non deve essere considerato una operazione intracomunitaria e pertanto l’IVA non è dovuta in Italia ma nel Paese del fornitore. Dal punto di vista procedurale, quindi, l’acquirente italiano non deve provvedere alla doppia annotazione della fattura nel registro delle fatture emesse e nel registro acquisti non essendo applicabile il meccanismo dell’inversione contabile e quindi non adempiere nemmeno a tutti gli adempimenti per le fatture INTRA.

    Alfonso Taglaialvore11 Gennaio 2013 / Rispondi

    Salve, complimenti per il forum, le sue risposte sono esaustive. Chi importa tablet con funzione di telefono, nel rivenderli a negozianti deve applicare il Reverse Charge ?
    Grazie in anticipo

      Stefano Gardini11 Gennaio 2013 / Rispondi

      No io direi che sui Tablet non si applica.

    Eleonora S17 Gennaio 2013 / Rispondi

    Buongiorno Dott.,
    sono una praticante commercialista.
    Nello studio presso il quale lavoro abbiamo il caso di un operatore professionale in oro abilitato dalla Banca d’Italia e quindi emette fattura con esenzione art 17 dpr 633/72.
    I suoi fornitori che sono per lo più oreficerie e comproro emettono fattura con iva o con Regime del Margine.
    L’iva a credito che matura nei confronti del cliente dello studio può essere utilizzato in compensazione oppure rappresenta un debito verso l’erario?
    Cordiali Saluti

      Stefano Gardini18 Gennaio 2013 / Rispondi

      Direi che è un credito verso l’erario per cui potrà essere usata in compensazione, non mi risulta ci siano diverse linee di indirizzo per questo tipo di attività.

        Eleonora S19 Gennaio 2013 / Rispondi

        Da quanto ho letto, invece, mi risulta che l’iva che viene a maturarsi in capo al nostro cliente non potendola fattura nel momento in cui egli emette fattura alle fonderie in quanto esente art. 17 diviene un costo che non può usare in compensazione.
        Attendo sue delucidazioni!
        Grazie Mille
        Cordialmente Eleonora

          Stefano Gardini23 Gennaio 2013 / Rispondi

          A me non risulta niente di particolare. Penso sia buona cosa, visto la particolarità del caso, chiedere una risposta in merito ad Agenzia Entrate. In passato per alcune situazioni l’ho fatto ottenendo risposte in tempi ragionevoli, circa 15 gg.

            Eleonora S24 Gennaio 2013 /

            ci avevamo pensato e penso che ci muoveremo in tal senso sperando di avere risposta in tempi celeri.
            Grazie

    Marcovallo17 Gennaio 2013 / Rispondi

    Buongiorno
    Sono titolare di una ditta individuale con partita IVA.
    Ho acquistato un cellulare da ditta italiana con sede in Italia e partita IVA Italiana. Il cellulare serve per l’attività (ambito pubblicitario) e non per essere rivenduto.
    Sulla fattura di acquisto non compare l’IVA ma solo la dicitura “Non sogg. art 17 c6 DPR 633/72”. Sul sito della ditta il prezzo pagato era indicato “IVA incl.”
    Secondo lei la fattura è corretta e quindi io dovrei applicare il Reverse-change?
    Grazie e complimenti!

      Stefano Gardini18 Gennaio 2013 / Rispondi

      Sì deve applicare il Reverse Charge. L’unica ‘furbata’ che trovo ma non ha valenza fiscale è che le doveva essere fatturato il prodotto al prezzo scorporato dell’IVA se era pubblicizzato IVA inclusa.

        Marcovallo18 Gennaio 2013 / Rispondi

        Ma non vale la regola per cui all’utilizzatore finale, anche se intestatario di partita Iva, va sempre fatta la fattura con Iva?
        Cito (Stefano Gardini on 18 marzo 2012 at 09:29):
        L’esenzione IVA non può essere applicata se il destinatario del bene è l’utilizzatore finale. Quindi anche il titolare di partita IVA se utilizzatore finale dovrà ricevere da te fattura normale con IVA. L’esenzione per Reverse Charge va applicata solo se la vendita è fatta ad altro rivenditore/distributore.
        Grazie

          Stefano Gardini19 Gennaio 2013 / Rispondi

          Chiedo scusa per la risposta non coerente dovuta ad un mio disguido, ho ‘mischiato’ due risposte che stavo dando contemporaneamente. Ho riverificato la sua domanda ed in effetti le confermo che poichè lei è utilizzatore finale niente Reverse Charge. Dovrà farsi fare fattura corretta dal rivenditore. Chiedo ancora scusa ma il tema è chiaro, sono io che ho confuso la sua domanda con un’altra.

    Enzo21 Gennaio 2013 / Rispondi

    Salve e complimenti per il blog e la chiarezza delle spiegazioni,avrei anche io una domanda da farle,sono un rivenditore di informatica e telefonia in regime dei minimi,se aqcusto un cellulare da un’altro rivenditore e questo me lo fattura con iva,quindi senza art. 17 successivamente posso rivendere il prodotto?

      Stefano Gardini23 Gennaio 2013 / Rispondi

      Certo che lo può rivendere, e in quesl caso applicherà la normale aliquota IVA, che una volta incassata sarà da versare all’Erario.

    gianni trovati24 Gennaio 2013 / Rispondi

    Buongiorno,
    ci siamo accorti solo oggi di non aver mai ricevuto una fattura da un fornitore rumeno per servizi prestati e fatturatu nel 2010. Oltre a inserire la fattura nel registro Intrastat al momento in cui effettuerò l’autofattura la parte di iva a debito sarà detraibile oppure repparesenterà un costo essendo trascorsi due anni dal momento dell’emissione della fattura?
    Inoltre ho un altro quesito se fatturo la vendita di un libro ad un privato all’interno della Cee, la fattura deve essere emessa con Iva? E nel caso quale sarebbe l’aliquota da applicare?
    La ringrazio dell’aiuto cordiali saluti
    gianni

      Stefano Gardini31 Gennaio 2013 / Rispondi

      Per il libro va fatturato senza iva. Per l’altra operazione purtroppo ha risvolti piuttosto complessi per cui, richiedendo una trattazione troppo lunga, la invito a chiedere ad un consulente fiscale (commercialista o associazione). La risposta sarebbe troppo articolata per questo spazio.

    francesco29 Gennaio 2013 / Rispondi

    Salve,vi scrivo per ricevere se possibile un po’ di chiarezza!!
    Sono in procinto di aprire un agenzia e-commerce dove vendo servizi,questa agenzia ONLINE ha sede in HK,dove la tassazione è al 16%.
    Vendendo principalmente in Italia questi servizi(per il momento) dovro’ applicare il Reverse Charge?
    come funziona?
    in Italia dovro’ versare qualcosa?
    vi ringrazio anticipatamente.

      Stefano Gardini29 Gennaio 2013 / Rispondi

      Per le vendite saranno senza IVA secondo la legislazione del paese in cui è locata la società che vende. Il Reverse Charge lo applicheranno i destinatari delle fatture. In Italia, se sei residente, dovrai pagare le tasse sui redditi personali derivanti da questa attività estera.

    Alfio Bonciani29 Gennaio 2013 / Rispondi

    Salve,
    ci occupiamo di allestimento negozi.
    problema con UK :
    Abbiamo ingaggiato un local contractor per fare i lavori che ci fatturerà e che noi poi fattureremo al cliente (società UK) senza VAT.
    Lui dice che deve fatturare con VAT perchè il lavoro è sul territorio UK anche se il committente (noi) è italiano.
    Domande :
    è corretto che lui ci fatturi con VAT ?
    se si, come è possibile recuperare l’importo VAT ?
    grazie !!

      Stefano Gardini31 Gennaio 2013 / Rispondi

      Non sono esperto della legislazione UK, ovviamente lui essendo in UK dovrà seguire la sua legislazione. Nel vostro caso potrete poi recuperare l’IVA (VAT) attraverso la richiesta di rimborso tra pauesi UE; si tratta di una procedura un po’ complessa e vale la pena solo se l’importo è abbastanza rilevante. Inoltre solitamente i tempi sono piuttosto lunghi (anni).

    Roberto30 Gennaio 2013 / Rispondi

    Salve,sono in procinto di operare attraverso l’apertura di una LTD con sede legale in Inghilterra,l’attivita’ si occupa principalmente di commercializzazzione all’ ingrosso di beni attraverso lavorazioni(Conti Lavoro) di materiali forniti dai miei clienti(principalmente societa’ Italiane) e messe in lavorazione presso miei fornitori(anch’esse societa’ Italiane),sono Italiano residente in Italia,al fine di una corretta, trasparente e non elusiva gestione dell’iva come dovro’ operare(fatture fornitori/fatture clienti)?
    Ringrazio anticipatamente.

      Stefano Gardini31 Gennaio 2013 / Rispondi

      La LTD è a tuti gli effetti un soggetto UE per cui l’operatività sarà tutta senza IVA, sia dai fornitori italiani che verso i clienti italiani.

    Andrea30 Gennaio 2013 / Rispondi

    Buongiorno, Vi scrivo nella speranza di riuscire meglio a comprendere.
    Siamo un’agenzia italiana,compriamo da fornitore italiano che ci fattura cellulari iva esente,a nostra volta questi cellulari vengono rifatturati alle società nostre clienti (sempre con sede in Italia)che andranno a regalarli all’interno di promozioni di incentivazione vendita. Mi domando come dovremmo andare a trattare l’iva? dobbiamo prenderci carico dell’iva tramite Reverse Charge o possiamo a nostra volta rifatturare iva esente e lasciare che sia il nostro cliente ad occuparsene?

      Stefano Gardini31 Gennaio 2013 / Rispondi

      No voi prendete in carico i cellulari ed applicate Reverse Charge; poi fatturate con IVA ai vostri clienti che in questo caso sono utilizzatori (anche se non direttamente, in ogni caso non sono rivenditori).

    elfa30 Gennaio 2013 / Rispondi

    Buonasera, vi scrivo per sapere se è possibile fare questo tipo di operazione e cioè : ho un agriturismo e un amico che abita in Germania mi manda clienti trattenendosi una somma pari alla caparra che gli versa il cliente al momento in cui prenota. Questo amico tedesco vuole emettermi fattura quietanzata con dicitura “reverse charge”. Ma è regolare che non sussista bonifico e che in pratica sia pagata dal soggetto che viene in vacanza? Se non è regolare come posso fare?
    Grazie mille.

      Stefano Gardini31 Gennaio 2013 / Rispondi

      Si può fare in due modi diversi:
      1) il tuo ‘agente’ tedesco fattura direttamente la prestazione al cliente, ricevendone il denaro. Tu fatturerai per il soggiorno solo la parte che incassi direttamente.
      2) Tu fatturi al tuo cliente la cifra intera del soggiorno compresa la pare di acconto trattenuta dall’agente’ tedesco e ricevi da lui fattura per la prestazione da lui effettuata già quietanziata.

    fulvio31 Gennaio 2013 / Rispondi

    Ciao! Volevo per cortesia una conferma, in quanto ho aperto partita iva per svolgere l’attività di traduttore di testi. Da quello che ho capito dal mio consulente ( e dal tuo blog ) considerando il fatto che lavorerò SOLO per ditte: 1) se fatturo a ditte italiane, applico normale Iva 21 % 2) se fatturo a ditte UE non applico iva ed indico come annotazione “non imponibile ex art. 7 ter DPR 633-72 e aggiungo indicazione “Reverse charge” 3) se fatturo a ditte extra UE scrivo sempre non imponibile ex art 7 ter DPR 633-72. Ho capito bene? Devo aggiungere altre annotazioni per le fatture extra UE? Grazie mille!

      Stefano Gardini31 Gennaio 2013 / Rispondi

      Confermo, va tutto bene.

    elfa1 Febbraio 2013 / Rispondi

    Grazie Stefano,
    se tengo conto della seconda opzione volevo chiedere: al momento che faccio la ricevuta per l’ intero importo al cliente, quando mi arriva la fattura quietanzata, io devo fare l’ autofattura aggiungendoci l’ IVA?, e questa Iva mi va a compensare l’ iva versata per l’ intero importo?
    Grazie spero di essere stata abbastanza chiara.

      Stefano Gardini3 Febbraio 2013 / Rispondi

      Sì sulla fattura del suo ‘agente’ tedesco deve applicare il Reverse Charge. Trova qui sul blog tutte le indicazioni necessarie.

    paola costa4 Febbraio 2013 / Rispondi

    Buongiorno,
    ho ricevuto una fattura dalla germania e nonostante sia intestata alla mia società mi hanno addebitato il 19% di IVA. E’ un acquisto su internet e la fattura mi è arrivata un mese e mezzo dopo e al mio commercialista ancora più tardi quindi non è possibile chiedere di rifarla. Ora devo fare una autofattura calcolando l’iva del 21% sull’importo pagato (che già contiente anche l’iva tedesca che considero persa) o solo sull’importo del bene?
    grazie

      Stefano Gardini7 Febbraio 2013 / Rispondi

      Può fare richiesta di rimborso IVA intracomunitaria attraverso procedura telematica Agenzia Entrate (il suo commercialista sa come fare). Applicherei il reverse charge sull’intero importo.

        Giovanni27 Giugno 2013 / Rispondi

        Buongiorno e complimenti per la chiarezza.
        Ho due questi da porle:
        1) un contribuente minimo ha ricevuto dalla Spagna una fattura datata aprile 2012 con IVA al 19%.
        Ora occorreva integrarla per la sola differenza (1%) e versare tale differenza, o andava integrata tutta al 20% sul totale fattura, versare tale IVA e chiedere poi il rimborso (intracee) per recuperare quella al 19% pagata al fornitore spagnolo?
        2) un contribuente minimo che acquista esclusivamente a San Marino deve integrare le fatture e versare l’IVA? Credo poi che in ogni caso non debba inviare il modello INTRA.
        La ringrazio fin d’ora

          Stefano Gardini3 Luglio 2013 / Rispondi

          La fattura dalla Spagna doveva essere senza IVA in Reverse Charge. Ora va trattata come puro costo e integrata poi con l’IVA intera (una rimessa pura).
          Sì all’integrazione dell’IVA e no alla comunicazione INTRA, tutto confermato.

    jennifer4 Febbraio 2013 / Rispondi

    Buondì e bellissimo questo forum!!! Sono nuova nel campo IVA e avrei bisogno di capire meglio i REVERSE CHARGE! La nostra ditta idraulica ha un subappalto con ditta edile e quest’ultima ha un subappalto con un’immobiliare! Devo emettere una fattura e a quanto ho potuto capire è in reverse charge! ma se io non metto l’IVA come fa a versarla la ditta? mi sfugge questa cosa! Ed ho un’altra domanda…. Noi possiamo acquistare il materiale idraulico ad un’aliquota iva inferiore? il materiale serve per gli impianti di una costruzione di una nuova palazzina!…. Faccio questa domanda perchè altrimenti io avrò un’enorme credito iva…. e come posso fare per recuperarlo in breve tempo? Spero di essermi spiegata! Saluti e mille grazie! jennifer

      Stefano Gardini7 Febbraio 2013 / Rispondi

      Se fa una fattura esente iva non la deve versare in quanto non la incassa dal cliente, quindi nessun problema, tutto regolare. Se acquista con IVA avrà un credito a fine anno in dichiarazione e potrà usare questo credito in compensazione per altre imposte e contributi (IRAP/IRES/INPS ecc…)

    fulvio5 Febbraio 2013 / Rispondi

    Ciao Stefano. Scusa ma volevo chiederti su una curiosità…..sto esplorando questo mondo strano del Reverse Charge: Ma quando si compila il modello Intra si inseriscono solo gli importi senza IVA o anche con l’iva? Scusa forse è una domanda stupida ma leggendo varie cose (a dire il vero mi hanno confuso un po’ la testa….) mi sono fatto questa domanda.
    Grazie mille!

      Stefano Gardini13 Febbraio 2013 / Rispondi

      Nel modello INTRA gli importi vanno inseriti senza IVA.

    oscar8 Febbraio 2013 / Rispondi

    Salve Stefano e complimenti davvero per l’impegno e il tempo che dedichi a questo forum.
    in una tua precedente risposta del 21 e 27 agosto(settore edile ,lavori in subappalto) non è molto chiaro se i materiali acquistati dai fornitori con l’aggiunta di IVA si possano fatturare all’appaltatore Iva compresa,parlavi di “peso”della fornitura e citavi il testo dell’articolo 17.
    Dunque il dubbio è:i servizi prestati comprendono anche la fornitura dei materiali?
    E se si tratta di una fornitura materiali consistente con IVA acquisto già versata?
    ringraziando in anticipo,saluto cordialmente

      Stefano Gardini13 Febbraio 2013 / Rispondi

      Per chiarire al meglio ogni dubbio ti lascio il link ad un documento emesso dall’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) che trovo molto completo e dettagliato.
      http://www.ancebrescia.it/articoli/3884.htm

    Giancarlo13 Febbraio 2013 / Rispondi

    Buongiorno,
    ho un attività di e-commerce in Regime dei Minimi, se acquisto cellulari da un Fornitore Francese per poi rivenderli sul mio sito come mi comporto con l’IVA, considerato che io acquisto il bene senza IVA per due ragioni, la prima è che si tratta di un Fornitore UE e la seconda è che si tratta di articoli in Reverse Charge ed io sono tenuto a fatturare senza IVA sempre. Spero di aver formulato correttamente il mio quesito

      Stefano Gardini13 Febbraio 2013 / Rispondi

      Tu acquisti i cellulari senza iva, poi applichi il Reverse Charge sulle fatture di acquisto… e fin qui nessun dubbio. Per la fatturazione attiva (le fatture che fai tu) devi invece regolarti a seconda dei casi: se il cliente è un utilizzatore finale (con o senza partita iva) devi fatturare con iva se invece rivendia soggetti con partita iva che a loro volta rivenderanno i cellulari devi fatturare in Reverse Charge.

    giuseppe13 Febbraio 2013 / Rispondi

    Buongiorno e davvero complimenti!!! e ciò che di meglio ho trovato sull’argomento.
    chiedo dei chiarimenti perché tra il leggere tutto non vorrei aver fatto confusione
    quindi provo a fare un esempio:

    acquisto in Spagna 10 mele
    – le pago 100 euro 10 e l’una con Reverse Charge e mi indicano iva 0%
    – mi auto fatturo 10 mele (100 e iva inclusa)
    poi
    – vendo 5 mele al prezzo di costo con iva (50 e iva inclusa)
    Quindi:
    1) verso, circa 10 e di iva che ho ricevuto
    2) detraggo dalla dichiarazione dei redditi 5 mele non vendute ma acquistate.

    ho fatto confusione ho o capito bene il processo? (ovviamente se rincaro le mele del 10% il mio guadagno sarà il 10% – iva)

    grazie

      Stefano Gardini22 Febbraio 2013 / Rispondi

      Direi che hai fatto un po’ di confusione. Prova a riepilogare prendendo il tuo esempio:
      1) Acquisti le mele
      2) integri l’iva sulla fattura di acquisto e la registri con iva
      3) fai autofattura per ‘neutralizzare’ gli effetti dell’iva
      4) vendi le mele con iva a 50 euro + iva (sono mele quindi direi 4%) e versi la quota iva
      5) le mele che rimani fanno rimanenze quindi non le detrai dall’utile ma le aggiungi all’utile.

      Spero di averi chiarito tutto.

    Angela13 Febbraio 2013 / Rispondi

    Buonasera, vorrei sapere se gli acquisti di servizi da paesi extracee devo integrarli con l’Iva con questo sistema del Reverse-Charge. Noi lo stiamo facendo però l’autofattura non la facciamo a noi stessi ma registriamo una “vendita” allo stesso fornitore per annullare l’Iva inserita in fattura.
    E’ sbagliato?
    Grazie

      Stefano Gardini15 Febbraio 2013 / Rispondi

      Non mi risulta si possa fare, dovete fare autofattura come previsto dalla normativa. Non ho mai sentito nessuno che faceva fattura al fornitore. Anche se da un punto di vista sostanziale tutto torna, dal punto di vista formale certo no. Ad esempio, la fattura che fate al fornitore gliela mandate? Questo ad esempio è un problema,potrebbe essere considerata una fatturazione ‘fittizia’ in quanto la controparte non viene messa al corrente che si è emessa una fattura nei loro confronti.

    elfa17 Febbraio 2013 / Rispondi

    Buongiorno, stiamo vendendo un ramo d’ azienda ad una persona che lo acquista come BENE PERSONALE, è vero che l’ acquirente può versare l’ imposta di registro al 10 o 12% e noi venditori non restituiamo l’ IVA sul bene strumentale cioè sull’ immobile? Mi dicono che è una legge nuova. Grazie tante.

      Stefano Gardini22 Febbraio 2013 / Rispondi

      Purtroppo su questo tema che travalica la pura fiscalità di impresa non ho sufficiente preparazione per una risposta ‘seria’ in quanto esula dall’ambito di impresa del quale mi occupo in questo blog.

    cecilia22 Febbraio 2013 / Rispondi

    Buongiorno,
    complimenti per le risposte sempre chiare e complete.
    Avrei bisogno di un chiarimento, il mio compagno ha un negozio di cellulari, acquista i cellulari con fattura senza IVA per effetto dele Reverse, quando rivende a clienti con partita IVA emette fattura con IVA al 21%, il dubbio mi è sorto ora che si trova a rivendere i cellulari ad altri negozi di cellulari, come dobbiamo comportarci? fatturare con IVA o applicare il reverse? il consulente suggerisce di fatturare con IVA ma non sono molto convinta. Grazie

      Stefano Gardini22 Febbraio 2013 / Rispondi

      No assolutamente. Se vengono venduti a fine di rivendita (a negozi che li rivenderanno) va applicato il Reverse Charge. Diversamente il motivo per cui è stato imposto l’obbligo decade (che è evitare le frodi IVA).

    elfa22 Febbraio 2013 / Rispondi

    Grazie ugualmente, capisco bene, complimenti per il blog, è utilissimo.

    Alessandro27 Febbraio 2013 / Rispondi

    buongiorno, con il 1 gennaio 2013 un’azienda Francese da cui acquistavamo climatizzatori, non ha più la rappresentanza in Italia. La mia domanda è la seguente, oltre all’ auto fatturazione (reverse charge) dobbiamo attivare lINTRASTAT? per poter continuare ad acquistare i loro prodotti? ed è vero che saremmo più controllati dall’agenzia delle entrate rispetto a prima?

      Stefano Gardini1 Marzo 2013 / Rispondi

      Sì va compilato il modello Intrastat. Sui controlli credo davvero non ci sia correlazione. Si tratta pur sempre di operazioni intracomunitarie e quindi non soggette a particolari attenzioni. Diverso sarebbero operazioni corpose con paesi black list.

    Marco28 Febbraio 2013 / Rispondi

    Se uno è in regime dei minimi (fatturazione senza iva), come può autofatturare l’iva per il reverse charge?

      Stefano Gardini1 Marzo 2013 / Rispondi

      Si autofattura con IVA (per auotofattura è concesso) e poichè l’IVA in acquisto integrata non si detrae ecco che ne consegue l’obbligo di versamento.

        Marco1 Marzo 2013 / Rispondi

        Grazie mille!

    simona1 Marzo 2013 / Rispondi

    il traffico telefonico UE fatturato da Azienda italiana è soggetto al meccanismo di inversione contabile dal 2013?

      Stefano Gardini4 Marzo 2013 / Rispondi

      No, non mi risulta nulla che lo preveda.

    Giuse5 Marzo 2013 / Rispondi

    Buongiorno, ho un problema relativo al 2012 di cui mi sono accorta solo oggi. Un fornitore mi ha fatto una fattura di vendita rottami che io ho registrato applicando il reverse charge, come faccio sempre. Il fornitore ha poi emesse nota di credito a totale storno della fattura, perché errata, riemettendone un’altra. Mi sono accorta che fattura e relativa nota di credito compaiono nel registro degli acquisti e nel partitario cliente ma la nota di credito non compare nel registro delle autofatture. Come posso rimediare?
    Grazie per l’aiuto

      Stefano Gardini12 Marzo 2013 / Rispondi

      Se ho capito bene la situazione non è stata emessa autofattura negativa per la nota credito del Fornitore. Purtroppo si tratta di un errore di sostanza a cui non è facile rimediare. Va fatta subito e poi conteggiate eventuali differenze iva e fatti i debiti ravvedimenti.

    alberto cirea18 Marzo 2013 / Rispondi

    Buongiorno, sto effettuando del lavoro di disposizione e trasporto persone come ncc per conto di un mediatore olandese che attraverso una app mette in contatto clienti con ncc e incassa una provvigione.Ora dato che il servizio è nuovo nella mail iniziale di agreement mi riconoscono €25+iva all’ora per mettere a disposizione una vettura.Qualche giorno fa dopo solleciti per poter fatturare il mese di febbraio io e gli altri partner ci troviamo la sorpresa e cioè:i servizi di trasporto realmente effettuati vengono tariffati con iva 10% detratta la loro commissione però trattandosi di percorsi sotto i 50km potrebbero essere esenti iva art 10 dpr 633/72 mentre la rimanenza della cifra che ci hanno pagato la fanno passare come support fee esente iva con reverse charge art 17 dpr 633/72.Domanda come autonoleggio posso fatturare una support fee?e perchè con art 17 quando l’agreement era +iva?e perchè pagare l’iva in Olanda che è il 21% piuttosto che il10%?In piu’ ci hanno fatturato loro con art 21 dpr 633/72 senza neanche chiedere consenso.L’azienda madre è in Olanda ma il personale con il quale abbiamo trattato e fatto l’agreement è italiano ed esiste una sede stabile in Italia non dovrebbe quindi essere versata nel nostro paese l’iva?Se non accetto la loro fattura ed emetto nota credito sulla stessa e riemetto mia fattura di €25+iva oraria e loro me la contestano rifiutandosi di pagare l’iva, la cifra è già stata bonificata cosa succede?grazie per la pazienza nel volermi rispondere perchè il mo commercialista mi dic eche puzza di evasione, quello di un altro collega che è tutto regolare e la kpmg che ha effettuatao lo studio di fattibilità dice che è tutto regolare.

      Stefano Gardini21 Marzo 2013 / Rispondi

      Il tutto mi risulta ‘nebuloso’ e andrebbe approfondito. Ad esempio non capisco varie cose e per poter dare una risposta ‘seria’ dovrei vedere il contratto e valutare in modo approfondito le modalità di svolgimento del servizio per capire in quale tipologia esatta si inquadrano. Ti consiglio di rivolgerti ad un buon consulente che potrà dipanare la matassa.

    Carlo21 Marzo 2013 / Rispondi

    salve, e complimenti per la sua preparazione e disponibilita’.

    Le chiedo:
    sono un privato ed una azineda mi ha venduto 6 telefoni per uso personale applicando il meccanismo reverse charge.
    chi paga l’iva?
    rischio qualche sanzione?
    graize in anticipo per la risposta

      Stefano Gardini21 Marzo 2013 / Rispondi

      Se sono per uso personale niente Reverse Charge. L’IVA la doveva incassare e pagare il venditore. Direi che il rischio è tutto del venditore.

    silvia26 Marzo 2013 / Rispondi

    Salve! Complimenti per le accurate informazioni e la continua assistenza!
    Volevo avere un chiarimento: l’azienda per cui lavoro ha ricevuto fattura dalla Francia da un fornitore di PC di € 499,00 senza IVA perché reverse charge. Io quando registro la ft negli acquisti la devo integrare dell’iva al 21% e poi fare anche autofattura + registrazione contabile?

      Stefano Gardini27 Marzo 2013 / Rispondi

      Esatto, un caso ‘calssico’ di applicazione del Reverse Charge.

    alessandra27 Marzo 2013 / Rispondi

    buon giorno, sono una commercialista mi è sorto un grosso dubbio registrando le fatture H3G di un mio cliente che riceve regolare fattura con reverse charge e contemporaneamente una nota di credito sempre con reverse charge per lo storno del telefonino in quanto lo stesso viene venduto con la promozione “pagamento rateale”. il mio cliente deve fare lo scontrino per far valere la garanzia nonostante non ci sia l’incasso dello stesso.
    Quindi si va a caricare un reddito e dell’iva che effettivamente non incassa.

      Stefano Gardini2 Aprile 2013 / Rispondi

      Se ho capito bene il tuo cliente è un Rivenditore di telefonia che riceve merce con fattura poi subito stornata da NC, il tutto in Revrese Charge, quindi lato costi operazione neutra, valore 0. A questo punto lui emetterebbe uno scontrino dell’importo complessivo per poi incassare il corrispettivo rateizzato. Se la situazione è questa forse vale la pena fare un documento di garanzia ed emettere la certificazione del corrispettivo solo all’incasso effettivo.

    Gianluca17 Aprile 2013 / Rispondi

    Gent.mo Stefano,
    mi unisco ai complimenti degli altri utenti per la tua preparazione in un campo veramente complesso come quello del reverse charge.
    Ti pongo alcuni quesiti in relazione ad un cliente che per parecchi anni ha fatto commercio all’ingrosso di apparecchi e materiali telefonici.
    Ora che è in pensione ha chiuso la vecchia partita iva ed ha riaperto una nuova partita iva per continuare questa attività.
    Acquista tutta la merce (cellulari e cordless) da una società di San Marino che gli fattura in esenzione Iva.
    Lui poi rivende a sua volta la merce in regime di reverse charge a negozianti italiani che venderanno poi ai clienti finali.
    1) Sugli acquisti che effettua da San Marino deve utilizzare il metodo del reverse charge registrando la fattura sanmarinese (aggiungendo l’iva al 21%) sia sul registro degli acquisti che in quello delle vendite oppure, come lui asserisce, deve solo registrare la fattura di acquisto senza iva?
    2) Naturalmente dovrà effettuare la comunicazione black list, mentre il modello Intrastat non dovrebbe essere necessario visto che, a parte acquistare da San Marino, non effettua importazioni da paesi Cee. Giusto?
    3) Sulle merci che rivende è pacifico che per i cellulari dovrà applicare il reverse charge, mentre i cordless dovrà fatturarli al 21% od anche per essi potrà applicare il reverse carge?
    Mille grazie

      Stefano Gardini17 Aprile 2013 / Rispondi

      1) Per San Marino è prevista l’applicazione del Reverse Charge. Non essendo intraeuropeo non si dovrebbe applicare e trattare come stato esterno alla UE, ma ci sono norme specifiche per San Marino che impongono il Reverse Charge.
      2) Giusto
      3) Sui cordless, se non mi è sfuggito qualcosa, non si applica Reverse Charge.

    Minimi27 Aprile 2013 / Rispondi

    Come funziona invece con il regime dei nuovi minimi?

      Stefano Gardini29 Aprile 2013 / Rispondi

      Bisogna sempre applicare il Reverse Charge e versare l’IVA integrata.

    francesco pardeo10 Maggio 2013 / Rispondi

    Buonasera, vi faccio i miei complimenti per la competenza dimostrata nell’articolo. Vi vorrei porre un quesito: sono un rivenditore di telefonia cellulare,
    ho comprato 10 telefoni con reverse charge, devo fare per tutti e 10 l’autofattura? o solo per quelli che non venderò e mi resteranno in carico? se voglio non rivendere un solo pezzo per utilizzarlo per il mio negozio come mi devo comportare? grazie!

      Stefano Gardini13 Maggio 2013 / Rispondi

      Autofattura per tutti.

    Squinsis15 Maggio 2013 / Rispondi

    Ancora complimenti….ora esposngo anche il mio problema…..
    ho un azienda che presta vari servizi, acquistati in italia (quindi pago l’iva e poi la scarico) e rivendo in servizi maggiorati , a clienti/aziende UE quindi in esenzione iva art.07ter-reverse charge, (quindi non incasso l’iva e non la verso)…ne consegue che ho sepre un grosso credito ivo….è corretto???

      Stefano Gardini16 Maggio 2013 / Rispondi

      Sì è corretto, situazione tipica.

    Enzo17 Maggio 2013 / Rispondi

    Buongiorno e ancora complimenti ,ho una societa’ in Cina di import & export , da poco alcuni rivenditori italiani mi hanno ordinato telefoni cellulari ,cosa devo scrivere sulla fattura per non far pagare l’iva in dogana in Italia

      Stefano Gardini22 Maggio 2013 / Rispondi

      Direi che basta ‘Operazione soggetta ad inversione contabile’. In ogni caso una verifica con l’ufficio doganale della tua zona sarebbe utile. magari vogliono qualche riferimento particolare che ti evita pi intoppi ‘burocratici’.

    rita22 Maggio 2013 / Rispondi

    complimenti!
    posso approfittare per chiarirmi alcuni punti?
    Reverse Charge per fornitore cee: integrazione del documento del fornitore estero – “deve essere registrato il fornitore estero nel reg. iva acquisti?”
    “nel registro iva vendite per l’autofattura posso utilizzare una copia della fattura integrata o devo fare proprio un’autofattura ed in questo ultimo caso come la registro con il mio nome e nome del fornitore/cliente estero”
    Reverse charge per fornitore extracee: so che non devo integrare il documento ma allegarlo all’autofattura fatta da me con anche gli estremi del fornitore estero. Visto che sia il cliente che fornitore sono me stessa la registrazione come viene fatta con il mio nominativo sia nel registro vendite che acquisti o del fornitore estero? – Per quanto rigrarda il comma dell’art. 17 è 2 o 6. Grazie infinite

      Stefano Gardini3 Giugno 2013 / Rispondi

      Il Fornitore va registrato nel registro iva acquisti. Non serve fare ‘fisicamente’ il documento di autofattura, bastano le registrazioni.La fattura del fornitore extraCEE va registrata normalmente, poi se si tratta di servizi va fatta autofattura (che come tale prevede stesso fornitore e cliente). Il comma 2 per il Reverse Charge ‘standard’, comma 6 per subappalto in edilizia.

    Mara22 Maggio 2013 / Rispondi

    Buona sera, complimenti per l’atricolo molto chiaro.
    Io volevo chiedere un’informazione: ho ricevuto una fattura da un fornitore svizzero per l’acquisto di un bene; questo fornitore ha un rappresentate fiscale italiano ma la fattura che mi è pervenuta è svizzera. Per questo tipo di operazione come devo comportarmi? anche in questo caso devo emettere autofattura?
    Grazie

      Stefano Gardini23 Maggio 2013 / Rispondi

      Sì se si tratta di servizi, no se si tratta di merce, ci dovrebbe essere bolletta doganale.

        Mara23 Maggio 2013 / Rispondi

        Grazie per la risposta!avrei anche un altro quesito:
        è giusto registrare un fornitore extrace generando autofattura con queste scritture?
        DARE: forn. per totale ft. + iva
        AVERE: transito iva per autofattura
        AVERE: forn. per totale ft. + iva

          Stefano Gardini29 Maggio 2013 / Rispondi

          No perchè la registrazione è evidentemente scompensata, manca qualcosa. Te lo lascio come esercizio…

    Luca27 Maggio 2013 / Rispondi

    Ciao Stefano,
    prima di tutto volevo complimentarmi con te .
    Volevo chiederti , ho ricevuto una fattura della Romania per spese mediche fatte da nostro personale in romania per lavori in loco.
    La fattura è senza iva e nel corpo della fattura non trovo scritto nulla su eventuali esclusioni iva tipo esc. art.15 etc.
    Quindi ho registrato come fattura intra con reverse charge.
    Non sono pero’ sicuro visto che si tratta di spese mediche.
    se non è corretto come devo fare per registrare e per rettificare il mio errore di registrazione?
    saluti
    Luca

      Stefano Gardini27 Maggio 2013 / Rispondi

      Non mi risulta vadano trattate diversamente da altri ‘servizi’ per cui giusto Reverse Charge secondo me.

    Alberto4 Giugno 2013 / Rispondi

    Buongiorno, innanzitutto faccio i complimenti per la chiarezza e per la disponibilità offerta.
    Vorrei sottoporre due quesiti in merito alla prestazione di servizio di trasporto merci per sapere se la regola generale del reverse charge si applica anche nel trasporto.

    1. La società di trasporti italiana Alfa riceve incarico dalla società Beta con sede in U.S.A. di effettuare dei trasporti di merce con partenza da magazzini in Italia di imprese terze e con destinazione presso altre imprese in Italia o in altri paesi della U.E. Come deve fatturare la società Alfa alla società Beta? Correggetemi se sbaglio, credo come «operazione esclusa dal campo IVA ex art 7 ter DPR 633/72». Poi, essendo il committente soggetto extra UE senza alcuna sede/rappresentanza fiscale in Italia, non si deve compilare alcun modello INTRA, quindi con l’emissione e registrazione della fattura Alfa ha adempiuto tutti i suoi obblighi di natura contabile?

    2. La società americana Beta riceve incarico dalla società italiana Gamma di effettuare dei trasporti di merce con partenza da magazzini in Italia di imprese terze e con destinazione presso altre imprese in Italia o in altri paesi della U.E. L’italiana Gamma riceverà una fattura dall’americana Beta senza applicazione di IVA, emetterà autofattura con doppia registrazione e conseguente «neutralizzazione» dell’IVA. Essendo Beta fornitore extra U.E. non c’è nessun INTRA da compilare? Se e quando l’italiana Gamma riaddebitasse a suoi clienti italiani (utilizzatori finali) le spese di trasporto, lo farà calcolando ed addebitando in fattura anche l’IVA, che poi dovrà versare all’erario. Gamma deve richiedere a Beta l’inserimento in fattura di particolari diciture?

    Grazie e cordiali saluti

      Stefano Gardini4 Giugno 2013 / Rispondi

      Tutto perfetto direi. Non servono diciture particolari. Complimenti per la chiarezza espositiva.

        Alberto5 Giugno 2013 / Rispondi

        Grazie per la rapidissima conferma.
        Cordiali saluti

    Antonio6 Giugno 2013 / Rispondi

    Salve, è veramente un obbligo, prima di sottoporvi un quesito, rivolgevi i complimenti per la chiarezza con cui trattate l’argomento, il più chiaro del web. Detto questo vorrei porre un quesito/sfumatura su quanto già trattato.
    Ho una azienda X che vende un prodotto in abbonamento annuo a commercianti (soggetti IVA). A corredo del mio prodotto acquisto da un mio forntiore Z es. un notebook/tablet/smatphone (chiamiamolo “dispositivo”) (ovviamente con la pratica del reverse charge) e lo rigiro in comodato d’uso gratuito, (per cui resto sempre io il proprietario del dispositivo) al mio cliente Y che ha acquistato il mio prodotto in abbonamento, per tutta la durata dell’abbonamento es. 2 – 3 anni.
    Alla scadenza dell’abbonamento, quindi dopo i 2 o 3 anni (dipende dalla durata dell’abbonamento), ritiro il mio prodotto e il relativo dispositivo. ora, per ovvie ragioni, il valore commerciale del dispositivo (notebook,tablet o smatphone) è ridotto al minimo (sempre se ancora del tutto o in parte funzionante). Se regalo a fine abbonamento il dispositivo ormai obsoleto e svalutato devo versare l’IVA del valore iniziale? non devo versarla? come ci si comporta in questo caso considerando che non ricavo un guadagno dal dispositivo? Se rimarrà a me perchè troppo rovinato o superato e nessuno lo vuole quale sarà il destino dell’IVA del dispositivo?
    Spero d’esser stato chiaro nell’esposizione.
    cordiali saluti
    Antonio

      Stefano Gardini7 Giugno 2013 / Rispondi

      L’IVA da versare sarà solo quella del realizzo a fine ‘lavoro’ del dispositivo. Se viene venduto, anche a importo minimo, si versa l’iva del corrispettivo, se viene regalato, si seguono le regole iva del regalo, se si rottama niente iva. In pratica il fatto che sia stato comprato in Reverse Charge non ha influenza sulla vita fiscale successiva del prodotto.

    nicola20 Giugno 2013 / Rispondi

    Forse, dopo tanto googlare ho trovato qualcuno che può rispondermi! La mia azienda acquista dei beni con l’iva esposta al 21% e nella quasi totalità dei casi li rivende con la stessa aliquota. Mi è capitata una richiesta di fatturazione con aliquota agevolata al 10% per ristrutturazione edilizia. E’ corretto il mio pensiero che così facendo “perdo” una parte di iva che ho già versato e che non riesco a recuperare dato che l’aliquota della mia fattura è più bassa? Se avessi avuto dal mio fornitore una fattura in regime di reverse charge non avrei avuto nessuna obbiezione a fatturare al 10%. In questo caso potrei acquistare lo stesso bene e richiedere una fattura R.C. e poi fatturare al 10%?

      Stefano Gardini23 Giugno 2013 / Rispondi

      In realtà non perde nulla. L’iva di differenza resterà a suo credito e si eliderà con le successive vendite, che immagino lei farà a prezzi più alti rispetto a quelli di acquisto. Tanto per fare un esempio supponiamo che il bene che rivende con iva al 10% le lo abbia pagato 1000 euro e lo rivenda a 1200 (valori imponibili). In questo caso le avrà pagato IVA per 210 euro e ne incassa per 120 euro, quindi per i momento è ‘sotto’ di 90 euro. Supponiamo ora che faccia una vendita per un totale di 2500 euro avendo pagato il bene 2000 euro (sempre imponibili). Lei avrà quindi pagato 420 euro di iva e ne incasserà 525 euro. Ecco che già ha ‘recuperato’ la differenza perchè dovrà versare solo 15 euro di iva a debito anzichè 105 euro che deriverebbero dall’operazione. Spero di essere stato chiaro.

    Dino3 Luglio 2013 / Rispondi

    Salve, complimenti per la chiarezza delle info ma vorrei esporre il mio quesito. Dunque, se acquistassi un cell come rivenditore, quindi in reverse charge ad esempio ad euro 220 (iva escl.) e lo rivendo a privato ad euro 250 (iva incl.) sbaglierei in qualcosa?Risulterebbe di aver guadagnato 30€ di utile è corretto? Cioè 250-220€;su questi 30€ dovrei pagare l’iva o sbaglio?
    Un’altra domanda; come faccio a sapere in anticipo su ogni vendita (anche non cellulari, quindi prodotti acquistati in italia già ivati) l’iva che devo versare senza dover prima portare tutte le fatture al commercialista?In modo da non sbagliare…
    Grazie mille

      Stefano Gardini4 Luglio 2013 / Rispondi

      I tuoi conti non sono corretti. Se vendi il cellulare a 250 euro iva compresa devi versare l’iva la 21% per questa vendita e cioè 43,39 euro, con una rimessa di 13,39 euro. Per guadagnare 30 euro dovrai vendere il cellulare a 250 + IVA 21% quindi a 302,5 euro.

    William4 Luglio 2013 / Rispondi

    Salve ho una domanda da farvi . Sono un privato e vorrei importare dall Africa dei rottami di rame . Visto che nn so nulla di fatture IVA ecc , il venditore mi farà la fattura , logicamente per la dogana ecc , vorrei sapere se la merce una volta arrivata in Italia devo pagare l IVA ?
    So che questo tipo di materiale nn e soggetta a IVA .
    Se mi aiutate mi fate un grosso piacere . Mi parlavano di auto fattura ma se io sono un privato come faccio!

      Stefano Gardini4 Luglio 2013 / Rispondi

      Come privato niente autofattura. Niente IVA perchè i rottami ne sono esentati. Il grosso dubbio riguarda le importazioni da privato: se sono continue e importanti ingenereranno presto (i rottami sono abbastanza controllati) dei dubbi e dei controlli. Valuta attentamente ciò che farai: se lo vuoi fare regolarmente dovrai per forza attivare una Partita Iva.

    GARY FAIRBANKS28 Luglio 2013 / Rispondi

    Vorrei sapere se è possibie usare reverse charge con una società extra ue che vende ai privati. Vogliamo evitare i costi eccessive per un rappresentante fiscale. E’ probabile che un associazione di privati si ne occuperà di alcuni altre aspetti per noi. Essendo tutti nostri clienti finali membri di tale associazione- può l’associazione effettuare un unico reverse charge mensile per tutti i suoi membri (fatturati da noi). O in alternativo possiamo nominare l’associazione come rappresentante fiscale che verserà IVA per noi anzichè una commercialista?

      Stefano Gardini4 Settembre 2013 / Rispondi

      Se la società vende a privati niente reverse charge in nessun caso. Venderete senza iva e verrà applicata in dogana italiana: è una importazione.

        Gary Fairbanks4 Settembre 2013 / Rispondi

        In realtà non c’è importazione perchè il prodotto è già in Italia. La società estera ha contratti in mano per la commercializzazione e vendita. Anchè aggevolazione per spedizioni. Naturalmente ha costi di sostenere quando vende in Italia perchè c’è l’applicazione di IVA. (senza esportazione) e ha un rappresentante fiscale. Sarebbe negli interesse dei clienti finali (che attualmetne fanno parte di un grosso gruppo d’acquisto informale) avere un rappresentanza o intermediaro in Italia. Abbiamo pensato che forse c’è un altro modo di effettuare la fatturazione. In modo che tagliamo i costi del rep fiscale per aiutare a sostenere l’associazione che poi ci facilità nel sbrigare alcune opere noiose piccoli in loco. Ovvio che un gruppo o associazione può comprare dalla società estera per rivendere ma la società non vuole perdere la sua figura o ruole d’importanza. Poi c’è un altro fattore. I clienti della società interessano alcuni prodotti (da importare) della quale la società non vuole occuparsi in Italia. Accontentarle con una collaborazione- attraverso un’associazione (passando i nominativi) sarebbe un gesto di relazione pubblica. Anche se in tale caso non sarebbero clienti diretti della società – rimangono strettamente vicini. Non conosciamo le regole in Italia. A pare costo- preferiamo una collaborazione utile piuttosto che un rap vat che versa L’iva e basta.

          Stefano Gardini5 Settembre 2013 / Rispondi

          La situazione che mi propone è abbastanza complessa e va studiata adeguatamente; esula dagli obiettivi di questo blog, le consiglio di consultarsi con un professionista che potrà aiutarla consigliandola al meglio.

    ANGELO PARENTI-Teleconsult S.r.l30 Luglio 2013 / Rispondi

    Egregio Dott,la Ns Società e specializzata nella realizzazione e ristrutturazione di Stazioni Radiofoniche e televisive.La Ns attività si svolge al 90% in safrica ed in particolare nella Repubblica Democratica del Congo ed in Cameroon.Per tutti gli interventi di genio Civile utilizziamo Societa’ Locali che Ci emettono fattura senza applicare IVA (Paesi Extracomunitari.)
    Tutte le loro fatture come la rifatturazione di queste prestazioni ai Committenti Congolesi o Cameroonese sono da Noi fatte in esenzione IVA art.7.
    Abbiamo nel Tempo subito una Verifica Generale della Gurdia di finanza nel 2005 ed una mirata dell’Agenzia delle entrate relativamente all’anno 2008
    senza alcun rilievo.
    Un team che sta verificando il 2010,sempre dell’Agenzia delle Entrate sta sollevando problemi sostenendo che dovremmo applicare IL REVERSE CHARGE a queste fatture.Sono molto confuso e non vedo come potrei fare trattandosi di operazioni extracomunitarie.
    Gradirei un Vs Parere.
    Saluti
    Angelo Parenti

      Stefano Gardini4 Settembre 2013 / Rispondi

      La materia è ovviamente complessa e richiederebbe un approfondimento specifico. Come linea generale potrebbero avere ragione (ma solo dal punto di vista documentale, nella sostanza non c’è evasione di iva) se, come mi par di capire, le fatture ricevute sono relative a prestazioni di servizi.

        Gianni5 Settembre 2013 / Rispondi

        Salve, il reverse charge sui cellulari e cpu va applicato solo quando io rivenditore acquisto da un distributore/ grossista o va applicato anche acquistando da un commerciante di cellulari al dettaglio?
        In base alle norme vigenti un rivenditore come me puo acquistare i cellulari da un altro rivenditore (non grossista) pagando l’IVA in anticipo quindi senza reverse charge? MI RIFERISCO AI CELLULARI NON PER USO PERSONALE MA DA RIVENDERE AL CLIENTE PRIVATO.
        La ringrazio anticipatamente
        Cordiali saluti

          Stefano Gardini6 Settembre 2013 / Rispondi

          Le fatturazioni di cellulari (e/o cpu) quando non sono fatturate ad utente finale vanno SEMPRE in Reverse Charge. Quindi anche nel suo caso indifferentemente da chi acquista.

    SERGIO8 Agosto 2013 / Rispondi

    Salve, complimenti per la competenza e per la sua disponibilità alla condivisione della conoscenza, avrei un quesito sugli aquisti extra ue di beni e servizi da parte di una società italiana;
    nel caso di acquisto di beni la società italiana paga l’iva sull’acquisto al momento dello sdoganamento o della consegna al corriere, nel caso invece di acquisto di servizi in pratica non paga iva, o più precisamente la verserà solo in una eventuale futura fattura di vendita; è corretto? Se così fosse, una azienda artigiana che compra spazi pubblicitari su internet da una impresa italiana paga l’iva immediatamente, mentre se compra spazi pubblicitari da una impresa extra-ue “paga” l’iva solo quando emette una fattura di vendita (nel caso prodotti in ferro battuto) che in piccola parte possiamo considerare comprensiva del costo sostenuto per la pubblicità, ma in tal modo mi pare evidente come l’acquisto di servizi all’estero risulti più conveniente rispetto all’acquisto in ue/italia… E’ errato il mio ragionamento o è la normativa ad essere miope?
    La ringrazio per la eventuale risposta, buona serata

      Stefano Gardini6 Settembre 2013 / Rispondi

      Beh non è proprio così perchè se è vero che l’iva viene pagata al saldo della fattura è anche vero che viene immediatamente detratta dal debito iva delle vendite dello stesso mese,per cui l’anticipo di denaro per iva e di breve periodo, anzi di brevissimo, nella peggiore delle ipotesi di 45 giorni.

    sara23 Agosto 2013 / Rispondi

    Buongiorno, il quesito è questo. In caso di acquisto con iva parzialmente indetraibile. come ci si comporta per la parte reverse charge? sarà indetraibile anche l’iva sulla parte vendite?
    Grazie mille

      Stefano Gardini6 Settembre 2013 / Rispondi

      No l’iva sulla parte vendita sarà ordinaria e quindi andrà poi versata.

    marco12 Settembre 2013 / Rispondi

    I complimenti non bastano mai ho letto ogni sua singola risposta alle domande poste, devo dire che ho ben chiara adesso grazie a lei la situazione, ma, non capisco dove vi sia l’inghippo in ciò che accade in italia, le espongo il mio problema, sono un rivenditore di cellulari, allora mi registro come rivenditore al primo e-commerce che mi applica un listino scontato del 2% rispetto a quello esposto al dettaglio ma fatturando l’importo scontato non iva inclusa ma in reverse charge, quindi esempio pratico al dettaglio 500 euro iva inclusa, al rivenditore 490 in reverse charge e noto che questo mio problema lo hanno riscontrato altri utenti di questo blog, allora penso che il fornitore faccia il furbo, cambio fornitore stessa identica cosa, fino a quando arrivo al terzo fornitore azienda presente sul mercato da oltre 5 anni con fatturati molto elevati e negozio fisico, che mi applica la stessa situazione allora chiedendo spiegazioni, mi risponde l’importo fatturato in reverse charge capisco le sue perplessità alla poca differenza dal listino al dettaglio ma l’iva non và applicata si informi meglio. Adesso su tutto quello che ho letto fino ad oggi sul reverse charge non ci ho capito una mazza o stanno sbagliando loro? ma parliamo di centinaia di aziende che lavorano così vendendo a poco più del prezzo applicato dal reverse charge, evasione fiscale?? aziende con fatturati enormi da tanti anni presenti sul mercato?? mi illumini la prego

      Stefano Gardini12 Settembre 2013 / Rispondi

      Quello che facciano contabilmente non lo so,per certo so che ci sono molte aziende che vendono anche a privati senza iva e questo è vietato, evasione pura: non si può fare. La legge in merito è chiarissima. Se il prezzo al pubblico è 500 euro (che deve includere iva 21%) il prezzo per un Rivenditore dovrebbe essere 413,22 in Reverse Charge. Se le applicano il 2% dovrebbe diventare 404,96 sempre in Reverse Charge. Se invece le applicano sempre lo stesso prezzo con reverse charge (500 – 2%) significa che il prezzo al pubblico è senza IVA e questo NON SI PUO’ FARE. Se poi mi fa sapere contabilmente come operano le faccio avere il mio parere in specifico su dove, a mio avviso, sta l’anomalia. Secondo me vendono senza iva all’utente finale, facendo qualche operazione (border line sulla legalità) per far risultare vendite in Reverse Charge (senza iva). Non trovo altre spiegazioni. Di fatto non è altro che una riedizione del ‘vecchio’ giro dell’iva che faceva ‘sparire’ l’iva con operazioni poi rivelatesi illecite (usare società fittizie denominate ‘cartiere’ che ripulivano i prezzi dal valore dell’iva).

    marco13 Settembre 2013 / Rispondi

    mi dispiace ma ancora purtroppo non sono riuscito a capire come facciano, la cosa strana è che la fattura a privato viene emessa con dicitura del 21% inclusa, adesso il dubbio che mi sorge se riescono ad avere iva a credito in modo da compensare quella a debito della vendita del cellulare e possibile per legge acquistarlo a 500 con art 17 e venderlo 530 iva inclusa?? purtroppo è impossibile competere con queste aziende con questi prezzi.

      Stefano Gardini14 Settembre 2013 / Rispondi

      Lo fanno di sicuro con qualche meccanismo illecito o al limite. Prima o poi la GdF capirà il ‘gioco’ e lì partirà la campagna di arresti/chiusure ecc.. Come successo ai tempi dei giri iva con le cartiere.

    Mario De Sena19 Settembre 2013 / Rispondi

    Salve, ho importato smartphone dalla Cina, in fase di sdoganamento il funzionario doganale non voleva sdoganarmi la merce con il meccanismo del reverse change Art17 , poi dopo alcuni giorni mi dicono che è possibile sdoganare con Art 17 facendo una dichiarazione ( sono importati ai sensi dell’art. 17
    DPR 633/72 comma 6 lettera b, quindi sulla operazione di sdoganamento degli
    stessi l’IVA è assolta con il meccanismo del REVERSE CHARGE), la mia domanda?
    1) come importatore ho fatto bene a sdoganare con reverse change? l’iva è unica, penso che non c’è un’iva all’importazione o un’iva alla vendita, la normativa del Art17 sui telefonini, non dice che che è obbligatorio pagare l’iva all’importazione.
    2)come registro questa bolla doganale? come le altre importazioni? o devo annotare qualcosa?
    3) quest’operazione mi incide sul mio plafon iva di esportatore abituale?
    Grazie anticipatamente

      Stefano Gardini19 Settembre 2013 / Rispondi

      1) Sì direi che è la cosa giusta da fare.
      2) Va registrata come le altre importazioni ed applicate le regole del Reverse Charge.
      3) Sul plafond è neutra.

        Mario De Sena5 Novembre 2013 / Rispondi

        Grazie Stefano, purtroppo non tutte le dogane sono d’accordo su questa operazione e la maggioranza vuole i diritti doganali (iva) anticipata, dovrei poi chiedere il rimborso iva perché sono obbligato a vendere con art 17, ne sai qualcosa di piu’? hai qualche normativa tra le mani da mostrare ai funzionari, perché devo pagare l’iva all’importazione ( da paesi Extra-Eu-Cina) ? se vendo con art.17
        avrei solo un grosso problema finanziario. Grazie Mario,

          Stefano Gardini5 Novembre 2013 / Rispondi

          Se tu sei un rivenditore/distributore di telefoni/smartphone, la legge dice che non devi pagare l’iva proprio perchè a tua volta rivenderai in Reverse Charge come obbligo di legge. La normativa è quella ‘standard’ sui cellulari e microprocessori, attivata tra l’altro come recepimento di una direttiva europea. Posso consigliarti di farti assistere in dogana da un consulente che li ‘convinca’ della bontà delle tue ragioni. Non capisco davvero perchè ti impongano il pagamento dell’iva.

    Diego22 Settembre 2013 / Rispondi

    Buongiorno.

    Mio padre ha appena fatto eseguire dei piccoli interventi edili da un artigiano.
    Al termine questi ha emesso regolare fattura esente da iva (10%) che diventa quindi a carico di mio padre.
    Tale iva entro quando dovrà essere versata?
    Preciso che mio padre intende usufruire delle detrazioni fiscali previste per le ristrutturazioni edili e quindi nel 2014 consegnerà la fattura al proprio commercialista.

    Grazie.

      Stefano Gardini23 Settembre 2013 / Rispondi

      La fattura per ristrutturazione deve avere IVA 10% e il versamento è in capo all’artigiano. Non mi risulta ci sia alcuna possibilità di fare una fattura senza IVA per questa tipologia di intervento. Chieda chiarimenti, probabilmente si tratta di un errore.

        Diego23 Settembre 2013 / Rispondi

        Buonasera.

        Ho parlato con l’artigiano il quale mi ha assicurato che:

        1)Lui l’IVA non l’ha dichiarata in fattura ma se la pagherà per conto suo.
        2)Mio padre non deve pagare nulla e l’importo (140€) sarà in stornato nella prossima dichiarazione dei redditi.

        A me questa spiegazione suona un po’ stonata ma l’artigiano si dichiara “sicurissimo” poiché è stato il suo commercialista a dirgli di fare così e pare farlo regolarmente.
        Lei cosa ne pensa e cosa mi consiglia di fare?

        Grazie in anticipo e saluti.

          Stefano Gardini24 Settembre 2013 / Rispondi

          In una fattura l’iva deve essere esposta ‘esplicitamente’. Senza iva esposta, l’iva non c’è. Chieda all’artigiano una fattura regolare, segnalando che diversamente consegnerà il foglio simil-fattura alla GdF per verificarne la correttezza. Sul fatto che tuo padre non debba pagare nulla è scontato, come dicevo.

    Giorgio22 Settembre 2013 / Rispondi

    Buongiorno, complimenti vivissimi per il forum. Mi scuso anticipatamente se la domanda ha già avuto risposta altrove. Siamo una azienda estone (EU) con partita IVA regolarmente registrata al VIES. Dovremo acquistare PC da integrare in macchinari, che verranno installati presso un cliente finale in Italia. Per motivi logistici ci converrebbe acquistarli in Italia (incluso il sistema operativo, che deve essere in italiano). Dobbiamo preventivamente insistere col fornitore italiano affinchè emetta fattura con IVA 0%? Oppure, visto che i macchinari avranno destinazione finale in Italia, il fornitore italiano deve comunque applicare l’IVA 21% ? (Così ci hanno detto, ma secondo noi sbagliano…) Il dubbio è: la sede finale del prodotto ha rilevanza per la fatturazione o prevale la sede del cliente estero? Secondo me prevale la sede del cliente. Credo che debbano emettere fattura in reverse charge, e noi fare autofattura, pagare l’IVA in Estonia 20% e compilare intrastat.
    Quando noi fatturiamo al cliente finale italiano (S.r.l.) emettiamo una fattura con IVA 0% e lui si dovrebbe seguire una procedura analoga (autofattura e versamento 21% IVA in Italia, intrastat).
    Ringrazio anticipatamente per una Sua opinione

      Stefano Gardini23 Settembre 2013 / Rispondi

      Tecnicamente è giusto quanto dici tu, a mio avviso.

    Roberta1 Ottobre 2013 / Rispondi

    Buongiorno, visto della sua professionalità vorrei un aiuto. Parliamo di contabilità di una Onlus. Ho ricevuto una ricevuta di collaborazione per la partecipazione ad un festival (come oratore) da un professionista francese che usufruisce della non applicabilità della ritenuta al 30%. ora mi domando…anche in questo caso bisogna fare un’autofattura? Grazie mille Roberta

      Stefano Gardini1 Ottobre 2013 / Rispondi

      Da quanto capisco è un ‘servizio’ per cui sì, è soggetta a Reverse Charge e quindi autofattura.

    francesco13 Ottobre 2013 / Rispondi

    Pregiatissimo Stefano,
    visto il tuo elevato grado di competenza e conoscenza specifica del regime del reverse charge, vorrei cortesemente che mi chiarissi il problema che mi pongo ogni anno quando devo presentare la dichiarazione iva della mia ditta, l’iva a debito, che poi si compensa con quella a credito, concorre comunque a formare il volume d’affari?L’iva che viene indicata nel quadro VE comprende o no anche l’iva che scaturisce anche dalla cosidetta cessione compensativa?
    grazie tante e cordiali saluti.
    francesco

      Stefano Gardini15 Ottobre 2013 / Rispondi

      Riporto integralmente il Provvedimento Agenzia delle Entrate del 15 gennaio 2013 (pubblicato sul sito internet dell’Agenzia il 16 gennaio).

      “Nel Quadro VE del Mod. IVA 2013 trovano collocazione tutte le operazioni attive effettuate dal contribuente, siano esse imponibili, non imponibili o esenti, che comunque concorrono a formare il suo volume d’affari.
      Inoltre, nel Rigo VE39 devono essere indicate le prestazioni di servizi verso soggetti passivi comunitari che, pur essendo qualificate come operazioni ‘‘fuori campo’’ per carenza dell’elemento territoriale, devono obbligatoriamente essere fatturate anche se non concorrono alla formazione del volume d’affari. Le operazioni da indicare nel Quadro VE sono suddivise in funzione della diversa tipologia e il Quadro si compone di cinque sezioni.”

      Direi che qui c’è l’autorevole (Agenzia delle Entrate) alla tua domanda.

    Claudio15 Ottobre 2013 / Rispondi

    Complimenti per la professionalità.
    Ricevo fattura da USA per registrazione dominio sito web.
    Come va registrata in contabilità?…si integra con IVA e si emette autofattura per registrarla anche nel registro vendite? Si deve indicare qualche dicitura in fattura acquisti ed eventuale autofattura?
    Grazie

      Stefano Gardini16 Ottobre 2013 / Rispondi

      Non va integrata con IVA. Va invece fatta l’autofattura. Nella fattura del fornitore va annotato: AUTOFATTURAZIONE.

        Claudio16 Ottobre 2013 / Rispondi

        ma nell’autofattura dovrò esporre l’iva e quindi versarla?

          Stefano Gardini18 Ottobre 2013 / Rispondi

          L’ autofattura deve essere fatta con iva italiana ma va registrata sia nel registro acquisti che nel registro vendite: in questo caso, salvo situazioni particolari, l’iva si neutralizza.

            Claudio18 Ottobre 2013 /

            Ok. Grazie

            sergio25 Ottobre 2013 /

            mi corregga se ho capito male va registrata la fattura senza iva tra gli acquisti e l’autofattura ivata sia negli acquisti che nelle vendite? io sin’ora ho registrato solo la fattura di acquisto senza iva art 67 negli acquisti e l’autofattura senza iva tra le vendite!

            Stefano Gardini30 Ottobre 2013 /

            In questo modo annulli il costo sostenuto, per avere il costo manca la registrazione negli acquisti dell’autofattura.

    mariella18 Ottobre 2013 / Rispondi

    Ho un imp. di pulizie ho preso un lavoro di pulizie in subappalto chè art. devo mettere sulla fattura per essere in esenzione iva? grazie per l’attenzione

      Stefano Gardini21 Ottobre 2013 / Rispondi

      L’esenzione esiste per i subappalti per i lavori in edilizia, da quanto mi par di capire però lei non si occupa di questo.

    giuseppe6621 Ottobre 2013 / Rispondi

    il mio problema è un altro:
    la ditta grossista x vende con fattura reverse charge telefono per euro 1.000 ad un dettagliante. il dettagliante rivende con scontrino per tutto l’importo al cliente finale, ma il corrispettivo verrà pagato al dettagliante dalla società es. tre spa. la società tre spa quando mi paga vuole la fattura per lo stesso importo il quale è già stato scontrinato. come fare?

      Stefano Gardini21 Ottobre 2013 / Rispondi

      Se si fa scontrino non si fa fattura. Di solito nei negozi si trova sempre scritto ‘Chiedere fattura prima dell’emissione dello scontrino’ proprio per questo. Annullare lo scontrino dopo giorni è un problema.

    Raffaele24 Ottobre 2013 / Rispondi

    Vorrei un chiarimento per l’applicazione (REVERS CHARGE)
    L’applicazione e riservata solo a determinati soggetti e prodotti o a tutti i soggetti con partita IVA passivi.
    Mi chiedevo se tale applicazione fosse allargata a tutti i soggetti passivi da IVA, in questo caso i soggette potrebbero compensarsi tra di loro con IVA a credito o a debito, e in tal caso si potrebbe evitare la richiesta di rimborsi IVA.
    Con tale sistema (forse troppo bello per essere vero) si eviterebbero passaggi burocratici lavoro amministrativo pubblico e privato ed un risparmi economico non indifferente.
    Io mi auguro che e cosi e che sia io a no averlo capito, datemi un chiarimento grazie. Raffaele

      Stefano Gardini24 Ottobre 2013 / Rispondi

      Il Reverse Charge viene applicato a tutti le fatture intracomunitaria da stato estero (non quelle del tuo stesso paese) e/o a determinate categorie di prodotti. In tutti gli altri casi va applicata l’iva di legge.

    Davide B30 Ottobre 2013 / Rispondi

    Prima di tutto i miei più sentiti complimenti.

    Io sono un lavoratore autonomo (consulente informatico) mi trovo nel regime dei super semplificati (gli ex minimi per intendersi) niente scritture contabili solo obbligo di conservazione fatture emesse e ricevute, iva da versare annualmente ecc..

    1) Vorrei cambiare il microprocessore del mio PC (che uso promiscuamente) quindi come utilizzatore finale. Il rivenditore (sia grossista che dettagliante) dovrebbe emettere fattura con l’IVA e non in reverse charge, corretto? Io poi andrò a detrarre parzialmente l’IVA.

    2) Nel caso invece mi fatturasse in reverse charge dovrei integrare la fattura, ma non avendo i registri IVA devo fare fisicamente anche l’autofattura e con che numerazione (parto da uno, seguo la numerazione delle fatture emesse) ?

    3)Visto che l’iva è solo parzialmente detraibile quando andrò a versare la differenza non essendo soggetto alle liquidazioni periodiche, con la liquidazione annuale il 16 marzo?

    4) Visto che siamo in periodo di spesometro (anche se riguarderà lo speso metro dell’anno prossimo) se invio lo spesometro analitico dovrò indicare la fattura passiva nel quadro FR (fatture ricevute) con ad esempio IMPORTO 100 IMPOSTA 21 e flaggare il campo OPERAZIONE IN REVERSE CHARGE mentre non va indicato nulla nel quadro FE (fatture emesse). Nel caso invece si invii la comunicazione coi dati aggregati si sommerà semplicemente l’importo e l’imposta delle operazione in reverse charge con le altre fatture ricevute dal fornitore nel quadro FA nelle OPERAZIONI PASSIVE. Corretto?

    Ringrazio in anticipo ed ancora complimenti.

      Stefano Gardini31 Ottobre 2013 / Rispondi

      1) Io lo acquisterei con la Partita Iva e non come privato con detrazione parziale del costo sulla base dell’uso promiscuo. Fatturazione in Reverse Charge
      2) Sì va fatta autofattura. Va bene con numerazione conseguente rispetto alle fatture.
      3) Sì versamento con saldo in dich annuale.
      4) Anche in FE la fattura andrà messa con segnalato il campo autofattura

        Davide B31 Ottobre 2013 / Rispondi

        Grazie per la rapidissima risposta,

        1) Intendevo come utilizzatore finale con partita iva, come nel caso acquistassi un cellulare per uso professionale, oppure per i microprocessori si è sempre in reverse charge?

        2) l’autofattura deve essere intestata a me od al fornitore?

        4) sullo spesometro invece avrei qualche dubbio: in un documento Domande e Risposte sullo spesometro di Assosoftware:
        “Le istruzioni del Q/FE affermano: “La casella ‘Autofattura’ va selezionata in caso di autofattureemesse in ottemperanza al disposto dell’articolo 17, secondo comma, del dPR n. 633 del 1972 a seguito di un acquisto da un soggetto non residente senza stabile organizzazione che non si sia identificato direttamente o non abbia nominato un rappresentante fiscale.”
        Si chiede se tale indicazione delle istruzioni sia corretta tenuto conto che tali operazioni non sono operazioni attive ma registrazioni inserite nel registro vendite al solo scopo di neutralizzare l’IVA delle operazioni di acquisto, quindi una loro eventuale inclusione andrebbe ad alterare il contenuto del quadro FE delle operazioni attive ai fini dei successivi controlli; inoltre riteniamo corretto escludere tali operazioni per analogia anche ad altre casistiche simili (vedi reverse charge), dove
        non è espressamente indicato di inserire le annotazioni del registro vendite nel quadro FE.
        RISPOSTA
        Si ritiene, viste le argomentazioni, che un’eventuale esclusione di tali operazioni dal quadro FE possa essere considerato comunque un comportamento corretto.”

        Sembrerebbe secondo questa interpretazione che le fatture in regime di reverse charge vadano indicate solo nel quadro FR il che avrebbe un senso visto che in dichiarazione IVA le operazioni in reverse charge sono inserite nelle operazioni passive (VF) e nel quadro VJ e non nelle operazioni attive (VE).

        La conclusione è che le istruzioni dello spesometro, e lo spesometro stesso sono state scritte coi piedi 🙂

        Grazie ancora dei preziosissimi suggerimenti

          Stefano Gardini31 Ottobre 2013 / Rispondi

          1) i microprocessori seguono la stessa legislazione dei cellulari. Chiedo scusa ma in effetti come utete finale niente Reverse Charge, ho ‘equivocato’ io essendo tu un ‘informatico’. Ma è stata una mia svista.
          2) Autofattura (in quanto auto) intestata a te stesso.
          4) La risposta di AssoSoftware, dice esattamente che anche escluderle può essere corrette, ma questo non vuol dire che includerle non sia corretto, anzi se ne deduce, leggendo bene, che questa è un’opzione ‘passabile’ ma che il comportamento probabilmente più aderente è l’altro, cioè includerle. Avevo anch’io letto da alcuni il documento Assosoftware.

          Sul fatto che le istruzioni per lo spesometro siano piene di lacune è cosa assodata e che solo in un paese come il nostro ci si può aspettare di essere trattati in questo modo da un’amministrazione finanziaria esosa e per nulla corretta. Le dico solo che lo statuto del contribuente prevede la messa ad disposizione degli strumenti almeno 60gg prima delle scadenze fiscali e che, nel caso dello Spesometro, sono stati rilasciati solo il 25 ottobre a fronte di una prima scadenza per il 12 Novembre. Vedi tu se ci siamo!!!

            Davide B31 Ottobre 2013 /

            Ancora grazie,
            sul punto 4 la domanda però dice che in caso di reverse charge l’operazione non è da inserire tra quelle attive ” inoltre riteniamo corretto escludere tali operazioni per analogia anche ad altre casistiche simili (vedi reverse charge), dove
            non è espressamente indicato di inserire le annotazioni del registro vendite nel quadro FE.”
            Concordo con te (se posso darti del tu) sulle autofatture invece che da istruzioni andrebbero inserite, però appunto nelle istruzioni si fa solo riferimento al 2° comma articolo 17 ” a seguito di un acquisto da un soggetto non residente senza stabile organizzazione”.

            come non concordare sul resto la cosa è allucinate, ho problemi io con poche fatture non oso immaginare cosa succede con chi ne ha migliaia.

            Stefano Gardini31 Ottobre 2013 /

            Purtroppo in assenza di chiarimenti si brancola un po’ nel buoi tutti. Io ti ho espresso cosa ritengo giusto, pronto ad essere smentito da una nota futura (naturalmente dopo aver inviato le comunicazioni) di Agenzia delle Entrate.

            Davide B31 Ottobre 2013 /

            Fortunatamente per me è un problema che si porrà l’anno venturo, forse per allora avranno chiarito qualcosa, si può sempre sperare.

            grazie ancora per i suggerimenti

    Adriana31 Ottobre 2013 / Rispondi

    Salve a tutti,
    avrei un quesito. Ho una piccola ditta di import in Germania di prodotti italiani. Vorrei acquistare merci da dei piccoli produttori esonerati dall’emissione di fattura in quanto fanno produzione di piccole quantità e non in modo continuativo. In questo caso dovrei emettere autofattura. La domanda è, devo emetterla senza IVA visto che è una transazione intracomunitaria o con IVA?
    Grazie in anticipo.

      Stefano Gardini2 Novembre 2013 / Rispondi

      Se la tua azienda è tedesca, devi verificare la legislazione tedesca in merito (non conosco legislazioni di altri paesi, mi basta la nostra). Se invece la tua azienda è italiana, la transazione è italia-italia, il fatto che poi tu li porti in Germania è secondario. In questo caso autofattura va ovviamente con iva.

    Alberto6 Novembre 2013 / Rispondi

    salve a tutti , e complimenti per come trattate l’argomento del reverse charge,
    vorrei fare questa domanda , io compro smartphone italiani (che poi rivendo al privato con ric fisc esente iva) mi vengono fatturati con reverse charge, io che ho partita iva con regime dei minimi cosa devo fare, se devo versare l’iva in che maniera devo farlo?
    scusate la mia ignoranza , e grazie per la risposta

      Stefano Gardini6 Novembre 2013 / Rispondi

      Devi applicare il meccanismo del Reverse Charge: in questo caso ti trovi ad avere un debito iva e dovrai versarla tramite F24 nel mese successivo all’operazione.

    Loris19 Novembre 2013 / Rispondi

    Buongiorno, per prima cosa complimenti per il blog e le risposte tempestive.

    Noi, un azienda snc, dovremmo acquistare del materiale elettrico in Inghilterra.
    Da quello che abbiamo capito ci dobbiamo far fare una fattura senza VAT dal fornitore inglese, e fino qui penso non ci siano problemi visto è legge.

    Il nostro dubbio è che questo materiale farà parte di una fornitura/lavoro (non siamo distributori o commercianti ma azienda di impianti elettrici) che verrà fatturata a una società con dichiarazioni di intento (quindi faremo fattura senza iva a società che esporta abitualmente).

    Come ci dobbiamo comportare per essere in regola al 100%? Abbiamo solo partita IVA Italiana.

    Entro quanti giorni dall’acquisto dobbiamo regolarizzare la contabilità e in che modo?

    Ringraziamo in anticipo, rimaniamo a disposizione e complimenti ancora per il blog
    Saluti

      Stefano Gardini21 Novembre 2013 / Rispondi

      Dopo aver ricevuto la fattura inglese senza iva, la integrate con iva ‘italiana’ e fato poi un’autofattura sempre con iva applicando il Reverse Charge come da regola. Poi fatturerete il vostro lavoro normalmente come fareste se aveste comprato la merce in Italia.

    marco20 Novembre 2013 / Rispondi

    complimenti per la chiarezza, la mia domanda è posso comprare in un negozio tipo expert un telefono farmi fatturare con iva e poi quando lo vendo nel mio negozio di telefonia pagare l’iva all’erario?

      Stefano Gardini21 Novembre 2013 / Rispondi

      No, questo non è possibile, dovrà comprare il telefono senza iva ed applicare il Reverse Charge.

    Leonardo23 Novembre 2013 / Rispondi

    Se io, azienda con P.IVA italiana, vendo un prodotto ad una azienda tedesca gli devo fare fattura in reverse charge.
    Ma il prodotto viene spedito dal mio fornitore Indiano e quindi farà dogana in Germania, l’azienda tedesca dovrà pagare il dazio e la VAT in Germania.
    Secondo quale valore merce? Dveo inviare copia della fattura al mio fornitore Indiano perchè la includa nella bolla di spedizione? Ma allora la dogana tedesca vedrà una fattura intraCEE in reverse charge e non farà pagare l’IVA all’azienda tedesca perchè è neutrale?

      Stefano Gardini23 Novembre 2013 / Rispondi

      La rilevanza (prevalenza) è il soggetto che emette la fattura quindi la dogana tedesca non dovrebbe applicare l’iva. Vado però a buon senso, dovrebbe trasmettere il tutto all’Agenzia delle Dogane italiana che potrebbe applicare l’iva, come sarebbe se la merce facesse il giro ‘standard’: importazione in Italia dall’India (dogana) e vendita IntraCEE alla Germania. Non m i è mai capitato un caso simile ma devo dire che a buon senso dovrebbe funzionare così.

        Wally24 Novembre 2013 / Rispondi

        Direi che il tedesco dovrebbe utilizzare la fattura italiana per importare la merce dall’india altrimente se utilizzasse la fattura indiana, verrebbe a conoscere quanto hai pagato tu la merce e da chi l’hai comprata e la prossima volta potrebbe bypassarti. Se però non ci fossero segreti il tedesco potrebbe sdoganare usando la fattura indiana ai fini del pagamento del dazio e la fattura italiana ai fini del pagamento dell’Iva.

    cristian14 Dicembre 2013 / Rispondi

    Salve, ho letto tutte le sue risposte in merito all’argomento e come qualche utente ha scritto in un commento precedente molte aziende che operano online tramite e-commerce vendono cellulari al cliente agli stessi prezzi che fatturano in reverse charge al rivenditore, come commerciante sono davvero stufo ho contattato diversi studi contabili ma senza risultato, ormai sono centinai i negozi che si vede chiaramente vendano senza applicare l’iva, i miei dubbi si sono ancora più infittiti da quando ho visto che da circa 4 mesi 2 grosse catene di negozi a livello nazionale hanno iniziato ad usare tale metodo…
    Studiando il loro sistema ho però notato magari potrebbe esserle utile a capire cosa viene fatto a livello contabile, tutte le aziende che usano questo metodo lo fanno per le vendite effettuate tramite e-commerce infatti nei loro negozi fisici si trovano maggiorati del 22% quindi con iva regolarmente versata e chiedendo di poter pagare il prezzo visto online le richiedono obbligatoriamente l’acquisto tramite l’e-commerce, in negozio il prezzo è maggiore, inizialmente pensavo fosse normale magari dovuto alle varie spese che un negozio fisico comporta, ma stranamente tutti si comportano così, si potrebbe trattare di qualcosa quindi legato alla mancata obbligatorietà di emettere fattura da parte dell’e-commerce?

      Stefano Gardini16 Dicembre 2013 / Rispondi

      No anche in e-commerce la vendita deve avere la relativa fattura. La cosa più probabile è che dietro l’ e-commerce ci sia una società estera che fattura quindi senza IVA seguendo le regole del paese dove è ubicata fiscalmente. Essendo vendita online diventa ‘facile’ da gestire.

    marco27 Dicembre 2013 / Rispondi

    ciao, ho una domanda da farti :

    sono un negoziante di telefonia , acquisto un cellulare x 600€ in reverse charge l’ho dovrei rivendere a minimo a 732€ ma se lo rivendo a 700€ al cliente finale con scontrino, quanta iva dovrei dare allo stato?

      Stefano Gardini28 Dicembre 2013 / Rispondi

      L’iva da versare è pari a eur 126,23, in questo caso stai vendendo sotto costo.

    elisabetta29 Dicembre 2013 / Rispondi

    Buonasera, complimenti vivissimi per la sua competenza e disponibilità. Spero di non disturbarla se approfitto anch’io di lei per un quesito : mio figlio, libero professionista, a marzo2013 ha acquistato un’autovettura usata che è stata fatturata dal concessionario in regime del margine es art 36 DL 41/95.Al momento non mi sono posta problemi (tengo io la contabilità) ma ora mi sorge un dubbio, dovevo forse integrarla con Iva e registrarla in entrata e in uscita? e se si, come posso rimediare ora? Ringraziandola le faccio i miei migliori auguri di Buone feste.

      Stefano Gardini31 Dicembre 2013 / Rispondi

      Non va applicato il Reverse Charge, quindi niente integrazione e niente autofattura.

        elisabetta31 Dicembre 2013 / Rispondi

        Grazie infinite e buon anno!!!!
        Elisabetta

    Piero1 Gennaio 2014 / Rispondi

    Buongiorno e Buon Anno. Avrei un quesito da sottorle.
    Sono titolare di partita I.V.A. e mi occupo di installazione di impianti elettrici. Se eseguo un lavoro o una prestazione di servizio per un’azienda (senza che ci sia un contratto di sub appalto) posso emettere la relativa fattura in regime di Reverse Charge?
    E’ vero che tale tipo di fattura si deve emettere solo nel caso ci sia un sub appalto e solo se l’appaltatore fattura poi ad un ente pubblico?

      Stefano Gardini2 Gennaio 2014 / Rispondi

      Nel caso indicato nessun Reverse Charge ma normale fattura con IVA. Il Reverse Charge si applica solo in caso di subappalto.

    Simone Gladinoro10 Gennaio 2014 / Rispondi

    Buonasera e complimenti per il sito e per l’informazione che date.

    Sono un agente di commercio di materiali edili e idraulici. Ho chiesto la registrazione con la partita IVA in un sito di acquisti online per poter in futuro eventualmente scaricare qualcosa (computer portatili o cellulari). Quindi per l’acquisto di beni strumentali e non di beni destinati alla rivendita.

    Ho acquistato qualche giorno fa un hard disk e ho visto che è stata emessa fattura con il meccanismo del reverse-charge. Ora visto che io non so se posso portarmi in detrazione un hard disk devo comunque registrare in contabilità la fattura?

    Vi ringrazio

    Saluti
    Simone

      Stefano Gardini13 Gennaio 2014 / Rispondi

      Se l’HD lo usci per l’attività lo puoi detrarre e devi registrare comunque la fattura ai fini iva (anche se poi non lo detrai). Tieni presento che con lo spesometro il prossimo anno il tuo fornitore ti segnalerà tra i suoi clienti: se non registri la fattura tu non lo segnalerai come fornitore creando un’anomalia della quale potrebbero chiederti conto.

    Roberto17 Gennaio 2014 / Rispondi

    Salve, grazie molte per le preziose info, avrei bisogno di un parere per me importante:

    sono rivenditore hardware con piccolo negozio, posso rifiutarmi di fatturare in reverse charge al Cliente con tutti i requisiti in regola, che me lo richiede? Chiedo questo perche’ online si trovano rivenditori che vendono cpu ad un prezzo per me piu’ conveniente che acquistarla dal mio distributore, provando a contattarli per acquistare in reverse charge tutti si rifiutano categoricamente, probabilmente ci sgamano l’iva.
    Ultima domanda io potrei acquistare da questi rivenditori con fattura senza reverse charge e poi rivendere all’utente finale con iva al 22%
    Grazie mille per il chiarimento

      Stefano Gardini18 Gennaio 2014 / Rispondi

      Non solo non puoi rifiutarti, ma emettere una fattura senza il regime del Reverse Charge se ne ricorrono i presupposti configura una violazione della normativa IVA. A mio avviso i venditori online si rifiutano di vendere in Reverse Charge perchè per loro regolamento non possono vendere ad operatori del settore ma solo a consumatori finali. In questo caso niente Reverse Charge ma fattura con iva. Tu come rivenditore non puoi acquistare prodotti da rivendere se non in Reverse Charge: la legge è stata fatta proprio per questo e tu non facendolo la violeresti.

        Roberto18 Gennaio 2014 / Rispondi

        scusa un ‘ultimissima cosa, ma allora anch’io , potrei affermare che da regolamento non posso vendere a operatori del settore, oppure ci deve essere una giustificazione precisa? Altrimenti io procederei all’acquisto di cpu da rivenditori online, pretendendo il reverse charge, ti ringrazio molto

          Stefano Gardini19 Gennaio 2014 / Rispondi

          Certo tu per scelta puoi decidere di vendere solo a utenti finali, è una tua scelta commerciale. L’importante è che tu poi lo faccia veramente perchè se vendi ad un operatore che deve poi rivendere violi la legge IVA. Vedrai che i grossi siti internet quando acquisti avranno tra le clausole una tua dichiarazione (che molti accettano senza nemmeno leggere) che sei utente finale e che utilizzerai i prodotti in proprio senza rivenderli. A questo punto loro sono a posto. Tu dovresti avere medesima dichiarazione dai tuoi clienti, se hanno partita iva.

            Antonio23 Gennaio 2014 /

            Salve, sono un rivenditore al dettaglio di telefonia e vorrei sapere se aquistando da un normale negozio (no grossista), e quindi mi fa fattura con iva, posso vendere tale prodotto? Grazie mille.

            Stefano Gardini23 Gennaio 2014 /

            Per regolarità devi chiedere la fattura in Reverse Charge che chiunque, titolare di partita iva, ti deve fare se tu dichiari di essere un Rivenditore e che userai il prodotto per la rivendita. Diversamente, ma è un atteggiamento ‘furbetto’ puoi dichiarare che lo compri per uso personale (quindi come utilizzatore finale) e farti fare la fattura con iva per poi rivenderlo (diciamo che hai cambiato idea). Tutto questoperò non può diventare un’abitudine perhcè in caso di controllo il comportamento elusivo della norma diventa evidente e potrebbe essere sanzionata pesantemente.

            Antonio23 Gennaio 2014 /

            (Risposta precedente) Per regolarità devi chiedere la fattura in Reverse Charge che chiunque, titolare di partita iva, ti deve fare se tu dichiari di essere un Rivenditore e che userai il prodotto per la rivendita. Diversamente, ma è un atteggiamento ‘furbetto’ puoi dichiarare che lo compri per uso personale (quindi come utilizzatore finale) e farti fare la fattura con iva per poi rivenderlo (diciamo che hai cambiato idea). Tutto questoperò non può diventare un’abitudine perhcè in caso di controllo il comportamento elusivo della norma diventa evidente e potrebbe essere sanzionata pesantemente.
            GRAZIE X LA RISPOSTA! Ma Le chiedo: Anche se NON è un grossista può farmi la fattura “Reverse Charge”??? basta che abbia la partita iva? Grazie mille ancora.

            Stefano Gardini23 Gennaio 2014 /

            Certo la qualifica di ‘grossista’ è fiscalmente irrilevante. Chiunque venda un prodotto soggetto a Reverse Charge (i cellulari ad esempio) ad un operatore che li dovrà rivendere è tenuto per legge a fatturarli in Reverse Charge.

    Antonio23 Gennaio 2014 / Rispondi

    Pensavo fosse normale anche con fattura con iva. Quindi ho combinato un guaio, perchè novembre e dicembre 2013 (primi due mesi di attività di vendita al dettaglio di telefonia). mi sono fatto fatturare i telefoni normalmente con iva e quindi li ho rivenduti con il margine di guadagno emettendo scontrino fiscale. Poi ho consegnato al commercialista il tutto e ha contabilizzato normalmente (anche lui non sapendo), detraendo l’iva, quindi iva acquisto e iva vendita – uguale: “neutra” calcolando l’iva da versare solo sul margine di guadagno!!! (procedimento che è normale fare con accessori e altri prodotti che non siano telefoni o microprocessori). Ora Le chiedo gentilmente per la procedura adottata con i telefoni abbiamo commesso un illecito? La guardia di finanza potrebbe accorgersi di questo senza effettuare un controllo dettagliato delle fatture? E come rimediare per mettermi a posto e non ricadere in sanzioni? GRAZIE MILLE! Cordiali saluti; Antonio

      Stefano Gardini24 Gennaio 2014 / Rispondi

      Visto che il guaio è fatto io lascerei tutto fermo sperando non ci sia un controllo. Non ci sono modi di trovare l’illecito senza un controllo con accesso che avendo appena aperto non è così probabile. In caso di controllo verrete sanzionati ambedue probabilmente, salvo che il tuo fornitore potrebbe salvarsi dicendo che tu non gli hai comunicato di voler rivendere i prodotti.

    Annalisa27 Gennaio 2014 / Rispondi

    Buongiorno,
    abbiamo un dubbio riguardo ad un acquisto merce da operatore lussemburghese con rappresentante fiscale in Italia. La fattura emessa dall’operatore lussemburghese è senza Iva “Operazione n regime reverse charge ai sensi art. 17 comma 2 dpr 633/72”. Quale anagrafica dobbiamo inserire in contabilità: l’operatore lussemburghese con la sua Vat del Lussemburgo oppure il rappresentante fiscale con la partita IVA italiana? E’ poi soggetto alla comunicazione delle black listi? Precisiamo che nella fattura ricevuta compare la partita iva del rappresentante fiscale, la p.i. italiana che ha aperto l’operatore lussemburghese in italia e manca la VAT lussemburghese dell’operatore che comunque abbiamo trovato in internet.
    Attendiamo gentilmente un Vs. chiarimento,
    Grazie e saluti,
    Annalisa

      Stefano Gardini27 Gennaio 2014 / Rispondi

      Vanno riportati i dati del rappresentante fiscale italiano. Il fatto che l’operatore abbia un rappresentante fiscale non ti libera dall’adempimento black list che va comunque compilata.

    renato27 Gennaio 2014 / Rispondi

    ciao Stefano
    Ho da poco costituito una società in Lettonia per motivi di residenza ci Hanno respinto la richiesta di iscrizione al vies siccome dobbiamo acquistare dei macchinari in Italia come dobbiamo comportarci? la fattura in Italia e con iva o no?

      Stefano Gardini27 Gennaio 2014 / Rispondi

      La fattura da Italia a Lettonia sarà senza iva. Per quanto riguarda la società Lettone, non conosco nulla della legislazione di quel paese per cui non posso aiutarti.

        RENATO28 Gennaio 2014 / Rispondi

        Ciao Sterfano scrivo sempre riguardo alla società lettone mi è stato detto da altri professionisti che se chi compra in Italia non è iscritto al vies l’Italia lo considera come un privato e si deve applicare l’iva. Puoi darmi delle risposte certe non voglio comprare e pagare un’imposta che non recuperero mai. Grazie

          Stefano Gardini29 Gennaio 2014 / Rispondi

          Se compri con Società italiana senza VIES non puoi ‘scaricare’ il costo di acquisto, questa è cosa certa. Come funziona in Lettonia non te lo so dire, attiene alle leggi fiscali di quel pese e come funziona in Italia è assolutamente insignificante.

    Antonio28 Gennaio 2014 / Rispondi

    Grazie per le risposte precedenti. Gentilmente volevo sapere, io avendo un negozio di telefonia e quindi fatturando i telefoni con “reverse charge”:
    Con la fattura “reverse charge” l’iva va versata fisicamente solo dopo aver venduto il prodotto? Grazie mille e cordiali saluti.

      Stefano Gardini28 Gennaio 2014 / Rispondi

      Intendo ricevendo le fatture in reverse charge. In questo caso l’iv va versata dopo aver venduto il telefono ed averla incassata dal cliente, al quale la vendita va fatta con iva.

        Antonio29 Gennaio 2014 / Rispondi

        Esatto, ricevendo le fatture in “reverse charge”!
        Quindi se un telefono in vetrina resta invenduto, l’iva non va versata? Grazie mille!

          Stefano Gardini29 Gennaio 2014 / Rispondi

          Non c’è nulla da versare perchè il conteggio iva specifico fra credito e debito fa 0.

            Antonio29 Gennaio 2014 /

            Salve, la mia società oltre al negozio di telefonia esercità anche altre attività rilasciando fatture/rivevute con blocchetto di fatture con l’intestazione della mia società e quella del cliente con indirizzo e p. iva o c.f. Dato che al negozio ho il registratore fiscale, all’occorrenza volendo, al cliente invece di fare lo scontrino, posso rilasciare fattura o ricevuta con il blocchetto fatture della società senza fare lo scontrino? Grazie mille per le risposte e cordiali saluti.

            Stefano Gardini29 Gennaio 2014 /

            Se parliamo di utente finale ed avendo il registratore di cassa, molto meglio fare lo scontrino, minori adempimenti e più rapidità. Tecnicamente però puoi fare anche la fattura/ricevuta fiscale.

            Antonio30 Gennaio 2014 /

            Quindi se ad un cliente finale anche avendo il registratore di cassa, legalmente è possibile fargli la fattura o ricevuta fiscale da blocchetto invece dello scontrino, quali sono le differenze di adempimenti tra scontrino e fattura/ricevuta? Grazie sempre mille x le risposte e cordiali saluti.

            Stefano Gardini31 Gennaio 2014 /

            Le differenze stanno ad esempio nel fatto che se in un giorno fasi 50 scontrini, a fine giornata fai una sola registrazione di corrispettivo, se invece fai 50 fatture hai 50 registrazioni e devi mantenere i dati di 50 anagrafiche diverse per gli adempimenti successivi, tipo spesometro ecc…

    Elena6 Febbraio 2014 / Rispondi

    Buongiorno,

    sto provando a seguire le indicazioni nel Vostro blog per il reverse charge:

    situazione: abbiamo ricevuto una fattura d’acquisto in reverse charge,

    ho quindi fatto la registrazione contabile della fattura (ps nell’anagrafica del fornitore ho messo nell’iva es.art.17, causale creata ex novo), con l’iva al 22%;

    ho fatto una fattura di vendita a Noi, con l’iva al 22, prima domanda: questa fattura segue la numerazione delle normali fatture clienti, è giusto? perchè il commercialista mi diceva che loro seguono una numerazione a parte. seconda domanda: la data di questa fattura di vendita deve essere uguale a quella d’acquisto?

    Grazie

      Stefano Gardini6 Febbraio 2014 / Rispondi

      La numerazione dipende dal registro iva. Se utilizzate un registro iva separato per le fatture CEE (o con Reverse Charge) avranno una numerazione separata, altrimenti avranno una numerazione consequenziale alle altre ‘normali’, La data deve essere quella della registrazione, che non necessariamente è uguale a quella della fattura.

    Vincenzo11 Febbraio 2014 / Rispondi

    Salve, ho una domanda da porle, sono un imprenditore in regime dei minimi, acquisto dall’estero cellulari che mi vengono fatturati con il reverse charge, se poi io vendo ad un altra azienda posso utilizzare il reverse charge, se io compro a 100 in reverse charge e vendo a 105, 5€ è il mio guadagno?

      Stefano Gardini22 Febbraio 2014 / Rispondi

      Purtroppo no perchè avrai versato l’iva derivante dall’operazione di acquisto essendo in regime dei minimi. Se vedi più sotto c’è un commento dove già spiego come funziona in modo dettagliato.

    alessia19 Febbraio 2014 / Rispondi

    volevo fare anch’io i complimenti per la chiarezza, e volevo porre un quesito: ho ricevuto nel 2013 una fattuta col reverse charge per subappalto lavori edili, che ho registrato sia negli acquisti che nelle vendite. Ora, in sede di comunicazione IVA annuale, devo indicare il totale operazioni attive e passive. Questa fattura andrà sommata in entrambi i campi? E per quanto riguarda il volume d’affari della dichiarazione IVA? Se la metto tra le operazioni emesse è una falsità…

      Stefano Gardini20 Febbraio 2014 / Rispondi

      Nella dichiarazione iva le autofatture per Revrse Charge vanno nell’apposito quadro VJ e non nel quadro VE, quindi poi non formano volume di affari.

    Nicolò24 Febbraio 2014 / Rispondi

    Innanzitutto complimenti per le risposte celeri e precisi.
    Volevo chiederle alcune precisazioni: vendiamo articoli nautici e ci sono stati proposti dei telefoni cellulari che abbiamo preso in regime di reverse charge. Di questi cellulari 1 lo utilizziamo noi e altri li abbiamo venduti. Come ci si deve comportare per il telefono che usiamo noi? Per quelli venduti a libero professionista bisogna applicare Iva oppure possiamo anche vendere in reverse charge? In caso l acquirente è una società dobbiamo applicare Iva oppure possiamo vendere anche in reverse charge? La ringrazio anticipatamente per la risposta.

      Stefano Gardini25 Febbraio 2014 / Rispondi

      Potete vendere il reverse charge solo se l’acquirente a sua volta rivenderà i telefoni. Se invece li utilizzerà in proprio (utilizzatore finale) dovete vendere i telefoni con iva. Per il vostro non dovete fare nulla se non i normali adempimenti contabili per reverse charge e mettere il telefono nel libro dei cespiti.

    Gisella5 Marzo 2014 / Rispondi

    Avrei bisogno di sapere se chi fa una fattura con fatturazione in reverse charge dalla Germania a cliente Italiano deve avere per forza una partita iva oppure non è necessaria.
    Grazie per la risposta

      Stefano Gardini5 Marzo 2014 / Rispondi

      Il soggetto che emette fattura deve soggetto iva quindi avere partita iva (o equivalente) nel suo paese di origine.

        Antonio6 Marzo 2014 / Rispondi

        Salve e buona giornata! Gentilmente vorrei sapere: Sempre nel mio negozio di telefonia:
        1)Se emetto fatture e ricevute fiscali, hanno una numerazione progressiva ogni una per conto proprio, VERO?
        2) Le fatture hanno numerazione progressina annuale?
        3) Le ricevute fiscali hanno numerazione progressiva giornaliera? oppure anch’esse annuale? Grazie mille per le risposte e cordiali saluti.

          Stefano Gardini6 Marzo 2014 / Rispondi

          1) la numerazione è indipendente tra i due tipi di documento.
          2) La numerazione delle fatture può essere progressiva annuale oppure anche progressiva storica. Per prassi si usa la progressiva annuale.
          3) Anche le ricevute fiscali hanno progressivo annuale. Mi vengono in mente solo gli scontrini con progressivo giornaliero.

    Cristian29 Marzo 2014 / Rispondi

    Salve stefano, volevo fare una domanda, avendo acquistato dei prodotti elettronici da gennaio ad marzo, su amazon.it, precisamente 5 prodotti e tutti è 5 amazon, ha applicato reverse charge, non sapendo che sia e perchè non venissi applicata l’iva, non mi preoccupavo, quando ho saputo che significava “reseve charge” mi è venuto un dubbio. che devo fare? l’autofattura?
    P.S., sono un professionista, (geometra) sono in regime dei minimi esente da iva, tutti i prodotti sono ad uso personale. Premetto che voglio pagare l’iva, se devo, ma come devo fare? Grazie

      Stefano Gardini2 Aprile 2014 / Rispondi

      Applicando il Reverse Charge (vedi vari articoli sul blog su come fare). Contabilmente ti troverai con iva a debito e dovrai versarla. Ci sono altre risposte in cui spiego in dettaglio come fare qui sul blog.

    mario g.11 Aprile 2014 / Rispondi

    Gentile Stefano nel caso di acquisto da parte di una impresa italiana di servizi extra-ue(america) devo registrare la fattura nel registro acquisti con iva esente, quindi calcolare l’iva italiana (22%) e registrare l’autofattura nel registro vendite con iva al 22 così da risultare in debito verso l’erario; è corretta come procedura?

      Stefano Gardini11 Aprile 2014 / Rispondi

      Emissione di autofattura con annotazione “autofatturazione”.
      Registrazione autofattura su registro IVA acquisti e registro IVA vendite. L’iva si annulla.

        mario g.12 Aprile 2014 / Rispondi

        grazie mille, quindi l’operazione diventa neutra ai fini iva. Se aggiungo la dicitura di autofattura alla fattura originale è una procedura formalmente corretta o devo “riscrivere” una autofattura ex-novo?

          mario g.12 Aprile 2014 / Rispondi

          ma così facendo lo stato rende più conveniente l’acquisto all’estero anzichè nel territorio dello stato, visto che si acquista senza iva e non la si paga neanche in italia;c’è qualcosa che non mi convince nella procedura. Grazie ugualmente del parere

            Stefano Gardini13 Aprile 2014 /

            Non è affatto così. L’operazione è assolutamente identica ad un’operazione con iva fatta in Italia. Ecco un esempio:
            a) acquisto da estero = pago 1000 euro un bene per uso proprio, faccio l’operazione contabile neutra ai fini iva. Costo reale 1000 euro.
            b) acquisto in Italia = pago 1220 euro con iva al 22%, detraggo i 220 euro di iva dalla prossima liquidazione e non verso allo stato ad esempio 3000 euro di iva a debito ma solo 2780 (detratti i 220).

            Operazione assolutamente identica: costo 1000 euro.

          Stefano Gardini13 Aprile 2014 / Rispondi

          E’ prevista l’emissione di autofattura e non di fare annotazioni sulla fattura originale.

    Matteo12 Aprile 2014 / Rispondi

    Salve Stefano,
    ti disturbo anche io per domandarti, se potrai, un cortese aiuto.

    Un cliente – residente in Austria – per il quale ho eseguito una piccola attività di consulenza (poco più di 100 Euro) mi ha domandato di emettere fattura.

    Per fare ciò, essendo egli localizzato in Austria credo di dover inserire la dicitura “Operazione fuori campo IVA ex art. 7-ter del DPR n. 633/1972”, ma in alcuni altri forum su internet, per attività affini alla mia, suggeriscono di aggiungere anche “Inversione contabile (Legge 228 del 24.12.2012)”. Quale è la soluzione corretta?

    Pur avendo la P.IVA, per me che sono lavoratore dipendente la consulenza è una attività del tutto secondaria. Posso, a tuo giudizio, emettere una più semplice nota di debito al posto della fattura, come “prestazione di lavoro autonomo occasionale ai sensi art.2222 Cod.Civ”?

    Grazie mille per ogni aiuto che mi saprai dare. Saluti,

    Matteo

      Stefano Gardini13 Aprile 2014 / Rispondi

      La cosa corretta da fare è utilizzare la dicitura Inversione contabile ecc….
      Avendo partita Iva per attività professionale eviterei di emettere documento di prestazione occasionale. Lo puoi fare se fai veramente attività occasionale (nell’anno non per questo cliente) altrimenti devi assolutamente emettere regolare fattura.

        Matteo15 Aprile 2014 / Rispondi

        Ciao Stefano, grazie per la tua gentile risposta. Cordiali saluti,
        Matteo

    Daniele Torsello15 Aprile 2014 / Rispondi

    Buongiorno,
    Avendo acquistato un computer all’estero , quindi soggetto a reverse change , ed essendo io libero professionista non soggetto ad IVA ( regime dei minimi ) , devo comunque effettuare questi magheggi e versare l’iva o no?
    grazie

      Stefano Gardini15 Aprile 2014 / Rispondi

      Sì il Reverse Charge va applicato e l’iva va versata.

    Domenico Guida19 Aprile 2014 / Rispondi

    salve e complimenti per la serietà e la disponibilità .
    se è possibile vorrei fare un esempio :
    io compro un cellulare a 135€ senza iva ,
    lo vendo a 150€ , quanto dovrò versare di iva su questa vendita?

      Stefano Gardini19 Aprile 2014 / Rispondi

      L’operazione, se intendi vendere il prodotto a 150 iva inclusa, non è particolarmente conveniente: versi di iva 27,05 e ti restano 122,95, quindi ci avresti rimesso 12,05 euro.

    Roberto24 Aprile 2014 / Rispondi

    Ciao, ti chiedo gentilmente un chiarimento in merito:
    possono gli store online rifiutarsi di vendere un prodotto in reverse charge nel momento in cui io ho i requisiti per richiederlo?
    Nel senso tutti si rifiutano di vendermi cpu in reverse charge, ma solo iva inclusa ,e a me viceversa la legge mi impone di acquistare solo in reverse charge.
    In questa maniera non mi è possibile comprare nulla on line, chiedo è normale?
    Grazie di nuovo

      Stefano Gardini25 Aprile 2014 / Rispondi

      Possono farlo in virtù del fatto che molti store online possono vendere solo a utenti finali e non a Rivenditori. In questo caso ti devono trattare da utente finale e quindi applicare l’iva.

    Roberto24 Aprile 2014 / Rispondi

    scusami ultimissima domanda:
    se compro su amazon registrandomi con partita iva, nel momento in cui inserisco nel carrello la cpu, il totale mi viene dato iva esclusa, in quanto amazon fattura con sede in lussemburgo, quindi se compro da amazon la cpu a 100 euro iva esclusa ( non in reverse charge) dovro’ poi pagare il 22% di iva nel momento in cui la cpu viene rivenduta, giusto? Chiedo: in questa maniera non commetto nessuna violazione fiscale?
    Ti ringrazio tantissimo, ciao

      Stefano Gardini25 Aprile 2014 / Rispondi

      Lussemburgo è UE quindi devi applicare il Reverse Charge. Pagherai l’iva, come dici tu’ dopo l’incasso della vendita e della relativa iva applicata.

    claudio17 Giugno 2014 / Rispondi

    Buongiorno, non ho capito bene chi è il cliente che deve essere registrato in reverse charge nel registro vendite, c’è chi sostiene lo stesso fornitore non residente acceso anche come cliente, c’è chi invece sostiene noi stessi.
    C’è invece chi adopera questa procedura in caso di fornitori intracomunitari: fornitore intra = cliente intra
    in caso di fornitore di servizi extra-ue:
    tra gli acquisti fornitore extra-ue tra le vendite noi stessi, quale è la procedura più giusta ?

      Stefano Gardini17 Giugno 2014 / Rispondi

      L’operazione prevede una ‘auto-fattura’ e proprio questo significa:
      a) acquisto registrato come fornitore extra-UE.
      b) vendita registrata con auto-fattura (cliente l’azienda stessa come dice chiaramente al parola auto-fattura))

    claudio17 Giugno 2014 / Rispondi

    La ringrazio per la sua gentile risposta, oltreché disponibilità e competenza, grazie di nuovo, ma mi spieghi per concludere: quindi su un ipotetico registro vendite per reverse charge, potremmo avere tante fatture di vendita registrate a noi stessi generate dal reverse charge per autofatturazione e tante fatture di vendita con cliente identico al fornitore per reverse charge delle fatture di acquisti intracomunitari di servizi da non residenti o sbaglio?
    Grazie di nuovo e cordiali saluti
    Claudio

      Stefano Gardini19 Giugno 2014 / Rispondi

      Le autofatture di vendita sul registro vendite mentre le fatture da fornitore estero sul registro acquisti, in pari numero.

    tino18 Giugno 2014 / Rispondi

    Gentile Stefano,
    ho acquistato come privato alcuni prodotti da una società americana. Questi sono stati fatturati senza IVA. Devo versare l’IVA in Italia anche se sono un privato e non ho partita IVA?
    Ti ringrazio anticipatamente per il tuo cortese riscontro.

      Stefano Gardini19 Giugno 2014 / Rispondi

      L’iva dovrebbero avertela addebitata all’ingresso della merce in Italia attraverso la dogana, nella bolla doganale che di solito cura il corriere che ti consegna la merce.

    claudio19 Giugno 2014 / Rispondi

    Gent. Dott. Gardini,
    Scusi se approfitto della sua gentilezza ma forse mi sono spiegato male, dunque:
    – Ho capito che le autofatture es. per servizi da non residenti extracomunitari i cui obblighi di fatturazione ricadono sul committente italiano , devono essere registrate sul registro acquisti accese al fornitore estero, e sul registro delle vendite per annullare l’effetto dell’iva accese al cliente noi stessi;
    – Ma le fatture per servizi ricevuti da non residenti intracomunitari per le quali è prevista l’integrazione della fattura emessa dal fornitore stesso, nel registro delle vendite a quale cliente vanno registrate? a noi stessi od al cliente estero uguale all’effettivo fornitore intracomunitario?
    La ringrazio se mi vorrà chiarire questo dubbio.
    Cordiali saluti. Claudio

      Stefano Gardini23 Giugno 2014 / Rispondi

      Per le fatture intracomunitarie non va fatta autofattura ma semplice registrazione nel registro iva acquisti dei dati iva della fattura ricevuta debitamente integrata e registrazione dei soli dati iva (neutralizzazione) nel registro iva vendite.

    Giorgia4 Luglio 2014 / Rispondi

    Buongiorno,
    avrei bisogno di un chiarimento.
    Ricevo una fattura da Smartbox – Irlanda nopn soggetto art. 2 dir 2006/112Ec per dei cofanetti regalo (buoni prenotazione albergo) da consegnare a clienti.
    Come registro la fattura?
    Ho capito che essendo i buoni equiparabile a denaro contante sono hanno rilevanza ai fini iva.
    Grazie per un riscontro.

      Stefano Gardini7 Luglio 2014 / Rispondi

      A mio avviso va applicato normalmente il Reverse Charge, in quanto la direttiva dice in esplicito che tutto ciò che non è cessione di merci è equiparato a servizi; per le prestazioni di servizi si applica il Reverse Charge regolarmente.

    Giovanni4 Luglio 2014 / Rispondi

    Gentile Stefano,
    intanto complimenti per il blog, utilissimo!
    Ho acquistato con p.iva un pc portatile, nella fattura non mi è stata addebitata l’IVA.
    Ho acquistato il pc per essere utilizzato nella mia azienda,
    quindi non lo rivenderò. Non ho quindi capito come devo comportarmi. Devo presentare l’autofattura all’Agenzia delle Entrate? Se si, devo pagare l’IVA al momento della presentazione dell’autofattura?

    Grazie,
    Giovanni

      Stefano Gardini5 Luglio 2014 / Rispondi

      In questo caso sei utente finale del prodotto (non lo devi rivendere) quindi l’iva andava applicata. A questo punto fai tranquillamente la procedura per Reverse Charge (immagino sia questa la causale di esenzione iva). Non dovrai pagare nulla di iva.

    Andrea Vincenzi30 Luglio 2014 / Rispondi

    Mi scuso in anticipo se questo non è il forum giusto…
    Ho acquistato un hard disk esterno su amazon.it tramite il mio account Amazon che è collegato alla mia partita iva. Ero convinto di acquistare un prodotto in Italia, invece mi è arrivata una fattura con IVA a zero, pare che Amazon sia registrata ai fini IVA in Italia ma abbia sede in Lussemburgo.
    Il mio commercialista mi dice che devo fare autofatturazione e relative registrazioni, il che comporta un costo a mio carico di 100 Euro.
    Morale: ho acquistato un prodotto da 80 Euro + iva e devo pagare 100 euro al commercialista per effettuare le registrazioni relative… c’è qualcosa che non mi torna o sono io che ragiono male?

      Stefano Gardini8 Agosto 2014 / Rispondi

      Nel principio il ragionamento è giusto. Ma il problema non è la legislazione che impone questo tipo di gestione per le fatture in reverse charge. A buon intenditor….

    giacomo7 Agosto 2014 / Rispondi

    salve, ho letto i quesiti e le risposte ed avrei un quesito da porre:
    TRATTAMENTO FISCALE DELLE RIMANENZE FINALI DI UN NEGOZIO DI TELEFONIA CHE CHIUDE L’ATTIVITA’.
    1) in caso di autofattura, con Iva al 22%;
    2) in caso di vendita ad un altro commerciante, esente iva da reverse charge.
    Resto in attesa di giudizio.
    Grazie e saluti.

      Stefano Gardini8 Agosto 2014 / Rispondi

      Sono due soluzioni possibili. La scelta di quale adottare tocca al commerciante, cioè a te. Nel primo caso la società verserà l’iva incassata, nel secondo si tratta di un’operazione ad iva neutra.

    Andrea9 Agosto 2014 / Rispondi

    salve, ho letto i quesiti e le risposte ed avrei un quesito da porre:
    Dovrei fare dei lavori di ristrutturazine a casa e vorrei poter detrarre il 50% delle spese. La ditta che mi farebbe i lavori e slovena e possibile detrarre anche le fatture dall’estero dato che al momento del pagamento con bonifico la banca deve trattenere il 4% ritenuta a titolo di acconto dell’imposta dovuta dall’impresa che effettua i lavori.

      Stefano Gardini27 Agosto 2014 / Rispondi

      In linea di massima direi che non vedo impedimenti legislativi per la detrazione.

    Luca14 Agosto 2014 / Rispondi

    Salve avrei una domanda:
    Sono un libero professionista un medico, ho appena avviato la mia attività ho partita IVA e ho acquistato alcuni beni per mio uso personale lavorativo(computer per lo studio, cellulare,macchine diagnistiche..)ho preso questo materiale in regime di riverse charge . Come mi devo comportare per il pagamento dell IVA? Io ho solo un registro fatture dove conservo le fatture emesse ai miei pazienti. Non sono pratico e devo ammettere che non ho ben capito come auto fatturare e tutto ciò citato nel l’articolo/guida di cui sopra. Grazie per la disponibilità

      Stefano Gardini25 Agosto 2014 / Rispondi

      Per la merce ricevuta in Reverse Charge è necessario fare le operazioni contabili ed iva richieste dalla normativa che sono indicate nell’articolo. Al di là del registro fatture il suo commercialista (o associazione) deve tenere i regolari libri contabili dove verranno annotate le fatture.

    enzo22 Agosto 2014 / Rispondi

    Ciao, esempio che non ho capito:

    il mio fornitore deve prepararmi un listino cellulari e accessori dedicato per me per poi vendere alla clientela, ma mi ha chiesto come voglio acquistare, se con art.17 o lui fattura…..che significa, quali sono i pro e i contro e cosa mi conviene?!?
    grazie.

      Stefano Gardini25 Agosto 2014 / Rispondi

      Se tu sei Rivenditore di cellulari il tuo fornitore DEVE fatturarti i prodotti senza iva art 17 e tu dovrai poi applicare il Reverse Charge.

    Claudio18 Settembre 2014 / Rispondi

    Innanzitutto i miei complimenti per la disponibilità e puntualità nelle risposte.
    Il mio quesito è il seguente:
    Un odontoiatra ha ricevuto fattura dal senegal con esposizione della TVA al 18% per aver prenotato un’area per futura fiera espositiva di materiale dentistico.
    Come va fatta la registrazione contabile tenendo presente che il dentista è in regime semplificato e quali adempimenti deve fare.
    Grazie

      Stefano Gardini19 Settembre 2014 / Rispondi

      La fattura doveva essere senza iva, in quanto operatore economico dotato di partita iva. In questo caso l’intero importo va portato a costo.

    Andrea10 Ottobre 2014 / Rispondi

    Buongiorno,
    in caso di acquisto di immobile strumentale (Ufficio locato a terzi, chi compra è Soc. immobiliare) venduto da società analoga si applica la RC? Nel caso , di fatto l’IVA viene versata alla prima dichiarazione utile dall’acquirente. e non è compensabile con le posizioni IVA a debito. Corretto?

      Stefano Gardini14 Ottobre 2014 / Rispondi

      Ti lascio il link dell’articolo specifico per il che ho scritto sempre su questo blog. Dovrebbe bastare a chiarirti le idee.

    Antonio17 Ottobre 2014 / Rispondi

    BUongiorno,
    Sto per acquistare come rivenditore da un fornitore in austria. ma mi dicono che l’oro rilasciano fattura con iva. e’ regolare? ho chiesto loro che su tratta di reverse charge ma non sentono ragioni.

    a questo punto dovrei pagare l’iva sulla fattura a loro e poi una seconda Volta in italia?

      Stefano Gardini18 Ottobre 2014 / Rispondi

      La normativa riportata in questo articolo:
      Direi che gli Stati Membri possono applicare regimi diversi a loro discrezione. Non conosco la legislazione austriaca per cui se loro ti dicono che devono applicare l’iva, evidentemente va fatto.

        Raffaele28 Dicembre 2014 / Rispondi

        ma il caso del signore che acquista in Austria perché deve pagare l’iva due volte
        mi pare che le fatture in esportazione da qualsiasi nazione e solo imponibile escluso tassa IVA pernoi

          Stefano Gardini28 Dicembre 2014 / Rispondi

          Nessuno paga l’iva due volte con il reverse charge, il meccanismo nasce, tra i vari motivi, anche per quello, non avere la doppia imposizione.

    Marco22 Novembre 2014 / Rispondi

    Salve,complimenti per la professionalità.
    La mia domanda è:
    io ho una Società in un paese U.E. ed acquisto prodotti di ferramenta,cancelleria,illuminazione da un paese extra U.E. Ora ho dei clienti Italiani interessati ai miei prodotti,io vorrei chiaramente sdoganare in Italia,posso farlo tramite un rappresentante fiscale?se si quali requisiti quest’ultimo deve avere?in merito al Reverse Charge come mi devo comportare?
    Grazie anticipatamente

      Stefano Gardini9 Dicembre 2014 / Rispondi

      Non ti serve il rappresentante fiscale. Tu acquisti ed importi i prodotti con bolletta doganale. Se utilizzi un corriere ti fa lui tutte le pratiche altrimenti dovrai farle tu.

    andrea11 Dicembre 2014 / Rispondi

    Buongiorno ho un piccolo problema io ho acquistato dei beni in olanda per la mia azienda in italia la merce è arrivata con fattura esente iva ma con riportato IVA dovuta dal cessionario ai sensi dell’articolo 17 comma 2 del D.P.R. 633/1972
    Reverse charge

    ora sto cercando di capire come muovermi dovro fare l’intrastat? il venditore mi aveva assicurato di no chiedo a voi qualche consiglio swu come fare che procedura attuare

      Stefano Gardini11 Dicembre 2014 / Rispondi

      La fattura va registrata in Revrse Charge come spiegato nell’articolo. Devi fare anche il modello INTRA, non vedo come evitarlo avendo fatto un acquisto intraUE. In Olanda forse non lo fanno.

    Valentino28 Dicembre 2014 / Rispondi

    Buongiorno,
    vista la Sua disponibilità e competenza approfitto. Ho un albergo, collaboro con Booking, mi applica una percentuale sull’incassato ivato. mi fattura senza iva con la dicitura ” iva in reverse charge “. Ho chiesto chiarimenti e esempi come fare all’agenzia delle entrate ” nebbia assoluta”. Leggendo il Suo blog che ho scoperto in data odierna ho tratto la seguente conclusione che faccio come esempio:
    Incasso 100 con emissione di scontrino. Booking mi applica il 25% su 100 e mi fattura 25 con la dicitura in fattura ” iva con procedura reverse charge”. Registro come costo 25 e non faccio nulla ai fini iva in quanto nei cento che ho incassato, vi è sia la quota iva che avrei dovuto versare al fornitore più la differenza tra l’iva incassata e quella versata al fornitore.
    Spero di essermi spiegato in modo chiaro.
    La ringrazio anticipatamente della risposta.

      Stefano Gardini28 Dicembre 2014 / Rispondi

      Essendo fatturati in reverse charge è necessario fare anche la registrazione dell’iva sia nel registro acquisti che nel registro vendite in relazione ai 25 euro fatturati da Booking. Ai fini finanziari non cambia nulla ma l’adempimento è necessario ai fini fiscali.

    Irene1 Gennaio 2015 / Rispondi

    Buongiorno,
    approfitto della disponibilità e competenza per porre una domanda.
    Sono P.Iva esente IVA (professione sanitaria) in regime dei minimi ed ho acquistato da Amazon.it (sede legale Lussemburgo con rappresentante fiscale in Italia, a Milano, e P.Iva. italiana) un cellulare (ovviamente per scopi legati alla mia professione). La fattura inviatami presenta l’importo senza IVA (131,14€) del bene ed ovviamente la dicitura “Operazione soggetta a reverse charge”.
    Non essendo molto pratica, come dovrei comportarmi ora con la questione autofattura? Ditemelo in parole semplici perchè come scritto su non ho molta dimestichezza con questi aspetti fiscali e non utilizzo software per la gestione delle fatture ma il buon vecchio “blocchetto”

      Stefano Gardini2 Gennaio 2015 / Rispondi

      Sede legale Lussemburgo quindi UE. Va integrata la fattura del fornitore con l’iva vigente in Italia per il bene (22%) poi va fatta la registrazione ai fini iva nel registro delle vendite in modo da neutralizzare l’iva. Per la parte pratica vedi l’articolo sopra. Purtroppo la pratica per chi è a digiuno di contabilità è un po’ complessa e non ci sono parole più semplici per spiegarla.

        Irene2 Gennaio 2015 / Rispondi

        Ciao Stefano,
        fino all’integrazione mi è tutto chiaro (basta aggiungere a penna sulla fattura che amazon mi ha inviato la parte relativa all’iva). I dubbi mi assalgono quando si parla di registri acquisto e vendite…io generalmente non ne uso e non so se siano obbligatori per la professione medica…

          Stefano Gardini2 Gennaio 2015 / Rispondi

          Beh il tuo commercialista o chi ti tiene la contabilità sa cosa c’è da fare. I professionisti (anche i medici) devono tenere il registro iva se sono in regime fiscale ordinario.

    giuseppe5 Gennaio 2015 / Rispondi

    complimenti per le risposte immediate e chiare

    Lorenzo Pasqualucci17 Gennaio 2015 / Rispondi

    Ho venduto ad un cliente in Austria riproduzioni di disegni creati da me e devo emettere fattura senza iva.
    1) devo specificare la dicitura “reverse charge”?
    2) il cliente è un’azienda di cui possiedo nome e indirizzo, ma non ho un codice di partita iva: lo ho chiesto ripetutamente ma ancora non ho una risposta ma io la fattura la devo emettere e concludere quanto mi spetta: la domanda è: posso emetterla indicando i dati dell’azienda senza specificare il codice di partita iva (e poi se la vedono loro con il loro fisco)? Oppure “devo” (o “mi conviene”) emettere fattura italiana con iva al 22% come se avessi venduto ad un privato?
    3) grazie per questo tipo di risposte che spesso si fa fatica a ricevere pronte e chiare da parte dello stesso proprio commercialista.

      Stefano Gardini19 Gennaio 2015 / Rispondi

      1) sì va emessa con dicitura Reverse Charge
      2) La Partita iva comunitaria va indicata in fattura ed il cliente te la deve fornire, altrimenti la cerchi su qualche sito abilitato a fornire le piva comunitarie. Non emettere fattura con iva 22%, non te la pagherebbero.

    Stefano26 Gennaio 2015 / Rispondi

    Salve, per un rivenditore in regime dei minimi quando acquista in reverse charge, quando rivende con l iva e non può detrarla che vantaggio ha?
    Esempio: acquisto in reverse charge telefono a 200 e lo rivende a 240.
    Grazie

      Stefano Gardini26 Gennaio 2015 / Rispondi

      Beh coi valori indicati ci rimetti… 200 euro con reverse charge vuol dire che devi versare 44 euro di iva all’erario. Quindi il tuo costo è 244. Se rivendi a 240 ci rimetti 4 euro. Inoltre non capisco bene quando dici vendo a 240 con l’iva: tu come contribuente minimo vendi a 240 senza iva che non applichi.

    donatella27 Gennaio 2015 / Rispondi

    Buon giorno!

    solo oggi sono arrivata sulle vostre pagine attraverso una questione che mi ha posto un cliente tedesco.
    Premetto che ho una produzione di arredamenti commerciali. Nello specifico si tratta di un arredamento per gelateria. Al mio cliente ho fatturato (3 fatture diluite nel tempo) il costo concordato. Il cliente mi ha pagato quasi tutto (mancano ca. 4.000,- €). Ora mi richiede una “Endrechnung” (fattura finale/a saldo),, io però ho già emesso fatture per il totale concordato, come mi devo comportare? Grazie anticipato.

      Stefano Gardini27 Gennaio 2015 / Rispondi

      Se le tre fatture erano tutte di acconto devi fare una fattura riepilogativa delle attrezzature da cui dedurre gli acconti pagati. Se gli acconti coprono l’intero valore la fattura avrà un netto a pagare a 0.

        donatella27 Gennaio 2015 / Rispondi

        Troppo gentile, grazie. E’ esattamente come immaginavo.
        Bellissimo e delucidante questo sito, vi farò visita spesso d’ora in poi.
        Buona serata..

    BBPRP28 Gennaio 2015 / Rispondi

    Gentilissimo, complimenti per la professionalità e l’empatia con cui rispondi a tutti. Ho bisogno di sapere. Sono titolare di PIVA e vendo prodotti cosmetici a clienti finali. Vorrei comprare dei prodotti a ditte tedesche che non hanno filliali in Italia per cui comprerò direttamente a loro. Dovrei iscrivermi nel registro VIES ma solo oggi il commercialista mi ha detto che mi potevo iscrivere solo fino al 25.01.15 e già è passato il tempo utile. Come mi dovrei comportare?La ringrazio in anticipo.

      Stefano Gardini29 Gennaio 2015 / Rispondi

      Beh tu al VIES ti puoi iscrivere quando vuoi, non c’è scadenza. Il limite è che ti devi iscrivere almeno 30 giorni prima di effettuare operazioni con l’estero.

    Romina31 Gennaio 2015 / Rispondi

    Buongiorno, ho letto con interesse sia l’articolo che le tante domande inerenti al reverse charge.
    Ho questo dilemma : devo vendere il mio capannone e in concomitanza ne acquisto un altro. Entrambe le operazioni saranno gestite in regime di REVERSE CHARGE. Ad oggi NON ho ancora capito : chi ,come e quando e se dovro’ versare l’iva considerando che divento sia venditore che acquirente. Ringrazio fin da ora se mi vorra’ illuminare…

      Stefano Gardini31 Gennaio 2015 / Rispondi

      L’operazione sarà neutra ai fini iva, quindi non si verserà iva.

    Stefania11 Febbraio 2015 / Rispondi

    Buongiorno,
    ho ricevuto da un fornitore italiano una fattura per prestazione di pulizia ufficio “operaz.soggeta a reverse charge” (obbligatoria dal 1 gennaio Legge di stabilità 2015 )
    Ho un dubbio :registro questa fattura con lo stesso codice iva che utilizzo per registrare i servizi intracee con il meccanismo reverse charge ).
    Ma come faccio a togliere questi costi in sede di dichiarazione Intra ? E’ il caso di creare un nuovo codice iva che mi tenga separato le fatture Italia con reverse charge da quelle Intracee?
    Oppure sto sbagliando e devo dichiarare in Intra tutto ciò che è in regime Reverse Charge senza distinguere il paese di provenienza nazionale o estero ?
    Grazie

      Stefano Gardini11 Febbraio 2015 / Rispondi

      No ciò che è in reverse charge da fornitore italiano non va nell’INTRA. INTRA è solo per i fornitore CEE non del paese. Il reverse charge è una modalità di gestione dell’iva (non applicazione). Il fatto che si usino le due cose insieme per un fornitore UE non va confusa. il reverse charge è una pratica che si usa anche (come il caso indicato) tra aziende dello stesso paese. Se ti fa comodo fai pure una nuova causale di esenzione.

        Stefania12 Febbraio 2015 / Rispondi

        Perfetto e chiarissimo ! Grazie

    GIANNI12 Febbraio 2015 / Rispondi

    Buongiorno, le operazioni in reverse charge devono avere i registri iva separati?
    Grazie

      Stefano Gardini12 Febbraio 2015 / Rispondi

      Non necessariamente. Solitamente si usa un registro separato per le operazioni CEE (reverse charge) ma è solo per chiarezza, non ci sono obblighi.

    mirella17 Febbraio 2015 / Rispondi

    Buonasera, ho letto con molto interesse la spiegazione del reverse charge.
    ho un dubbio. Lavoro per una società che gestisce sale gioco e registriamo le fatture di acquisto in promiscuo in base alle sale Per fare un esempio ho una sala per la quale detraggio l’iva acquisti delle fatture solo per il 20%. Da gennaio mi sono arrivate delle fatture di pulizie in reverse charge. La registrazione va fatta negli acquisti portando a costo il 20% di iva indetraibile e l’autofattura deve essere emessa portando a debito il 20% di iva indetrabile? ho capito bene? e se la fattura prima la registravo con iva indetrabile al 100% devo versare questa iva all’erario?
    grazie per la risposta

      Stefano Gardini18 Febbraio 2015 / Rispondi

      La registrazione di vendita prevede il debito iva al 100%; se in acquisto l’iva è parzialmente indetraibile (o totalmente) l’iva a debito va versata.

    Andrea24 Febbraio 2015 / Rispondi

    Salve, innanzitutto complimenti per la professionalità e la tempestività nelle risposte.
    Sono un architetto libero professionista con partita iva in regime dei minimi da febbraio 2014.
    Il 13 febbraio 2015 ho acquistato un servizio (web-hosting e dominio .com di durata annuale) da un soggetto stabilito in un paese EXTRA-UE, il quale ha emesso fattura senza IVA soggetta a inversione contabile. Da quanto ho capito dovrei emettere auto-fattura entro il giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione, indicando l’imponibile e l’aliquota iva, e versare l’iva così calcolata con modello F24. E’ corretto? Vi sono ulteriori adempimenti?
    Grazie in anticipo!

      Stefano Gardini24 Febbraio 2015 / Rispondi

      Confermo. Se il paese estero non fa parte dei paesi black-list non ci sono altri adempimenti.

    Giuliano25 Febbraio 2015 / Rispondi

    Ho ricevuto nel 2014 una sola fattura Reverse Charge ,

    essendo soggetto esente dal pagamento IVA come previsto dal art. 27 D.L.n 98/2011.
    Come faccio a pagare l’IVA ?

      Stefano Gardini26 Febbraio 2015 / Rispondi

      Attraverso il meccanismo del Reverse Charge poichè non detrai l’iva a credito ti troverai con un debito iva pari al totale dell’iva italiana calcolata sull’imponibile della fattura e la dovrai versare con F24.

    Daniele21 Marzo 2015 / Rispondi

    Buongiorno e complimenti per la celerità e precisione nelle risposte.
    La mia domanda: sono società italiana e vendo a soggetto IVA UE non italiano, con consegna nel suo deposito in Italia. Che fattura emetto? Con o senza IVA?

      Stefano Gardini21 Marzo 2015 / Rispondi

      Argomento ‘delicato’ perchè ci sono diverse opzioni (due sostanzialmente).
      1. Operazione interna
      Una società italiana vende a una società UE della merce, ma la consegna avviene nei magazzini in Italia della società UE.Questa operazione è considerata una cessione interna e, di conseguenza, la società italiana è costretta a emettere fattura con Iva alla società UE.
      2. A seguito della introduzione dei depositi Iva, la società UE potrà farsi consegnare la merce sempre in Italia presso un deposito Iva. In questo caso, la società italiana emetterà fattura senza applicare l’Iva ai sensi dell’articolo 50-bis, comma 4, lettera c) (cessioni di beni nei confronti di soggetti identificati in altro stato membro della Comunità europea, eseguite mediante introduzione in un deposito Iva).

      Quindi devi verificare se il deposito italiano è configurato come deposito iva o meno e seguire una delle due strade.

    Francesca26 Marzo 2015 / Rispondi

    Buongiorno Stefano
    credo di aver compreso il meccanismo del reverse charge ma un dubbio mi rimane.
    Nel caso dell’impresa di pulizie che emette fattura es.art.17 ad una società che ha l’obbligo di registrazione in reverse, l’iva non viene versata nè dall’impresa di pulizie ne tantomeno dall’azienda che riceve il servizio (utilizzatore finale)????

      Stefano Gardini27 Marzo 2015 / Rispondi

      Non è del tutto esatto, ma molto vicino alla realtà. L’iva non veniva versata nemmeno prima formalmente perchè il cliente la detraeva dal suo debito iva.

    annalisa14 Maggio 2015 / Rispondi

    Buongiorno,
    vorrei sapere se un agriturismo che paga l’iva forfettariamente al 50% sul fatturato, nel momento del reverse charge anche l’iva emersa deve essere versata al 50% o se deve essere riversata integralmente (allo stesso modo di un contribuente minimo)
    Grazie

      Stefano Gardini15 Maggio 2015 / Rispondi

      Il problema è legato alla detraibilità dell’iva sugli acquisti. Se non detrai l’iva sugli acquisti, come mi sembra di capire, dovrai versare l’iva sulla vendita.

        annalisa15 Maggio 2015 / Rispondi

        Grazie della tempestiva risposta e sì, l’iva sugli acquisti non viene detratta in quanto viene versato forfettariamente il 50% dell’iva sulle vendite.
        Il dubbio che mi è stato insinuato è che debba sommare l’iva del reverse charge a quella delle vendite ed effettuare su tale totale la detrazione del 50%. Io credo di dover versare l’iva sul reverse charge totalmente in aggiunta al 50% delle vendite.
        La ringrazio se vorrà togliermi da questo dubbio.
        Saluti

          Stefano Gardini16 Maggio 2015 / Rispondi

          Direi che il dubbio che le hanno insinuato è corretto, anche a mio avviso dovrebbe versare l’iva sulla vendita generata dal reverse charge nella misura del 50%.

    Sebastiana23 Maggio 2015 / Rispondi

    Salve, ho letto tutti i quesiti e le risposte ma non ne ho trovato una che chiarisca il mio dubbio.
    Gestisco una scuola di lingue e naturalmente fatturo con IVA 22%. Oltre ai corsi di lingua, fornisco il servizio di iscrizione ai corsi all’estero in UK. Le scuole con cui collaboro offrono una commissione del 20% per ogni alunno da me iscritto. Io sono registrato come loro agente e per ogni iscritto mi inviano una fattura a me intestata con costo totale del costo meno la commissione e una a nome dello studente con il prezzo totale del corso ma sembre intestata a me. Lo studente paga il corso tramite bonifico e io emetto una fattura per l’importo della commissione sul quale pago l’iva. La mia domanda è come e se devo registrare la fattura della scuola inglese. Aggiungo che le scuole private in Inghilterrra sono esenti iva. Per facilitare la comprensione spiego con in numeri. Il corso costa £ 1000, lo studente paga ma io guadagno £ 200, invio fattura iva compresa alla scuola inglese e ricevo bonifico. Le sarei molto grato se mi rispondesse perchè il mio commercialista non ne cava piede. Sostiene che dovrei “girare” la fattura di 1000 £, in qual caso dovrei aggiungere l’iva per cui non avrei nessun guadagno.

      Stefano Gardini26 Maggio 2015 / Rispondi

      IL giro delle fatture non mi torna per nulla. Loro dovrebbero emettere fattura allo studente, e tu fattura a loro per la tua provvigione. Altro non serve.

    Pietro523 Giugno 2015 / Rispondi

    Salve vorrei sapere come fare una fattura per lo smontaggio e la posa in opera di vetri, se devo fatturare in reverse change, se se il cliente va a versare l’iva a posto mio grazie

      Stefano Gardini24 Giugno 2015 / Rispondi

      Devi fatturare normalmente il servizio con iva (no reverse charge), salvo la tua opera non sia inserita in un appalto che preveda il reverse charge.

    mirko2 Luglio 2015 / Rispondi

    Domanda : Io acquisto in Francia senza iva , devo rivendere a privato in italia con iva ????

    Seconda domanda : Se si cosa posso fare legalmente per non pagare l’iva dei prodotti che acquisto in francia ?? Aprire il negozio in Inghilterra per esempio e vendere agli Inglesi ?? Grazie

      Stefano Gardini2 Luglio 2015 / Rispondi

      Nulla. Se ci fosse un modo lo userebbero tutti. L’iva va incassata dal consumatore e versata all’erario.

    Leonardo6 Luglio 2015 / Rispondi

    Buongiorno dr Gardini e complimenti per il suo lavoro.

    Sono titolare di un azienda agricola, in regime iva speciale (liquidazione forfettaria dell’iva) e determinazione “catastale” del reddito.

    Avrei intenzione di affidare la raccolta delle mele ad un azienda di diritto rumeno mediante regolare contratto di appalto. Il titolare mi dice che essendo iscritto entrambi al vies non pagherò iva sulla fattura da lui emessa.
    Leggendo un pò in giro e in base alla mia esperienza (limitata alla vendita di beni intra e extra ue) mi pare di poter dire che non pagherò l’iva rumena ma in base al reverse charge dovrò comunque liquidare l’iva italiana che per me diventerà un costo secco in quanto non recuperabile visto il regime iva in cui opero.
    La ringrazio per la disponibilità. Saluti.

      Stefano Gardini6 Luglio 2015 / Rispondi

      Direi proprio di sì. Il Reverse Charge per i regimi speciali è di norma una ‘tagliola’.

        Leonardo10 Luglio 2015 / Rispondi

        Grazie Dr Gardini. La mia supposizione mi è stata confermata anche dal responsabile fiscale della mia associazione. Buona giornata.

    flavio22 Luglio 2015 / Rispondi

    salve,
    ho una società edile ed ho acquistato un cellulare in un negozio H3G, la fattura che ho ricevuto non c’è l’iva ma art.17. E’ corretta? oppure ci doveva stare l’iva al 22%.

    Grazie

      Stefano Gardini22 Luglio 2015 / Rispondi

      Siccome voi siete utenti finali andava fatturata con iva 22%. Salvo la società che ha effettuato la vendita non sia di paese estero UE.

    Davide19 Settembre 2015 / Rispondi

    Buongiorno e complimenti per la sua guida. Allora una ditta che vende in dropshipping su internet materiale elettronico (cellulari , accessori computer ecc ecc) che viene acquistato dalla Cina come funziona la fatturazione?

    Mi spiego meglio : A – mette in vendita in Italia un prodotto che verrà poi acquistato e spedito dalla Cina (fornitore).

    Il fornitore fa una semplice INVOICE per il prodotto acquistato… come bisogna fare per regolarizzare tutto questo?

    Saluti

      Stefano Gardini20 Settembre 2015 / Rispondi

      Acquisto da estero extraUE: il materiale passerà dalla dogana e dovrai registrare la normale bolla doganale con applicazione delle varie imposte/dazi previsti.

    Valeria23 Ottobre 2015 / Rispondi

    Buonasera, avrei bisogno di un aiuto. Acquisto online via amazon da società tedesca. Pagamento all acquisto con carta di credito di €116.
    Richiedo fattura dopo 1 mese, me la mandano di € 97 circa a cui applico reverse charge. Poi mi arriva da amazon un rimborso IVA di € 18.52 e scopro che il fornitore ha sbagliato e mi manda dopo due mesi una ft che aveva fatto con IVA tot 116€ e poi una nota credito dello stesso importo che non mi aveva inviato in precedenza.. Ft e nc si annullano…ma come registro il pagamento effettuato di 116euro a fronte di una ft di 97 e il rimborso di 18.52? Vi ringrazio nel caso qualcuno mi possa aiutare.

      Stefano Gardini25 Ottobre 2015 / Rispondi

      Beh registri l’eccedenza come ‘acconto’ poi stornato da NC.

        Valeria28 Ottobre 2015 / Rispondi

        Grazie.

    FLORIANA26 Ottobre 2015 / Rispondi

    Buonasera, una delucidazione: ho ricevuto una fattura da MALTA per servizio transfer con iva al 18%: devo applicare il reverse charge? Grazie.

      Stefano Gardini27 Ottobre 2015 / Rispondi

      La fattura deve essere senza iva. Diversamente (ma ci rimetti il 18%) devi registrare l’intero importo in reverse charge come se fosse tutto costo. Puoi anche richiedere il rimborso dell’iva (procedura complessa e costosa che conviene solo per importi molto elevati). Comunque il concetto è che la fattura deve essere senza iva essendo tu soggetto passivo iva.

    Liliana20 Novembre 2015 / Rispondi

    Non ho partita iva, ricevo fattura da booking.com per il pagamento delle commissioni. La fattura riporta l’importo esatto delle commissioni e non viene aggiunta iva. In fondo alla fattura compare questa scritta:
    * IVA con procedura di ‘reverse charge’.
    Posso ottenere una fattura senza iva anche se acquisto prodotti per il mio bed and breackfast?
    Grazie per la vostra attenzione.

      Stefano Gardini20 Novembre 2015 / Rispondi

      Per gli operatori iva la fattura deve essere senza iva e con reverse charge, quindi corretta. Se sei senza partita iva per te la fattura va bene sempre, il problema sarà eventualmente oro sulla base della legislazione del paese dove operano.

    EVA18 Dicembre 2015 / Rispondi

    Buongiorno, ho un quesito da porle in merito alla registrazione di un’autofattura. Ho ricevuto una fattura di acquisto di aprile con applicazione del reverse art.17 comma 6 nel mese di novembre. Inserisco la fattura di acquisto nel mese di novembre e faccio l’autofattura con data registrazione novembre avendola ricevuta ora, ma la data dell’autofattura deve coincidere con la data della fattura originaria di acquisto o con la data di registrazione della stessa? Perché se la registro con la data della fattura originaria avendo un sezionale a parte per le autofatture, il protocollo procede in progressivo ma la data di riferimento avrà dei salti.
    La ringrazio

      Stefano Gardini21 Dicembre 2015 / Rispondi

      L’autofattura deve avere la data di registrazione della fattura originale e non la data del documento stesso.

    Gaetano13 Gennaio 2016 / Rispondi

    Buongiorno,
    complimenti per la guida e per le preziose risposte fornite ai commenti, tuttavia non avendo trovato un caso simile al mio nei commenti, vorrei chiedere un chiarimento circa il regime di reverse charge.
    Sono un libero professionista con P.IVA nel regime dei minimi 2012. Quindi non incasso IVA ne la posso detrarre.
    Ho effettuato un acquisto da un venditore tedesco, con P.IVA italiana, suppongo abbia un rappresentante con residenza in Italia, ma con la merce proveniente dalla germania, il quale ha emesso fattura senza IVA e con indicato “IVA esente ai sensi dell’ art. 17 DPR 633/72, reverse charge).
    I miei adempimenti dovrebbero essere quindi:
    1-Pagare la fattura al venditore senza IVA.
    2-Calcolare il 22% di IVA sul valore dell’acquisto.
    3-Registrare la fattura tra gli acquisti integrandola dell’IVA (187.45+41.24)
    4-Versare l’IVA pari a 41.24 all’erario tramite F24.

    Essendo nel regime dei minimi, non devo emettere autofattura.

    E corretto il ragionamento?

    Grazie anticipatamente

    G.

      Stefano Gardini13 Gennaio 2016 / Rispondi

      Sì direi che il ragionamento fila.

    Claudio12 Febbraio 2016 / Rispondi

    Anno 2015 la vendita di merce in svizzera ad operatore con partita iva va fatta con iva?
    Quali adempimenti per il venditore? (solo black list?)
    Cosa cambierà nel 2017 con la fuoriuscita dalla black list?
    Grazie

      Stefano Gardini13 Febbraio 2016 / Rispondi

      Se ha partita iva italiana (e quindi stabile organizzazione) la fattura va fatta con iva.
      Sì alla comunicazione black list. Quando la Svizzera uscirà dalla black list non sarà più oggetto di apposita comunicazione.

        Claudio15 Febbraio 2016 / Rispondi

        Mentre se dovesse avere il codice identificativo svizzero sarebbe esportazione art. 8 C.1.
        Esatto?

          Stefano Gardini16 Febbraio 2016 / Rispondi

          Sì sarebbe una esportazione.

    livia26 Febbraio 2016 / Rispondi

    Quando si ricevono fatture in reverse edilizia con quale aliquota vanno integrate?

      Stefano Gardini27 Febbraio 2016 / Rispondi

      Con quella ‘naturale’ nel caso in cui fosse stata applicabile.

    Peppe28 Febbraio 2016 / Rispondi

    Ottimo articolo.
    Acquistando da San Marino e ricevendo fattura senza IVA, è corretto applicare il Reverse Charge (inversione contabile) non possedendo partita IVA? Se si, occorre eseguire un autofattura? Grazie.

      Stefano Gardini1 Marzo 2016 / Rispondi

      No, solo i soggetti passivi iva (possessori di partita iva) devono applicare il reverse charge.

    Andrea29 Febbraio 2016 / Rispondi

    Buongiorno,
    se ricevo una fattura Reverse Charge in subappalto con art.17 comma 6 lettera a, registro la fattura di acquisto con l’iva nel registro vendite, poi la fotocopio e registro l’autofattura con l’iva nel registro vendite, l’iva in pratica si annulla. Ma il subappalto non dice che l’iva è a carico del destinatario finale?
    Inoltre se ne ricevo una con art.17 comma 6 lettera a-ter, cambia qualcosa nella registrazione?
    Perchè non riesco a capire in realtà chi paga l’iva

      Stefano Gardini1 Marzo 2016 / Rispondi

      L’iva viene pagata dai soggetti che non sono possessori di partita iva. Le operazioni tra operatori iva di fatto non prevedono pagamento di iva (sarebbe la stessa cose se venisse applicata l’iva poichè verrebe compensata con quella dovuta per le vendite). Le due causali direi che non cambiano i termini della registrazione.

    cinzia9 Marzo 2016 / Rispondi

    Buongiorno, elenco il mio caso così mi può gentilmente aiutare: ho un a ditta esente iva e ho di fronte una fattura di acquisto con art. 17 c. 6 a-TER. Applico l’iva in quando è reverse change. Ma l’iva la devo versa visto che mi trovo in un caso di ditta esente iva?
    Grazie mille

      Stefano Gardini9 Marzo 2016 / Rispondi

      Sì in questo caso l’iva va calcolata e versata entro il 16 del mese successivo.

      Flavio13 Marzo 2016 / Rispondi

      Ho un quesito da porvi. Ho un’ attività commerciale vendo telefonini marchio 3 h3g . Mi trovo a versare sempre iva in quanto L acquisto che faccio dal mio maggior fornitore e’ senza iva art.17. È’ normale secondo voi che debba versare sempre iva?

        Stefano Gardini14 Marzo 2016 / Rispondi

        Sì è normale perchè il reverse charge prevede proprio quello, l’iva la versa l’ultimo anello della catena distributiva.

    CHIARA16 Marzo 2016 / Rispondi

    Gent. Sig. Stefano, come l’installazione di un impianto d’allarme o di una porta automatica in un edificio di proprietà di un’impresa sono soggetti a fatturazione con Reverse Charge, lo stesso si può dire per un portone basculante motorizzato (in garage sotterraneo)?
    Grazie

      Stefano Gardini17 Marzo 2016 / Rispondi

      Purtroppo sul tema la legislazione è dubbia. La basculante è ‘parte integrante dell’edificio’? Senza l’edificio è ‘incompleto’? E’ ‘inamovibile’ senza danneggiare l’edificio’? Queste sono le domande la cui risposta decide se il bene va in Reverse Charge oppure no. A mio avviso nel caso specifico la risposta è no, niente reverse charge.

    walter30 Marzo 2016 / Rispondi

    Buongiorno Sig. Stefano,
    volevo chiederLe gentilmente un consiglio. Ho commissionato per la casa vacanze che gestisco la manutenzione obbligatoria delle caldaie. Con la ditta ho pattuito un prezzo di 600 € iva inclusa.. e al momento del pagamento mi è stato rilasciato dal loro tecnico un rapportino di intervento / quietanza con espressamente indicato il prezzo di 600 € iva inclusa , pagato e con l’indicazione segue fattura. Tale rapportino è timbrato e sottoscritto dalla ditta. Successivamente mi è stata inviata fattura di 600 € con applicazione del reverse charge (di fatto diventa iva esclusa.. ), obbligandomi di fatto all’intregrazione dell’iva entro il prossimo mese, contrariamente a quanto pattuito… ed essendo io in regime dei minimi, per me si tratta puramente di un costo aggiuntivo. La ditta che ha emesso fattura non mi da risposta, in quanto ho già pagato.. Posso rifiutarmi di intregrare l’iva, visto che ho pagato quanto pattuito e questo risulta da una loro quietanza? la ringrazio

      Stefano Gardini31 Marzo 2016 / Rispondi

      No l’iva va integrata, la mancata integrazione sarebbe un tuo mancato adempimento, loro sono perfettamente in regola.

    Davide16 Aprile 2016 / Rispondi

    Buonasera e complimenti per l’articolo!! Volevo chiedere un informazione poichè da poco ho aperto un attività di commercio elettronico e vorrei capire come funziona questo Reverse Charge. Alcuni miei fornitori italiani vendono telefonia applicandolo facendo fattura senza iva. Esempio : se io acquisto un prodotto a 550€ in reverse charge e il prezzo di vendita al dettaglio è di 689€ i.i. , io quanto ho guadagnato ? Perchè l’iva su 689€ è di 151,58€ e quindi vado al di sotto del prezzo di acquisto… NON HO CAPITO COME FUNZIONA!!! 🙁

      Stefano Gardini19 Aprile 2016 / Rispondi

      L’iva scorporata da 689 iva inclusa è di 124,25 per cui il tuo prezzo di vendita iva esclusa è di 564,75, da cui deduci il tuo guadagno pari a 14,75.

    Luigi20 Aprile 2016 / Rispondi

    Salve Sig. Stefano,
    volevo chiederle la seguente informazione, io vendo dall estero (Uk) all’Italia un prodotto per ristoranti(soggetti iva) a questo punto come devo fare la fattura ai ristoranti visto che loro sono gli utilizzatori” finali “del prodotto(tovagliette usa e getta personalizzate)?
    rilascio loro una fattura con il reverse charge oppure gli spedisco una classica fattura + vat? ed in questo ultimo caso se la possono scaricare?

    Grazie Tanto
    Luigi

      Stefano Gardini27 Aprile 2016 / Rispondi

      Fattura in reverse charge, vendita intraUE.

        Luigi27 Aprile 2016 / Rispondi

        Grazie tante per la sua disponibilita’

    Lucia Valchera26 Aprile 2016 / Rispondi

    Buongiorno sig. Gardini,
    spero di non sottoporle un quesito che le hanno già fatto, ma i post risalgono fino al 2011 e sinceramente leggerli tutti è un po’ un’impresa.
    Allora il quesito è questo:
    hanno fatto un intervento di manutenzione sull’impianto di riscaldamento del mio ufficio.
    Mi hanno quindi presentato una fattura in reverse charge di 170,00€. Per quel che ho capito il 22% di IVA (cioè 37,4€) sarò io a doverlo versare e poiché io sono di fatto l’utilizzatore finale, quell’IVA non avrò modo di recuperarla.
    Quindi in sostanza il costo effettivo di quell’intervento è 170,00+37,4 = 207,4€.
    Il ragionamento è corretto ? Se non è così mi può indicare dove sbaglio?
    La ringrazio in anticipo, anche per le copiose informazioni che ha già dato.

      Stefano Gardini27 Aprile 2016 / Rispondi

      Se tu sei l’utilizzatore finale, il tuo fornitore deve farti la fattura con iva e non in reverse charge; verserà lui l’iva incassata.

        Lucia Valchera28 Aprile 2016 / Rispondi

        Il mio commercialista sta dicendo che va bene in reverse charge, anche se mi sembra piuttosto strano perchè vorrebbe dire che per questo lavoro lo Stato rinuncia all’IVA e lo trovo assai difficile.
        Allora per essere sicura di aver capito bene ricapitolo.
        Il fornitore ha manutenzionato l’impianto del mio ufficio; quindi ha emesso una fattura a me come ditta con PIVA (è un costo che posso recuperare).
        Dunque il fornitore fa una fattura normale (con IVA al 22%) oppure in reverse charge?

          Stefano Gardini29 Aprile 2016 / Rispondi

          Avevo inteso che fossi un privato (non era specificato, parlavi solo di utilizzatore finale da cui ho dedotto fossi un privato) e non un soggetto passivo iva. Nel caso specifico è corretto che la fatturazione sia in reverse charge. Lo stato non rinuncia ad alcuna iva, tu non la detrai ed il tuo fornitore non la paga; saldo per l’erario 0, come se tu l’avessi detratta ed il tuo fornitore l’avesse pagata.

    Brunetto11 Giugno 2016 / Rispondi

    Vorrei approfittare anche io per fare una domanda:
    Abbiamo una s.r.l costituita in Romania, dobbiamo fornire dei servizi in Italia ad una associazione, quindi l’associazione ha codice fiscale numerico e non paga iva.
    Al momento di fatturazione, come ci dobbiamo comportare ?
    Dobbiamo emettere fattura imponibile piu iva oppure no ?
    E per gli incassi da questa associazione la srl Romena nello stato Romeno deve versare iva ?
    Grazie.

      Stefano Gardini11 Giugno 2016 / Rispondi

      Direi che essendo uno stato UE la fattura va emessa senza iva ma in reverse charge, salvo l’associazione abbia una sua esenzione specifica. Cosa fare in Romania della fattura relativamente all’iva non so proprio dirtelo, non mi occupo di fiscalità di stati diversi dall’Italia.

    mirka21 Giugno 2016 / Rispondi

    Buongiorno, complimenti peri i suggerimenti molto chiari. Le pongo un quesito: Io acquisto quadricicli da una ditta estera con partita iva italiana che mi fa fattura con art. 17 e il commercialista mi fa la dichiarazione intrastat trimestrale. se il mezzo lo rivendo a un collega concessionario devo a mia volta applicare l’art. 17, o fare fattura con iva? Grazie.

      Stefano Gardini22 Giugno 2016 / Rispondi

      Non mi pare il tipo di mezzo sia tra quelli appartenenti alle categorie per cui il Reverse Charge sia obbligatorio fra operatori commerciali. Di conseguenza direi che devi fare la fattura con iva.

    Gian Paolo11 Luglio 2016 / Rispondi

    Salve, ho una ditta individuale di servizi software. Nella ragione sociale ho anche la vendita di computer, mi è capitato di vendere uno un notebook ad un artigiano idraulico il quale mi richiede la fattura per detrarre IVA e imponibile. Poichè il bene è nella categoria soggetta a reverse charge, devo emettere normale fattura con IVA o la notazione ex art. 17 ecc. ?
    Preciso che si tratta di cliente finale che lo usa come bene strumentale. Grazie.

      Stefano Gardini11 Luglio 2016 / Rispondi

      Utente finale quindi fattura con iva.

    FERNANDO7 Agosto 2016 / Rispondi

    DEVO EFFETTUARE UN ACQUISTO DA FORNITORE UE MA LA MERCE E’ PRODOTTA IN ITALIA .
    IL FORNITORE E’ IDENTIFICATO AI FINI IVA IN ITALIA E VUOLE FATTURARE AI SENSI DELL’ART.17 C.2 -INVERSIONE CONTABILE -REVERSE CHARGE-. A MIO PARERE DOVREBBE FATTURARE CON IVA.
    CHE NE PENSATE ?
    n.b. LA MERCE DA ACQUISTARE E’ SOGGETTA AD ACCISE

      Stefano Gardini9 Agosto 2016 / Rispondi

      Sì anche secondo me andrebbe fatturata con IVA, essendo prodotta in Italia e venduta in Italia.

        FERNANDO22 Agosto 2016 / Rispondi

        voglio precisare che la merce attualmente è presso un deposito accise e mi verrà consegnata con il mod. DAS (pagamento accise assolto) .Da un depositario nazionale che emetterà il suddetto documento con l’indicazione del depositario cedente/committente CEE con l’identificazione di P.Iva Italiana .
        il deposito da informazioni assunte non è identificato come deposito fiscale Iva.
        Come mi devo comportare al ricevimento della fattura emessa dal cedente CEE ai sensi dell’art.17.c.2

          Stefano Gardini23 Agosto 2016 / Rispondi

          Così messa la cosa è più dubbia: ciò che fa fede e se l’operazione ‘reale’ avviene in territorio italiano. Comunque se accettate entrambi la fattura art 17, dovrai applicare il reverse charge e fare le debite registrazioni come indicato nell’articolo sopra.

            FERNANDO25 Agosto 2016 /

            Nel caso venisse accertato che la merce è di indubbia origine italiana ,potrei andare incontro a sanzioni ?

            Stefano Gardini31 Agosto 2016 /

            In linea di principio il problema dovrebbe essere a carico del tuo fornitore e non tuo. Resta che tu lo sai e quindi registrando una fattura errata ne sei in qualche modo ‘complice’. La risposta è sì, difficile ma potresti essere sanzionato.

    sandra30 Agosto 2016 / Rispondi

    Salve, mi trovo tra le mani una fattura di acquisto merce in italia . Su una determinata merce viene applicata ìva al 22% (come giusto che sia ) su in’altro tipo di merce mi trovo aliq.21% ( che in italia non esiste ) e la dicitura reverse change.
    inoltre mi ritrovo un totale iva con aliquota al 21 e al 22 ma il totale fattura non contiene l’iva al 21%.
    che devo fare? devo integrare l’imponobile del 21% con reverse change?. o questa fattura e’ errata essendo stata emessa da un rivenditore Italiano?
    grazie anticipatamente. Sandra

      Stefano Gardini31 Agosto 2016 / Rispondi

      Beh direi che così è di sicuro errata. Potrebbero esserci dei prodotti in reverse charge (dipende da varie situazioni) ma di certo non con iva al 21 ed al 22 contemporaneamente, salvo nel periodo di transizione tra le due aliquote, cose che mi pare non sia il tuo caso.

    sandra31 Agosto 2016 / Rispondi

    Grazie per la risposta tempestiva , poi le due ditte quella che emette la fattura e quella che riceve sono italiane e si tratta di vendita di beni.

    Claudio29 Settembre 2016 / Rispondi

    Sono libero professionista, ho acquistato programma antivirus da una società californiana. Mi è arrivata la fattura con iva esposta al 22%.
    E’ meglio chiedere di rifare il documento senza iva oppure, senza incorrere in sanzione, posso considerare l’iva come costo ed autofatturare per l’importo totale esposto in fattura?
    Grazie

      Stefano Gardini30 Settembre 2016 / Rispondi

      Meglio avere fattura in esenzione. Diversamente la fattura è da considerarsi fatta a soggetto privato.

    GIANNI2 Gennaio 2017 / Rispondi

    Buon inizio d’anno.
    Da pensionato (2014) sto pensando di riaprire l’attività commerciale ingrosso e scegliendo il regime fisc. forfettario dovrei fatturare IVA INCLUSA. La cosa non mi va giù perché metterei in difficoltà i miei clienti. Inoltre penso si possa perdere credibilità da parte della clientela. E’ vero? Che suggerimento mi può dare? Grazie

      Stefano Gardini4 Gennaio 2017 / Rispondi

      No in realtà non fattura iva inclusa fattura senza iva in quanto l’operazione è non soggetta ad iva. Per i tuoi clienti non cambia nulla.

    cristina7 Febbraio 2017 / Rispondi

    Lavoro per una ditta di ascensori, forniamo componenti per ascensori, capita che vengano fatti interventi di sola manodopera per i ns clienti su impianti da noi venduti, devo applicare il reverse charge?

      Stefano Gardini10 Febbraio 2017 / Rispondi

      Sì, quando c’è manodopera per impianti tipo gli ascensori va applicato il reverse charge.

    Simona13 Febbraio 2017 / Rispondi

    Salve, mio marito ha una concessione idrica per un piccolo impianto idroelettrico. Stiamo cercando di calcolare tutti costi ed è sorto il dubbio sull’iva infatti noi venderemo energia elettrica al GSE e quindi saranno fatture elettroniche senza IVA. Vorrei sapere se ritiene che le fatture d’acquisto dei macchinari ( turbina, generatore), della parte elettromeccanica, delle paratoie, dello sgrigliatore, degli scavi necessari a posizionare l’edificio ( inserito nella roccia), dell’edificio stesso che conterrà i macchinari possono essere tutte in reverse charge. Grazie

      Stefano Gardini23 Febbraio 2017 / Rispondi

      Direi di sì, mi pare tutto materiale da impiantistica assoggettabile a reverse charge, ma ovviamente fa fatta una analisi precisa e puntuale con i fornitori e con il vs consulente.

    giuseppe1 Marzo 2017 / Rispondi

    Salve ho un dubbio/problema:
    Se google ireland mi fattura senza iva perchè secondo lui chi utilizza un servizio pubblicitario è un azienda, anche se non ho dato alcuna partiva iva essendo un PRIVATO come faccio a pagarla? google mi dice che loro fatturano presumendo un’azienda e poi di quello che accade dopo a loro non interessa!!!! ci sono soluzioni in merito? come faccio a pagarla? e infine …. è necessario che la paghi essendo un privato? sarebbe come se dal gelataio mi venisse venduto un gelato senza il pagamento dell l’iva…ci rimette solo lo Stato? Posso essere sanzionato in qualche modo?
    grazie per la risposta.

      Stefano Gardini2 Marzo 2017 / Rispondi

      No il problema ce l’ha solo in venditore in questo caso. Tu pagala tua fattura come te l’hanno fatta e non avrai problemi.

        giuseppe2 Marzo 2017 / Rispondi

        l’unica pecca è che quando “ordini” la pubblicità ti chiedono di confermare che l’attività per cui la richiedi è commerciale, quindi per loro va bene così, nel senso che loro hanno la conferma che si tratti di attività commerciale anche se poi non ti chiedono la P. IVA.
        adesso vorrei sapere se posso, come privato, essere sanzionato in qualche modo, nel senso che l’agenzia delle entrate potrebbe chiedermi il pagamento dell’iva? in europa l’iter della fatturazione come funziona? google ha fatturato, ok, quelle fatture vanno allo stato ITALIANO? (spero di essermi spiegato adeguatamente)
        se preferibile risp. anche in mess. privato.

          Stefano Gardini5 Marzo 2017 / Rispondi

          Come dicevo tu non hai problemi di iva, ce li ha Google eventualmente, nel paese dove ha la sede operativa da cui ti ha fatturato.

    davide23 Novembre 2017 / Rispondi

    impresa elettricista.
    ho contratto di manutenzione elettrica presso istituti di proprietà di una cooperativa sociale .
    faccio fatture con reverse….
    per la stessa cooperativa mi si chiede un lavoro a corpo con materiale che pago con iva al 22 e mano d’opera.
    come posso fatturare?

      Stefano Gardini24 Novembre 2017 / Rispondi

      Dovrai tenere separato il materiale oppure dovrai fatturare il lavoro a corpo con iva.

    Gianfranco24 Novembre 2017 / Rispondi

    Salve, un nostro partner commerciale (libero professionista) ha prestato un servizio ad un ente pubblico, per cui dal compenso è stato detratto il 20% come ritenuta e l’IVA. Questo gli ha causato un momento di illiquidità e ci chiede se possiamo fatturargli in reverse charge (siamo srl e si tratta di software) in modo che l’esborso sia solo relativo all’imponibile (andando in compensazione con quanto trattenuto dall’ente). E’ possibile fare una cosa del genere?

    Grazie

      Stefano Gardini25 Novembre 2017 / Rispondi

      Purtroppo no, non è consentito.

    Alessandro12 Marzo 2018 / Rispondi

    Buondì, complimenti per l’articole e nella determinazione e passione con le quali risponde ai commenti 🙂
    Domanda:
    Azienda Tedesca senza filiale Fiscale in Italia, ma solo con filiale in Germania—> affitta un ufficio in Italia.
    Noi abbiamo chiesto che le fattura vengano emesse con l’istituto del reverse charge. Non dobbiamo versare l’IVA in Italia.
    E’ corretto? loro ci chiedono prova di questo ma direi che meglio di una norma non ci sia nulla, giusto? ovvero:
    commi 5 e 6 dell’articolo 17 del dpr 633/1972

    grazie

      Stefano Gardini13 Marzo 2018 / Rispondi

      Se l’ufficio viene dato il locazione da un soggetto passivo iva italiano, va applicata l’iva, per il principio di territorialità. Il soggetto tedesco potrà poi avere la rivalsa iva in Germania.

    ROSELLA26 Marzo 2018 / Rispondi

    Buongiorno a tutti,
    dovrei registrare una fattura di provvigioni di un agente di OSLO con reverse charge e vorrei sapere se posso utilizzare lo stesso
    registro iva dove già vengono registrate le ft. italiane in reverse charge oppure è consigliabile utilizzare un registro iva diverso.
    L’articolo iva da utilizzare è 17 C.2?
    Grazie

      Stefano Gardini27 Marzo 2018 / Rispondi

      Sarebbe meglio usare un registro iva separato. Confermo l’uso di art. 17 com. 2 del DPR 633/72.

    linda4 Aprile 2018 / Rispondi

    buongiorno,
    devo fare un’autofattura per l’ acquisto di un servizio da un soggetto non residente.
    la fattura di acquisto è datata 18/02/2018 ed il pagamento è stato effettuato in data 15/03/2018.
    In che data devo emettere autofattura? Alla data del pagamento?
    Grazie

      Stefano Gardini4 Aprile 2018 / Rispondi

      No sarebbe da emettere alla data della fattura ricevuta. Ma anche fatta alla data del pagamento non è un problema, se la fattura del fornitore è registrata in quella data.

    Ornella23 Aprile 2018 / Rispondi

    Buongiorno,
    ho scoperto oggi questa pagina web cercando una risposta ad un quesito, e ne sono rimasta così piacevolmente impressionata, sia per la competenza che per la disponibilità, da sottoporle a mia volta una domanda.
    Mio figlio, promotore finanziario, esente I.V.A. art. 10 comma 1 punto 9 DPR 633/72 e successive modifiche, deve acquistare un nuovo cellulare e successivamente un nuovo PC portatile,
    Guardando in internet ci siamo accorti che, se vuole acquistare con partita iva per poter scaricare come bene strumentale, il venditore gli farà una fattura in regime di reverse charge.
    Ora cosa comporta questo per lui che non può chiaramente compensare IVA?
    Oltre al versamento del 50% (mi sembra) di Iva, alla doppia registrazione sul registro IVA Vendite e Acquisti, alla Dichiarazione Iva (che chiaramente non ha mai fatto in quanto esente), alla Comunicazione dati Iva trimestrale (mai fatta), c’é qualche altro obbligo?
    Se acquistasse in un negozio o centro (es. Euronics) é uguale vero?
    Grazie già fin da ora.

      Stefano Gardini24 Aprile 2018 / Rispondi

      Sì è tutto giusto. Se acquista in un negozio o centro commerciale dovrebbe essere esattamente la stessa cosa.

    Marco18 Maggio 2018 / Rispondi

    Buonasera,
    io vorrei acquistare da negozi online (italiani) dei prodotti soggetti a reverse charge per poi rivenderli.
    Possono rifiutarsi di farla essendo diretti all’utente finale? O hanno l’obbligo di applicarla se richiesta?

    Grazie

    Marco

      Stefano Gardini18 Maggio 2018 / Rispondi

      No hanno solo gli obblighi previsti dalla legge, non si fattura ‘a richiesta’ se è irregolare.

    Marco18 Maggio 2018 / Rispondi

    Buongiorno Stefano,
    a che irregolarità ti riferisci?
    In sostanza, quindi, se io acquisto con p.iva tablet piuttosto che smartphone al fine di rivenderli, il negoziante non è tenuto a farmi fattura con inversione contabile ma farà fattura ordinaria con iva esposta. E se poi io rivendo la mia gestione fiscale sarebbe irregolare. Corretto?
    Grazie

    Marco

      Stefano Gardini18 Maggio 2018 / Rispondi

      No non è così. Allora se tu come soggetto passivo iva acquisti tablet per rivendita, acquisterai in reverse charge. Fatturerai poi all’utente finale con iva ordinaria. Il negoziante potrebbe non farti fattura con reverse charged in quanto non qualificato come distributore, per cui a sua volta tenuto a vendere solo ad utenti finali. Qui la circolare AdE sul tema:
      Circolare Reverse Charge

    Carolina Primi10 Dicembre 2018 / Rispondi

    Gentile sig. Gardina, la ringrazio della spiegazione esauriente sul tema, mi ha aiutato molto, le chiedo se può chiarirmi la questione della trasmissione elettronica delle autofatture CEE reverse charge, che non riesco a chiarire da nessuna parte. So che non è obbligatorio inviare elettronicamente le fatture di vendita intracomunitarie ed EXtra UE,ma io ho deciso di trasmettere anch’esse elettronicamente attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate, in modo da evitare l’esterometro. La mia domanda è questa: l’autofattura (che è una fattura di vendita) generata a seguito di acquisto CEE intracomunitario in reverse charge va trasmessa anch’essa elettronicamente? Se si, io non capisco come, perchè nel portale dell’Agenzia delle Entrate è incluso solo il caso di autofattura emessa per mancata emissione di fattura da parte del venditore. Non sapendo come fare la mia idea era di trasmettere tutte le fatture di vendita (italiane, UE ed extra UE) in modalità elettronica, e denunciare solo le autofatture in reverse charge UE con l’esterometro, ma non so se può essere una procedura giusta. Grazie

      Stefano Gardini10 Dicembre 2018 / Rispondi

      Stanno uscendo ancora chiarimenti a raffica, l’ultimo ieri che devo ancora leggere, per cui al momento non mi sento di espormi con una precisa posizione sul tema.

    raffaella17 Dicembre 2019 / Rispondi

    Buonasera,
    ho un negozio di telefonini acquisto in reverse change ma quando vendo non faccio una vendita diretta ma facciamo contratti dove il telefono viene rateizzato e pagato direttamente al gestore telefonico.
    Posso vendere al cliente privato in reverse change?

      Stefano Gardini19 Dicembre 2019 / Rispondi

      No questo non mi risulta possibile.

    Cristian9 Giugno 2022 / Rispondi

    fattura elettronica al posto esterometro.
    Buonasera, l’azienda per cui lavoro importa merce extraue con sdoganamento in germania adottando il regime 42 (libera pratica), ora con l’abolizione dell’esterometro mi troverò costretto ad inviare i dati del fornitore estero tramite sdi.
    Il problema è che non vi è nessun tipo documento utilizzabile, a parere mio, per indicare il fornitore estero.
    il TD19 dalle istruzioni si utilizza per merce già in Italia o presso deposito doganale.
    Mi può aiutare a capire come dovrei operare?
    Grazie.

      Stefano Gardini21 Giugno 2022 / Rispondi

      Nei prossimi giorni salvo intoppi pubblicherò una guida sul tema.

Lascia un commento